Dedicata con infinito affetto ad una piccola “vela”
arenata per un attimo, dalla leucemia…
Che ha sconfitto la bufera ed ha preso il largo nel mare della vita,
per merito di:
Sei entrato nella mia vita per caso.
Una richiesta strana, da Mondopps,
poi le fotografie spedite via e mail
ed una bella amicizia nata nel web,
con chi ti ama molto…
Dormivi,
come un angelo diafano,
col tuo inseparabile ciucciotto,
in quel letto di ospedale
troppo candido e grande.
Accanto a te,
quei medici col naso a patata
e i camici a cartoni animati,
simili a marziani provenienti
dal pianeta amore…
Ho immaginato la tua mamma,
asciugarsi gli occhi di nascosto
e quelle lacrime
mi hanno graffiato il cuore…
Troppo piccino per quel letto,
una piccola fragile barca in balia delle onde,
ormeggiata senza ancora,
nel mare della vita.
Non dimenticherò mai quell’urlo di gioia
per una pps che ti ho fatto di notte
rubando ore al sonno
per fare più in fretta possibile.
Non potevo fare altro.
Oltre che pregare.
Una piccola, semplice presentazione,
animata da quei mostriciattoli alieni che ami tanto,
pronti a salvare il mondo
e dispensare gioia …
Per un momento
hai dimenticato tutti quegli aghi,
infilati nel corpo troppo piccino.
Così uguali a quei chiodi…
A quella corona di spine…
A quella lancia conficcata nel Costato …
Ed uno di questi “angeli alieni”,
in un atto di grande generosità,
è arrivato fino a te da un paese straniero,
per donarti il suo midollo giovane e sano,
per ammainare splendide vele
a quella canoa troppo cucciola,
troppo debole
e troppo percossa dal vento…
Piccolo tesoro,
la tua sofferenza e quella di chi ti sta accanto,
è un fiore profumato che inebria di consapevolezza,
anche chi non capisce o finge di non capire…
Quel dono d’amore arrivato da lontano
ti ha permesso nuovi giochi,
un pallone da scalciare
e un oceano immenso da navigare…
DOMANI!
So che molto presto,
uscirai da quel letto troppo bianco e grande:
la piccola barca ha vinto lo tsunami
e partirà felice per nuovi orizzonti!
Ma vorrei guardare negli occhi la persona
che ti ha permesso tutto questo:
vorrei sapere se ha piena coscienza del suo gesto.
Vorrei mormorargli il mio anonimo grazie.
Sono tante le piccole fragili barche,
ormeggiate in quei letti di ospedale …
Tante, troppe…
Eppure basta un piccolo prelievo indolore…
per ammainare quelle vele nel vento!
Grazie splendido angelo sconosciuto!
Forse non leggerai mai queste parole,
piene di gratitudine e stima,
ma so con certezza
che il tempo restituisce sempre.
Per te è stato “normale” fare questo,
perché non dovrebbe esserlo per me?
Per tutti noi?
Basta un gesto d’amore,
per restituire la vita.
Perché purtroppo non succede
“sempre e solo agli altri”
di aver bisogno…
…del battito d’ali di un angelo…
Per ricominciare a vivere!
Testo e grafica
[email protected]
Musica:
G. MARRADI
TOGETHER
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pps un gesto che si chiama amore