Agli estremi confini della scienza: I pianeti extrasolari Anna Cinzia Marra Formazione del Sistema Solare I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Un po’ di storia V-III sec. a.C.: Leucippo, Democrito, Epicuro Giordano Bruno (1548-1600) 1926: Amazing stories, nasce la fantascienza 1930: Peter van de Kamp e la stella di Barnard I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Astrometria I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Un po’ di storia V-III sec. a.C.: Leucippo, Democrito, Epicuro Giordano Bruno (1548-1600) 1926: Amazing stories, nasce la fantascienza 1930: Peter van de Kamp e la stella di Barnard 1952: Otto Struve e le previsioni sull’osservabilità dei pianeti extrasolari I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Otto Struve VELOCITA' RADIALI Previsioni sull'osservabilità dei pianeti extrasolari The Observatory, 72, 199-200 (1952) TRANSITI I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Un po’ di storia V-III sec. a.C.: Leucippo, Democrito, Epicuro Giordano Bruno (1548-1600) 1926: Amazing stories, nasce la fantascienza 1930: Peter van de Kamp e la stella di Barnard 1952: Otto Struve e le previsioni sull’osservabilità dei pianeti extrasolari 1992: Wolszczan & Frail: pianeti di tipo terrestre in orbita intorno alla pulsar PSR 1257+12 1995: Mayor & Queloz (Osservatorio di Ginevra): pianeta di tipo gioviano intorno alla stella 51Pegasi I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Definizione di pianeta Che cosa fa di un oggetto celeste un pianeta? Massa: compresa tra la massa di Plutone e 10 MJup Formazione: per accumulazione di particelle in un disco di polvere e non per condensazione da nubi gassose, come le stelle Tipo: terrestre o gioviano I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 I dischi circumstellari Fin dal 1984 si sa che Beta Pictoris, una stella poco più calda del Sole e distante 50 anni luce, è circondata da un disco di polvere. I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Tecniche di rivelazione I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Ritardo temporale delle Pulsar Le pulsar sono stelle collassate che ruotano su se stesse in modo estremamente veloce, anche più volte al secondo, emettendo, come fari cosmici, fasci di onde radio molto collimati e a intervalli di tempo straordinariamente precisi, lungo i loro assi magnetici. I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 PSR 1257+12 Massa (MT) 0.015 3.4 2.8 Distanza (UA) 0.19 0.36 0.47 Periodo orbitale (giorni) 25.34 66.54 98.22 Successivamente si è scoperto che anche intorno alla pulsar PSR B1620-26 orbiterebbe un pianeta. I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Ostacoli all’osservazione diretta L’osservazione diretta è Ci sono due motivi: l’unico modo per cercare di – I pianeti noti hanno orbite determinare la molto vicine alla stella composizione di un pianeta La maggior parte hanno orbite più piccole di quella Ma tutti i pianeti extrasolari di Mercurio! noti sono impossibili da La separazione angolare vedere con le tecniche tra il Sole e Giove sarebbe attualmente a nostra di appena 1 arcsec già a 5 disposizione (neppure pc! l’Hubble è in grado di – I pianeti noti sono troppo vederli!) deboli Giove, per TMR-1C nelesempio, Toro è più di un miliardo di volte meno luminoso del Sole I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Effetto Doppler I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Misure di velocità radiali Velocità radiali I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Misure di velocità radiali I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Misure di velocità radiali I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Limitazioni La massa che si può calcolare è la minima massa di un pianeta necessaria per creare lo shift osservato, che coincide con la massa effettiva solo se il piano dell’orbita è perpendicolare al piano del cielo. L’effetto di Giove sul Sole è di 12.5 m/s, mentre quello della Terra è di 0.1 m/s. Con gli attuali strumenti, possiamo misurare velocità di 3 (o al meglio 1) m/s. Tale limite rende estremamente difficile individuare, con questo metodo, pianeti di tipo terrestre. Finora con questo metodo sono stati individuati più di 120 pianeti di tipo gioviano. I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 51 Pegasi Il primo pianeta extrasolare in orbita UA “normale” è intornoRpad una0.05 stella stato scoperto da Mayor & Queloz nel 1995 alla stella 51 Pegasi. P intorno4.2 giorni MP 0.47-0.6 MJup e 0 51 Pegasi I pianeti extrasolari Questa stella è una G5V, con proprietà simili al nostro Sole. Lecce, 17 marzo 2005 Transiti Nel caso (raro) in cui l’orbita del pianeta passi davanti al disco della stella, potrebbe verificarsi un’eclisse, registrabile come una piccolissima variazione di luce. I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Transiti Il transito di un pianeta, già scoperto intorno alla stella HD209458 con il metodo delle velocità radiali, è stato poi osservato nel 1999 all’istante previsto. I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Transiti Vantaggi Svantaggi Transito di un pianeta come Giove: L=1% (telescopio di 1 m) Transito di un pianeta come la Terra: L=0.01% (nessun telescopio) Pianeti a grande distanza dalla stella (al contrario del metodo delle velocità radiali) Se aumenta la distanza stella-pianeta, ci sono meno probabilità di osservare l’allineamento utile I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Microlensing Gravitazionale Idea di base: una stella che passa davanti ad una stella più distante agisce da lente nei confronti della stella lontana. Albert Einstein aveva previsto questo effetto nella sua teoria della relatività generale: il campo gravitazionale della stella in primo piano piega e focalizza la luce, proprio come farebbe una lente di vetro ricurva. I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Microlensing Gravitazionale Un pianeta che orbita intorno alla stella lente lascerà una traccia caratteristica nel profilo di luminosità della stella. Con questo metodo è possibile rivelare la presenza di pianeti moderatamente massicci (poco più della Terra) in sistemi molto lontani (distanze dell’ordine di 10 kpc) Microlensing1 I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Microlensing Gravitazionale Recentemente è stato scoperto il primo pianeta utilizzando questa tecnica, grazie ad una cooperazione tra due team di ricerca internazionali: Microlensing Observations in Astrophysics (MOA) e Optical Gravitational Lensing Experiment (OGLE). I risultati di questo lavoro sono stati pubblicati in Astrophysical Journal Letters di Maggio 2004. Il pianeta orbiterebbe a 3 UA da una stella della costellazione del Sagittario a 17000 anni luce di distanza da noi e avrebbe una massa pari a 1.5 MJup. Il sistema stella-pianeta fa da lente ad una stella a 24000 anni luce di distanza, vicino al centro della Via Lattea. Microlensing2 I pianeti extrasolari Microlensing3 Lecce, 17 marzo 2005 Il primo possibile pianeta terrestre I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Una visione d’insieme 2005 2000 I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Alcuni numeri … 136 pianeti scoperti o confermati con le misurazioni delle velocità radiali 1 sistema con 4 pianeti, 2 con 3 pianeti, 13 con 2 pianeti, 99 pianeti singoli ma in molti sistemi le misurazioni sembrano indicare la presenza di altri pianeti di lungo periodo 7 pianeti che occultano la propria stella 1 pianeta direttamente osservato 2M1207 b (?) Il pianeta più piccolo ha una massa di 14 MT, il più grande ha una massa di circa 13 MJup (4120 MT) I periodi orbitali vanno da circa 1.3 giorni a oltre 10 anni 14 stelle binarie ospitano pianeti: 1 sistema con 3 pianeti ( Andromedae) e 1 con 4 pianeti (55 Cnc) Esiste 1 pianeta che orbita attorno alle sue due stelle. I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Caratteristiche generali I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Caratteristiche generali Terra I pianeti extrasolari Giove Lecce, 17 marzo 2005 Caratteristiche generali I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Caratteristiche generali I pianeti extrasolari, al contrario di quelli del Sistema Solare, sono in orbite tipicamente eccentriche. I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Un sistema di pianeti giganti Gli astronomi Marcy e Butler hanno individuato nel 1999 il primo sistema multiplo: un sistema di tre pianeti di tipo gioviano in orbita intorno alla stella Upsilon Andromedae. Pianeti di tipo gioviano su orbite molto vicine alla stella non sono compatibili con il modello di formazione del nucleo per accumulazione di planetesimi! MODELLO STANDARD IN CRISI I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Problemi aperti La maggior parte dei pianeti finora scoperti hanno masse grandi e orbite molto strette - Come può un pianeta gioviano formarsi così vicino alla sua stella? - Questi pianeti migrano all’interno dal sistema ad un certo punto della loro vita? I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Osservazioni future Osservazioni dirette nel vicino infrarosso (NGST, VLT Planet Finder, OWL) Misurazioni astrometriche (VLTI) Nulling interferometry (Darwin, TPF) Rilevazioni coronografiche (TPFC) Campagne di ricerca di transiti (Kepler, Corot) Scoperta di pianeti terrestri (rocciosi) Statistica sull’abbondanza di pianeti nella Galassia Ricerca di vita su altri pianeti I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005 Conclusione “L'astronomia ha subito tre grandi rivoluzioni negli scorsi quattrocento anni. La prima fu quella copernicana, che spostò la Terra dal centro del sistema solare e la collocò a 150 milioni di chilometri da esso; la seconda avvenne tra il 1920 e il 1930 quando, in seguito al lavoro di Harlow Shapley e R. J. Trumpler, ci accorgemmo che il sistema solare non è al centro della via Lattea, ma a circa 30000 anni-luce da questo, in un braccio a spirale relativamente poco definito; la terza rivoluzione sta avvenendo ora e, lo vogliamo o no, dobbiamo prendervi parte. E' questa la rivoluzione racchiusa nella domanda: siamo soli nell'Universo?“ (Otto Struve) I pianeti extrasolari Lecce, 17 marzo 2005