SICUREZZA E IGIENE SUL LAVORO
Primo soccorso
A cura di
Marcello Santopietro
Funzionario Vigilanza Ispettiva – I.N.A.I.L. - Caserta
Pronto soccorso
L’organizzazione
Parametri:
•
•
•
•
Caratteristiche dell’azienda
Numero complessivo di lavoratori
Tipologia delle attività svolte
Tipologia dei fattori di rischi identificati
Entità e
frequenza
dei rischi infortuni
Numero
dei lavoratori
Numero degli addetti
al servizio di
pronto soccorso
Il Datore di lavoro
individua gli addetti al servizio
considerando
Disposizioni e
attitudini individuali
Prerequisiti
cognitivo minimo
Per sviluppare le capacità
richieste dal servizio
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L’Infortunio
Anche se è un lieve incidente, l’infortunato deve
essere medicato e dell’evento deve essere data
comunicazione al Datore di lavoro o al
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione.
• Per le medicazioni ove non si disponga di un
ambulatorio, deve essere disponibile una
cassetta di pronto soccorso.
• In caso di infortunio grave bisogna chiamare i
soccorsi e nell’attesa l’addetto al primo soccorso
presterà le prime cure.
NORME primo soccorso all’infortunato :
• Aprirgli il colletto
• Allentargli i vestiti
• Sciogliergli la cintura
• Coprirlo
• Usare guanti, non venire a contatto di sangue
• Lavarsi le mani, una volta tolti i guanti
• In caso di emorragia agli arti applicare un
laccio emostatico
Se l’infortunato è privo di sensi, osservare le
seguenti norme :
• Non dare bevande
• In caso di rischio di soffocamento, praticare
la respirazione artificiale.
>>
Primo soccorso
In situazioni di emergenza un intervento adeguato e tempestivo è spesso
determinante per la sopravvivenza di un individuo, così come errate operazioni
di pronto soccorso possono compromettere la possibilità e l’esito positivo delle
cure successive.
E’ certo perciò che una maggiore diffusione delle nozioni fondamentali di primo
soccorso nella collettività permetterebbe la salvezza di molte vite umane.
Intanto è preferibile subito anticipare le principali regole di comportamento
che ognuno di noi dovrebbe avere presenti in ogni occasione.
Come comportarsi
1 Mantenere la calma e agire prontamente.
2 Impedire l’affollamento e la confusione,
confortare l’infortunato.
3 Chiedere quanto prima l’intervento della
autoambulanza.
4 Controllare:
se è cosciente,
se respira,
se si sente il polso cardiaco,
se ha ferite gravi,
se ha fratture alla colonna vertebrale.
5 Coprire l’infortunato (quanto basta)
per evitare che prenda freddo.
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Che cosa non fare
• Non muovere l’infortunato ( tranne che
sia indispensabile per salvarlo o per
evitare altri incidenti ),
• non piegargli bruscamente la testa o
il collo,
• non fargli bere alcolici,
• non dargli nulla da bere o da mangiare
se dovrà essere curato in ospedale,
• non lasciarlo mai solo se è in stato di
incoscienza.
<< >>
All’arrivo sul posto
Valuta il rischio ambientale
e, immediatamente dopo,
LO STATO DI COSCIENZA
Se coscienza assente, CHIAMA AIUTO E CHIEDI IL DAE
ALLINEA IL PAZIENTE – SCOPRI IL TORACE
GARANTISCI LA PERVIETA’ DELLE VIE AEREE
VALUTA LA PRESENZA
DELL’ATTIVITA’ RESPIRATORIA
“GUARDO ASCOLTO SENTO” (GAS)
Se ASSENTE
VENTILA DUE VOLTE
VALUTA IL POLSO CAROTIDEO E LA PRESENZA DEI SEGNI DI CIRCOLO
se assenti, CHIAMA L’ASL (118) – ATTIVA IL DAE – AVVIA L’ANALISI
SHOCK INDICATO
DEFIBRILLA FINO A 3 VOLTE
SHOCK NON INDICATO
RCP PER 1 MINUTO
ALTERNA 3 SHOCK/1 MINUTO DI RCP
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BLS - Basic Life Support
è il supporto di base delle funzioni vitali che consiste nelle procedure di
Rianimazione Cardio Polmonare (RCP) necessarie per soccorrere un paziente che:
• ha perso coscienza;
• ha una ostruzione delle vie aeree o si trova in stato di apnea;
• è in arresto cardiaco.
L'obiettivo principale del BLS è la prevenzione dei danni anossici cerebrali;
le procedure sono finalizzate a:
• prevenire l'evoluzione verso l'arresto cardiaco in caso di ostruzione
respiratoria o apnea;
• provvedere alla respirazione e alla circolazione artificiali in caso di arresto
di circolo.
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Basic Life Support e Defibrillation
LA SEQUENZA
La sequenza delle procedure di BLSD consiste in una serie di azioni
alternate con fasi di valutazione.
Le azioni sono schematizzate mnemonicamente con l'ABCD:
• A. Apertura delle vie aeree (Airway);
• B. Bocca-a-bocca (Breathing);
• C. Compressioni toraciche (Circulation);
• D. Defibrillazione (Defibrillation).
Ogni passo è preceduto da una fase di valutazione:
• Valutazione dello stato di coscienza -> A;
• Valutazione della presenza di attività respiratoria (GAS) -> B;
• Valutazione della presenza di attività circolatoria (polso carotideo e
segni di circolo) -> C;
Ritmo al defibrillatore semiautomatico (DAE) -> D.
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Regole di comportamento
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vai sull’immagine
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Rianimazione
In condizioni di emergenza,
come ad esempio in seguito
a un incidente, la prima cosa
da fare è:
Ponete l’infortunato in posizione supina
con capo, collo e torace allineati, quindi
iperestendetene il capo, mettendo una
mano sotto la nuca e l’altra sulla fronte
e sollevandone il collo.
Controllare se l’infortunato è
cosciente e se respira:
scuotetelo
delicatamente,
chiamandolo a voce alta.
Portate l’orecchio vicino alle sue labbra: se non è percepibile
alcun soffio, avvicinare uno specchietto o il vetrino di un orologio,
che risulteranno appannati dall’aria eventualmente espirata.
Nel caso in cui non sia cosciente e non respiri occorre, senza
perdere tempo, provvedere al sostegno delle funzioni vitali, che
si articola in tre fasi:
• controllo dell’apertura delle vie
aeree, per eliminare eventuali
ostruzioni;
• respirazione artificiale, per
dare ossigeno vitale;
• massaggio cardiaco, per assicurare l’afflusso di sangue al
cervello.
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Questa manovra è utile al fine di
prevenire l’ostruzione delle vie respiratorie
nel soggetto in stato di incoscienza: in tale
condizione la base della lingua tende, per
rilassamento dei muscoli del collo,
ad
adagiarsi sulla parete posteriore della
faringe, ostacolandone il flusso dell’aria.
L’iperestensione della testa metterà in
tensione la parte
anteriore del collo
impedendo la caduta
della
base
della
lingua
e provocando
l’apertura delle labbra.
Se l’apertura
della
bocca
non
fosse
sufficiente,
portate
la mano che era sotto
la nuca a sollevare il mento, esercitando
una trazione verso l’alto.
<<
Respirazione artificiale
In situazioni di emergenza, accertata l’impossibilità dell’infortunato a respirare autonomamente,
l’insufflazione di aria espirata, sia col metodo bocca-bocca sia con quello bocca-naso, è la
soluzione da preferire a qualsiasi altra che ritardi le manovre rianimatorie anche di pochi secondi.
Pur trattandosi di aria espirata, con questi metodi è possibile mettere a disposizione
dell’infortunato una quantità di ossigeno sufficiente al mantenimento delle funzioni cerebrali.
Metodo bocca-bocca
Cosa fare
L’inizio della respirazione artificiale va deciso senza
perdere tempo.
Se non vi sono ostruzioni in bocca
o altre difficoltà, si può senz’altro procedere con la
respirazione bocca-bocca.
Mantenendo il capo dell’infortunato
in iperestensione, spostate in avanti
la mandibola ed
aprite la bocca,
inspirate profondamente; chiudete le narici dell’infortunato
con le dita di una mano.
<<<
Fare aderire la vostra
bocca ben aperta a
quella dell’infortunato e
soffiate (eventualmente
con l’interposizione di un
fazzoletto), controllando
che il torace si sollevi.
Se l’infortunato è in una
posizione scorretta o se
l’aria viene soffiata con
troppa forza,
può
accadere che l’aria vada
in parte a riempire lo
stomaco, dando luogo a
rigurgito.
Arrestate l’insuflazione, staccate la bocca da
quella dell’infortunato e ruotate il capo di lato;
se osservate che il torace si
abbassa,
riprendete fiato.
>>
Respirazione artificiale
Metodo bocca-naso
E’ consigliabile in sostituzione della respirazione bocca-bocca quando questa presenta
delle difficoltà tecniche.
Inoltre secondo alcuni autori sarebbe preferibile alla precedente per ragioni igieniche.
Cosa fare
Mantenendo in iperestensione il capo
dell’infortunato sollevategli il mento
chiudendogli la bocca con il pollice.
Inspirate a fondo e dopo aver
circondato con le vostre labbra
il naso dell’infortunato espirate
soffiando l’aria attraverso le
sue narici.
<<<
Arrestate l’insufflazione,
allontanate le labbra dal
naso dell’infortunato ed
apritegli la bocca per
facilitare l’espirazione.
Ripetere dall’inizio ogni
5 secondi con un ritmo
di 12 - 14 al minuto.
<<
Massaggio cardiaco
Con il massaggio cardiaco si può sostenere la circolazione, garantendo una
sufficiente irrorazione cerebrale nei soggetti che presentano arresto
cardiaco, condizione accertabile mediante palpazione del polso.
Per ricercare il polso carotideo, portate l’indice e il
medio sul pomo d’Adamo dell’infortunato, che avrà
il capo esteso, quindi fate scivolare lateralmente i
polpastrelli delle due dita esercitando una leggera
pressione sul collo fino a che percepiate
la
pulsazione dell’arteria carotide.
Con le braccia tese, i
gomiti bloccati e le dita
sollevate, premete con
ritmo sullo
sterno
spostando in avanti il
peso del vostro corpo:
60 (1 soccorritore) o 80
(2 soccorritori) volte al
minuto.
Non staccate
Se palpando per almeno 10 secondi non avvertite
pulsazioni, si tratta di arresto cardiaco.
Posto l’infortunato su un piano rigido, mettete i palmi
delle mani sovrapposti sulla parte inferiore dello sterno
<<<
mai le mani dallo sterno,
neppure nell’intervallo tra
due compressioni.
La pressione sullo sterno
deve
produrre
uno
spostamento
verso
la
colonna vertebrale di 4-5
cm e durare mezzo secondo
circa, come pure l’intervallo.
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Combinazione
della ventilazione col massaggio cardiaco
Se il polso è presente, continuate
la ventilazione col ritmo di 12
insufflazioni al minuto.
Controllare se l’infortunato è cosciente
e portategli il capo in iperestensione.
In caso contrario, iniziate il massaggio
cardiaco effettuando 15 compressioni
toraciche ogni 2 insufflazioni polmonari.
Ogni due minuti controllare il polso per
verificare il ritorno del ritmo spontaneo.
Se la rianimazione cardio-polmonare è
effettuata da due soccorritori, il
rapporto fra compressioni e insufflazioni
è di 5 a 1, cioè una insufflazione ogni 5
compressioni, effettuate al ritmo di 60
al minuto senza interruzioni.
Controllare se respira.
Se non respira, insufflare i polmoni
4-5 volte e cercate il polso carotideo.
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Sospendere le manovre di rianimazione soltanto quando l’infortunato avrà ripreso a
respirare da solo e le pupille ritorneranno a restringersi: controllare però per qualche
tempo se la respirazione spontanea si mantiene, in caso contrario continuare anche
durante il trasporto in ospedale e finché subentri personale sanitario specializzato.
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Posizioni di sicurezza
In questa posizione l’infortunato è disteso su un fianco, a testa bassa, collo iperesteso
e un ginocchio piegato per aumentare la stabilità.
Per raggiungere la posizione
utilizzate il metodo seguente:
Flettete il ginocchio dell’infortunato
dal lato opposto al vostro.
Fate compiere all’infortunato una
rotazione completa, fino a portare
il ginocchio flesso a terra,
sorreggendogli il capo.
Slacciate gli indumenti che stringono,svuotate le tasche
dell’infortunato da oggetti che possano danneggiarlo
durante le manovre, toglietegli gli occhiali.
Mettete il braccio dal lato corrispondente
al soccorritore contro il fianco dell’infortunato
infilando la mano sotto il gluteo.
Mettetegli la mano del braccio
superiormente sotto il viso.
Il capo dovrà essere iperesteso.
Flettete l’altro braccio sul torace.
Copritelo per evitare che abbia freddo,
ma senza esagerare.
Chiamate l’autoambulanza, a meno che non si tratti di un semplice svenimento (nel qual caso il recupero dei sensi
avviene in pochi istanti), o di una crisi epilettica (il soggetto è già in cura e conosce l’origine della perdita di coscienza)
o di crisi isterica (cercando di sollevare le palpebre noterete che il soggetto oppone resistenza).
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Perdita di coscienza
Per coscienza intendiamo la consapevolezza della propria esistenza e degli
oggetti esterni. L’alterazione o la perdita di questa consapevolezza caratterizza
diverse situazioni, a seconda che a essa si sommi una compromissione delle
normali funzioni cardiorespiratorie oppure no.
Cosa fare
Controllare se la respirazione spontanea è conservata
Se sì, sistemerete l’infortunato in posizione di sicurezza, controllando poi
regolarmente il polso e il respiro. Se invece non respira, lo metterete in
posizione orizzontale con torace, capo e collo ben allineati e inizierete la
rianimazione controllando che le vie respiratorie siano libere e praticando
la respirazione artificiale e il massaggio cardiaco esterno.
Cause di perdita di coscienza
• Ingenti perdite ematiche da emorragie,
fratture o gravi contusioni.
• Disturbi metabolici o endocrini da
malattie preesistenti (diabete)
• Carenza di ossigeno da attacco cardiaco
• Incidente vascolare cerebrale
• Trauma violento (cranico)
• Ustioni estese
• Disturbi nervosi (epilessia o forti emozioni)
• Intossicazioni (ossido di carbonio, alcol,
farmaci)
• Infezioni (meningite).
Se c’è una causa evidente dello stato di incoscienza
(ad es. emorragia), cercate di eliminarla (tamponandola)
• assolutamente non date da bere all’infortunato
• non muovetelo se c’è stata lesione della colonna vertebrale
• non lasciate mai sola una persona priva di sensi.
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Shock
Lo shock è causato da un’insufficiente irrorazione dei tessuti e degli organi
vitali con sangue ossigenato. Rappresenta un’emergenza importante e richiede
un trattamento medico urgente, poiché se non trattato può causare la morte.
Segni obiettivi di Shock
• pallore intenso, estremità fredde
•
•
•
•
•
•
e livide
cute fredda e sudata
polso debole e rapido
respiro irregolare, affannoso
sete
nausea
agitazione, confusione mentale, talvolta
Se è cosciente, sdraiatelo in posizione supina coi piedi
sollevati di circa 30 cm. da terra e il capo voltato di
lato. Questa è la cosiddetta “ posizione anti-shock “,
che può essere utile in diverse occasioni.
perdita di coscienza.
Cosa fare
Non muovetelo assolutamente se sospettate una frattura
della colonna vertebrale, delle gambe o del bacino.
Chiamare
il medico
Controllare se l’infortunato
è cosciente.
Se non lo è mettetelo in
posizione di sicurezza.
Se le parti colpite sono la testa, il torace o lo stomaco
sostenete il capo e le spalle dell’infortunato in posizione
semiseduta. Slacciate gli indumenti stretti.
Prevenite i fattori che possono peggiorare lo shock e, se
possibile, agire limitando le cause scatenanti.
Tamponate le ferite e immobilizzate le fratture. Ricordate che il
dolore, le manovre intempestive, il trasporto in cattive condizioni,
il caldo o il freddo eccessivo sono fattori aggravanti.
Coprite l’infortunato con una coperta e confortatelo in
attesa dell’autoambulanza.
Se ha molta sete bagnategli le labbra,
ma non dategli assolutamente nulla da bere.
<<<
<<
Folgorazione
o elettrocuzione
Agire subito il ritardo è fatale ….
Azione immediata
E’ indispensabile quando la folgorazione compromette l’attività della respirazione e del cuore:
se il colpito non viene soccorso entro 3 o 4 minuti, può subire conseguenze irreparabili.
Accertare innanzitutto che l’infortunato sia fuori dal contatto con le parti in tensione e dare
quindi immediatamente inizio alla respirazione artificiale.
Non ritardare il soccorso neppure per chiamare il medico, salvo i soccorritori siano almeno
due e che l’unico possa richiamare l’attenzione di altro senza abbandonare l’infortunato.
Non toccare
Il colpito se non si è ben sicuri che il medesimo non è più a contatto o immediatamente vicino
alle parti in tensione, in caso contrario togliere la tensione.
Qualora il circuito non possa essere prontamente interrotto e la tensione non superi i 400 volt.,
isolare adeguatamente la propria persona con guanti isolanti, panni asciutti, collocandosi su
tavole di legno secco, ecc. .., e rimuovere l’infortunato afferrandolo preferibilmente per i vestiti
se asciutti, in alternativa allontanare dall’infortunato con un solo movimento rapido e deciso la
parte in tensione usando foretti, pezzi di legno secco o altri oggetti in materiale isolante.
Non toccare con la propria persona altri oggetti, specialmente metallici.
<<<
>>
Folgorazione
Cosa fare
Controllate se il polso è presente e il
spontaneo conservato.
Togliere la corrente agendo sull’interruttore
centrale (se è a portata di mano) o staccando
la spina.
Prima di tale manovra non sfiorate assolutamente
l’infortunato, né gli oggetti con cui è a contatto.
Staccate il corpo dell’infortunato dalla corrente
servendovi di un bastone, di una scopa, di una
sedia o di una corda e appoggiandovi su una
superficie asciutta e isolante (tappeto, pila di
giornali, gomma).
<<<
respiro
In caso contrario iniziate subito la rianimazione
cardiorespiratoria. Se l’infortunato non è cosciente
ma respira, mettetelo in posizione di sicurezza.
Se la scossa è stata di una certa entità non
dimenticate di far visitare l’infortunato da
un medico poiché possono essersi verificate
lesioni inapparenti.
Se l’incidente è dovuto a corrente ad alta
tensione è consigliabile avvertire subito
l’azienda elettrica. Le possibilità di soccorso in
questo caso sono praticamente nulle.
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Ustioni
Sono lesioni determinate dal calore (sia sotto forma di raggi solari, sia di liquidi
bollenti, fiamme, o corpi metallici arroventati) e da sostanze caustiche.
Le ustioni possono
della gravità:
•
•
•
essere
a seconda
1° grado: arrossamento della cute;
2° grado: comparsa di vesciche (dette fittene);
3° grado: necrosi (distruzione) dei tessuti colpiti.
La gravità di un’ustione è proporzionata alla sua
estensione, ma
l’interessamento di zone
particolarmente delicate quali il viso e l’area
genitale rendono un’ustione grave a prescindere
dall’estensione.
I pericoli a cui espone un’ustione riguardano la
perdita notevole di liquidi con la possibilità
di uno stato di shock, la facilità di infezione
e le difficoltà di cicatrizzazione.
Il soccorritore dovrà tener conto di questi
elementi nell’attuare
il
suo intervento,
ricordando che tutte le ustioni, tranne q uelle
minime, andranno segnalate all’attenzione di
un medico.
<<<
Ustioni gravi
Cosa fare
• Evitare la contaminazione, facendo attenzione
a non sollevare polvere e a non toccare l’area
ustionata direttamente.
• Non tentate di togliere eventuali indumenti
aderenti alle ustioni.
• Coprite la zona ustionata con un panno pulito
(non disinfettatela e non medicatela).
• Mettete l’infortunato in posizione anti-shock
e copritelo per evitare che abbia freddo,
quindi predisponete il trasporto in ospedale in
condizioni di massimo conforto.
Se è cosciente, potrete dargli da bere mezzo bicchiere
d’acqua ogni quarto d’ora, soprattutto se l’ustione
riguarda la bocca.
>>
Ustioni
Ustioni lievi
Ustioni caustiche
Cosa fare
Cosa fare
Immergere la parte
scottata nell’acqua
fredda per almeno
10 minuti
(non nel ghiaccio).
Togliete anelli, orologi e costrizioni varie dalla
parte scottata, poiché i tessuti tenderanno a
gonfiarsi.
Coprite la scottatura con garza sterile.
Non medicate con alcuna sostanza la parte ustionata
e non bucate le vesciche eventualmente formatesi,
perché proteggono dall’infezione. Fissate la garza con
del cerotto facendo bene attenzione a non applicarlo
sulla lesione.
Proteggetevi le mani con guanti di
gomma, togliete gli
indumenti
impregnati delle sostanze caustiche.
Lavate abbondantemente e con
delicatezza le parti interessate
per almeno 15 minuti con acqua
corrente.
Coprite la parte con una
garza sterile fissata con
una benda.
Rivolgetevi senza indugio
a un medico.
Trasportate l’infortunato in ospedale.
<<<
<<
Avvelenamento
Sostanze tossiche corrosive
acidi
ammoniaca
benzina
candeggina
detergenti per forni
detergenti per gabinetti
detergenti per tappeti
detersivi liquidi
detersivi per tessuti e piatti
disinfettanti
essenze
lacche
lucidi per argento
lucidi per metalli
lucidi per mobili
lucidi per pavimenti
lucidi per scarpe
mordenti per legno
paraffina
polveri abrasive
profumi
smalti per unghie
soda caustica
sverniciatori
tinture per tessuti
trementina
E’ la conseguenza di ingestione, inalazione
o contatto con sostanze tossiche.
Controllare se la persona è cosciente e se respira.
Se è priva di sensi mettetela in posizione di
sicurezza.
Se non respira sarà necessario iniziare la respirazione
artificiale: fate attenzione a non contaminarvi con la
sostanza corrosiva nella respirazione bocca-bocca.
Se l’infortunato è cosciente non fatelo vomitare
ma somministrategli latte o acqua abbondante.
Questo servirà a diluire il caustico.
Cosa fare
Lavategli le labbra e la bocca delicatamente
con abbondante acqua.
Chiamare l’autoambulanza per
trasportare l’infortunato al più
vicino ospedale.
<<<
Raccogliete tutte le informazioni possibili sulla
sostanza ingerita e sul tempo trascorso dal
momento dell’assunzione della stessa.
Queste notizie, con gli eventuali contenitori
ritrovati nelle vicinanze dell’infortunato, saranno
utilissime al medico per decidere il tipo di
intervento.
>>
Avvelenamento
Sostanze tossiche non corrosive
alcol
aspirina
bacche
farmaci
funghi
veleno di serpente
semi
Chiamate l’autoambulanza.
Se la sostanza è stata ingerita da poco
cercate di provocare il vomito: potete
farlo stimolando con le dita la gola
dell’infortunato.
Non ricorrete a sostanze emetiche saline.
Non provocate il vomito se la persona è priva di
sensi o addormentata o se l’ingestione del veleno
già avvenuto da un po’ di tempo.
Fate ricoverare l’infortunato nel più
vicino ospedale.
Portate anche le sostanze che possono esser
stati causa dell’avvelenamento.
<<<
Avvelenamento da gas
L’ossido di carbonio è il gas più velenoso.
E’ incolore, inodore e si libera dai tubi di scappamento
delle auto, da bruciatori difettosi a gasolio, metano o
a combustibile solido. La sua azione si esplica impedendo
all’emoglobina di ossigenare i tessuti.
I sintomi dell’avvelenamento da ossido di carbonio sono:
mal di testa, ebbrezza, difficoltà respiratorie, sincope.
Cosa fare
Portate l’infortunato
all’aria aperta.
Per evitare di restare vittime
dell’ intossicazione, prima di
entrare spalancate la porta,
apritela e chiudetela
ripetutamente per arieggiare
l’ambiente. Entrando, strisciate
a terra trattenendo il respiro e
trascinate l’infortunato fuori il
più rapidamente possibile.
Controllate se è cosciente,
se respira, se il polso è
presente.
Agite di conseguenza mettendo eventualmente in atto le manovre
di apertura delle vie aeree, la
respirazione artificiale e il
massaggio cardiaco.
Fate trasportare
l’infortunato al più
vicino ospedale.
<<
Traumatologia
<<<
Si verificano a causa di un
trauma diretto o indiretto
che colpisce le ossa e le arti
colazioni.
Mentre nelle fratture viene
interrotta la normale conti
nuità di una struttura ossea,
nelle lussazioni si verifica lo
spostamento dei capi ossei
normalmente a contatto nel
l’articolazione.
Le fratture possono essere
esposte o interne, a seconda
che i frammenti ossei abbiano
prodotto la rottura dei muscoli
e della cute sovrastante, oppure
no. Nel primo caso, la frattura
sarà complicata da una ferita.
In seguito alla frattura potrà
essersi verificato uno spostamento
dei frammenti ossei: sarà perciò
visibile una deformazione dell’arto
colpito.
>>
Fratture e lussazioni
I sintomi di queste due affezioni sono simili
e poiché la frattura rappresenta la situazione
più critica, in caso di dubbio è opportuno
comportarsi come se ci si trovasse in tale
evento.
Sintomi della frattura:
• dolore intenso;
• impossibilità di usare l’arto per le normali funzioni;
• gonfiore;
• ecchimosi;
• deformità;
• shock e perdita di conoscenza (possibili).
Che cosa fare
1 Non muovete l’infortunato a meno che
non sia in pericolo di vita.
Soprattutto se sospettate frattura alla schiena o al collo
evitategli qualsiasi spostamento e non lasciategli usare
la parte colpita.
2 Controllate se è cosciente, se respira, e
agite di conseguenza, affrontando in
primo luogo i problemi respiratori e
circolatori.
<<<
3 Se la frattura è aperta proteggete la ferita
dalla contaminazione microbica; tamponate
eventuali emorragie.
4 Immobilizzate la parte offesa. Se si tratta di
un arto fratturato, dopo l’immobilizzazione
sollevatelo delicatamente.
Questa operazione diminuirà il flusso di sangue nella zona
riducendo il dolore e il gonfiore.
5 Mettete in atto le misure di prevenzione dello
SHOCK e chiamate un’ambulanza.
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Fratture agli arti superiori
Richiedono l’immobilizzazione prima del trasporto per evitare che lo spostamento dei
frammenti causi la rottura di vasi, nervi, muscoli o esposizione della frattura.
A tale scopo si usano stecche o docce di fortuna (pezzi di legno, giornali arrotolati e legati per
evitare che si srotolino) che devono superare le articolazioni tra cui è compressa la frattura.
Nella frattura degli arti inferiori, se una gamba è integra, può servire essa stessa da stecca
per l’altra che verrà solidarizzata dopo interposizione di stracci o altro materiale morbido.
Mano, polso, avambraccio
Che cosa fare
1 Sostenere la parte offesa con l’arto sano.
2 Avvolgetela in un ‘imbottitura morbida
ad es. un asciugamano ripiegato più volte.
<<<
<< >>
Frattura gomito, clavicola
Gomito
Clavicola
1 Imbottite bene lo spazio tra il
braccio del lato leso e il busto.
1 Immobilizzate la parte nella stessa posizione in
cui si è fratturata per evitare di ledere vene o
arterie.
2 Se il braccio era flesso immobilizza
telo sospendendolo al collo.
Se era esteso, sistemate un’opportuna
imbottitura tra il braccio leso e il fianco
corrispondente; bloccatelo poi con bende
larghe, che legherete dal lato sano.
3 Prendete un pezzo di stoffa triango
lare (o un foulard ripiegato a metà),
sistematelo in modo da sostenere
l’arto leso, annodatelo dietro al col
lo dell’infortunato (benda a fionda).
<<<
2 Sorreggete il braccio corrispon
dente alla clavicola fratturata
con una benda a fionda che leghe
rete dietro al collo dell’infortuna
to dal lato sano.
<< >>
Fratture alla colonna
Vanno sospettate:
Che cosa fare
- quando si sia verificato un trauma alla colonna
o una caduta in piedi;
- se un traumatizzato lamenta forti dolori alla
schiena o al collo;
- se si nota una paralisi.
1 Non muovete assolutamente l’in
fortunato, non fatelo sedere e non
piegategli il collo o la schiena.
Sono gravissime se, a seguito della frattura, si è
prodotta una lesione dei fasci nervosi che costi
tuiscono il midollo spinale e che controllano il
movimento e la sensibilità degli arti.
Talvolta sono proprio i tentativi inopportuni
di rimuovere l’infortunato che causano uno
spostamento dei segmenti di frattura e una
conseguente lesione midollare.
I sintomi sono:
- dolore intenso alla schiena o
al collo;
- insensibilità degli arti;
- incapacità a muoverli.
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NO
NO
2 Chiamate l’ambulanza specificando
che si tratta di un soggetto con pro
pabile lesione spinale.
In attesa tenete ferma la testa e sostenete i
piedi dell’infortunato, in modo che tutto il
corpo sia in linea retta. Copritelo con una
coperta. Se il soccorso tarda, collocate una
imbottitura morbida tra le gambe dell’infor
tunato. Bloccategli le caviglie con una fascia
tura a otto e fasciate con bende larghe le
cosce, le ginocchia e i polpacci.
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Lesioni al capo
Qualsiasi ferita al capo,
anche minima, tende a sanguinare abbondantemente, destando preoccupazione.
Se si tratta di una piccola ferita al cuoio capelluto accompagnata da modesto gonfiore e da
un leggero mal di testa basterà medicarla come qualsiasi altra ferita, dopo averla lavata
con acqua e sapone.
Non premete mai direttamente su una ferita per bloccare il sanguinamento se non siete certi
che si tratta di una lesione superficiale, poiché eventuali frammenti di frattura durante tale
manovra potrebbero danneggiare il cervello.
Il rischio maggiore di un trauma al capo è proprio quello di una lesione o di un risentimento
a livello cerebrale. Per questa ragione, se al trauma consegue una perdita di coscienza
(anche se istantanea) e vomito al risveglio è necessario che l’infortunato venga sottoposto ad
accertamenti per escludere complicanze, prima di riprendere qualsiasi attività.
Che cosa fare
1 Verificare lo stato di coscienza dell’infortunato;
2 Se ha perso i sensi mettetelo nella posizione di sicurezza e medicate le eventuali ferite;
3 Verificate se il respiro spontaneo è mantenuto e agite di conseguenza.
4 La perdita di liquido chiaro da un orecchio o dal naso è sintomo di frattura alla base
cranica. Adagiate l’infortunato sul lato dell’orecchio da cui fuoriesce il liquido che
lascerete defluire, proteggendo le parti con un panno pulito.
5 Conducete l’infortunato in ospedale.
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Primo soccorso