Lezioni di Ricerca Operativa Corso di Laurea in Informatica ed Informatica Applicata Università di Salerno Lezione n° 13: 27-28 Aprile 2009 Teoria della dualità: - Teorema forte della dualità - Teorema degli scarti complementari Anno accademico 2008/2009 Prof. Cerulli – Dott.ssa Gentili 2. Teorema (forte) della dualità Se (P) e (D) ammettono soluzione ottima finita, allora per ogni ottimo x* per (P) esiste una soluzione ottima w* per (D) tale che c x b w T * T * La dimostrazione del Teorema della dualità forte evidenzia che il valore della soluzione ottima di (D) corrispondente alla soluzione ottima di (P) x *B AB1 b vale *T T 1 B B w c A Dim. Sia B la base associata a x* * 1 A x * B b B x * x N 0 Se c x b w T * T quindi * T B 1 B Dimostriamo che w *T *T T * * T B 1 B T B 1 B c A Ac 0 T B *T T T B 1 B T T c A AB | AN c | c c c | c A AN c 1 B T B T N 0 | c A AN c 0 T B T N T B T B T B 1 B 1 B c A T B è ammissibile per (D): A w c w Ac c A Ac T * B allora c A b b w e w T B * 1 B c x c x c A b T T N Poichè c TB AB1 AN c TN 0 è la condizione di ottimalità per (P) (problema di minimizzazione), è verificata l’ammissibilità. Per la dualità debole b wc x c x T T * w ammissibil e T cT x* è estremo superiore per (D), quindi la soluzione w *T c B AB1 T ammissibile per cui c x b w T * T * è ottima per (D). La base B è ottima per (P) e per (D). Siano infatti X e W rispettivamente gli insiemi delle soluzioni ammissibili per (P) e (D) c x b w T * A AB | AN * T max b w min c x B c x N T B T T N w AB c B T AB x B AN x N b xB 0 x B AB1 b x x N 0 w AN c N T xN 0 una sol. di base per (P) T T w var .libere la corrispondente per (D) 1 B w c A T T B c x b w T * l’ammissibilità per (P) T * l’ammissibilità per (D) a) T w W b) 1 B xX A b0 (c B AB1 ) AB c B T 1 T (c B AB ) AN c N T (vera sempre) a) cB cB b) c B AB1 AN c N 0 T T T T c B AB1 a j c j 0 T T jN sono le (n-m) condizioni di ottimalità (costi ridotti) di (P) c x b w T * T * La base B è ottima se x e wT sono rispettivamente ammissibili per (P) e (D). Solo in corrispondenza dell’ottimo dalla base B ammissibile per (P) si ottiene una soluzione ammissibile per (D) (che in particolare è anche ottima). Ad una generica iterazione del simplesso dalla base T T 1 c corrente per (P) si può costruire un vettore B AB che non è soluzione di (D). Tale vettore è detto dei MOLTIPLICATORI DEL SIMPLESSO e compare nel calcolo dei coefficienti di costo ridotto (problema di min): c T B 1 B A A N c T N Il Teorema dello “scarto complementare” (Complementary Slackness Theorem) Consideriamo la coppia di problemi (P) e (D) in forma canonica e trasformiamoli in forma standard (P) min c T x Ax b x0 ( D) T max b w A wc w0 T Ax I s b x 0 n var . s 0 m var . di surplus AT w I v c w 0 m var . v 0 n var . di slack Ad ogni variabile di (P) è associato un vincolo di (D) e quindi la corrispondente variabile di slack e viceversa. 3. Teorema della slackness complementare Data la coppia di soluzioni x e w rispettivamente ammissibili per (P) e (D), x e w sono ottime per (P) e (D) se e solo se s j w j (a x b j ) w j 0 j 1, , m vi xi (ci a w) xi 0 i 1, , n j T i dove aj è il vettore riga j-esima di A ai è il vettore colonna i-esima di A