Obiettivi e metodi in CLIL:
un problema di coerenza
Federica Ricci Garotti
Università di Trento
[email protected]
Ricci Garotti 09/2008
Obiettivi di apprendimento
Obiettivi di insegnamento
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Obiettivi di apprendimento: processo continuo, non
osservabile (implicito) di cambiamento nei
comportamenti
Obiettivi di insegnamento: insieme delle azioni
intraprese con l’intenzione di supportare
l’apprendimento (Doyè, 1995)
Obiettivi di apprendimento: possono essere disposti
anche per se stessi
Obiettivi di insegnamento: devono essere sempre
predisposti da altri soggetti
Ricci Garotti 09/2008
Un modello a quattro
dimensioni
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Modello di Heimann/Otto/Schulz (1965)
Dimensione pragmatica: sviluppo di competenze
Dimensione emozionale: sviluppo di atteggiamenti e
comportamenti
Dimensione cognitiva: sviluppo di conoscenze
La didattica disciplinare si limita spesso alla dimensione
cognitiva, mentre il CLIL ha bisogno di tutte e tre.
Dimensione procedurale: la trasmissione di
strategie per adempiere ai compiti e risolvere
problemi anche complessi di natura sia
disciplinare sia linguistica (Ricci Garotti)
Ricci Garotti 09/2008
Obiettivi di apprendimento e
probabilità di successo
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Creare migliori condizioni
generali per l’apprendimento
(Wolff 1996), in cui si prediligano azione
e interazione, negoziazione e
sperimentazione
Coincidenza tra obiettivi di
insegnamento e di apprendimento
Problema metodologico
Ricci Garotti 09/2008
Domande di ricerca
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Gli obiettivi sono originali?
Che tipo di obiettivi sono stati posti?
Vengono posti esplicitamente obiettivi di tipo
strategico, ovvero focalizzati sulle
competenze procedurali dei discenti?
C’è differenza tra conoscenze e competenze,
apprendimento e insegnamento?
Ricci Garotti 09/2008
(Cattivi) esempi
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Confronto tra la realtà moderna e
quella antica (obiettivo ????
di….????)
Le tabelline (?????)
Essere aperti, pronti al dialogo,
tolleranti (?????)
Acquisire un patrimonio lessicale
xy (?????)
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I miti
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Il metodo di studio
Diamo per scontato che…
Obiettivi linguistici: no grazie
Valutiamo il processo non solo il
prodotto (con il compito in classe)
Il mitico indice del mitico libro di testo
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Caso NO
SCIENZE IN LINGUA STRANIERA
(tedesco)
Obiettivo non dichiarato
Dietro sollecitazione: il ciclo
dell’acqua
Classe: 1° media
Ricci Garotti 09/2008
La procedura
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Spiegazioni in LS senza ricorrere a linguaggi
non verbali.
Esporre gli alunni ad un input in LS molto
ricco ed ampio e ovviamente nella paura che
questi non comprenderebbero un testo
autentico sull’argomento. L’uso di altre fonti
(grafici, disegni) potrebbe, per la docente,
impoverire l’input verbale
Ricci Garotti 09/2008
La procedura
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Promozione dell’attività dialogica.
Continue domande e risposte anche
devianti rispetto all’argomento.
Per facilitare la discussione con lo scopo
di alleggerire il clima ed invogliare i
ragazzi al dialogo.
Ricci Garotti 09/2008
I risultati
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Gli alunni rispondono bene alle domande
extradisciplinari dell’insegnante e poi mostrano un
improvviso smarrimento quando il dialogo vira di
colpo sugli aspetti scientifici. L’improvviso passaggio
dal dialogo quotidiano all’argomento scientifico fa
scivolare l’alunno alla lingua madre
non è pensabile che l’alunno sia già in grado di
parlare dell’argomento disciplinare solo perché lo ha
sentito descrivere dall’insegnante
il dialogo quotidiano è sapientemente dosato su
rituali ampiamente durante le ore di lingua; le
risposte dell’alunno sono perciò sicure perché di
routine
Ricci Garotti 09/2008
I risultati
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A tutti i costi = descrizione del ciclo dell’acqua, ma non lo
chiede ai ragazzi che credono di fare conversazione
Le loro risposte danno descrizioni molto belle dell’acqua,
“pulita”, “potabile” e “salata”, rivelando una competenza
lessicale ottima, ma non dicono quello che l’insegnante
desidererebbe (liquido, gassoso o solido)
Contesto linguistico altamente favorevole al CLIL,
Occasione sprecata,
Intervento verbale, centralizzato e frontale, e oltretutto
non centrato sul piano della disciplina
Obiettivi dichiarati non raggiunti
Ricci Garotti 09/2008
CASO Sì
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Saper elaborare un quadro sintetico
delle conoscenze biologiche dalla
classicità al XIX secolo; saper descrivere
la storia evolutiva di homo sapiens;
saper argomentare sulle prove a favore
o contro Darwin;
biologia in inglese
Classe IV Liceo Scientifico
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La procedura
varietà dei momenti didattici;
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la costruzione di significati attraverso
un’interazione continua.
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Non testi di riferimento, ma la loro
elaborazione concettuale (mappe e schemi).
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Immagini, caricature, talk show, report.

Task non come performance, ma come costruzione di competenze.

Interazione non prodotto per la verifica ma luogo in cui la competenza
si costruisce.

“it is during the process of reasoning in the task itself that there is
greater identification with the language (because it is being used to
formulate personal meaning) than in the presentation stage where
there is a more distinct shift of attention to linguistic formulation”
(Prabhu 1987)

Ricci Garotti 09/2008
Conclusioni
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La programmazione c’è
Gli obiettivi sono di insegnamento e l’obiettivo
disciplinare è prevalente
Obiettivi e metodi:.
soltanto due su cinque promuovono forme di lavoro
cooperative o comunque non individuali e autonomia
nel lavoro di gruppo la L1 prevale di fronte a una crisi
concettuale…
…ma l’uso della L1 non porta alla soluzione della crisi,
se la natura di questa è disciplinare e non linguistica.
Ricci Garotti 09/2008
Conclusioni
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L’idea della prestazione valutativa ancora
troppo presente
L’overteaching è sempre in agguato.
Paura dello straniamento linguistico Secondo Bonnet, la
sensazione perturbante sembra essere data dall’“interruzione
delle associazioni” che i discenti sono soliti fare quando non
possono associare più il temine nuovo ad altri del linguaggio
quotidiano.
Coinvolgimento interattivo e prevalenza di elaborazione
semantica rispetto a quella linguistico-formale
Meno dicotomia tra scuola e realtà: non solo un problema di
contenuti e task adatto, ma serve anche una gestione
didattica che favorisca il loro sviluppo.
Ricci Garotti 09/2008
Conclusioni
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necessaria una tassonomia di strategie di insegnamento
utilizzare fogli di lavoro per distribuire le consegne anche in L1, per favorire
l’autonomia dei gruppi nell’organizzazione del compito;
i termini specialistici devono essere sempre accompagnati da una definizione e
da un esempio, possibilmente in linguaggio non verbale, che devono essere poi
frutto di una negoziazione tra i discenti, per favorire la costruzione del proprio
sapere;
interazione non significa semplicemente dialogare o scambiarsi opinioni, ma
tentare delle strade per risolvere problemi: dunque il task deve prevedere
esplicitamente molti momenti di questo tipo;
incoraggiare sempre l’uso della LS nei gruppi, facendo presente ai discenti che
non è il ricorso alla L1 che potrebbe risolvere eventuali problemi disciplinari. In
caso di stallo fornire altre informazioni o graduare il compito;
evitare il report se si vuole ottenere l’attenzione di tutti. Preferire attività che
favoriscano l’identificazione personale dei discenti, quali il talk show, la
Podiumdiskussion, il quiz, la conferenza-stampa, la produzione di mappe o
immagini, o storie…
Ricci Garotti 09/2008
e….
…..con il
vostro aiuto!
Ricci Garotti 09/2008
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