Le condotte seriali
Dr. Marco Cannavicci
psichiatra – criminologo
Indice argomenti:
1 Il lato oscuro della mente umana
2. Il movente psicopatologico
3. Il modus operandi e la firma
4. I meccanismi mentali
5. Il piacere e la sofferenza
6. Il comportamento e la personalità
7. Chi sono gli assassini?
8. Perché si diventa serial killer?
9. Il ruolo della fantasia
10. La vittima ed il carnefice
11. Fantasie, ritualità, serialità
12. Il legame sesso-violenza
13. Organizzati e disorganizzati
14. Il modello deduttivo
15. Perché non si diventa serial killer?
1.
ENTRARE NEL
LATO OSCURO
DELLA MENTE UMANA
Entrare in contatto
con gli effetti del crimine
è un evento che suscita emozioni
in grado di entrare nel bagaglio
personale delle esperienze
e dei vissuti affettivi
Le emozioni legate alla sofferenza
al sangue, al dolore, alla violenza
continuano a rivivere nella mente
Il contatto quotidiano con la violenza
ed i suoi effetti modifica
l’affettività e la personalità
Non si è più quelli di prima
Il logoramento emotivo
conduce ad una sindrome
nota come “Burnout”
“Se guardi nell’abisso …
l’abisso guarderà in te! …”
(Nietzsche)
2.
IL MOVENTE PSICOPATOLOGICO
I moventi del delitto:
1.
2.
3.
4.
Interesse economico e materiale
Piacere
Odio
Vendetta
Ogni stato emotivo
ed affettivo produce un movente
Se lo stato affettivo è patologico
produce delle fantasie di tipo “patologico”
Per capire
un movente psicopatologico
dobbiamo entrare nella mente
che lo ha prodotto
Ed iniziare a ragionare
con i suoi schemi mentali
La mente umana si studia
e si comprende solo
con un’altra mente umana
Solo un esperto della mente
può capire i meccanismi e gli schemi della
mente, anche se di tipo psicopatologico
I meccanismi della mente
che conducono al crimine richiedono
competenze investigative in grado di
comprendere i meccanismi patologici o
“perversi” della mente del criminale
Ogni analisi investigativa
inizia con lo studio del movente
Se non emerge
una “logica” razionale o materiale il movente
è di tipo psicopatologico
(con radici in un disturbo psichiatrico)
Tutti i delitti hanno un movente
e rispondono ad una logica
I delitti su base psicopatologica
rispondono ad una logica interiore,
soggettiva esclusiva di un
peculiare schema mentale
Le personalità paranoidee esprimono
ragionamenti logici e lucidi
ma soggettivi e non condivisibili
I paranoidei possono sapere che
commettono un crimine, ma lo ritengono “giusto”
e prendono tutte le precauzioni
per non essere scoperti
Il movente dei delitti seriali
non è di tipo razionale né materiale
Chi commette delitti seriali
lo fa perché ne ricava un grande piacere
Piacere che una volta provato
vogliono ripetere e riprovare ancora
Compiere un delitto seriale
appaga e gratifica emotivamente
Offre una piacevole sensazione
di dominio e di controllo che manca
del tutto nella loro vita quotidiana
Il piacere del delitto rivive poi nella fantasia
Fino al momento in cui divine imperioso il
bisogno compulsivo di ripetere l’esperienza
Come in un tossicodipendente si ha il
bisogno di rinnovare la “dose” del piacere
L’analisi della scena del crimine deve
ricostruire il comportamento e la fantasia
che lo ha originato
Dalle fantasie è possibile
dedurre i suoi bisogni
Il passaggio dalla fantasia al
comportamento reale rappresenta il
salto di qualità dei suoi bisogni ed è
accompagnato da altissima tensione
emotiva
1.
2.
Sulla base del movente
gli autori seriali si dividono in:
Autori psicotici – agiscono in aderenza acritica
al proprio delirio
Autori psicopatici – agiscono per soddisfare
bisogni, emozioni o ricerche di piacere pur
sapendo che si tratta di atti criminali (es. lust
murderer, i missionari, …)
3.
IL MODUS OPERANDI
E
LA FIRMA
Modus Operandi
Definizione: comportamento funzionale alla
effettuazione del delitto
-
-
È dinamico
È flessibile
Prima evolve e poi involve
Firma
Definizione: comportamento non funzionale
allo scopo del delitto
-
-
Dipende dalla personalità (tratto personale
specifico e soggettivo)
Risponde ai bisogni psicologici
È statico
Theodore Bundy
-
Modus operandi
-
Firma
IL MODUS OPERANDI INDICA CIO’
CHE L’AUTORE FA
LA FIRMA INDICA IL PERCHE’ LO FA,
I SUOI BISOGNI EMOTIVI
Esempio: overkilling
Firma
-
-
-
È l’elemento che collega vari delitti ad una
stessa mano e quindi ad uno stesso autore
Se consapevole è l’elemento gratificatorio e
riproduce la fantasia dominante dell’autore
Se inconsapevole dipende da automatismi
dovuti semplicemente alle abitudini del
criminale
I comportamenti
STRUMENTALI – se funzionali
rientrano nel modus operandi
ESPRESSIVI – se non funzionali
rientrano nella firma
I COMPORTAMENTI ESPRESSIVI SONO IL
PRODOTTO DI UNA PSICOPATOLOGIA
GRAVE O DI UNA FANTASIA OSSESSIVA
Motivazioni strumentali ed espressive
possono riscontrarsi nel medesimo
comportamento:
Un serial killer smembrava i cadaveri delle
vittime sia per liberarsene con maggiore
facilità (strumentale) che per atti di
cannibalismo (espressiva)
4.
I MECCANISMI MENTALI
Schema elementare di base
STIMOLO – ELABORAZIONE – RISPOSTA
|
|
|
bisogni
mantenimento in vita “Flight or
emozioni continuità della specie
Fight”
|
STRATEGIE
Strategie ed apprendimento
Se positive:
liberano endorfine – piacere – rinforzo
positivo
Se negative:
liberano cortisolo – stress/sofferenza –
rinforzo negativo
5.
IL PIACERE E LA SOFFERENZA
Piacere, sofferenza, paura
Provocano la stessa
reazione neurovegetativa
|
chiedono un’azione motoria e
comportamentale
“Flight or fight”
Se possibile:
Azione – recupero
Se non possibile:
Stress/sofferenza – ansia – malattia
Ricerca di una via d’uscita
Ricerca di una via d’uscita
Difese nevrotiche
Malattia
Difese psicotiche
Suicidio
Delitto
6.
IL COMPORTAMENTO
E’
IL SINTOMO DELLA
PERSONALITA’
“ Il comportamento della persona
è il sintomo della sua personalità”
(Karl Jaspers)
Per comprendere la personalità
di un autore seriale è necessario partire
dallo studio del comportamento
sulla scena del delitto
-
-
Sequenza:
Bisogni psicologici (naturali/acquisiti)
Fantasie – Emozioni – Tensione psicologica
Cedimento progressivo meccanismi di difesa
Comportamento violento sulla scena del delitto
Recupero dei meccanismi di difesa e dello “stato
normale”
Analisi:
Studio retrospettivo
- Comportamento
- Fantasie
- Bisogni
- Personalità
Nel momento del delitto, pervaso dalle sue
fantasie, un individuo, di norma inadeguato ed
incapace, riesce ad imporsi, a manipolare e
dominare un altro essere umano.
Può imporgli qualsiasi cosa e decidere del suo
destino.
Solo lui può decidere se ucciderlo e come
ucciderlo, oppure lasciarlo vivere.
È lui e solo lui che, finalmente, comanda.
7.
CHI SONO GLI ASSASSINI ?
In genere sono:
-
Uomini
Benessere economico
Deficit relazioni intime e sessuali
Vittime di maltrattamento
-
Fisico
Psicologico
Sessuale
Chi sono le vittime?
-
Donne (prostitute)
Omosessuali
Adolescenti
Bambini
Anziani
Persone a rischio, deboli, facili prede
Persone facili da sottomettere/controllare per
compensare i propri bisogni e per eccitare le
componenti sadiche
APPAGANO IL DESIDERIO DI DOMINIO
8.
PERCHE’
SI DIVENTA SERIAL KILLER?
Secondo le biografie dei serial killer più noti,
dietro un serial killer c’è una storia
personale improntata alla disarmonia
sociale, affettiva e relazionale.
Nella storia di un serial killer c’è un profondo
senso di solitudine e di isolamento interiore
I deficit affettivi familiari
generano conflitti psicologici che
degenerano in condotte
aggressive, antisociali e violente
TEORIA NON DIREZIONALE
(secondo Glueck)
I deficit affettivi e relazionali derivano da una
incapacità pedagogica della famiglia:
stile educativo freddo, rigido, oppressivo
tipico della cultura anglosassone
Uno stile educativo non direzionale,
trascurando i bisogni fondamentali,
provoca nel bambino la maturazione
di fantasie perverse
I bambini trascurati o molestati
sono costretti a rifugiarsi nelle fantasie
e vivere situazioni immaginative
in cui sono alimentate vendette e
compensazioni.
Alla fine la realtà esterna viene percepita
come un blocco ostile e non è permesso lo
sviluppo di empatia, convinzioni
morali ed etiche
Si sviluppa un progressivo
isolamento affettivo
La sessualità è inadeguata e dirottata
su forme intermedie (come le parafilie)
vissute in solitudine e clandestinamente
9.
IL RUOLO DELLA FANTASIA
I bisogni psicologici
possono dare origine a
qualsiasi tipo di FANTASIA
In grado di stimolare e provocare
un grande PIACERE
I BISOGNI EVOLUTIVI
NON SODDISFATTI
GENERANO FANTASIE
AGGRESSIVE E VIOLENTE
Si realizza una
“PEDAGOGIA NERA”
Pedagogia nera
È il modo con cui viene educata la mente
ad essere uno strumento di ricerca della
felicità legata alla sofferenza
ed alla condotta criminale
Pedagogia nera
I bambini trascurati, maltrattati e violentati
maturano fantasie “perverse”
Che non si interrompono spontaneamente
UN AUTORE SERIALE
NON SI FERMA DA SOLO
UN AUTORE SERIALE SI SDOPPIA IN UNA
VITA PUBBLICA CONVENZIONALE ED
IN UNA VITA SEGRETA PERVERSA E
RICCHISSIMA DI FANTASIE SADICHE
PIU’ PASSA IL TEMPO E SEMPRE DI PIU’
PREVALE LA VITA SEGRETA
10.
LA VITTIMA ED IL CARNEFICE
OGNI CARNEFICE E’ STATO A SUA VOLTA
UNA VITTIMA
Una pedagogia nera è possibile in ogni ceto
sociale, attraverso un sistema educativo punitivo
ed incoerente
La vittima sopravvive sviluppando due meccanismi
di difesa:
LA NEGAZIONE
LA PROIEZIONE
L’EFFETTO E’ L’ODIO VERSO GLI ALTRI
AD OGNI FRUSTRAZIONE
NELLA VITTIMA SCATTA UN
ODIO PROFONDO CHE LO
TRASFORMA IN UN CARNEFICE
11.
FANTASIE
RITUALITA’
SERIALITA’
L’ossessività crescente delle fantasie violente
obbligano la vittima a trasformarle in
realtà, in comportamenti
Le fantasie prendono spunto
dagli abusi subìti
UNISCONO SESSO E VIOLENZA
-
Le fantasie producono:
RITUALITA’
SERIALITA’
del comportamento sulla scena del crimine e sulle
vittime attraverso le emozioni positive ed il
piacere che sono in grado di suscitare (il rinforzo
positivo)
12.
IL LEGAME SESSO-VIOLENZA
Henry James:
“Se tutte le cose fredde fossero bagnate e tutte le
cose bagnate fredde. Se tutte le cose dure, e
solo queste, fossero pungenti, potremmo forse
distinguere tra freddo e bagnato
e tra durezza ed acutezza?”
“Immagina che per via di una menomazione,
per crudeltà o per qualche disgrazia, una
persona non abbia conosciuto altro contatto
umano se non di tipo duro e violento, come
potrebbe sentirsi a contatto degli altri?”
“Alla parola madre gran parte delle
persone associano sensazioni sia buone
che meno buone, forse anche cattive.
Altre persone associano solo sensazioni
negative, di umiliazione e dolore”
SI SOPRAVVIVE AL DOLORE
SOLO SE SI RIESCE AD AVERE IL
CONTROLLO ED IL POTERE:
IL POTERE DEL CARNEFICE
RISPETTO ALLA VITTIMA
IL “LUST MURDERER”
ASSOCIA
SESSO-PIACERE-VIOLENZA-MORTE
(Krafft Ebing – 1906)
13.
ORGANIZZATI E
DISORGANIZZATI
L’analisi della scena del crimine
rimanda ad un comportamento
che, a sua volta, rimanda ad uno
schema mentale
Se lo schema comportamentale è
studiato, logico, finalizzato e coerente
lo stato mentale dell’autore è lucido,
razionale, riflessivo e quindi
ORGANIZZATO
Se lo schema comportamentale è
irrazionale, non finalizzato, incoerente
lo stato mentale è confuso, non
premeditato
L’autore è definito
DISORGANIZZATO
14.
IL MODELLO DEDUTTIVO
COSA + PERCHE’ = CHI
15.
PERCHE’
NON SI DIVENTA
SERIAL KILLER ?
Meccanismi psicologici difensivi
-
-
-
Piacersi ed accettarsi
Non dipendere dall’approvazione altrui
Non sentirsi feriti dalle critiche altrui
Non aver bisogno di sminuire gli altri né di avere
dominio e potere su di loro
Poter contare su figure parentali affettive
Riuscire a tollerare le frustrazioni
“C’è qualcosa che non va in me
c’è qualcosa che non va in te,
ma va bene lo stesso”
William Sloan Coffin
(Yale University)
GRAZIE PER LA VOSTRA
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Dr. Marco Cannavicci
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Le Condotte Seriali di Marco Cannavicci