Al mare One man dream Nostalgia di Atlantide I suoi lunghi capelli si posano lievi sulla candida veste bordata di greche in oro, una lunga fascia colore del cielo, le cinge la vita. In piedi, solenne, offre il suo rito al mare. Con gesto elegante, spande fragili petali dai colori delicati che, dopo lievi volteggi, si posano gentili sulle calme acque. Dietro di lei, raccolti in riverente silenzio, sacerdoti e fedeli, seguono l’antico rito. La grande imbarcazione scivola piano e pare accarezzi il mare. Intorno, il tramonto pennella di rosa un quadro d’amore. Mare, perché continuo a credere all’amore? E tu par che mi risponda: puoi chiedere al sole di non sorgere perché una nuvola nera potrebbe offuscarlo? Puoi chiedere ad un filo d’erba di non nascere perché potrebbe essere calpestato? Puoi chiedere ad un bimbo di non giocare perché potrebbe cadere? Così tu continui a vivere seguendo il tuo cuore, indifesa, se ti si vuol fare del male, ma non puoi fare a meno di Amare. Una bimba, seduta su un muretto, guarda il mare e sente sciogliere pian piano ogni piccolo, grande dolore. Da ragazza, seduta sul muretto, guarda il mare e gli confida le sue pene d’amore. Ora donna, seduta sul muretto, guarda il mare e sente fondersi in lui perché è il mare il suo più grande amore. Vorrei che tu fossi per me come una goccia che scorre sul mio corpo per poi scivolare via. Invece questa goccia penetra e si diffonde in tutto il mio essere. Le braccia tese come frementi ali di uccello, si tendono verso di te. Non mi chiedere di non pensarti, perché la mia mente è legata a te da una catena d’oro. Non mi chiedere di non vederti, perché i miei occhi si nutrono del tuo amore. Non mi chiedere di pensare che attorno a me c’è un mondo, perché sei tu il mio mondo. Non mi chiedere di abbandonare le tue braccia, perché è della tua avvolgente sicurezza che ho bisogno. Non mi chiedere di diventare grande, perché la bambina che è in me vuole vivere la sua infanzia. Ed io... non ti chiedo nulla … È immenso ciò che già mi dai. ALC