NO8DO
è il motto e il logotipo del comune di Siviglia
(Spagna).
… un rocchetto di filo (in castigliano,
madeja) contenuto entro due sillabe in
stampatello maiuscolo, formando così
il rebus "NO8DO".
Si legge "no-madeja-do", a
rappresentare l'espressione sivigliana
"NO ME HA DEJADO",
NON MI HA ABBANDONATO.
Dott. Bruno Chipi
INTRODUZIONE ALLA
GRUPPOANALISI
CENNI STORICI
e
PROSPETTIVE FUTURE
La parola GRUPPO
e la sua ETIMOLOGIA
GRUPO (sp.) – GRUPE (fr.) – GROUP (ing.)…
CRUP – KRUPPA - KLUPKO - KRIUPA – KRUPEN – CROPPA KROPT –KRUPPEL … (or. celtica, germanica, scandinava …)
riunire – ammassare - stringere insieme –
contrarre – agglomerare …
gomitolo – nodo/groppo - protuberanza - gozzo
– mucchio – ammasso – morsa – intreccio –
storpio – sacchetto pieno di monete …
La parola GRUPPO e i suoi
significati

[grùp-po] s.m.

1
Insieme di persone o
cose distinte ma riunite
in un unico complesso: g.
di giovani, di case; entrare in g.
La parola GRUPPO e i suoi significati

Insieme di persone tra
loro collegate da interessi
comuni: g. sportivo; un g. di potere ||
2
g. parlamentare, insieme di parlamentari
appartenenti allo stesso partito altrimenti
iscritti al gruppo misto | g. di lavoro, insieme
di persone che collaborano a uno stesso
progetto | lavoro di g., svolto collegialmente
| foto di g., che ritrae un insieme omogeneo
(amici, una classe, una famiglia ecc.)
La parola GRUPPO e i suoi significati

ripartizione in
base a categorie di
appartenenza: g. di vertebrati || g.
3 nel l. scient.,
chimico, nel sistema periodico degli elementi
di Mendeleev, insieme di elementi che
manifestano proprietà chimiche simili | g.
sanguigno, in biologia, categoria in cui si
suddividono gli individui della specie umana
secondo le caratteristiche del sangue
La parola GRUPPO e i suoi significati

Insieme di società
controllate da uno o più
soggetti tramite il possesso
della maggioranza del loro
capitale sociale: g. finanziario,
4 econ.
industriale; società del gruppo X
La parola GRUPPO e i suoi significati

Insieme di elementi
tecnologici fra loro
collegati: il g. motore di un
5
frigorifero || g. elettrogeno, l'insieme di
un motore e di un generatore elettrici
La parola GRUPPO e i suoi significati

sport. Il grosso dei
concorrenti di una gara,
spec. nel ciclismo,
quando procedono tutti
insieme: staccare il g.
6
La parola GRUPPO e i suoi significati

Formazione
organica destinata ad
attività speciali: il g. di pronto
7 mil.
intervento
La parola GRUPPO e i suoi significati

Rappresentazione
artistica di un insieme di
cose o persone: g. scultoreo
8
RADICE SOCIOLOGICA
NELL’800 I SOCIOLOGI APPROFONDISCONO
LO STUDIO SUI GRANDI GRUPPI,
LE LORO DINAMICHE
E LE STRUTTURE IN CUI AGISCONO;
ALL’INIZIO CON CONCETTUALIZZAZIONI
IDEALISTICHE, POI SEMPRE PIU’ PRAGMATICHE
NEL TENTATIVO DI INTERROGARE
L’INDIVIDUO E LA COLLETTIVITA’.
RADICE TERAPEUTICA
L’USO E IL VALORE DATO AL GRUPPO
COME CONTESTO E PROMOZIONE
TERAPEUTICA
SI PERDE NELLA STORIA.
AGLI INIZI DEL 900
PRIME ESPERIENZE SISTEMATIZZATE
E PROGRESSIVAMENTE TEORIZZATE
FINO ALL’ATTUALE
PSICOTERAPIA ANALITICA DI GRUPPO
Sigmund FREUD
(6/5/1856 - 23/9/1939)
L’interesse di Freud per la psicologia collettiva
è rintracciabile in numerosi scritti
anche se le sue ipotesi sono fondamentalmente delineate in due lavori:


TOTEM E TABÙ (1913)
PSICOLOGIA DELLE MASSE E ANALISI DELL’IO (1921)
DA TENERE INOLTRE PRESENTI




LA MORALE SESSUALE CIVILE (1908)
CONSIDERAZIONI ATTUALI SULLA GUERRA E SULLA MORTE (1915)
L’AVVENIRE DI UN’ILLUSIONE (1927)
IL DISAGIO DELLA CIVILTA’ (1929)
Afferma il primato dell’individuo
sul gruppo e sul sociale
L’OGGETTO PREVALENTE
DELL’INTERESSE
DELLA PSICOANALISI
È L’INDIVIDUO
FREUD
“L’ESSENZA PIU’ PROFONDA
DEGLI ESSERI UMANI E’
COSTITUITA DALLE
PULSIONI”
“… LE PULSIONI MIRANO
AL SODDISFACIMENTO
DI CERTI BISOGNI PRIMARI”
FREUD
“… IL SINGOLO UOMO
CERCA IL SODDISFACIMENTO DEI
PROPRI MOTI PULSIONALI MA SOLO
RARAMENTE RIESCE A PRESCINDERE
DALLE RELAZIONI CON ALTRI INDIVIDUI.
NELLA VITA DEL SINGOLO L’ALTRO È
SEMPRE PRESENTE, COME MODELLO,
COME OGGETTO, COME NEMICO,
SOCCORRITORE, E PERTANTO
LA PSICOLOGIA INDIVIDUALE
È ANCHE FIN DALL’INIZIO,
PSICOLOGIA SOCIALE …”
“Psicologia delle masse e analisi dell’Io” (1921)
… MA LA VISIONE
STRETTAMENTE PULSIONALE
DELL’UOMO GLI IMPEDISCE DI
ATTRIBUIRE AI GRUPPI
UN’INDIPENDENZA
PROCESSUALE E STRUTTURALE,
DIVERSA DA QUELLA
CHE SI PUÒ OSSERVARE
NEGLI INDIVIDUI.
LA SOCIALIZZAZIONE
È L’EFFETTO SECONDARIO
DELLE TRASFORMAZIONI
DELLA PULSIONE ORIGINARIA
INFANTILE
FREUD
LA COSTITUZIONE DELLA
CIVILTA’
ESIGE DA OGNI INDIVIDUO LA
RINUNCIA
AL PIENO
SODDISFACIMENTO
PULSIONALE
FREUD
LA SOCIALIZZAZIONE
È VISTA COME UN
PROCESSO RISCHIOSO
NEL QUALE LA POSSIBILITÀ
DI UN INDIVIDUO DI
SODDISFARE I PROPRI DESIDERI
È CONTRAPPOSTA
ALLE NECESSITÀ SOCIALI …
FREUD
LA SOCIETA’
SI FONDA ED HA
ORIGINE DALL’INDIVIDUO
IL GRUPPO
E’ DUNQUE
UNA SORTA DI COROLLARIO
DELL’INDIVIDUO
FREUD
SUBLIMAZIONE
QUELL’INSIEME DI PROCESSI
MEDIANTE I QUALI
LA TENDENZA SESSUALE
ABBANDONA LA SUA META INIZIALE
RIVOLTA AL PIACERE
E NE ACCETTA UN’ALTRA
CHE NON DEVE ESSERE CHIAMATA
SESSUALE MA SOCIALE
… L’INDIVIVIDUO E IL GRUPPO …
FREUD
NON CREDE
CHE IL GRUPPO
ESISTA IN QUANTO
ENTITA’ AUTONOMA …
L’INDIVIVIDUO E IL GRUPPO
CREDE CHE IL GRUPPO
SIA UNA
CREAZIONE ARBITRARIA
DELLA
MENTE INDIVIDUALE
FREUD
IL GRUPPO
E’ UN MEDIATORE TRA
LA PULSIONE ORIGNARIA
E LA SOCIETA’ CIVILE
FREUD
NON ESISTONO
PRIMITIVI ISTINTI
SOCIALI
FREUD
IN SINTESI FREUD


NEGA LA SPECIFICITA’ DEL GRUPPO
COME ENTITA’
AFFERMA CHE LA COSTITUZIONE
DEL GRUPPO HA UNA
SPIEGAZIONE PSICOANALITICA
FREUD
RIFERENDOSI A
LE BON (Psicologia delle folle 1885) E A McDOUGALL (La mente del
gruppo - 1925) FREUD SOSTIENE CHE
… OSSERVANDO UN GRUPPO E’ VERO CHE SEMBRA …

SIA DOTATO DI ISTANZE PROPRIE (ANIMA
COLLETTIVA O MENTE DEL GRUPPO)


ESERCITI INFLUENZA SUI SINGOLI PER
ADATTARLI AD ESSO (SUGGESTIONE)
CHE TRA I COMPONENTI DEL GRUPPO SI
ISTAURINO RAPPORTI DI PARTICOLARE
UNIFORMITA’ (CONTAGIO)
FREUD
FREUD NON E’ D’ACCORDO
CHE TALI FENOMENI
SIANO SPIEGATI
DA UNA
PSICOLOGIA DELLA
COLLETTIVITA’
FREUD
TUTTO E’ SPIEGABILE
CON LA PSICOLOGIA
DELL’INDIVIDUO
E DA FENOMENI
CHE HANNO ORIGINE
NELL’INDIVIDUO STESSO
E NELLE SUE RELAZIONI
FREUD
E’ L’EROS (LA LIBIDO)
LA PULSINE PRIMARIA
CHE E’ VOLTA AL LEGAME
IPOTIZZA CHE
DA QUESTA IL GRUPPO TRAGGA LA
SUA ORIGINE
FREUD
… E COME ESEMPI PRENDE
CHIESA ED ESERCITO
DUE “FORMAZIONI SOCIALI”
MOLTO DIVERSE MA CON
MOLTE CARATTERISTICHE IN COMUNE
HANNO UN CAPO e IL CAPO E’ AL DI SOPRA
DELLE PARTI
FREUD
… CHIESA ED ESERCITO …
IL CAPO HA
PER CIASCUN INDIVIDUO LO
STESSO NTERESSE
IN NOME DI UN
INTERESSE COMUNE …
(“ovvero se stesso!”)
FREUD
… CHIESA ED ESERCITO …
GLI INDIVIDUI SONO
COESI TRA LORO
IN FORZA DELLO
STESSO RAPPORTO
INTRATTENUTO CON IL CAPO
FREUD
… LA CHIESA E L’ESERCITO …
IL CAPO AMA TUTTI
ALLO STESSO MODO
CIASCUNO AMA GLI ALTRI
IN FORZA DI QUESTO AMORE
FREUD
… LA CHIESA E L’ESERCITO …
SONO I LEGAMI LIBIDICI
TRA IL POPOLO E IL CAPO
FONDAMENTO DELLA
COESIONE DEL GRUPPO
FREUD
“QUALUNQUE SIA LA RAGIONE
PER CUI QUESTO LEGAME
SI STABILISCE
IN CIO’ SI VEDE
L’ESSENZA DEL GRUPPO:
IL LEGAME LIBIDICO”
FREUD
SE IL
LEGAME LIBIDICO
CON IL CAPO
SI ROMPE
(il “re” viene ucciso, perdita della verità nella religione …)
LA MASSA SI DISGREGA
IN PREDA AL PANICO …
E RIEMERGE L’INDIVIDUO
NELLE SUE MANIFESTAZIONI
ASOCIALI ED EGOISTICHE
FREUD
FREUD IPOTIZZA CHE
NEI GRUPPI I RISPETTIVI
LEGAMI
TRA I MEMBRI E CON IL CAPO
SIANO ASSIMILABILI ALLE
IDENTIFICAZIONI
VISSUTE DALL’INDIVIDUO
DURANTE LA CRESCITA
FREUD
“LA MASSA
E’ UN INSIEME DI INDIVIDUI
CHE HANNO ASSUNTO
IL MEDISIMO OGGETTO
COME LORO IDEALE DELL’IO
E CHE PERTANTO SI SONO
IDENTIFICATI GLI UNI CON GLI
ALTRI NEL LORO IO”
FREUD
“L’OGGETTO D’ AMORE
DIVENTA GRANDE ED
IMPORTANTE ED IL
SOGGETTO DINANZI AD
ESSO SI FA UMILE E AD
ESSO E’ DEDITO”
...Stati Uniti
Anni ’20…
L’ECCEZIONE …
Trigant BURROW
07/9/1875 – 24/5/1950
(analista e allievo di Jung)
PRECURSORE DELLA
TERAPIA PSICOANALITICA DI GRUPPO
SOSTENNE E PUBBLICO’ (1927)
“L’IDEA DEL GRUPPO COME
STRUMENTO TERAPEUTICO “…
TRIGANT BURROW
GIÀ NEI SUOI PRIMI SCRITTI PSICOANALITICI,
INFATTI, SI PUÒ COGLIERE
LA SVOLTA RIVOLUZIONARIA
OPERATA DA BURROW ATTRAVERSO UN
RADICALE RIPENSAMENTO DELLA
PSICOANALISI FREUDIANA
IN CHIAVE STORICISTICO-RELAZIONALE
DETERMINANDO
UNO SPOSTAMENTO
DALLE PULSIONI ALLE RELAZIONI
(E. GATTI PERTEGATO, 2001).
TRIGANT BURROW
BURROW
HA INTRODOTTO
ELEMENTI IMPORTANTI
PER IL FUTURO …
FORSE SENZA RENDERSENE CONTO
TRIGANT BURROW
IN SINTESI BURROW CAPOVOLGE L’ASSINTO FREUDIANO
affermando che
UN CONFLITTO
INDIVIDUALE
E’ IL SINTOMO DI UN
CONFLITTO SOCIALE
TRIGANT BURROW
LA
NORMALITA’
E’ L’ESPRESSIONE DELLA
NEVROSI
DELLA MASSA
TRIGANT BURROW
ESISTE UN
GRUPPO
COME ENTITA’
E COME CONCETTO
TRIGANT BURROW
IL GRUPPPO HA UNA SUA
SPECIFICITA’,
DISTINTA DA QUELLA
INDIVIDUALE, INSITA
NEL LEGAME
TRA GLI ELEMENTI
CHE LO COMPONGONO
TRIGANT BURROW
TEORIZZA CHE
IL GRUPPO E’ ALLA BASE
DELLO SVILUPPO NORMALE E
PATOLOGICO DI UN INDIVIDUO
IL GRUPPO …
LO STRUMENTO
PIU’ IDONEO
PER LA TERAPIA
TRIGANT BURROW
ESSERE INSIEME AD ALTRI PUO’ AIUTARE A

RENDERSI CONTO CON PIU’ FACILITA’ DELLA
COMUNE PRESENZA DEGLI ISTINTI SOCIALI,

NON CONSIDERARSI UN CASO ISOLATO,

ESPRIMERSI CON PIU’ FACILITA’ SUPERANDO
LE NATURALI RESISTENZE,

SPERIMENTARE E RIPRISTINARE
GRADUALMENTE LEGAMI SOCIALI PIU’
CONSONI
TRIGANT BURROW
INTRODUCE IL CONCETTO DI
SOCIETA’ MALATA
(CON LARGO ANTICIPO RISPETTO ALLA CONTESTAZIONE
PSICHIATRICA DEGLI ANNI ‘60 E ‘70)
TRIGANT BURROW
… MA LA SUA
“FILOANALSI”
(NEVROSI COME ERRORE FILOGENETICO),
IN ANTITESI
CON IL NASCENTE
PENSIERO PSICOANALITICO,
FU SCONFESSATA DA FREUD.
TRIGANT BURROW
… E FU INEVITABILMENTE
ISOLATO E CACCIATO
DALLA
SOCIETA’ PSICOANALITICA
DELL’EPOCA !!!
Jacob Levi MORENO
(18/5/1889 – 14/5/1974)
CONIO’ IL NOME DI
PSICOTERAPIA DI GRUPPO
(1924)
E FU L’IDEATORE DELLO
PSICODRAMMA
… “il vecchio divano dello psicoanalista
è stato sostituito dal teatro della spontaneità” …
… E LA
REGOLA
L’INDIRIZZO
AMERICANO …
IN AMERICA A PARTIRE DAGLI ANNI ’30
MOLTI AUTORI
SI OCCUPARONO DI GRUPPI









WENDER
SCHILDER
SLAVSON
WOLF
SCHWARTZ
LOCKE
DURKIN
YALOM
…
WENDER
PREVALENTEMENTE
formò gruppi di pazienti
che seguiva individualmente per
SCOPI DIDATTICI
presentava argomenti inerenti la psicoanalisi
e poi ne discuteva con loro …
Paul Ferdinand SCHILDER
(15/2/1886 – 07/12/1940)
UTILIZZO’ IL GRUPPO PREVALENTEMENTE IN

SITUAZIONI OSPEDALIERE

PER FINALITA’ TERAPEIUTICHE

E SULLA BASE DI ESIGENZE
ECONOMICHE, DI TEMPO E DI
SPAZIO
SCHILDER
PER PRIMO EVIDENZIO’ I




VANTAGGI DEL GRUPPO
IN GRUPPO ATTRAVERSO IL CONFRONTO OGNI PAZIENTE
SCOPRE LE BASI COMUNI DELLA PERSONALITA’ …
CIO’ PRODUCE UNA ATTENUAZIONE DEI CONFLITTI CON IL
SUPER-IO E AL CONTEMPO CONTRIBUISCE A RAFFORZARE L’IO
ATTRAVERSO L’IDENTIFICAZIONE CON DEI SIMILI
SI ACCORSE CHE CIO’ DETERMINAVA UN RAPIDO SOLLIEVO DA
PARTE DEI P.TI DEL GRUPPO VENENDO MENO LA PRESSIONE
SUPEREGOICA
MIGLIORAVA ANCHE LA LIBERA ASSOCIAZIONE LIBERANDO
ANCHE VISSUTI EMOTIVI ED AFFETTIVI

SI RIDUCEVA RAPIDAMENTE L’USO DIFENSIVO DELLA
IDEOLOGIA E DELLA RAZIONALIZZAZIONE
SCHILDER
TUTTO ERA RICONDUCIBILE AD UNA
TERAPIA
INDIVIDUALE
FATTA IN GRUPPO
Samuel R. SLAVSON
(25/12/1890 – 05/8/1981)
PER PRIMO INIZIO’’ A DEFINIRE LE
CARATTERISTICHE
DEL GRUPPO TERAPEUTICO
E DEL GRUPPO NON TERAPEUTICO
“A TEXT BOOK IN ANALYTIC GROUP PSYCHOTERAPY”
(Slavson R. 1967)
SLAVSON
LE
DIFFERENZE PRINCIPALI IN SINTESI









IL FINE
IL SETTING ANALITICO
L’INTERAZIONE
IL TRANSFERT
L’INSIGHT
I RUOLI
LA CATARSI
LA FUNZIONE ANALITICA
LA SINERGIA
SLAVSON
PER SLAVSON E PER LA MAGGIOR PARTE
DEGLI AUTORI AMERICANI (SE NON TUTTI)
IL GRUPPO DIVENTA
UN LUOGO
NEL QUALE LA PSICOANALISI
INTESA UNICAMENTE COME MODELLO
RICONOSCIUTO E TERAPEUTICO
DELLA MENTE INDIVIDUALE
PUO’ ESSERE APPLICATA
SLAVSON
… OSSIA L’INTENTO APRIORISTICO È QUELLO DI CREARE UN
MODELLO DI
PSICOANALISI DI GRUPPO
CHE SIA LA
TRADUZIONE FEDELE
della
PSICOANALISI NDIVIDUALE...
… il gruppo come luogo
diverso di applicazione …
… OGNI SCUOLA PORTO’ NEL GRUPPO
IL SUO IMPIANTO TEORICO
MA TUTTE
ESCLUSERO
L’INTERESSE PER IL GRUPPO
IN QUANTO TALE, COME ENTITA’
ANALISI IN GRUPPO (METODO ROTATORIO)
OGNI PERSONA A ROTAZIONE ASSUME IL RUOLO DI
PROTAGONISTA (SCUOLA AMERICANA ...)
I
I
I
I
I
T
I
I
I
L’INDIRIZZO
EUROPEO
IN EUROPA
L’INTERESSE PER IL GRUPPO
INIZIA A SVILUPPARSI DURANTE
LA SECONDA GUERRA MONDIALE
DIVERSAMENTE DAGLI AMERICANI
IL GRUPPO
INIZIA AD ESSERE VISTO
COME UNITA’, INSIEME, COME
OGGETTO PSICOLOGICO EFFETTIVO
L’IDEA DEL GRUPPO COME SPECIFICITA’
HA DUE ANTEFATTI
DI PARTICOLARE IMPORTANZA
TEORICO SCIENTIFICA


LE NOVITA’ TEORICHE DI M. KLEIN IN
PSICOANALISI
ALCUNE TEORIE
DI EINSTEIN IN FISICA
E DI K. LEWIN IN PSICOLOGIA SOCIALE
CON M.KLEIN SI APRE UN
CONFLITTO IMPORTANTE


DA UNA PARTE LE SUE IDEE
INNOVATIVE
DALL’ALTRA I DIFENSORI
DELL’ORTODOSSIA CHE SI
CONTENDONO L’EREDITA’
FREUDIANA
IN INGHILTERRA
SI FORMARONO
MOLTI GRUPPI DI LAVORO
TRA I PIU’ IMPORTANTI
QUELLO DEL
TAVISTOCK HOSPITAL
A LONDRA
IL TAVISTOCK SI CARATTERIZZO’
PER L’INTENSA RICERCA E PER
LE MOLTE INIZIATIVE
IN VARI CAMPI




PSICOTERAPIA DEI BAMBINI
PSICOTERAPIA DEGLI PSICOTICI
PSICOTERAPIA DI GRUPPO
…
CON LA COLLABORAZIONE DI MOLTI
PSICOLOGI DI PROVENIENZA CULTURALE
DIVERSA
AL TAVISTOCK SI PUBBLICO’ LA
RIVISTA
“HUMAN RELATION”
NELLA QUALE SCRISSE MOLTI
ARTICOLI ANCHE KURT LEWIN CHE
CON I SUOI STUDI E LE SUE
TEORIE PSICOLOGICO – SOCIALI
INFLUENZO’ MOLTO
LE NUOVE IMPOSTAZIONI TEORICHE
RELATIVE ALLO STUDIO DEL GRUPPO
K.LEWIN (09/9/1890 – 12/02/1947)
AVEVA INTRODOTTO NELLA
PSICOLOGIA SOCIALE LA
TEORIA DEL CAMPO
RIFACENDOSI AGLI STUDI DI
EINSTEIN
EINSTEIN ED INFELD
”… NON SONO LE CARICHE
NE’ LE PARTICELLE
MA E’ IL CAMPO COMPRESO
NELLO SPAZIO TRA LE
CARICHE E LE PARTICELLE
CHE E’ ESSENZIALE DEI
FENOMENI FISICI (1938)“
SECONDO LA FIELD THEORY
IL CAMPO E LE SUE LEGGI
NON DIPENDONO
DALLE CARATTERISTICHE
DEI SINGOLI ELEMENTI
PRESENTI NEL CAMPO STESSO
MA DIPENDONO
DALLA CONFIGURAZIONE,
DAL MOVIMENTO E DALLA STRUTTURA DEL
CAMPO INTESO NELLA SUA GLOBALITA’
CONSEGUENZA:
PER SPIEGARE GLI EVENTI
CHE IN UN MOMENTO DATO
SI VERIFICANO IN UN CAMPO …
… OCCORRE SIANO SPIEGATE
LE PROPRIETA’ DEL CAMPO STESSO
COSI’ COME ESSO SI CONFIGURA
IN QUEL MOMENTO:
“QUI ED ORA”
(HERE AND NOW / / HIC ET NUNC)
LA TEORIA DEL CAMPO
UN FONDAMENTO EPISTEMOLOGICO
L’ATTENZIONE SI SPOSTA DA UNA SPIEGAZIONE
TEMPORO-CAUSALE E STORICO-GENETICA
AD UNA
SPIEGAZIONE CAUSALE
CENTRATA SULLA DINAMICA
E SULLA STRUTTURA DEL SISTEMA
OSSIA SULLA TOTALITA’
DINAMICA
DEL “QUI ED ORA”
… se IL GRUPPO PUO’ DEFINIRSI COME
TOTALITA’ DINAMICA
(LEWIN)
… CIO’ SIGNIFICA CHE
IL CAMBIAMENTO DI STATO
DI UNA SUA PARTE
O FRAZIONE QUALSIASI
INTERESSA
LO STATO DI TUTTE LE ALTRE
IL GRUPPO …
QUALCOSA DI PIU’
O PER MEGLIO DIRE
DIVERSO DALLA SOMMA
DEI SUOI MEMBRI
(LEWIN)
IL GRUPPO …
HA STRUTTURA PROPRIA,
FINI PECULIARI,
RELAZIONI PARTICOLARI
CON ALTRI GRUPPI
IL GRUPPO …
LA SUA ESSENZA E’
L’INTERDIPENDENZA
TRA I MEMBRI,
NON LA LORO
SOMIGLIANZA O
DISSIMIGLIANZA.
CONSIDERATO IL GRUPPO
UNO SPECIFICO
OGGETTO PSICOLOGICO …
NE CONSEGUE UNA
METODOLOGIA TERAPEUTICA
CENTRATA SU DI ESSO
Henry EZRIEL
UNO DEI CAPISCUOLA INGLESI
IL GRUPPO COME UNITA’
Introduce il concetto di chiara
derivazione lewiniana
TENSIONE COMUNE INCONSCIA
del gruppo
HENRY EZRIEL
LA DIFFICOLTA’ DELLA PSICOANALISI
AD ACCETTARE
L’IDEA DEL GRUPPO COME TOTALITA’
E’ IN RELAZIONE A
DUE CONCETTI TRADIZIONALI

IL TRANSFERT come riedizione dei
vissuti infantili

L’INTERPRETAZIONE come
ricostruzione genetica della storia
infantile
HENRY EZRIEL
IL GRUPPO
AMMESSA LA SUA ESISENZA COME OGGETTO
PSICOLOGICO
NON HA
(EVIDENTEMENTE!)
UN’INFANZIA …
HENRY EZRIEL
… QUINDI …
NON E’ POSSIBILE UN TRASLOCO
DELLA TEORIA INDIVIDUALE
NEL GRUPPO …
… OCCORRE UN
NUOVO IMPALCO
TEORICO E METODOLOGICO
HENRY EZRIEL
PER EZRIEL
IL TRANSFERT NON E’
COME PENSAVA FREUD
QUALCOSA CHE SI SVILUPPA
NEL CORSO DEL TRATTAMENTO.
AL CONTRARIO IL TRANSFERT E’
PRATICATO DA NOI TUTTI
NELLA NOSTRA VITA
PER TENERE RIMOSSE
LE NOSTRE FANTASIE INCONSCE.
HENRY EZRIEL
… E SE NON RIUSCIAMO
AD ASSICURARCI RAPPORTI
DI TRANSFERT ADEGUATI
NELLE SFERE ORDINARIE
DELLA NOSTRA VITA …
… ALLORA QUESTO BISOGNO
PUO’ CONDURCI AL TRATTAMENTO
(EZERIEL 1973)
HENRY EZRIEL
PENSARE AL TRANSFERT
COME “COSTITUENTE
DEI RAPPORTI DI RELAZIONE “
PERMETTE DI PORRE L’ACCENTO
SULLA SUA PERMANENZA
NELL’ ”HIC ET NUNC”
PIUTTOSTO CHE SULLA SUA
ORIGINE GENETICA …
HENRY EZRIEL
… E COSI’
VIENE RIBALTATA
L’IMPORTANZA
DELL’INTERPRETAZIONE
STORICO GENETICA
RISPETTO A QUELLA SUL
“QUI ED ORA”
HENRY EZRIEL
DAI BISOGNI TRANSFERALI DEI SINGOLI
SORGE LA
STRUTTURA DEL GRUPPO
CHE SVOLGE LA FUNZIONE DI
DENOMINATORE COMUNE
DELLE FORZE
CHE OPERANO NEL GRUPPO STESSO
HENRY EZRIEL
NEL GRUPPO …
SI RIPRODURREBBERO
SITUAZIONI TIPICHE
DELLA VITA
E DELLA PATOLOGIA
DI CIASCUN PAZIENTE
HENRY EZRIEL
LA CLINICA CONFERMA LA TEORIA …
IL LAVORO INTERPRETATIVO
SUL GRUPPO
PRODUCE MODIFICAZIONI
NEGLI INDIVIDUI
L’INDIRIZZO
EUROPEO
DALLA SECONDA GUERRA
MONDIALE AI NOSTRI
GIORNI
Wilfred BION (15/2/1886 – 8/11/1979)
PSICOANALISTA DI GRANDE FAMA
ANCHE SE LA SUA
ESPERIENZA CON I GRUPPI
E LA SUA TEORIZZAZIONE
SONO DA CONSIDERARE EPISODICHE
VASTO SUCCESSO EBBE CON
“ESPERIENZE NEI GRUPPI“ (1961)
BION
INIZIO’
AD OCCUPARSI DI GRUPPI
DURANTE
LA SECONDA GUERRA MONDIALE
COME UFFICIALE MEDICO AMERICANO
SI TROVO’ A DIRIGERE UN REPARTO
PSICHIATRICO DI RIABILITAZIONE
IN UN OSPEDALE MILITARE INGLESE
BION
… L’ESPERIMENTO DI NORTHFIELD …
DOVEVA OCCUPARSI DELLA
RIABILITAZIONE DI UN GRUPPO DI
SOLDATI RIENTRATI DAL FRONTE PER
TRAUMI PSICOLOGICI DA GUERRA …
IL GRUPPO FU QUASI UNA NECESSITA’
BION
FACEVA PARTE DI UN GRUPPO: L’ESERCITO …
E L’IDEA FU QUELLA DI RICREARE
NEL GRUPPO DEI SOLDATI RICOVERATI
UNO SPIRITO DI CORPO (in gergo militare)
CIOE’ UNO SPIRITO DI GRUPPO (in termini
psicologici)
PER FAVORIRE LA RIPRESA DELLE ATTIVITA’
ORGANIZZO’ IL REPARTO DI DEGENZA
COME UN REPARTO MILITARE,
AD OGNUNO
FU ASSEGNATO UN COMPITO PRECISO …
BION
… ED OSSERVÒ CHE NEI GRUPPI
OLTRE AD UNA
ATTIVITÀ RELAZIONALE
COLLEGATA AGLI SCOPI ESPLICITI
DEL GRUPPO …
… SI RISCONTRAVA ANCHE UN’INTENSA
ATTIVITÀ INCONSCIA
DIVERSA DALLA PRIMA …
… E COME IL GRUPPO RISULTASSE
ESPRESSIONE DELLA COMBINAZIONE
TRA I DUE ASPETTI
BION
OSSERVO’
CHE LA VITA MENTALE DEL GRUPPO
PRESENTAVA TRE ASPETTI

IL GRUPPO DI LAVORO

GLI ASSUNTI DI BASE

LA MENTALITA’ E LA CULTURA
GRUPPALE
BION
IL GRUPPO DI LAVORO
QUELLE REALTÀ COLLEGATE
AI FINI E AGLI SCOPI
DEL GRUPPO
CUI GLI INDIVIDUI
PARTECIPANO
…
BION
GLI ASSUNTI DI BASE
OSSERVANDO I GRUPPI B. NOTÒ UNA
… INTENSA ATTIVITÀ MENTALE
CHE APPARE A LIVELLO INCONSCIO
VOLTA A RICERCARE
UNA COESIONE DEL GRUPPO
SULLA BASE DI FORTI E TIPICHE
TENDENZE EMOTIVE CHE SI
COMBINANO NEL GRUPPO SOTTO FORMA
DI PARTICOLARI ORGANIZZAZIONI …
CHE CHIAMÒ ASSUNTI DI BASE …
BION
GLI ASSUNTI DI BASE
… SONO FANTASIE INCONSCE
COMUNI, MAGICHE E ONNIPOTENTI,
CHE HANNO LA FUNZIONE DI
PROTEGGERE IL GRUPPO
DA ANGOSCE
DI DISINTEGRAZIONE PSICOTICA,
ATTIVATE DALLA
PARTECIPAZIONE AL GRUPPO STESSO
CHE MUOVE
LIVELLI PRIMITIVI DELLA MENTE.
BION
GLI ASSUNTI DI BASE
DISTINSE TRE TIPI DI ASSUNTI DI BASE

A. DI B.
DIPENDENZA (DEPENDANCE)

A. DI B.
ATTACCO E FUGA (FIGHT AND FLIGHT)

A. DI B.
ACCOPPIAMENTO (PAIRING)
BION
GLI ASSUNTI DI BASE
GLI ASSUNTI DI BASE
SONO SEMPRE PRESENTI
ACQUISENDO
PIU’ O MENO VISIBILITA’
IN RELAZIONE AL MOMENTO
CHE IL GRUPPO STA VIVENDO
BION
GLI ASSUNTI DI BASE
PER SPIEGARE GLI ASSINTI DI BASE
BION POSTULA LA NOZIONE DI
SISTEMA PROTOMENTALE
BION
IL PROTOMENTALE …
… QUALCOSA IN CUI
IL FISICO E IL MENTALE
SI TROVANO
ALLA STATO INDIFFERENZIATO …
BION
IL PROTOMENTALE
L’ APPARATO PROTOMENTALE
SI PUO’ COGLIERE SOLO IN GRUPPO …
E’ CARATTERIZZATO DA
EMOZIONI CAOTICHE
SENSAZIONI INFORMI DI MATERIALE
ONTOGENETICO E FILOGENETICO
SITUATO TRA MENTE E CORPO …
BION
PER BION L’INDIVIDUO IN GRUPPO
TORNA AD USARE
MECCANISMI MENTALI PRIMITIVI
ED UN GRADO MASSICCIO DI
REGRESSIONE
“IL GRUPPO E’ UN INSIEME DI PERSONE CHE SI TROVANO TUTTE
ALLO STESSO GRADO DI REGRESSIONE”
BION
… QUINDI …
NON SI PUO’ STUDIARE IL GRUPPO
CON MODELLI
CHE RIMANDANO SOLO
ALLA PSICOANALISI INDIVIDUALE
BION
LA MENTALITA’ DI GRUPPO
IL GRUPPO HA UNA
MENTALITA’ PROPRIA GRUPPALE
… UN’ATMOSFERA, UN ASSETTO,
UN SERBATOIO COMUNE
A CUI AFFLUISCONO ANONIMAMENTE
I CONTRIBUTI DI TUTTI E
IN CUI TUTTI POSSONO GRATIFICARE
GLI IMPULSI ED I DESIDERI
CHE QUESTI CONTRIBUTI CONTENGONO
BION
LA CULTURA GRUPPALE / DI GRUPPO
… LA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA
CHE IL GRUPPO SI DA’
IN UN DETERMINATO MOMENTO
BION
VALENZA
… LA GRUPPALITA’ FA PARTE DELLO
PSICHISMO INDIVIDUALE ...
… CHIAMA VALENZA
LA CAPACITA’ DEL SINGOLO
DI COMBINARSI ISTANTANEAMENTE
E INVOLONTARIAMENTE CON GLI ALTRI
… CAPACITA’ DETERMINATA DA
PRECONCEZIONI INCONSCE (gli assunti
di base) CHE FANNO PARTE DEL
SISTEMA PROTOMENTALE DI CUI
OGNUNO E’ DOTATO …
BION
NELLO STUDIO DEI FENOMENI
PSICODINAMICI BION INVITA AD
UTILIZZARE UNA
VISIONE BINOCULARE
OSSIA OCCORRE AVERE UNO
SGUARDO COMTEMPORANEO
SUI CAMPI OPPOSTI
E AL TEMPO STESSO COLLEGATI
DELLE RELAZIONI INDIVIDUALI
E DELLE RELAZIONI DI GRUPPO
BION
BION ELABORO’ UNA
METODOLOGIA INTERPRETATIVA
SECONDO LA QUALE UNA
INTERPRETAZIONE INDIVIDUALE
IN GRUPPO
E’ UN
ERRORE DEL TERAPEUTA
… PERCHE’ IMPEDISCE DI COGLIERE
GLI ASPETTI GRUPPALI
NEI QUALI L’INDIVIDUO NEL GRUPPO
SI TROVA EMOTIVAMENTE COINVOLTO …
CONGELANDO COSI’ IL GRUPPO
IN UN ASSUNTO DI BASE
BION
“IL GRUPPO È QUALCOSA DI
PIÙ DI UN AGGREGATO DEGLI
INDIVIDUI (che lo compongono),
PERCHÉ NEL GRUPPO
UN INDIVIDUO È
QUALCOSA DI PIÙ
DI UN INDIVIDUO ISOLATO …”.
( BionW.R.,1961, Esperienze nei gruppi)
BION
«NELLA CURA DEL SINGOLO
LA NEVROSI
È SPIEGATA COME
PROBLEMA INDIVIDUALE.
NELLA CURA DI UN GRUPPO
DEVE ESSERE SPIEGATA
COME PROBLEMA DI GRUPPO»
[BION 1972].
ANALISI DI GRUPPO (METODO COLLETTIVO) – (BION …)
OGNI VERBALIZZAZIONE È ESPRESSIONE DEL GRUPPO
T
i
i
i
i
i
G
i
i
i
Dìì
Sigmund H. FOULKES
(1898 - 1976)
IL SUO INTERESSE PRINCIPALE
IL GRUPPO
COME SPECIFICO OGGETTO DI STUDIO
FONDATORE DELL A
GRUPPOANALISI
(PSICOTERAPIA GRUPPO-ANALITICA)
SIGMUND H. FOULKES
LAVORO’ AL MAUDSLEY HOSPITAL
NEL PERIODO DI BION ED EZRIEL
INIZIALMENTE
MOLTO LEGATO ALLA
PSICOANALISI CLASSICA
MA ALLO STESSO TEMPO
APERTO A TUTTI I CONTRIBUTI
INNOVATIVI DELL’EPOCA
SIGMUND H. FOULKES
NELLA SUA OPERA FA
RIFERIMENTO A MOLTI AUTORI
MA C’E’ SEMPRE UN RICHIAMO COSTANTE ALL’
UNITA’ INDIVISIBILE
INDIVIDUO / SOCIETA’
SIGMUND H. FOULKES
… L’INDIVIDUO NON PUO’
ESSERE CONSIDERATO DISTINTO
DALLA SITUAZIONE SOCIALE
IN CUI VIVE
… NON E’ POSSIBILE
CONSIDERARE IL GRUPPO
E LA SITUAZIONE SOCIALE
SENZA CONSIDERARE L’INDIVIDUO
SIGMUND H. FOULKES
INTUISCE CHE
LA SOFFERENZA PSICOLOGICA
NON PUÒ ESSERE
SOLO UN FATTO “PERSONALE”
E NE RICONOSCE PER LA PRIMA VOLTA
IL CARATTERE MULTIPERSONALE
INTRODUCENDO IL CONCETTO DI
RETE E DI PLEXUS
OGNI INDIVIDUO NEL GRUPPO
CON IL SUO APPORTO
CONTRIBUISCE A CREARE UNA
RETE DI COMUNICAZIONE
DELLA QUALE OCCUPA
UNO DEI NODI …
SIGMUND H. FOULKES
… LA RETE
RAPPRESENTA
LA CONNOTAZIONE STRUTTURALE
DI UN GRUPPO,
I CUI COMPONENTI
NE COSTITUISCONO I PUNTI NODALI
(L’IDEA DI RETE RIMANDA A MOLTI CONTESTI:
BIOLOGICI, FAMILIARI, SOCIALI …)
SIGSIGMUND H. FOULKES
PLEXUS
“LA RETE DINAMICA
NELLA QUALE HA AVUTO
ORIGINE LA MALATTIA.
IN REALTA’ CIO’ CHE APPARE
NEL PAZIENTE E’ IL SINTOMO
DI UN DISTURBO DELLA RETE DINAMICA
DI CUI FA PARTE”
(UN PICCOLO MA SIGNIFICATIVO
NUMERO DI PERSONE
AFFETTIVAMENTE IMPORTANTI)
SIGMUND H. FOULKES
DUE INTERRESSI PRINCIPALI
LA CLINICA
LA TERAPIA
SIGMUND H. FOULKES
INIZIALMENTE,
PUR ADERENDO ALLA PSICOANALISI
CLASSICA, TENTO’ DI AFFERMARE
CHE ERA OPPORTUNO MANTENERE
UN ORIENTAMENTO TEORICO
CHE CONSIDERASSE L’INDIVIDUO
NEI SUOI SENTIMENTI SOCIALI
SIGMUND H. FOULKES
SUCCESSIVAMENTE
TALE APPROCCIO SI DEFINI’ COME
GRUPPO-ANALISI
O
PSICOTERAPIA
GRUPPO-ANALITICA
SIGMUND H. FOULKES
LA GRUPPO-ANALISI
CONTRAPPOSE ALLA
PSICOANALISI ORTODOSSA UNA
VISIONE DELLA MENTE
COME INTRINSICAMENTE E
ORIGINARIAMENTE
GRUPPALE
SIGMUND H. FOULKES
PER FOULKES LA GRUPPOANALISI:
“NON È
UNA PSICOANALISI DEGLI INDIVIDUI IN GRUPPO,
E NEPPURE UN TRATTAMENTO PSICOLOGICO
DI UN GRUPPO DA PARTE DI UNO PSICOANALISTA;
È INVECE
UNA FORMA DI PSICOTERAPIA
PRATICATA DAL GRUPPO,
NEI CONFRONTI DEL GRUPPO,
IVI INCLUSO IL SUO CONDUTTORE”
SIGMUND H. FOULKES
CENTRALI PER F. SONO
LA COMUNICAZIONE
E LE RETI DI COMUNICAZIONE
SIGMUND H. FOULKES
TRA I VARI MEMBRI DI UN GRUPPO
SI VIENE A COSTITUIRE,
GRAZIE AL SETTING BASATO SULLA
LIBERA COMUNICAZIONE UNA
“RETE RELAZIONALE” DI FONDO.
QUESTA FUNZIONA COME UNA SORTA DI
PELLE PSICHICA DEL GRUPPO
CHIAMATA DA FOULKES
MATRIX - MATRICE DI
GRUPPO
SIGMUND H. FOULKES
LA MATRICE
“E’ IL TERRENO COMUNE
IN CUI E’ STATO GENERATO
UN GRUPPO
O UNA MOLTITUDINE”
SIGMUND H. FOULKES
LA MATRICE
“E’ L’ELEMENTO COMUNE
CHE PERMETTE LA
COMUNICAZIONE TRA I
MEMBRI DI UN GRUPPO”
SIGMUND H. FOULKES
LA MATRICE
NEL GRUPPO TERAPEUTICO
È IL CONTESTO NEL QUALE
GLI INDIVIDUI
S’INCONTRANO,
INTERAGISCONO,
COMUNICANO
SIGMUND H. FOULKES
LA MATRICE
“È IL RETICOLATO
DOVE LE COMPONENTI
CONSCE E PRECONSCE
S’INTRECCIANO
CON PROCESSI PRIMARI INCONSCI:
SCAMBI VERBALI ACCANTO A
STIMOLAZIONI VISIVE,
A REAZIONI SPECULARI
(PROIETTIVE, INTROIETTIVE…)
RAZIONALITÀ E IRRAZIONALITÀ,
REALTÀ E SOGGETTIVITÀ”
SIGMUND H. FOULKES
TRE TIPI DI MATRICE
MATRICE DI BASE
MATRICE PERSONALE
MATRICE DINAMICA
SIGMUND H. FOULKES
MATRICE DI BASE
SUBSTRATO ACCOMUNANTE
LA CUI PRESENZA
CONSENTE
L’IMMEDIATA POSSIBILITÀ
DI COMPRENDERSI.
SIGMUND H. FOULKES
MATRICE PERSONALE
RIGUARDA L’INDIVIDUO
A PARTIRE DALLA SUA
ESPERIENZA COSTITUTIVA
DI COMPONENTE DI UN GRUPPO,
IN PARTICOLARE QUELLO
FAMILIARE ORIGINARIO.
SIGMUND H. FOULKES
MATRICE DINAMICA
SI COSTITUISCE ALL’INTERNO
DELLA SITUAZIONE GRUPPALE
COME FATTO PECULIARE A
QUELLO SPECIFICO GRUPPO.
RAPPRESENTA LA
VISUALIZZAZIONE DI QUANTO
AVVIENE NEL QUI E ORA IN
TERMINI DI COMUNICAZIONE
ANCHE INCONSCIA.
SIGMUND H. FOULKES
NEL PROCESSO
GRUPPOANALITICO
SI RIELABORANO
QUESTE MATRICI
CIO’ CORRISPONDE ALLA
RIELABORAZIONE DELLE
RELAZIONI REALMENTE
VISSUTE DAL SOGGETTO.
SIGMUND H. FOULKES
… F. OSSERVO’ CHE …
… “NEL GRUPPO SI PUO’
NOTARE UNA
INTERDIPENDENZA TRA
INDIVIDUO E MATRICE” …
SIGMUND H. FOULKES
… “la posizione
di ogni individuo
nella matrice di gruppo
e’ assimilabile a quella di un
neurone nella rete nervosa,
le cui risposte
sono sempre globali” …
SIGMUND H. FOULKES
L’ATTIVITÀ DEL GRUPPO-ANALISTA …,
MAI CARISMATICA,
DEVE OSCILLARE COSTANTEMENTE
TRA IL SOGGETTO INDIVIDUALE
E IL SOGGETTO GRUPPALE,
CHE COSTITUISCONO
NELLA LORO DINAMICA
UN INSIEME IN COSTANTE DIVENIRE
(CONTRO LA VISIONE CLASSICA CHE CONTRAPPONE
L’OSSERVATORE ALL’OGGETTO OSSERVATO).
SIGMUND H. FOULKES
IL GRUPPOANALISTA
…
TENDE A SUPERARE
LA DICOTOMIA INDIVIDUO-GRUPPO
E SI CONCENTRA
SUL PROCESSO COMUNICATIVO
IN CUI ASSUMONO RILEVANZA
TANTO L’INDIVIDUO
QUANTO IL GRUPPO
NEL SUO INSIEME.
SIGMUND H. FOULKES
IL GRUPPOANALISTA
(O CONDUTTORE)
PONE ATTENZIONE AL PROCESSO,
ATTRAVERSO IL QUALE IL
GRUPPO ATTRAVERSA
EMOZIONI, AFFETTI, PENSIERI
AUTORIFERITI
O DEL SINGOLO MEMBRO.
SIGMUND H. FOULKES
LA GRUPPO-ANALISI
HA COME OBIETTIVO
LO STUDIO DELLE
RETI MENTALI COLLETTIVE
PRESENTI NELL’INDIVIDUO.
SIGMUND H. FOULKES
SECONDO F.
IL PROGETTO TERAPEUTICO
GRUPPOANALITICO
È SIMILE ALLE ALTRE PSICOTERAPIE …
…QUANTO ALLA CATARSI, AL TRANSFERT,
AI PROCESSI DI IDENTIFICAZIONE E
CONTRO-IDENTIFICAZIONE,
DIFFERENZIAZIONE E DI PROIEZIONE.
ANCHE SE …
SIGMUND H. FOULKES
… IL TRANSFERT,
IL CONTROTRANSFERT,
SONO VISTI COME ELEMENTI
CHE ENTRANO IN GIOCO
IN UN VASTO CAMPO INTERATTIVO
E POSSONO CARATTERIZZARE
UNO O PIÙ SEGMENTI
DELLA RETE CHE UNISCE
I MEMBRI DEL GRUPPO”.
SIGMUND H. FOULK
TUTTAVIA NELLA SITUAZIONE DI GRUPPO
AGISCONO
FATTORI TERAPEUTICI SPECIFICI

SOCIALIZZAZIONE (SI SUPERA L’ISOLAMENTO, FAVORITA

REAZIONE SPECULARE /
RISPECCHIAMENTO / MIRRORING (M. Pines)

RISONANZA

STIMOLI ALL’INTERAZIONE (CON SCAMBI SIA EMOTIVI
L’INTEGRAZIONE SOCIALE)
CHE AFFETTIVI)
SIGMUND H. FOULKES
NEL GRUPPO 4 LIVELLI O SFERE

LIVELLO SUPERFICIALE

LIVELLO DEL TRANSFERT

LIVELLO DELLE IMMAGINI
SOMATOPSICHICHE

LIVELLO PRIMORDIALE
SIGMUND H. FOULKES
LIVELLO O SFERA SUPERFICIALE
CORRISPONDE AL LIVELLO
SOCIALE MACROSCOPICO
CON CONFIGURAZIONI DI
RUOLI E FUNZIONI
SIGMUND H. FOULKES
LIVELLO O SFERA DEL TRANSFERT
RIEDIZIONE DEI RAPPORTI INFANTILI
IL GRUPPO O ALCUNI DEI SUOI MEMBRI
RAPPRESENTA / RAPPRESENTANO
LA FAMIGLIA E / O I SUOI COMPONENTI,
(IL PADRE, LA MADRE, LE SORELLE, I
FRATELLI …)
SIGMUND H. FOULKES
LIVELLO DELLE IMMAGINI SOMATOPSICHICHE
E’ UN LIVELLO PROIETTIVO
CORRISPONDE ALLE RELAZIONI PRIMITIVE E
NARCISISTICHE DEGLI OGGETTI INTERNI.
I MEMBRI DEL GRUPPO
COME SPECCHI CHE RIFLETTONO
ASPETTI INCONSCI DEL SINGOLO INDIVIDUO
NEL GRUPPO CIOE’ SI ESTERIORIZZANO
LE RELAZIONI CHE OGNUNO DEI PARTECIPANTI
HA CON I PROPRI OGGETTI INTERNI
SIGMUND H. FOULKES
LIVELLO O SFERA PRIMORDIALE
E’ UN LIVELLO IN CUI SONO PRESENTI
LE IMMAGINI PRIMORDIALI
POSTULATE DA FREUD
E SUCCESSIVAMENTE DA
JUNG NELLA SUA TEORIA
DELL’INCONSCIO COLLETTIVO
SIGMUND H. FOULKES
LA
DISCUSSIONE FLUTTUANTE
(corrispondente gruppale delle libere associazioni)
E’ IL MODO DI
RELAZIONARSI IN GRUPPO
CHE PIU’ DI ALTRI FACILITA
L’EMERGERE DELLE
SFERE PIU’ PRIMITIVE
SIGMUND H. FOULKES
… NEL GRUPPO E’ POSSIBILE
COGLIERE FENOMENI
TRANS-PERSONALI
OCCORRE PERO’ SUPERARE
IL NOSTRO ABITUALE CONCETTO DI
INDIVIDUO PSICHICO …
NEL SENSO DEI CONFINI DEGLI INDIVIDUI
ISOLABILI DALLA MATRICE DI GRUPPO
(individui psichici )
SIGMUND H. FOULKES
… I CONFINI
DEGLI INDIVIDUI ISOLABILI
DALLA MATRICE DI GRUPPO
(individui psichici)
NON COINCIDONO
CON QUELLI DELLE
PERSONE FISICHE …
SIGMUND H. FOULKE
SECONDO F. DALL’OSSERVAZIONE DEL
FUNZIONAMENTO DEL GRUPPO
DERIVA CHE
IL
PROCESSO PSICHICO
E’ UN
PROCESSO PSICODINAMICO
MULTIPERSONALE
SIGMUND H. FOULKE
CONSEGUENZA …
LA PSICONEVROSI E’ UNA
SINDROME MULTIPERSONALE …
CIOE’ IL RUSULTATO
DELL’INTERAZIONE DI PIU’ PERSONE
CHE TUTTE CONTRIBUISCONO
ALLA SUA COMPARSA
E ALLA SUA CONSERVAZIONE
SIGMUND H. FOULKE
… PER TRATTARE E STUDIARE
IN MODO ADEGUATO
I DISTURBI PSICHICI
OCCORRE PRENDERE
IN CONSIDERAZIONE QUESTO
COMPLESSO INTRECCIO
CHE SI TROVA ALL’ORIGINE …
SIGMUND H. FOULKE
”SECONDO ME QUESTI PROCESSI,
NON SONO CREATI DA UN INDIVIDUO
IN ISOLAMENTO, SEMPLICEMENTE IN
CONFORMITÀ CON LA SUA PROPRIA
DISPOSIZIONE; ESSI ORIGINANO IN UN
CONTESTO, IN UN NETWORK
MULTIPERSONALE DI INTERAZIONI,
RAPPRESENTATO IN PRIMO LUOGO
DALLA FAMIGLIA PRIMARIA ….”
“”
(FOULKES 1975 )
Dìì
SIGMUND H. FOULKE
ANCHE PER FOULKES
… IL MIGLIORAMENTO
DI UN SINGOLO PAZIENTE
SI RIFLETTE
SU TUTTI I MEMBRI
DEL GRUPPO …
ANALISI ATTRAVERSO O MEDIANTE IL GRUPPO
(GRUPPO-ANALISI ,METODO RELAZIONALE)
L’ATTENZIONE È RIVOLTA ALL’INDIVIDUO, AL GRUPPO
E ALLE DINAMICHE RELAZIONALI INCONSCE
MOBILITATE NEL GRUPPO. (FOULKES)
I
I
I
I
I
G
I
I
T
“L’ESSERE DELL’ESSERCI
E’ L’A-PRIORI
ESSERE NEL MONDO
COME UMANA PRESENZA”
(M. Heidegger)
I FATTORI TERAPEUTICI DEL GRUPPO
MENTRE I SOCIOLOGI METTEVANO IN EVIDENZA
LA PRESENZA DI FORZE TALVOLTA MOLTO POTENTI
NELLA “DINAMICA DI GRUPPO” …
L’USO CHE VENIVA FATTO DEL GRUPPO
A SCOPI TERAPEUTICI SEMBRAVA EVIDENZIARE
CHE NEL GRUPPO ESISTESSERO DEI
FATTORI ADATTI A PROMUOVERE TALI SCOPI.
QUALI SONO I FATTORI TERAPEUTICI
PRESENTI NELLA PSICOTERAPIA DI GRUPPO,
SPECIFICI DELLA SITUAZIONE DI GRUPPO,
CHE QUINDI NON SI PRESENTANO
NELLA SITUAZIONE DIADICA?
IRVIN
YALOM (AGOSTO 1931)
ATTRAVERSO LA PROPRIA ESPERIENZA CLINICA
E QUELLA DI ALTRI TERAPEUTI,
A CUI AGGIUNSE IL PARERE DI MOLTI PAZIENTI
IL CUI TRATTAMENTO AVEVA AVUTO ESITI POSITIVI,
YALOM GIUNSE ALL'INDIVIDUAZIONE
DI UN INSIEME DI ELEMENTI
RESPONSABILI DEL CAMBIAMENTO POSITIVO
IN PSICOTERAPIA DI GRUPPO,
CHE DENOMINÒ "FATTORI TERAPEUTICI".
1. INFUSIONE DELLA SPERANZA
INFONDERE E MANTENERE LA SPERANZA È UN FATTORE MOLTO IMPORTANTE IN TUTTE LE FORME DI PSICOTERAPIA.
2. UNIVERSALITÀ
COLORO CHE PARTECIPANO AD UN GRUPPO TERAPEUTICO, HANNO L'OCCASIONE DI ASCOLTARE ALTRE PERSONE
CON PROBLEMI E PREOCCUPAZIONI SIMILI, RICAVANDONE GRANDE SOLLIEVO E FIDUCIA NELLA POSSIBILITÀ DI
APRIRSI ED ESPLORARE SÉ STESSI.
3. INFORMAZIONE
L'INFORMAZIONE CHE I PARTECIPANTI AD UN GRUPPO TERAPEUTICO RICEVONO DURANTE GLI INCONTRI, NON SI LIMITA
SOLAMENTE A QUESTA "ISTRUZIONE DIDATTICA", MA COMPRENDE ANCHE I CONSIGLI E I SUGGERIMENTI PROVENIENTI
DAL TERAPEUTA O DAGLI ALTRI PAZIENTI.
4. ALTRUISMO
DURANTE LA PSICOTERAPIA ACCADE CHE TUTTI I COMPONENTI DEL GRUPPO SI AIUTINO RECIPROCAMENTE CON
SUGGERIMENTI, RASSICURAZIONI, CONDIVISIONE DI PROBLEMI SIMILI, ECC
5. RICAPITOLAZIONE CORRETTIVA DEL GRUPPO PRIMARIO FAMILIARE
ALL'INTERNO DEL GRUPPO, OGNI PAZIENTE RIVIVE IN QUALCHE MODO I PROPRI CONFLITTI FAMILIARI, MA IN MANIERA
CORRETTIVA, CIOÈ METTENDOLI IN DISCUSSIONE ED ELABORANDOLI CON L'AIUTO DELLO PSICOTERAPEUTA E DEGLI
ALTRI MEMBRI DEL GRUPPO.
6. SVILUPPO DI TECNICHE DI SOCIALIZZAZIONE
OGNI PAZIENTE HA LA POSSIBILITÀ, ATTRAVERSO LE OSSERVAZIONI PROVENIENTI DAGLI ALTRI PARTECIPANTI AL
GRUPPO TERAPEUTICO (FEEDBACK), DI RENDERSI CONTO DI PROPRIE MODALITÀ DI INTERAZIONE SOCIALE
INADEGUATE E, CONSEGUENTEMENTE, DI APPRENDERNE DI NUOVE.
7. COMPORTAMENTO IMITATIVO
IL PROCESSO MEDIANTE IL QUALE UN MEMBRO DEL GRUPPO PUÒ ASSUMERE COME MODELLO ALCUNI ASPETTI
POSITIVI DEL TERAPEUTA O DEGLI ALTRI PARTECIPANTI.
8. APPRENDIMENTO INTERPERSONALE
9. COESIONE DI GRUPPO
10. CATARSI
LA CATARSI, CIOÈ L'ESPRESSIONE DI EMOZIONI A LUNGO REPRESSE, NON COSTITUISCE DI PER SÉ UN FATTORE DI
CAMBIAMENTO FONDAMENTALE, MA ACQUISTA MOLTO VALORE SE ASSOCIATO AD ALTRI FATTORI TERAPEUTICI.
11. FATTORI ESISTENZIALI
I FATTORI ESISTENZIALI, NON SEMPRE RICONOSCIUTI PER LA LORO IMPORTANZA IN PSICOTERAPIA, COMPRENDONO
L'ACQUISIZIONE DI MAGGIOR CONSAPEVOLEZZA DI QUEGLI ASPETTI FONDAMENTALI DELLA NOSTRA VITA (LA
RESPONSABILITÀ, LA SOLITUDINE, IL SENSO DELL'ESISTENZA, LA MORTE, ECC.) CHE OGNUNO, PRIMA O POI, È
COSTRETTO AD AFFRONTARE.
1. INFUSIONE DELLA SPERANZA
INFONDERE E MANTENERE
LA SPERANZA
È UN FATTORE
MOLTO IMPORTANTE
IN TUTTE LE FORME
DI PSICOTERAPIA.
2. UNIVERSALITÀ
COLORO CHE PARTECIPANO
AD UN GRUPPO TERAPEUTICO,
HANNO L'OCCASIONE DI ASCOLTARE
ALTRE PERSONE CON PROBLEMI
E PREOCCUPAZIONI SIMILI,
RICAVANDONE GRANDE SOLLIEVO
E FIDUCIA NELLA POSSIBILITÀ
DI APRIRSI ED ESPLORARE
SÉ STESSI.
3. INFORMAZIONE
L’INFORMAZIONE
CHE I PARTECIPANTI
AD UN GRUPPO TERAPEUTICO
RICEVONO DURANTE GLI INCONTRI,
NON SI LIMITA SOLAMENTE
A QUESTA "ISTRUZIONE DIDATTICA",
MA COMPRENDE ANCHE I CONSIGLI E
I SUGGERIMENTI PROVENIENTI DAL
TERAPEUTA O DAGLI ALTRI PAZIENTI.
4. ALTRUISMO
DURANTE LA PSICOTERAPIA
ACCADE CHE TUTTI
I COMPONENTI DEL GRUPPO
SI AIUTINO RECIPROCAMENTE
CON SUGGERIMENTI,
RASSICURAZIONI,
CONDIVISIONE DI PROBLEMI SIMILI,
ETC…
5. RICAPITOLAZIONE CORRETTIVA
DEL GRUPPO PRIMARIO FAMILIARE
ALL'INTERNO DEL GRUPPO,
OGNI PAZIENTE RIVIVE
IN QUALCHE MODO
I PROPRI CONFLITTI FAMILIARI,
MA IN MANIERA CORRETTIVA,
CIOÈ METTENDOLI IN DISCUSSIONE
ED ELABORANDOLI CON L'AIUTO
DELLO PSICOTERAPEUTA
E DEGLI ALTRI MEMBRI DEL GRUPPO.
6. SVILUPPO DI TECNICHE DI
SOCIALIZZAZIONE
OGNI PAZIENTE HA LA POSSIBILITÀ,
ATTRAVERSO LE OSSERVAZIONI
PROVENIENTI DAGLI ALTRI
PARTECIPANTI AL GRUPPO
TERAPEUTICO (FEEDBACK),
DI RENDERSI CONTO DI PROPRIE MODALITÀ
DI INTERAZIONE SOCIALE INADEGUATE
E, CONSEGUENTEMENTE,
DI APPRENDERNE DI NUOVE.
7. COMPORTAMENTO IMITATIVO
IL PROCESSO MEDIANTE IL QUALE
UN MEMBRO DEL GRUPPO
PUÒ ASSUMERE COME MODELLO
ALCUNI ASPETTI POSITIVI
DEL TERAPEUTA
O DEGLI ALTRI PARTECIPANTI.
8. APPRENDIMENTO
INTERPERSONALE
9. COESIONE DI GRUPPO
10. CATARSI
L'ESPRESSIONE DI EMOZIONI
A LUNGO REPRESSE,
NON COSTITUISCE DI PER SÉ
UN FATTORE DI CAMBIAMENTO
FONDAMENTALE, MA ACQUISTA
MOLTO VALORE SE ASSOCIATO
AD ALTRI FATTORI TERAPEUTICI.
11. FATTORI ESISTENZIALI
I FATTORI ESISTENZIALI,
NON SEMPRE RICONOSCIUTI
PER LA LORO IMPORTANZA
IN PSICOTERAPIA, COMPRENDONO
L'ACQUISIZIONE DI MAGGIOR
CONSAPEVOLEZZA
DI QUEGLI ASPETTI FONDAMENTALI
DELLA NOSTRA VITA
(LA RESPONSABILITÀ, LA SOLITUDINE, IL
SENSO DELL'ESISTENZA, LA MORTE, ECC.)
CHE OGNUNO, PRIMA O POI,
È COSTRETTO AD AFFRONTARE.
“LA SOFFERENZA MENTALE PUÒ
COMINCIARE AD ESSERE PENSATA NON
SOLO COME ESITO DELLO SVILUPPO
PSICOSESSUALE O IN FUNZIONE DI
PRIMITIVE RELAZIONI D’OGGETTO
(PARADIGMI DEI QUALI NON VERRÀ
MAI NEGATA L’IMPORTANZA DELL’AUTORE)
MA ANCHE COME RAPPRESENTAZIONE
DRAMMATICA TRA I PERSONAGGI DEL
PROPRIO MONDO INTERNO, DELLA
PROPRIA MATRICE FAMILIARE …,
SOCIALE …, TRANSGENERAZIONALE …
Scarica

Diapositiva 1 - Il Cerchio