Un uomo rientra la sera a casa affaticato dopo una dura giornata di lavoro e trova il proprio figlio di cinque anni seduto sugli scalini del pianerottolo. Papà, posso farti una domanda? Certamente! Quanto guadagni all’ora? Ma questo non ti riguarda, figliolo! Lo voglio solo sapere, te ne prego, dimmelo. Bene, se vuoi proprio saperlo, guadagno 25 euro l’ora. Il piccolo rientra in casa con l’aria triste. Poi si rivolge nuovamente verso il padre e gli domanda: Papà, potresti prestarmi 10 euro? Ah, è per questo che volevi saperlo. Per domandarmi del denaro. Va’ nella tua camera e mettiti a letto. Ho avuto una giornata difficile, sono stanco e non ho l’intenzione di farmi prendere per il naso da te. Un’ora dopo, il padre che aveva avuto nel frattempo il modo di rilassarsi un po’, si chiede se non abbia reagito troppo forte alla domanda del figlio. Forse voleva comperarsi qualcosa di importante. Decide allora di recarsi nella camera del bambino. Dormi? No, papà! Ascolta, ho riflettuto e eccoti i 10 euro che mi hai domandato. Oh, grazie, papà! Il piccolo fruga sotto il cuscino e tira fuori 15 euro. Il padre vedendo il denaro si irrita nuovamente. Ma allora perché volevi 10 euro? Ne hai già 15. Che vuoi fare con questo denaro? È che mi mancavano. Ma ora ne ho abbastanza. Papà, potrei comperarti un’ora di tempo? Domani sera, arriva a casa prima. Mi piacerebbe giocare un po’ con te.