Il petrolio, anche detto oro nero, è un liquido infiammabile, denso, di colore che
può andare dal nero al marrone scuro, passando dal verdognolo fino al giallo, che
si trova in alcuni giacimenti entro gli strati superiori della crosta terrestre. È
composto da una miscela di vari idrocarburi.
Il petrolio accompagna la storia
dell'uomo da secoli. I popoli
dell'antichità conoscevano i giacimenti
di petrolio superficiali, che
utilizzavano per produrre medicinali e
bitume o per alimentare le lampade.
Il valore del petrolio come fonte
di energia trasportabile e
facilmente utilizzabile, usata
dalla maggioranza dei veicoli
(automobili, camion, treni, navi,
aeroplani) e come base di molti
prodotti chimici industriali, lo
rende dall'inizio del XX secolo
una delle materie prime più
importanti del mondo.
L'industria petrolifera nacque negli
anni 1850 negli Stati Uniti Il 27 agosto
1859 venne aperto il primo pozzo
petrolifero redditizio del mondo.
L'industria crebbe lentamente
durante il 1800 e non diventò di
interesse nazionale (USA) fino agli
inizi del ventesimo secolo
La presenza dell'industria petrolifera ha
significativi impatti sociali e ambientali, da
incidenti e da attività di routine come
l'esplorazione sismica, perforazioni e scarti
inquinanti.
L'estrazione petrolifera è costosa e spesso
danneggia l‘ ambiente. La combustione, su
tutto il pianeta, di enormi quantità di petrolio
(centrali elettriche, mezzi di trasporto) risulta
essere tra i maggiori responsabili
dell'incremento riscontrato delle percentuali di
anidride carbonica e di altri gas nell'atmosfera,
con fortissima incidenza sul problema
dell'effetto serra.
• Lo sfruttamento di nuovi giacimenti e l'incremento della percentuale di
petrolio estratto dalle riserve già note, che verrà reso possibile dal
miglioramento delle tecnologie, fanno ritenere che il petrolio estratto sarà
sufficiente a soddisfare i fabbisogni energetici dell'umanità fino ai primi
decenni del XXI secolo. Gli esperti sono però scettici riguardo al fatto che
l'entità dei nuovi giacimenti, o l'invenzione di tecnologie particolarmente
innovative per il loro sfruttamento, possano consentire di superare di
molto questa data. Il problema della crisi energetica che è imminente e
presumibilmente distribuita in un periodo di 10–20 anni, avrà come
conseguenza anche una crisi della produttività agricola. Il petrolio serve sia
per i mezzi di trasporto degli alimenti, sia per arare e dissodare, sia per
pompare l’acqua ed irrigare. La società industriale dipende per l'80% dal
petrolio, ne è un esempio la produzione di mais che è legata per circa
l’88% al greggio.
Il petrolio deriva da depositi naturali sotterranei di carbonio ed idrogeno, sottoposti ad elevate pressioni e
ad elevata temperatura. Sia la fase liquida oleosa (petrolio) che la fase gassosa (gas naturale) tendono a
spostarsi, migrando verso l'alto, attraverso le rocce porose finché incontrano strati impermeabili del
sottosuolo dove vengono intrappolati e si raccolgono.
Dopo il processo di estrazione, il petrolio greggio viene raffinato attraverso la distillazione. I prodotti finali
includono: cherosene, benzene, benzina, paraffina, cere, asfalto e bitumi.
Il petrolio consiste per la maggior parte di molecole di idrocarburi alifatici sia lineari che ramificati e di
idrocarburi aromatici (mono-, bi- e poli- ciclici), composti quasi esclusivamente da idrogeno e carbonio.
Sono tuttavia presenti quantità di composti solforati (solfuri e disolfuri), azotati (chinoline e piridine) e
ossigenati (acidi grassi e acidi naftenici), anche se la loro percentuale in massa, complessivamente,
difficilmente supera il 7%. Nel petrolio si trovano anche tracce di metalli (come nickel, vanadio, cobalto,
cromo, cadmio, piombo, arsenico e mercurio).
Le catene molecolari nell'intervallo di C5-7 sono nafte leggere, evaporano facilmente. Vengono usate come
solventi, fluidi per pulizia a secco, e altri prodotti ad asciugatura rapida.
Il cherosene è composto da catene nell'intervallo da C10 a C15, seguito dal combustibile diesel e per
riscaldamento (da C10 a C20) e combustibili più pesanti come quelli usati nei motori delle navi. Questi
prodotti derivati del petrolio sono liquidi a temperatura ambiente.
Gli oli lubrificanti e i grassi semi-solidi (come la vaselina) sono posizionati nell'intervallo da C16 fino a C20.
Le catene da C20 in avanti sono solidi, cominciando dalla "paraffina", poi catrame e bitume per asfalto.
La tabella seguente indica gli intervalli di temperature di ebollizione delle frazioni di distillazione del
petrolio (a pressione atmosferica, in gradi Celsius):
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