Jan Gehl
Public space public life
Who is Jan Gehl
Jan Gehl is an architect and professor of urban design, Director of
the Center for Public Space Research at the Architecture School of
the Royal Danish Academy of Fine Arts in Copenhagen and founding
member of Gehl Architects - Urban Quality Consultants.
For more than thirty years he has carried out his educational,
research and professional activity in the field of urban design.
He has worked in many major cities throughout the world, including
Copenhagen, Stockholm, Riga, Cape Town, Zurich, Amman,
Wellington, Dublin, London, Edinburgh and Melbourne.
He has won many awards for his work in the field of urban design.
Research activity
His research activity concentrates on public life. Gehl observes the
activities that people carry out in the urban public space, reflecting
specifically on the influence of environmental characteristics in
enabling certain fundamental activities to be performed.
Three books
The research work of Jan Gehl over a period of thirty years is
marked by three books.
Life Between Buildings.
Using Public Space
(1980-1987)
is a work of a methodical nature on
his observations of social activities in
the urban public space, developed
through research conducted during
the 1970s.
The book puts forward an ordered
series of observations on the urban
environment and on environmental
factors that have an influence upon
the use of public spaces, using forms
of public life and the spatial
characteristics of places as a starting
point for reflection.
Public Spaces Public Life
(1996 with Lars Gemzøe)
describes research upon the
centre of Copenhagen which
has as its subject the effects of
the pedestrianisation policy and
projects for restructuring the
public space which were carried
out in the Danish city from the
early 1960s.
Today these effects have
increased the vitality of social
practices and improved the
habitability of the public space.
New City Spaces
(2000 with Lars Gemzøe)
is a review of case studies on
recent policies and projects in
relation to urban mobility and public
space in nine cities throughout the
world - Barcelona, Lyon, Strasburg,
Freiberg, Copenhagen, Portland,
Curitiba, Cordoba and Melbourne.
The second part of the book has a
methodical collection of 39
examples of public pedestrian
spaces or spaces with pedestrian
priority, described by way of a
unified grid.
Some themes…
Tre tipi di attività nello spazio pubblico
Attività obbligate
attività necessarie legate al lavoro, allo
studio, allo spostamento... si esprimono
prevalentemente attraverso il movimento
Attività opzionali
attività scelte, svolte con disponibilità di
tempo ed ambiente favorevole... si
esprimono prevalentemente attraverso la
sosta
Attività sociali
conseguenza delle attività precedenti,
dipendono dalla compresenza di più
persone nello spazio (poco rilevante,
abbandonata in Public Spaces Public Life
1996, sono tutte attività sociali)
Ambiente fisico e relazione
sociale
Rischio di determinismo spaziale:
lo spazio non determina attività,
semmai le suggerisce o
semplicemente le consente.
Le caratteristiche spaziali
incidono maggiormente sulle
attività opzionali, agiscono in
maniera trascurabile sulle attività
obbligate.
Cinque condizioni ambientali
sono influenti rispetto allo
svolgimento di relazioni sociali:
muri, distanze, velocità, livelli,
orientamento.
Intensità delle relazioni sociali
Cinque gradi di intensità nelle
relazioni sociali: contatto passivo,
interazione saltuaria, semplice
conoscenza, amicizia, amicizia
stretta.
Con intensità di relazioni sociali
crescenti la rilevanza ed il
condizionamento esercitato
dell’ambiente decrescono.
Se le condizioni ambientali
(sfavorevoli) non consentono
l’innesco del primo livello di relazione
sociale nemmeno i livelli successivi di
socialità sono possibili.
“La gente viene dov’è la gente”
La presenza di persone sulla scena
pubblica come elemento attrattivo,
che agevola lo svolgimento delle
attività opzionali.
La qualità dello spazio pubblico non
risiede nella qualità architettonica,
ma nella capacità di ospitare
attività umane: «... la vita tra gli
edifici è più ricca, più stimolante e
più attraente di qualunque
combinazione di idee
architettoniche...».
Cfr. osservazioni di Jane Jacobs sulla varietà
(zoning for diversity) e su ruolo della strada
urbana come ambito di interazione sociale.
“La gente viene dov’è la gente”
Osservazione che suggerisce quattro
considerazioni:
•integrare funzioni, persone e flussi
della città
•densificare lo spazio e le attività
•evitare la formazione di spazi pubblici
urbani marginali (o perlomeno
realizzare con consapevolezza)
•ripristinare le connessioni (cfr. zoning
e critiche relative... anche come
modalità di rappresentazione inadatta
rispetto ad una ricerca sull’abitabilità)
Soft edge
Il bordo dello spazio pubblico come elemento particolarmente
rilevante rispetto alla qualità dello spazio stesso. Il bordo è
l’elemento che governa la transizione dallo spazio privato allo
spazio pubblico.
Il bordo governa le opportunità di scambio fra l’interno e
l’esterno delle facciate.
Ruolo del front-yard nella definizione del soft-edge: distanza di
sicurezza e palco sulla scena pubblica.
Importanza dell’attacco a terra degli edifici per la definizione di
un ambiente ricco di stimoli sensoriali.
Gehl individua cinque fattori rilevanti rispetto alla definizione
dell’attacco a terra degli edifici:
•ampiezza dei lotti e frequenza delle aperture
•varietà delle funzioni
•opacità delle facciate
•monotonia delle facciate
•elementi di dettaglio e di interesse
Soft edge
“Edge effect” particolarmente evidente
per le attività opzionali e sociali.
Il bordo rassicura: garantisce un
miglior controllo dello spazio, regola
l’esposizione del soggetto nello spazio
pubblico, delimita una regione frontale
sulla quale esercitare il controllo
(cfr. influenza della prossemica di Hall).
Secondo Gehl gli eventi nello spazio
pubblico avvengono in direzione
centripeta dall’esterno verso l’interno.
Spazio privato e spazio pubblico
Garantire la coerenza fra struttura fisica dello spazio
e processi dell’abitare... nella gradualità del
passaggio dallo spazio privato della famiglia, al
vicinato, alla comunità, allo spazio pubblico della
città.
La struttura graduale dello spazio (spazi privati,
semi-privati, semi-pubblici, pubblici) consente la
formazione di processi di appropriazione
(identificazione e orientamento) fondamentali per
abitare (es. dei centri storici).
Evitare la presenza di barriere architettoniche alla
formazione di processi di appropriazione.
Come esito il controllo sociale spontaneo dello
spazio.
(cfr. “defensible space” di Oscar Neman e “eyes on the street” di
Jane Jacobs)
Sedute primarie e secondarie
Sedute primarie: dispositivi progettati per...
(panchine, sedili, sedie...)
Sedute secondarie: supporti utilizzati per...
(bordi di fontane, gradini, paracarri,
muretti...)
Tendenza spontanea a sedersi sul bordo
degli spazi pubblici (edge effect), orientati
verso le parti più vive ed attrattive della
scena pubblica, esposti al sole, riparati
dagli eventi atmosferici...
Durata vs. numero delle attività
La quantità di attività nello spazio può essere
misurata.
E’ più interessante rilevare la quantità di tempo speso
dalla gente nello spazio pubblico piuttosto che
solamente il numero di persone presenti. In questo
modo si hanno indicazioni più significative sul grado di
soddisfazione ottenibile dalla frequentazione di uno
spazio pubblico... considerando precipuamente attività
legate alla permanenza, tipicamente attività opzionali.
Il tempo complessivamente trascorso nello spazio
pubblico come prodotto del tempo speso per il numero
di persone presenti.
Tre scale del progetto
Al fine di garantire densità ed integrazione delle attività sociali nello
spazio pubblico urbano devono essere considerati con particolare
attenzione:
•alla grande scala, il mix di funzioni
•alla media scala, il principio insediativo
•alla piccola scala, il progetto e la composizione dei singoli materiali
Lo spazio pubblico deve svolgere una funzione strutturale a tutte le
scale.
Lo spazio pubblico deve rappresentare una possibilità interessante
per il più alto numero di persone e non per pochi utenti specializzati
(cfr. varietà in Jane Jacobs).
Anche le strade devono avere la più ampia varietà e vitalità
possibile... anche a discapito della specializzazione rispetto ad
utenze prevalenti che garantisce potenzialmente le maggiori
condizioni di sicurezza: Gehl sostiene il modello di integrazione di
utenze e flussi previsto dal woonerf olandese.
Pedonalizzazione e priorità pedonale
Gehl individua tre conseguenze del
traffico sulla vitalità dello spazio
urbano:
•sottrazione di persone dallo spazio
pubblico: il sistema di parcheggio con
autorimesse annesse all’abitazione
distrugge la vitalità della strada...
meglio il parcheggio lungo strada o la
realizzazione di autorimesse collettive
a distanza pedonabile
•inibizione nei confronti delle attività
umane: riduzione dei gradi di libertà,
soprattutto per gli utenti più deboli (es
bambini accompagnati)
•modificazione del paesaggio: la città
vista dall’auto produce omologazione e
banalizzazione del paesaggio e delle
architetture.
Some issues…
Quality and vitality
Jan Gehl’s research focuses upon the quality of the urban public
space which, according to the author is a necessary condition for
guaranteeing the vitality of environments.
Public space
Gehl provides a point of view that is particularly relevant, which
gives central importance to the public space and its adequacy in
relation to contemporary social practices, in which the author
observes constant evolution as well as variability in relation to
contexts and seasons.
To design
The aim is to design in a manner that corresponds with recognised
social needs, translating the variety of suggestions and viewpoints
produced by research in terms that are technically pertinent. Gehl
never investigates individual mental processes but concentrates his
attention on the role of physical environments in permitting or
generally stimulating particular collective conduct.
Different scales of living
A second technically relevant aspect concerns the need, according
to Gehl, to explore through the project the multiplicity of scales
through which the dynamics of living can be seen. Large, medium
and small scales identify different fields of social practices and
levels of interaction with the territory and the city.
Techniques and knowledge
In the same way, the author organises and puts to work a wide and
interesting set of techniques that are useful in comparison with the
“non expert” knowledge of the inhabitants and users of the public
space, which Gehl regards as essential.
Representation
Particular attention is given to the way in which the observations
carried out and the relative data are represented. Simple and
elaborate examples describing phenomena in progress and
objectives followed demonstrate the performance approach that
distinguishes all of Gehl’s research.
Projects and policies
These are objectives that the author considers feasible only through
an integrated action of projects and urban policies.
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