CORSO DI AGGIORNAMENTO INFERMIERISTICO DIPARTIMENTO CARDIOTORACICO ANNO 2003 ASSISTENZA INFERMIERISTICA ALLA PERSONA SOTTOPOSTA A INTERVENTO DI CHIRURGIA POLMONARE DIAGNOSI INFERMIERISTICHE Diagnosi infermieristica è un giudizio clinico riguardante le risposte della persona, della famiglia o delle comunità a problemi di salute/processi vitali attuali o potenziali. Le diagnosi infermieristiche formulate dopo un adeguato accertamento infermieristico, costituiscono la base sulla quale scegliere gli interventi infermieristici per raggiungere dei risultati che rientrano nella sfera di competenza dell’infermiere”. L’infermiere, nel percorso di cura, è responsabile degli aspetti assistenziali identificati dalle diagnosi infermieristiche. Problema collaborativo è un problema reale o potenziale di salute che l’infermiere ha la responsabilità di riconoscere precocemente, segnalare e trattare in collaborazione con il medico (es. rischio di aritmie dovuto….) Problema Obiettivo Rischio di ipossiema correlata allo squilibrio tra ventilazione e perfusione conseguente all’intervento. Contribuire a mantenere un adeguato livello di ossigenazione e ventilazione Interventi Rilevare, monitorare e registrare segni e sintomi di ipossiemia: FR e caratteristiche del respiro, Ispezionare il torace del paziente per rilevare FC, PA, Sat. O2, la presenza di enfisema sottocutaneo, rilevabile dalla presenza di broncospasmo. palpazione dellasudorazione, cute (presenza di tipico crepitio), pallore, cianosi, stato di Almeno 1 volta ogni 8 ore o all’occorrenza. coscienza. Osservare presenza di incremento del lavoro Verificare la presenza, il posizionamento ed il corretto funzionamento dei sistemi di drenaggio respiratorio: Attivare e mantenere l’interazione nellasincroni toracico (protocollo). In presenza di intervento di •movimenti e/o asincroni del torace, Comunicazione ,motivando il paziente agli pneumonectomia sostituire il drenaggio a caduta •uso dei muscoli respiratori accessori. con Pleur-Evac. interventi finalizzati al recupero della funzione In presenza di inefficace capacità di espettorazione respiratoria. Mantenere il paziente in posizione di Fowler o semi e validità della tosse: Fowler per garantire un maggiore profondità e Su prescrizione medica: ampiezzaedel respiro. il paziente ad eseguire •motivare supportare garantire le prestazione diagnostiche; •Mantenere ginnastica ilrespiratoria, ed effettuare inalazioni paziente pneumonectomizzato in assicurare le prescrizioni terapeutiche; •decubito a caldo ogni 12 ore, verso il lato operato. semilaterale monitorare valori di ossigenazione •se persiste incapacità di liberare le vie aeree, Garantire la continuità dell’O2 terapia con effetto (EGA e pulsossimetria). rilevare i parametri vitali(FR,FC,PA, Sat.02 e TC), Venturi e mascherone (Fi02 0.40) •Informare il medico, •fornire assistenza durante eventuale applicazione • CPAP in scafandro. Problema Obiettivo Interventi Dolore toracico correlato alla presenza di ferita toracotomica. Ridurre ed eliminare la sintomatologia dolorosa. Rilevare monitorare e registrare segni e sintomi riferiti a dolore: •mimica facciale, riluttanza alla mobilizzazione, sudorazione, sguardo Ridurre il consumo assente, presenza di postura antalgica. •favorire l’interazione nella informando il paziente: di O2 determinato Educare il paziente a rilevare il grado di sulle caratteristiche del dolore e sugli interventi da aumento di FC e severità del doloredello utilizzando PA, iperventilazione attivati per il controllo stesso.la scala VAS o verbalizzando le sue sensazioni. sul modo di tossire,sulle modalità di mobilizzazione. Attivare interventi per ridurre il dolore: tempo di azione dei farmaci. •motivare il paziente al corretto utilizzo •somministrare gli analgesici prima di procedure della PCEA, PCA. che possono aumentare il dolore (su prescrizione). •utilizzo di tecniche non farmacologiche Garantire un(massaggio, ambiente calmo e sicuro, valutando cambio frequente della la presenza deipostura), familiari e persone significative per il paziente. •evitare il trazionamento dei tubi di drenaggio fissandoli alla cute con cerotti. Su prescrizione medica: garantire le prestazioni diagnostiche; assicurare le prescrizioni terapeutiche. Problema Obiettivo Interventi Limitazione dell’attività fisica, correlata ad intervento chirurgico. Recuperare il livello di autonomia nella mobilizzazione adottando opportune misure di sicurezza. Attivare il programma di mobilizzazione (fisioterapista). Prima di mobilizzare il paziente verificare: FC, PA, Sat.02. Durante la mobilizzazione osservazione continua del paziente per rilevazione di eventuale intolleranza all’attività fisica evidenziata da: •Incremento della FC del 30% rispetto al valore basale, •incremento o decremento della PA del 30% In presenza degli indicatoririspetto sopracitati: al valore basale (in nessuno caso < 8o mmHg), porre il paziente a letto in posizione supina, •episodi di desaturazione(sat.02<90), informare il medico, •presenza di aritmie o aumento delle aritmie verificare i parametri vitali, preesistenti, applicare 02 terapia (dosaggio e presidio da •aumento del dolore toracico, stabilire con il medico). •presenza di sudorazione e affaticamento, Motivare il paziente e i familiari a sostenere il •soggettività per nausea e senso di astenia. gramma di mobilizazione del paziente Problema Obiettivo Interventi Mancanza di conoscenze correlate al ricovero, all’intervento e alle procedure Instaurare e mantenere una realazione terapeutica. Fornire informazioni che possano favorire l’adattamento ai ritmi di vita ospedaliera: •presentarsi e presentare gli altri operatori dell’equipe di cura; •informare sullo scopo e modalità delle procedure diagnostiche e terapeutiche alle quali il paziente viene sottosposto; •spiegare in motivi che rendono necessario l’utilizzo della strumentazione e relativo funzionamento; •valutare la conoscenza rispetto alla patologia ed all’intervento. Educare il paziente a rifere tempestivamente l’insorgenza, e il riacutizzarsi del dolore e/o la presenza di malessere. Indagare le volontà del paziente riguardo alla presenza o l’assenza dei familiari,valutando le condizioni cliniche, il contesto di ricovero. Attivare una comunicazione efficace attraverso l’osservazione, l’ascolto attivo e il dialogo personalizzato. Continua… Rischi di adattamento inefficace dalla persona correlato all’ansia, alla negazione della malattia, alla depressione o alla paura della morte. Stimolare un adattamento efficace. Indicare la presenza di stati emotivi quali ansia, negazione o depressione. Incoraggiare il paziente ad esplicitare lo stato d’animo e le aspettative. Prevedere la presenza di stati d’animo quali la negazione, l’ansia, la depressione. Rilevare gli indicatori di ansia: tachicardia, sudorazione delle mani, tremito,sonno disturbato, difficoltà a ricorda le spiegazioni. Interventi: •verificare le comprensione delle informazioni fornite, •assistere il paziente con atteggiamento sicuro, •integrare le informazioni quando necessario. Su prescrizione: •assicurare le prescrizioni terapeutiche per il contenimento dell’ansia. Rilevare l’eventuale presenza di indicatori di negazione quali, rifiuto di parlare della patologia, apparente mancanza di preoccupazione sulle condizioni attuali. Continua… Stimolare un adattamento efficace. •motivare le restrizioni determinate dall’intervento. •valutare l’effetto della negazione sulla salute del paziente. Dopo le prime 12 ore rilevare l’eventuale presenza di indicatori di depressione, quali: preoccupazione eccessiva circa le condizioni di salute, manifestazioni di tristezza, mancanza di appetito, insonnia, apatia. Interventi: •favorire il riposo, •stimolare il paziente ad intraprendere gradualmente le abitudini quotidiane (igiene, lettura, brevi camminate più volte al giorno), •favorire la socializzazione con gli altri degenti, •sollecitare l’esplicitazione delle emozioni. •motivare all’adattamento verso una nuova qualità di vita, strutturando interventi di educazione sanitaria in presenza dei familiari. Su prescrizione: •assicurare le prescrizioni terapeutiche. Problema Obiettivo Intervento Alterato stato nutrizionale dovuto alla patologia ed all’intervento chirurgico. Garantire e mantenere un adeguato stato nutrizionale. Assicurare il regime dietetico prescritto in relazione alle condizioni cliniche del paziente utilizzando lo schema predisposto: Mantenimento del peso corporeo. •ricca di proteine, povera di carboidrati ad alto tenore di lipidi, Rivalutare dietetico •non inferioreil aregime 1500/2000 kcal.in presenza di complicanze. Valutare la necessità di fare assumere In presenza di 02 terapia con maschera, integratori alimentari specifici. durante il pasto applicare cannule nasali, Adattare il regime in relazione alla monitorando spOdietetico 2. tipologia dell’intervento chirurgico. Motivare il paziente a frazionare i pasti Indurante presenza nausea,ad favorire la di giornata, evitarel’assunzione sforzi fisici diprima cibi solidi ed invitare ildei paziente a evitare dell’assunzione pasti, per consumare il pasto a letto. l’insorgenza di dispnea. Ottimizzare la scelta dei cibi in relazione alla Monitoraggio del peso corporeo ogni tre possibilità giorni. e capacità del paziente di assunzione di alimenti. Su prescrizione: Assicurare un adeguato livello di idratazione. •assicurare le prescrizioni terapeutiche In(farmaci presenza di stipsi prevedere una dieta procinetici), ricca di fibre. •garantire le procedure diagnostiche (posizionamento sng). Problema Alterata eliminazione urinaria e intestinale. Obiettivo Contribuire a favorire l’eliminazione urinaria e intestinale. Intervento ELIMINAZIONE URINARIA Il paziente è portatore di catetere vescicale mantenuto in sito per 48 ore o in relazione alle condizioni cliniche. Gestione del catetere vescicale come da ELIMINAZIONE INTESTINALE protocollo. Identificare segni e sintomi di alterata eliminazione Monitorare la diuresi: •stipsi da correlare: alla frequenza abituale di•oraria evacuazione, nelle prime 24 ore, •alla dieta, alla mobilizzazione, a patologie concomitanti, effetti •ogni 2 ore a nelle successive 24. farmacologici e dell’anestesia; Valore di diuresi oraria >30 ml/ora. •diarrea da correlare: alla frequenza abituale di evacuazione e Monitorare il bilancio idrico a carenza oraria o al alle caratteristiche delle feci. bisogno. Rilevare ed annotare le caratteristiche delle Rilevare ed annotare le caratteristiche anomale delle feci Su prescrizione: urine. Per colore e consistenza. •Modificare il regime dietetico, Rilevare la presenza e l’andamento degli edemi Su prescrizione: •Applicare procedure diagnostiche, declivi. •garantire le prestazioni diagnostiche, •Eventuale mobilizzazione per favorire •assicurare le prestazioni terapeutiche, la diuresi spontanea. •modificare il regime dietetico. Problema Obiettivo Interventi Limitazione della cura di sé correlata ad intervento chirurgico Garantire misure igieniche adeguate. Garantire un ambiente confortevole e sicuro ed il rispetto della privacy. Valutare la possibilità di mobilizzazione per eseguire le cure igieniche: Prevenire l’insorgenza di lesioni da decubito Prevenire l’insorgenza di vizi posturali. •predisporre bombola di ossigeno per il trasferimento in bagno, Controllo cute,da in sforzo, •rilevare la quotidiano presenza didella dispnea Particolare delle zone sottoposte a maggior •supportare e rassicurare il paziente durante le pressione da postura di Fowler (sacro, talloni, cure igieniche. scapole). Educare il paziente ad eseguire l’igiene del cavo Valutare l’applicazione del protocollo per la orale almeno una volta al giorno. prevenzione e la cura delle lesioni da decubito Durante il periodo di allettamento, modificare in relazione all’indice di Northon. Applicare il protocollo delle cure igieniche. la postura ogni 2 ore e ricercare nel limite del vincolo della postura di della Fowler, posizioni Informare il medico presenza alternative e confortevoli. ed evolversi delle lesioni per eventuali terapie farmacologiche ed intervento Educare paziente a non rimanere seduto delloilspecialista. per lunghi periodi. Problema Obiettivo Intervento Rischio di contrarre infezioni e di pericoli ambientali. Assicurare la prevenzione delle infezioni. Rilevare la temperatura corporea 4 volte al giorno in 1° e 2° giornata (neinella pazienti con pneumonectomia Garantire l’asepsi gestione del catetere fino alla dimissione). vescicale: • assicurare tubo di caduta sotto l’arto In presenza diil TC >38°C.: inferiore del paziente, ••rimuovere applicare crioterapia; il catetere vescicale appena •favorire termodispersione cutanea; possibile (2° giornata). •su prescrizione somministrare farmaci antipiretici. Monitorare la quantità e le caratteristiche Gestione degli accessilavenosi e arteriosi in asepsi delle urine, e rilevare comparsa di secrezioni come da protocollo. uretrali. Rimozione accessi venosi in 3° giorrnata, in Rilevare ladegli presenza di viraggio delle caratteristiche relazione alle condizioni del materiale drenato. cliniche, al termine della terapia infusionale. In presenza di paziente portatore di catetere Osservare e monitorare la presenza di ematomi o peridurale, assicurarlo in modo che non si dislochi flogosi in sede di inserzione degli accessi venosi e accidentalmente e controllare la sensibilità degli arteriosi. arti inferiori. Osservare l’aspetto di cute e mucose per la Su prescrizione: rilevazione di segni di infezione o di allergie. •garantire le prestazioni diagnostiche, •assicurare le prestazioni terapeutiche. Continua… Garantire un ambiente sicuro. Monitorare il microclima. Assicurare la degenza in ambiente protetto (semintensiva postoperatoria fino in 2° giornata dall’intervento). Nel trasferimento in corsia evitare la vicinanza a pazienti con infezioni polmonari in atto. Indicare i comportamenti e le modalità per evitare traumi e cadute. Fornire ausili per facilitare la deambulazione in presenza di 2 drenaggi (carrello porta bottiglioni). Predisporre entrambi le spondine laterali anticaduta in presenza di paziente con disorientamento spaziotemporale. Identificare e segnalare tempestivamente la presenza di anomalie e guasti di presidi o strutture. Problema Obiettivo Intervento Rischio di alterazione dell’equilibrio emodinamico. Contribuire a mantenere l’equilibrio emodinamico. Monitoraggio orario di: • PA, FC, FR, • saturazione O2, • diuresi, i valori di pressione arteriosa e correlare: •Valutare stato di coscienza, ipotensione: disitratazione, aritmie ••condizione di emorragia, cute e mucose (colore, idratazione, azione residua di farmaci anestetici, insufficienza temperatura, sudorazione), respiratoria; • PVC. • ipertensione: dolore, ansia, stress chirurgico. Mantenere pervio il CVC e assicurarsi della Verifica corretta emoderivati ed ad alta disponibilità di uninfusione accesso di venoso periferico portata. Osservazione del paziente per rilevare l’eventuale insorgenza di reazioni allergiche. Monitoraggio del bilancio idrico in e out, orario e ogni 2 oreilinpaziente relazione condizioni cliniche. Motivare adalle assumere liquidi per via orale: Applicare pompe infusive e/o regolatori di flusso. Su prescrizione: • garantire traccia le prestazioni diagnostiche; Monitorare ECGrafica per rilevare • assicurare di le aritmie prescrizioni terapeutiche. l’insorgenza (da ipossia, ipercapnia, ipotensione, squilibrio acido-base, versamenti pericardici).