L'EUROPA DOPO L'ETA' NAPOLEONICA
La storia contemporanea si fa cominciare con un grandissimo
evento: il CONGRESSO DI VIENNA
(1814-1815)
Fu voluto da tutte quelle Nazioni che
avevano combattuto contro Napoleone e cioè Austria, Inghilterra,
Russia e Prussia.
Qual era il suo scopo? Ristabilire la pace e l'ordine in tutta
Europa. Si usciva infatti da anni di guerre e rivoluzioni.
Il Congresso di Vienna stabilì la divisione tra i diversi Stati
europei del grande impero che aveva costituito Napoleone prima
della sua sconfitta.
Per quanto riguarda l'Italia il Congresso di Vienna stabilì che essa
rimanesse divisa in tanti piccoli Stati, senza quindi un'unica guida...
L’EUROPA DOPO IL CONGRESSO DI VIENNA
Al termine delle trattative di Vienna l’Europa si presentava cosi’:
In Europa erano tutti d'accordo sulle scelte fatte dai capi di Stato
delle Nazioni vincitrici riuniti a Vienna?
NO!!!
Nascono per questo in tutta Europa
le cosiddette «società segrete» cioè
delle organizzazioni che andavano
contro i principi stabiliti dal
Congresso di Vienna.
Le società segrete chiedevano soprattutto, sia in Italia sia in
Europa, che i re concedessero una Costituzione al popolo.
La Costituzione è un insieme di
principi fondamentali quali la
libertà, l'uguaglianza, la legalità
che costituiscono l'ordinamento
giuridico di uno Stato.
Per ottenere la Costituzione, e quindi tutti i diritti civili, ci furono
molti scontri tra il popolo e gli eserciti dei sovrani europei.
Questi scontri prendono il nome di MOTI RIVOLUZIONARI.
In Italia la società segreta più importante fu quella della «Carboneria»
e i primi moti avvennero nel 1820/21.
IL RISORGIMENTO
Il periodo che va dai primi moti (1820) al 1861
(anno dell'unità d'Italia) prende il nome di
Risorgimento.
Risorgere da cosa? Da un lunghissimo
periodo, quasi 400 anni, di divisioni interne
al Paese, di occupazioni straniere (all'inizio
del 1800 spagnoli e austriaci dominavano il
sud e il nord Italia) e di lotte tra gli Stati
italiani,
Per ottenere tutto questo ci furono ben tre guerre d'indipendenza:
1. 1848-1849: 1 GUERRA D'INDIPENDENZA
Carlo Alberto, re del Regno
di Sardegna, si scontra contro
l'Austria tra Lombardia e
Veneto.
Il regno di Sardegna venne sconfitto dall'Austria; Carlo Alberto
fu costretto ad abdicare in favore del figlio Vittorio Emanuele II,
ma lasciò un documento importantissimo: lo STATUTO ALBERTINO
Lo Statuto Albertino, dal nome di Carlo Alberto di Savoia, fu lo statuto
adottato dal Regno piemontese dal 1848 e poi adottato dall'Italia intera
fino al 1946. Può essere considerato “la prima costituzione italiana”.
2. 1859: 2 GUERRA D'INDIPENDENZA
Vittorio Emanuele II, re del
regno di Sardegna, dichiarò
ancora guerra all'Austria.
Il Regno di Sardegna venne nuovamente
sconfitto, ma i trattati di pace consegnarono
a Vittorio Emanuele II alcuni Stati italiani:
Toscana, Lombardia ed Emilia, che con il
Piemonte formarono il primo blocco della
futura Italia.
LA SPEDIZIONE DEI MILLE
Tutte queste battaglie, che avevano come
obiettivo la cacciata degli Austriaci dall'Italia,
avvennero sempre nel Nord d'Italia.
Anche al Sud c'era un dominatore straniero:
la Spagna, ma il Regno di Sardegna “sembrava”
non essere interessato ad annettere questi
territori.
E QUINDI? Come riuscire a cacciare gli spagnoli?
I rappresentanti del popolo si rivolsero a un grande
combattente che aveva guidato l'esercito dei
Savoia nelle altre battaglie: Giuseppe Garibaldi
Garibaldi arruolò circa 1000 soldati
VOLONTARI e partì dal porto di Quarto,
vicino a Genova, alla volta della Sicilia (5
maggio 1860)
Garibaldi conquistò la Sicilia e poi tutto
il sud d'Italia finché il 26 ottobre 1860
consegnò a Vittorio Emanuele II tutti
i territori presi.
Il 17 marzo 1861 venne proclamato il
regno d'Italia. Mancavano però tre
regioni: Lazio, Trentino e Veneto.
3. 1866: LA TERZA GUERRA D'INDIPENDENZA
Nel 1866 Vittorio Emanuele
II dichiarò guerra, per la terza volta, all'Austria.
Obiettivo: ottenere il Veneto e il Trentino.
L’ Austria fu costretta a cedere il Veneto,
ma non il Trentino e Trieste che rimasero
austriaci fino al 1918, con la fine della
Prima Guerra Mondiale e la dissoluzione
dell’Impero Austro-Ungarico.
E il Lazio? Cioè lo Stato della Chiesa?
Il 20 settembre 1870 l'esercito italiano entrò
a Roma, attraverso la breccia di Porta Pia.
Il 3 febbraio 1871 venne proclamata
capitale d'Italia.
Al Papa venne lasciato unicamente la Città del
Vaticano. Chiaramente il Papa non prese bene
questa decisione e per questo:
1. vietò ai cattolici di votare;
2. non riconobbe il Regno d'Italia;
3. scomunicò il re e il governo italiano
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