Tettonica a Zolle e Deriva
Dei Continenti
Ricerca di:
Sofia Collatina, Claudia De Lio, Silvia
Formichella, Michela Mannino
Wegener e la Teoria della Deriva
dei Continenti
• La deriva dei continenti
è una teoria geologica
secondo la quale i
continenti sarebbero
sottoposti a un
movimento di deriva
che li farebbe spostare
uno rispetto all’altro.
La teoria, non avendo
successo all’inizio, fu
ripresa da Alfred
Lothar Wegener nel
1910.
La Teoria della Deriva dei
Continenti
Nel 1911 Wegener trovò documenti paleontogici che
facevano supporre un collegamento tra Brasile e
Africa. Secondo l’ipotesi 225 milioni di anni fa le
acque erano raggruppati in un unico oceano,
Panthalassa. Le terre in un unico continente
Pangea. Circa 200 milioni di anni fa la Pangea
avrebbe iniziato a frantumarsi in due: a nord la
Laurasia e a sud la Gondwana e l’oceano Thetys. In
seguito, dai 65 milioni di anni in poi, iniziarono a
frantumarsi in parti più piccole fino ad arrivare alla
situazione attuale.
Arthur Holmes e la Teoria delle
Correnti Convettive
Il geologo Arthur Holmes nel 1930 circa propose un teoria
per il movimento dei continenti più plausibile di quello di
Wegener. La sua teoria presupponeva che le rocce
semifluide che costituiscono il mantello interno della terra
fossero continuamente rimescolate da correnti convettive
uguali a quelle che si formano portando ad ebollizione una
pentola d'acqua. Le rocce fluide e calde dell’astenosfera,
dette magma, tendono a salire in superficie, mentre quelle
solide e più fredde della crosta terrestre tendono a salire
in superficie, mentre quelle solide e più fredde della crosta
terrestre tendono a sprofondare nell’astenosfera, dove le
altissime temperature le fondono, trasformandole in
magma, che tende nuovamente a risalire in superficie, con
un processo ciclico costante, detto convezione. Il magma
che risale in superficie lungo i margini delle zolle,
solidificando, forma nuova litosfera, cioè nuovi tratti di
crosta terrestre.
La Deriva dei Continenti Oggi
I continenti sono tuttora in moto, con una velocità di
pochi centimetri all’anno; la loro attuale
configurazione, quindi, non è definitiva. Ad esempio,
l’Oceano Atlantico si sta gradualmente allargando, ma
per compensare questo ampliamento il Pacifico si
restringe progressivamente; nello stesso tempo, a
causa dello spostamento dell’Africa verso l’Europa, il
mare Mediterraneo si sta restringendo e finirà con lo
sparire completamente. La periodicità del processo di
deriva suggerisce che la giunzione di masse
continentali si verificherà ancora in un futuro più o
meno lontano, e prima o poi tutti i continenti finiranno
probabilmente con l’ aggregarsi in un nuovo unico
supercontinente.
Tettonica a Zolle
La tettonica a zolle o tettonica a placche considera che la litosfera
sia composta da zolle che si muovono sull'astenosfera. La teoria
della tettonica a zolle si occupa di descrivere le interazioni che
avvengono tra le zolle, e le conseguenze ben visibili di queste
interazioni.
•
Litosfera nuova viene continuamente generata e questo causa il
processo di espansione dei fondali oceanici lungo le dorsali
oceaniche
•
La nuova litosfera oceanica entra a far parte di una zolla rigida
•
L'area della superficie terrestre rimane invariata nel tempo.
Questa importante affermazione implica che le zolle devono
venir distrutte da qualche parte con la stessa velocità con cui
vengono create.
•
Le zolle litosferiche trasmettono gli sforzi a grandi distanze e il
loro moto relativo si manifesta in prima approssimazione solo
lungo i margini di zolla.
Margini Convergenti e Divergenti
Margini:
Margini Conservativi
I margini di zolla sono di tre tipi:
1. Margini Conservativi (faglie trasformi)
Un movimento di una placca contro un'altra può causare
effetti visibili in superficie. A causa dell'attrito le
placche non scivolano in modo continuo l'una
sull'altra, ma avviene un accumulo dello stress sui
margini di zolla che quando supera la soglia di
rottura delle rocce presenti, viene rilasciato
istantaneamente provocando così i terremoti,un
tipico fenomeno che avviene lungo le faglie
trasformi.
Un tipico esempio di questo tipo di faglie si trova nel
complesso della Faglia di S. Andreas sito nella
costa ovest del nord America.
Margini Divergenti
2. Margini Divergenti (dorsali oceaniche)
Nel caso di margini divergenti, costituiti dalle dorsali
oceaniche le due placche si muovono allontanandosi
l'una dall'altra e lo spazio che viene a crearsi dal
loro allontanamento viene riempito con nuovo
materiale proveniente dalla crosta sottostante. Un
fenomeno tipico che accompagna i margini divergenti
è quello degli hotspots, o punti caldi. In questi punti
si accumula una grande quantità di materiale
astenosferico vicino alla superficie con un'energia
cinetica tale da poter rompere la litosfera. Esempi
tipici di questi fenomeni sono quelli delle montagne
marine Imperatore e delle Hawaii nell'oceano
pacifico.
Gli hot spots sulla cartina geografica
Margini Divergenti
Margini Convergenti
Margini Convergenti (fosse abissali)
I margini convergenti, o dustruttivi, sono costituiti dalle
fosse abissali. Quando una placca oceanica molto
densa collide con una placca continentale meno
densa,si forma tipicamente una zona di subduzione
dove il materiale oceanico scende in profondità
lasciando il materiale continentale in superficie. Questo è
ciò che avviene nell'area lungo la costa ovest del Sud
America, dove la Placca di Nazca viene subdotta dalla
placca continentale del sud America. Subducendo,
questo materiale viene notevolmente scaldato e produce
materiale fluido e gassoso che tende a risalire in
superficie formando vulcani o catene vulcaniche.
Terremoti di Origine Tettonica
I terremoti di origine tettonica, si verificano lungo i margini delle zolle
litosferiche. In corrispondenza dei margini, le forze di tensione di origine
tettonica stirano o comprimono le rocce delle placche adiacenti fino a
quando liberano l’energia accumulata e scatenano il terremoto.
A seconda del tipo di margine interessato, i terremoti hanno
caratteristiche diverse. Quelli che si verificano in corrispondenza dei
margini convergenti, in particolare delle zone di subduzione, liberano
circa il 75% di tutta l'energia sismica. In questo caso, l’ipocentro del
sisma può essere anche molto profondo. In corrispondenza dei margini
divergenti, e in particolare delle dorsali medio-oceaniche, si verificano
perlopiù terremoti di intensità moderata, con ipocentro situato a
profondità intermedie. La maggior parte di questi sismi sono talmente
deboli da non poter essere percepiti e rappresentano solo il 5% di tutta
l'energia sismica rilevata sulla Terra. In corrispondenza dei margini
convergenti di placche continentali, dove le forze complessive producono
l’innalzamento delle catene montuose (orogenesi), si verificano i
terremoti tettonici con ipocentro superficiale o intermedio.
Un'altra categoria di terremoti tettonici comprende i rari ma distruttivi
eventi sismici che si sviluppano in aree lontane dai margini di zolla
tettonica. Abbastanza potenti da essere percepite a oltre 1500 km di
distanza, queste scosse produssero movimenti tali da modificare il corso
del fiume Mississippi.
L’origine dei Vulcani
In base alla teoria della tettonica delle placche la
maggior parte dei vulcani attivi si forma lungo i
margini delle placche. Nella zona di subduzione, una
placca è spinta sotto un'altra e affonda nel mantello
terrestre fino a raggiungere una profondità in cui le
alte temperature ne fondono parzialmente la roccia.
Il magma risale lungo fessure raggiungendo la
superficie terrestre attraverso un cratere vulcanico.
La fessurazione del fondo marino, da cui può
fuoriuscire magma, dà origine a isole, come si verificò
per il Giappone e le Filippine. Nelle zone in cui le
placche divergono, cioè si allontanano, il magma
fuoriesce e si propaga tra i loro margini. L'Islanda è
una massa di terra vulcanica sopra la Dorsale MedioAtlantica, un margine di placche divergenti, in cui
continuano a formarsi nuove terre vulcaniche, come
l'isola di Surtsey.
L’orogenesi
L’orogenesi è il lungo processo che porta alla formazione
delle catene montuose. Questo processo conosce vari
stadi:
-lo stadio di convergenza tra le placche con subduzione
della litosfera oceanica;
-lo stadio di collisione tra due blocchi continentali che
provoca l’ispessimento della litosfera e la formazione
vera e propria della catena montuosa.
Tutte le montagne dell’aria mediterranea, le Alpi, gli
Appennini, i monti del Marocco, dell’area dalmata, della
Grecia e della Turchia sono il risultato della collisione tra
due placche litosferiche a crosta continentale. Nell’Era
Cenozoica la configurazione dei continenti era molto
simile a quella attuale.
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