Azienda Ospedaliera di Padova
Il teleconsulto
neurochirurgico
Dipartimento Interaziendale di Information Technology
Piergiorgio Frescura
Cà Foscari 2006
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Da quali esigenze nasce ?
Sopperire alla mancanza della figura di un neurochirurgo nel
polo periferico
Evitare inutili trasferimenti di pazienti con traumi cerebrali,
spinali o con patologie neurologiche gravi per i quali non sia
necessario ricorrere ad un intervento chirurgico
Mappare responsabilità medico-legali di tutti gli operatori
coinvolti
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Il flusso logico
URGENZA
Polo principale
Ospedale
periferico
Il teleconsulto neurochirurgico
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Il progetto di Padova
Nella realtà dell’azienda ospedaliera di Padova è stata
definita un‘architettura di tipo client-server
Nei poli periferici sono installati dei pc fissi con il client
dell’applicativo di teleconsulto (solitamente presso il
Pronto Soccorso)
Nell’ospedale di Padova è installato il server che gestisce
lo scambio dei dati e, nel reparto di neuro chirurgia, alcuni
client da cui il medico di guardia può rispondere alle
richieste di consulto, inoltre è previsto un pc portatile per
il medico in reperibilità che si connette al server attraverso
l’ADSL
Il teleconsulto neurochirurgico
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Il flusso dei dati
Che tipo di dati vengono scambiati nel teleconsulto:
Dati testuali
• Dati anagrafici del paziente
• Valutazioni cliniche
• Dati anamnestici di rilievo
• Indagini eseguite
•…
Immagini radiologiche
• TAC
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I dati testuali
I dati testuali sono raccolti
in un documento
strutturato denominato
“obiettività neurologica”,
concordato nella forma e
nel contenuto dai medici e
dai neurochirurghi.
Il documento contiene
campi a testo libero e
campi a scelta multipla.
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Le immagini radiologiche
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L’architettura del sistema
Cittadella
Dolo
Camposampiero
Piove di
Sacco
WAN
Rete Regionale
Mirano
Rete Immagini
LAN
Chioggia
Monselice
Neurochirurgo
in reperibilità
NCH Padova
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Le caratteristiche del sistema
Server di gestione del
Teleconsulto in alta
affidabilità
Sistema multimonitor per
visualizzazione dati e
immagini al M. di G.
Software RadFlow
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L’applicativo RadFlow
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La sicurezza
Audit
Record
Repository
Consulenza
Apertura caso
di teleconsulto
Lettura della
richiesta di
teleconsulto
Trasferimento
dei dati al server
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Gli standard applicati
Quali standard sono stati adottati per la gestione dei
dati nel flusso del teleconsulto:
CDA 2 (XML) per i dati testuali
DICOM per le immagini radiologiche
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L’XML…
XML = Extensible Markup Language
XML
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…cos’è…
L’XML è un insieme di regole utilizzato per strutturare dati
eterogenei all’interno di documenti testuali, non è un
linguaggio di programmazione
<?xml version=“x.x”>
<elementoRadice>
<elementoFiglio attributoElementoFiglio="X">
</elementoFiglio>
<!-- commento -->
</elementoRadice>
XML
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…che caratteristiche ha…
Un documento XML è descritto da unità testuali
dette elementi
Un elemento è delimitato da un tag di apertura ed
uno di chiusura:
<elemento>…</elemento>
Un elemento può contenere degli attributi:
<elemento attributo="X">…</elemento>
XML
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…come è definito…
Un documento XML può essere pensato come un albero la
cui radice è l’elemento radice del documento ed i cui nodi
sono gli elementi figli
I figli sono le entità contenute nell’elemento del nodo
XML
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…è ben formato…
Un documento XML è ben formato se ad ogni tag di
apertura corrisponde un tag di chiusura e se rispetta la
sintassi di riferimento
Inoltre è valido se, oltre ad essere ben formato, rispetta
una sintassi aggiuntiva definita dallo schema di riferimento
XML
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Il CDA 2…
CDA = Clinical Document Architecture
CDA 2
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…cos’è...
Il CDA 2 è uno standard che specifica la struttura semantica
da utilizzare all’interno di documenti clinici scritti in XML
CDA 2
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…che caratteristiche ha…
Persistenza – Un documento clinico esiste sempre in uno stato inalterato,
per un intervallo di tempo impostato dai requisiti dell’amministrazione
pertinente.
Amministrazione – Un documento clinico è gestito da una persona o da
una struttura che ha il compito di garantire l’integrità dell’informazione
contenuta al suo interno.
Autenticazione – Un documento clinico è un insieme di informazioni che
sono state raggruppate con l’obiettivo di essere autentificate legalmente.
Totalità – L’autenticazione di un documento clinico si applica su tutto il
documento e non su frammenti di esso.
Leggibilità – Un documento clinico deve essere facilmente leggibile da
chiunque.
CDA 2
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…come è definito…
Un documento CDA 2 è costituito da una serie di elementi,
organizzati in una struttura ad albero definita dallo schema
di riferimento
Lo schema di riferimento, frutto di un ballottaggio dell’ente
certificatore (HL7-IHE), definisce in maniera precisa e
dettagliata il contenuto di ogni TAG di cui è composto il
documento
CDA 2
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…come è strutturato…
Il documento CDA 2 è diviso logicamente in due sezioni: una parte
di “header” che contiene i dati anagrafici del paziente, i dati
caratteristici dell’esame e i dati identificativi del documento, e una
parte di “body” che contiene le informazioni relative alla parte
clinica.
Header
Clinical Document
Body
CDA 2
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Lo schema di riferimento
Header
Body
CDA 2
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Lo schema di riferimento
CDA 2
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Un esempio di CDA 2
<authenticator typeCode="AUTHEN">
<time/>
<!--Data e ora in cui viene creato il documento -->
<assignedEntity>
<id extension="xxx"/>
<!--Codice medico che richiede il teleconsulto -->
<assignedPerson>
<name>
<given> </given>
<family> </family>
<suffix> </suffix>
</name>
</assignedPerson>
<representedOrganization>
<id extension="xxx"/>
<telecom/>
<addr/>
</representedOrganization>
</assignedEntity>
</ authenticator>
CDA 2
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Lo standard DICOM…
DICOM = Digital Imaging and Communications in Medicine
DICOM
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…perchè nasce…
Verso la fine degli anni 80, le modalità di acquisizione
digitali (modality o modalità) iniziarono a diffondersi, ma
ciascuna operava su piattaforme proprietarie.
Ogni modalità era considerata un sistema isolato.
L'intercomunicazione era agevole solo all'interno di una
stessa famiglia.
Era una situazione non ideale: si sarebbe voluto che
macchine di produttori diversi potessero comunicare le une
con le altre e che il formato dei dati fosse comune.
DICOM
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…come nasce…
1983 - inizia la collaborazione dell’American College of Radiology
(ACR) e della National Electrical Manufacturers Association (NEMA)
nasce l’ACR-NEMA
1985 - viene pubblicata la versione 1.0
1988 - viene rilasciata la versione 2.0 che comprende delle revisioni
sulla compressione
1989 – inizia il lavoro per l’integrazione della parte di Network
Viene cambiato il nome dello standard che da ACR-NEMA diventa
DICOM
1993 – Tutte le parti dello standard vengono approvate e
ufficializzate: nasce lo standard DICOM
DICOM
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…che caratteristiche ha…
Lo standard DICOM non specifica solamente un formato di
compressione per un immagine digitale, identifica anche tutto
il processo di scambio di dati.
DICOM
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…come è strutturato…
Un’immagine DICOM è composta da:
• Un preambolo di 128 byte
composto da zeri seguito dai
caratteri 'D', 'I', 'C', 'M'.
• Un’header di lunghezza variabile,
dipendente dalla quantità di
informazione che contiene
• Un body che contiene i bit veri e
propri dell’immagine
DICOM
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L’header
L’header DICOM è composto da un
insieme di gruppi ed elementi che
contengono:
• dati anagrafici
• informazioni sull’esame
• informazioni sulla compressione
•…
DICOM
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Compressione dei dati
Di particolare importanza è il gruppo:elemento 0002:0010.
Esso definisce il 'Transfer Syntax Unique Identification‘,
ed indica indica il tipo di compressione dell’immagine.
Lo standard DICOM prevede per le immagini sia la
compresione con perdita (lossy) sia la compressione senza
perdita (lossless) nel formato JPEG 2000.
DICOM
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Riferimenti
http://www.hl7italia.it
http://medical.nema.org
[email protected]
Il teleconsulto neurochirurgico
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