Viaggio infernale: destinazione Flossenburg
tratto da:
L’erba non cresceva ad Auschwitz
di Mimma Paulesu Quercioli , Mursia
Il materiale fotografico è tratto dai siti
internet dedicati all’Olocausto e alla memoria
Lavoro realizzato dalla classe 1B IGEA
prof. Emiliana Lecca
Jessica Meloni
Bolzano, 18 gennaio 1945. Siamo nel campo di concentramento
dove vengono cacciati tutti gli appartenenti alle varie
organizzazioni della Resistenza italiana.
E’ un triste e gelido mattino; la sveglia al campo viene data
in anticipo… Un ufficiale nazista inizia un drammatico
“appello”
In pochi minuti ci portano alla vicina stazione. Qui
troviamo pronto a partire un lungo convoglio di carribestiame; sotto la sferza dei militi SS siamo costretti a
invadere fino all’inverosimile ogni scomparto.
Lara Scano
Il buio è fitto, solo un misero fascio di luce entra da
una finestrella….
Hanno scoperto che nel vagone vicino al nostro ci sono delle assi
spaccate; l’allarme è scattato; gli SS salgono sopra e iniziano
la conta ad alta voce; al termine di essa le loro bocche sputano
tremende bestemmie: qualcuno ce l’ha fatta.
Tamara Loche
I prigionieri del treno si trovarono in una situazione un po’
difficile, erano pressati tra loro e le condizioni igieniche e
l’alimentazione erano molto scarse.
Il giorno seguente si arriva in una grossa stazione: è
Monaco di Baviera. Le sentinelle con i fucili spianati ci
ordinano di non muoverci
Dopo sei giorni di buio pesto, ora un’ondata di luce sia pure tetra
ci investe… Ma un urlo che non ha niente di umano ci scuote
letteralmente: -Raus- Siamo a Flossenburg
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Il viaggio infernale:destinazione Flossenburg