Dal bambino all’adolescente Dal bambino all’adolescente Per non dimenticare La lunga marcia verso il pensiero formale Pensiero formale e ragionamento Dagli strumenti cognitivi alle situazioni di apprendimento Conclusioni Dal bambino all’adolescente Per non dimenticare Per non dimenticare Lo stadio sensomotorio Lo stadio preoperatorio Lo stadio operatorio concreto Lo stadio operatorio formale Per non dimenticare Lo stadio sensomotorio (0-2 anni): Schemi di azione pratici sugli oggetti e verso le persone Sei sottostadi che descrivono la costruzione di strumenti che vanno dall’esercizio dei riflessi all’invenzione di mezzi originali attraverso combinazioni mentali Per non dimenticare Il bambino interiorizza le azioni e anticipa mentalmente il loro effetto; evoca azioni passate Per non dimenticare Lo stadio preoperatorio (2-7 anni) Dall’azione e percezione alla rappresentazione Comparsa dell’attività di rappresentazione degli oggetti e degli eventi Imitazione differita Per non dimenticare gioco simbolico Linguaggio verbale Pensiero intuitivo (spiegazioni di tipo finalistico, animistico, artificialistico) Lo stadio operatorio concreto (7-11) Le azioni mentali isolate si coordinano tra loro e diventano operazioni logiche concrete Operazioni concrete Reversibilità Ad ogni operazione corrisponde un’operazione inversa Segna la genesi del pensiero logico in quanto permette la coordinazione dei diversi punti di vista tra loro La costruzione di invarianti sostanza peso volume superficie lunghezza numero Le operazioni concrete Logiche Infralogiche •Classificazione •Spazio •Seriazione •Tempo •Velocità •Misura Le operazioni concrete •Seriazione Additiva (un •Classificazione criterio) •Addizione logica Ex. Ordinare Ex. Cani + gatti = bastoncini mammiferi secondo l’altezza Le operazioni concrete •Moltiplicazione logica Ex: oggetti di vari colori, e diversi tipi di pupazzi: “Quali sono i pupazzi rossi?” •Seriazione moltiplicativa (due criteri) Ex. Ordinare pupazzi secondo altezza e spessore Il compito di seriazione Più alta Più bassa L’inclusione di classi Il compito La domanda: Sono di più le palline oppure le palline rosse? Il compito di conservazione della lunghezza A B Invarianza della lunghezza Il bastoncino A e il bastoncino B sono lunghi uguali? Il compito di conservazione della lunghezza A B Uno dei due bastoncini viene spostato a destra Il bastoncino A e il bastoncino B sono lunghi uguali? Compito della conservazione del volume a b Si mostra un recipiente basso e largo (a) contenente del liquido e si chiede di versare il liquido da un recipiente in un secondo recipiente di forma identica (b) finché c’è la medesima quantità di liquido del primo recipiente. Il bambino riconosce che la quantità di liquido è identica nei due recipienti. a b c Si mostra poi un recipiente alto e stretto e si chiede di travasare il contenuto di a) o di b) in c). Poi si chiede: C’è tanto liquido in b) quanto ce n’è in c) ? Caratteristiche del pensiero operatorio concreto Si tratta di azioni interiorizzate Reversibili e coordinate in strutture di insieme Le trasformazioni delle azioni contengono delle invarianti Caratteristiche del pensiero operatorio concreto Scoprire queste invarianti permette di operare attraverso concetti Gli oggetti e le azioni diventano manipolabili con il pensiero Operazioni concrete Necessità di operare con oggetti concreti su cui applicare tali operazioni Costruzione di relazioni di ordine (dal più grande al più piccolo) Operazioni concrete Costruzione di classi di oggetti in base a uno o più criteri (colore, forma, ecc.) Classi come somma o moltiplicazione di classi Costruzione di nozioni Dal bambino all’adolescente La lunga marcia verso il pensiero formale Il pensiero è di tipo ipotetico-deduttivo Consente di compiere operazioni logiche su premesse ipotetiche e di ricavarne conseguenze appropriate Una volta individuati i potenziali fattori coinvolti in un fenomeno, li varia in modo sistematico per verificare quali causino quel fenomeno Il compito del pendolo Filo corto Filo lungo Il compito del pendolo Peso leggero Peso ‘pesante’ Il compito del pendolo Spinta leggera Spinta energica Il compito del pendolo Si offre al bambino una serie di pesi e una cordicella appesa a un gancio e gli si dice che può variare la lunghezza della cordicella, cambiare il peso e variare la forza della “spinta”. Il compito consiste nello scoprire quale di questi fattori determina la frequenza di oscillazione del pendolo Il compito del pendolo Nello stadio operatorio formale l’adolescente verifica ogni fattore in maniera sistematica. Egli formula un’ipotesi su quale sia il fattore determinante e la mette alla prova finché tutte le possibilità sono state indagate Come si risolve il problema del pendolo? Costruendo mentalmente un sistema di COMBINAZIONI che consenta di: • dissociare le variabili (consente di individuare i fattori che hanno un effetto su ciò che si osserva) Come si risolve il problema del pendolo? • far variare una per volta le variabili (permette di scoprire che ciascuna di esse ha una sua influenza specifica) • combinare fra loro le variabili in modi diversi (permette di provare l’effetto di alcune associazioni) Formalizziamo il processo di soluzione del problema del pendolo: L= variazione della lunghezza del pendolo P= variazione del peso A= variazione dell’ampiezza dell’oscillazione S= variazione della forza impressa al pendolo mentre: non L = nessuna variazione della lunghezza del pendolo non P= nessuna variazione del peso non A= nessuna variazione dell’ampiezza dell’oscillazione non S= nessuna variazione della forza impressa al pendolo Le combinazioni possibili sono 5: Non L- non P- non A- non S (non viene fatta variare alcuna variabile) Non L- non P -non A- S (varia solo la forza impressa al pendolo) Non L - non P -A -non S (varia solo l’ampiezza di oscillazione) Non L –P-non A- non S (varia solo il peso) L -non P- non A- non S (varia solo la lunghezza del pendolo) Per ognuna di queste combinazioni può essere osservata la frequenza di oscillazione del pendolo e quindi decidere qual è la causa di essa Compito della bilancia La bilancia ha una serie di pioli su entrambi i bracci, ai quali possono essere fissati dei pesi. Si chiede al bambino di prevedere da quale lato la bilancia si abbasserà a seconda del numero e della collocazione dei pesi La nuova forma di pensiero logico appare dagli 11/12 anni e si caratterizza come: la capacità di ragionare nei termini di ipotesi formulate verbalmente e non più soltanto sulla base di oggetti concretamente manipolati si tratta di una capacità cruciale per lo sviluppo, poiché: ragionare in termini ipotetici e dedurre conseguenze implicate nelle premesse (indipendentemente dalla verità-falsità delle premesse) costituisce la modalità tipica del pensiero formale Un commento Le ricerche mostrano che i ragazzi hanno difficoltà ad utilizzare le operazioni logico-formali Un commento Lo stesso Piaget suggerisce che: esistono differenze nella velocità di acquisizione delle abilità caratteristiche dei diversi stadi di sviluppo e ciò dipende dai contesti di sviluppo, dalle stimolazioni e dalle sollecitazioni ricevute dai soggetti Un commento le differenze individuali giustificano in parte le differenze nelle prestazioni fra i soggetti il pensiero formale si sviluppa anche dopo i 14-15 anni, ma in ambiti di conoscenze specifiche, dipendenti dagli interessi e dalle specializzazioni professionali Dal bambino all’adolescente Pensiero formale e ragionamento Il compito delle quattro carte A 2 C 5 Il compito: “Sono carte tratte da un mazzo costruito secondo la regola: Su una faccia una lettera, sull’altra faccia un numero”. A 2 C 5 “Quali carte devono essere controllate per decidere che la regola: Se c’è una vocale su una faccia, sull’altra c’è un numero pari è rispettata?” Un commento al compito Il compito delle 4 carte può essere così descritto A p 2 q C n-p 5 non-q La regola è del tipo “ Se p, allora q” Un commento al compito Un ragionamento logico corretto permette di dedurre che la sola proposizione non compatibile con la regola è: “Se n-q, allora n-p” Quindi le carte (e solo quelle) che che occorre controllare sono…..??? Quale soluzione? A e 5 Complimenti per il successo!! In molti studi condotti, anche la maggior parte di adulti non sceglie queste carte ma…. A e 2 i soggetti scelgono le carte secondo una logica di verifica della regola, non secondo una logica di falsificazione della regola L’abilità di trovare contro-esempi dipende dalla capacità di padroneggiare il ragionamento contro- fattuale. I soggetti individuano correttamente la carta con la vocale, che potrebbe avere sul retro una consonante ma poi, seguendo il medesimo ragionamento, tendono a scegliere la carta con il numero pari che non falsifica la regola: Se c’è una vocale su una faccia, sull’altra c’è un numero pari Infatti, è sul retro di 5 che deve trovarsi una consonante A e 2 Non cercano contro-esempi alla regola !! Cercano esempi che confermino la regola !! Ma non disperiamoci… Il compito del ‘postino’ 0,41 0,31 Il compito: “Sei un postino e devi controllare l’affrancatura” 0,41 0,31 Devi controllare la regola “Se una busta è chiusa, deve avere un francobollo da 0,41 euro. Quali buste devono essere controllate per assicurarsi che la regola sia rispettata?” 0,31 In questo compito, la maggior parte dei soggetti non trova difficoltà e risponde correttamente • la lettera chiusa (p) • la lettera affrancata con il valore più basso (non-q) Un’ipotesi interessante: gli schemi pragmatici di ragionamento insieme di regole generalizzate (ma dipendenti dai contesti) che governano - classi di azioni: azioni permesse, obbligatorie, vietate Un’ipotesi interessante: gli schemi pragmatici di ragionamento - pre-condizioni che rendono realizzabili tali azioni - relazioni fra azioni: relazioni causa-effetto, plausibilità, legittimità sociale o morale di tali azioni Un’ipotesi interessante: gli schemi pragmatici di ragionamento • Le routine quotidiane regolano i rapporti sociali fra partner e costruiscono schemi di eventi che organizzano sul piano cognitivo una certa attività • Uno schema di un evento costituisce la rappresentazione di esso… Un’ipotesi interessante: gli schemi pragmatici di ragionamento …che contiene le attese reciproche di ruolo: • che cosa si deve fare • come deve essere fatto ciò che si deve fare Un’ipotesi interessante:gli schemi pragmatici di ragionamento Le routine suggeriscono le risposte in riferimento a regole, norme, convenzioni, modalità di ragionare, argomentare, giustificare in riferimento agli specifici eventi Un’ipotesi interessante:gli schemi pragmatici di ragionamento • Rappresentazione dell’evento (compito, interazione fra pari, con adulti) • Modalità di soluzione del compito, modalità di interagire costituiscono uno • schema pragmatico Uno schema pragmatico Esempi: preparare la tavola (piatti, bicchieri, posate) Come ordinano questi oggetti i bambini (età prescolare)? criterio insiemistico (piatti) (bicchieri) (forchette)? Uno schema pragmatico regole dell’apparecchiare (un piatto + un bicchiere + una forchetta)? Se la consegna evoca la tavola di casa: regole dell’apparecchiare Se la consegna non evoca la tavola: criterio insiemistico Schemi pragmatici di ragionamento Forme organizzate di conoscenza con un certo livello di astrazione, derivanti dall’acquisizione di regole presenti nella vita quotidiana. Gli individui non usano regole di inferenza logica in modo indipendente dal contesto Schemi pragmatici di ragionamento Esempi - regole di permesso: Se vuoi giocare, allora devi fare prima i compiti - regole di obbligo: per guidare la macchina, occorre avere 18 anni - Formulazione linguistica: verbi modali - potere (essere permesso di fare…) - dovere (obbligare a fare…) Caratteristiche di uno schema pragmatico di ragionamento - se un’azione è eseguita, allora una pre-condizione deve essere soddisfatta - se un’azione non è eseguita, allora una pre-condizione non necessariamente deve essere soddisfatta Caratteristiche di uno schema pragmatico di ragionamento - se una pre-condizione è soddisfatta, allora un’azione può essere eseguita - se una pre-condizione non è soddisfatta, allora un’azione non deve essere eseguita Un esempio di schema pragmatico di obbligo Regola: “se una persona guida un’auto… allora deve avere 18 anni” 1- se un’azione è eseguita, allora una pre-condizione deve essere Soddisfatta AVERE 18 ANNI Un esempio di schema pragmatico di obbligo 2- se un’azione non è eseguita, allora una pre-condizione non necessariamente deve essere soddisfatta CHI NON GUIDA PUO’ AVERE ANCHE MENO DI 18 ANNI Un esempio di schema pragmatico di obbligo 3 - se una pre-condizione è soddisfatta, allora un’azione può essere eseguita CHI HA 18 ANNI e oltre PUO’ GUIDARE Un esempio di schema pragmatico di obbligo 4 - se una pre-condizione non è soddisfatta, allora un’azione non deve essere eseguita CHI NON HA 18 ANNI NON PUO’ GUIDARE •Quando il compito di ragionamento si riferisce a regole della vita quotidiana •- le prestazioni dei soggetti migliorano •- si abbassa l’età dei soggetti che risolvono il compito (anche in bambini di 11-12 anni) QUINDI •- le prestazioni nei compiti di ragionamento riferiti a regole della vita quotidiana possono essere di qualità diversa, in funzione del tipo di rappresentazione del compito che viene attivata; l’attivazione di regole di permesso o obbligo rende possibile la ricerca degli esempi che infrangono (falsificano) la regola •Non è necessario che una regola esista, è sufficiente che la regola sia plausibile, dotato di uno scopo accettabile o legittimo. •Ex. Un’auto che viaggia oltre i 120 km/h deve tenere i fari accesi •La regola viene giustificata con l’argomento della maggiore visibilità della macchina e quindi per aumentare la sicurezza del traffico Risultati: •anche bambini attorno agli 11 anni sono in grado di risolvere correttamente il compito Dal bambino all’adolescente Dagli strumenti cognitivi alle situazioni di apprendimento Dagli strumenti cognitivi alle situazioni di apprendimento Gli strumenti cognitivi sono costruiti ed utilizzati in funzione di specifiche condizioni sociocognitive Dagli strumenti cognitivi alle situazioni di apprendimento Si può parlare di contratto di comunicazione che si mette in atto fra colui che studia l’attività cognitiva di un soggetto (oppure che allestisce situazioni di interazione fra soggetti impegnati in un’attività cognitiva) e i soggetti stessi Dagli strumenti cognitivi alle situazioni di apprendimento Questo contratto è costituito dall’interpretrazione che il soggetto (i soggetti) costruisce rispetto al compito (“cosa debbo fare?”) dall’insieme di attese reciproche che sperimentatore e soggetto (o soggetti)… Dagli strumenti cognitivi alle situazioni di apprendimento …costruiscono in rapporto alla situazione specifica (i rispettivi ruoli (sperimentatore –soggetto) (“cosa si aspetta lo sperimentatore da me?”) Dalle rappresentazioni di pratiche o regole e norme della vita quotidiana che sono attivate attraverso il compito Cos’è un compito cognitivo? •- attività di costruzione di significati: quali sono per i partner i significati, le finalità del compito e dell'intera situazione? Attraverso quali processi i partner coordinano (se riescono nell'intento) le loro rispettive prospettive e costruiscono la soluzione del problema o una nuova conoscenza? Cos’è un compito cognitivo? •attività di costruzione di una relazione: come i partner interpretano i loro rispettivi ruoli e li trasformano (eventualmente) nel corso dell'interazione? •- attività di costruzione di immagini sociali e personali di sé: quali immagini sono in gioco durante l'interazione? Come si costruiscono o si modificano nel corso dell'interazione? Cos’è un compito cognitivo? - attività cognitiva che è resa possibile grazie all'utilizzazione di artefatti culturali e operazioni logiche, attività cognitiva la cui caratteristica è quella di esercitare un'abilità che comporta aspetti concreti e simbolici ma che viene attivata in funzione di specifiche condizioni Quali norme governano la soluzione di un compito? •Prima norma: la relazione fra sperimentatore e soggetti è asimmetrica, per cui essi non godono dei medesimi diritti e non hanno gli stessi doveri. •Seconda norma: i soggetti si aspettano che lo sperimentatore, o l'insegnante ponga interrogativi (compiti)… Quali norme governano la soluzione di un compito? … ai quali sia possibile dare una risposta (esempio dei compiti assurdi). I soggetti cercano di costruire una risposta, di cogliere dalla domanda un indizio per ricostruire il significato del compito o del quesito, senza mettere in dubbio la plausibilità di quanto viene loro chiesto. Quali norme governano la soluzione di un compito? •Terza norma: i soggetti si aspettano che l'adulto, o l'insegnante, formuli una domanda tale da ‘essere alla portata’ delle sue capacità Quali norme governano la soluzione di un compito? •Quarta norma: i soggetti si aspettano che i dati di un compito o i contenuti di un quesito (soprattutto nel caso di problemi matematici) siano pertinenti, necessari e sufficienti per formulare la soluzione. Dal bambino all’adolescente Conclusioni Conclusioni Per studiare la costruzione degli strumenti cognitivi è opportuno utilizzare diversi livelli di analisi • 1)livello intraindividuale • definito dalle caratteristiche del funzionamento cognitivo individuale in un momento dato; Conclusioni è il livello che viene utilizzato da tutte le prospettive teoriche nelle quali i soggetti vengono studiati attraverso le loro prestazioni attuali; i risultati vengono interpretati come derivanti da doti, abilità o manchevolezze dei singoli soggetti Conclusioni •2) livello interindividuale, definito dalle caratteristiche specifiche che possono assumere le interazioni e le relazioni fra partner e dell'influenza che tali interazioni producono sull'acquisizione di abilità da parte dei singoli individui Conclusioni •3) livello posizionale, definito dalle caratteristiche dello status sociale che i diversi partecipanti ad un’interazione occupano nel sistema sociale più ampio (alunno, insegnante; figlio, genitore) e dell'influenza che tali caratteristiche di status producono sull'acquisizione di abilità individuali Conclusioni •4) livello delle norme e delle rappresentazioni culturali, caratteristiche delle concezioni generali sullo sviluppo, l'apprendimento, l'insegnamento così come sono presenti nella cultura, •norme sociali che regolano contesti e comportamenti sociali Conclusioni •ci riferiamo non solo alle rappresentazioni più o meno condivise o dominanti in una cultura, ma anche al valore e al prestigio sociale ad esse attribuite: pensiamo all'importanza che riveste essere definiti intelligenti, al valore attribuito all'intelligenza razionale e alle sue manifestazioni più valorizzate nei sistemi educativi Conclusioni •La lunga marcia verso l’acquisizione degli strumenti cognitivi propri della razionalità umana si compie attraverso la continua interdipendenza fra le caratteristiche delle organizzazioni sociali e della cultura, le loro regole, le loro rappresentazioni e l’appropriazione che di esse gruppi e singoli producono. Conclusioni •Una lunga attività ‘a spirale’ fra interdipendenza e autonomia personale L’età adolescente è il periodo della vita in cui la razionalità ‘adulta’ del pensiero umano comincia ad essere costruita, ma la costruzione prosegue per tutta la vita Conclusioni Le relazioni fra le regole del ragionamento razionale e il ragionamento nella vita quotidiana non sono di semplice maggiore o minore correttezza, ma più complesse. Apprendimento Sviluppo Dinamiche dell’insegnamento Z O P E D Il modello della “tela di ragno” dello sviluppo Età prescolare Preadolescenza Adolescenza Età adulta Un modello di sviluppo a spirale: fase sociale e fase individuale I4 S3 I3 S2 I2 S1 I1 S0