Ogni anno celebriamo il Natale. Ogni volta ricordiamo come il Figlio di Dio è venuto sulla terra, facendosi bambino e nascendo da Maria. Dio che sceglie di nascere povero ci fa capire cose molto importanti: Dio non disprezza i poveri, anzi vuole loro bene e diventa come uno di loro. Gesù nasce povero, vive povero e muore povero su una croce. Ma Gesù è ricco di amore, tanto da darlo a tutti e chiamare tutti a diventare ricchi del suo amore. Sentiamo come nel Vangelo ci viene raccontata la nascita di Gesù. L’imperatore di Roma, Augusto, ordinò un censimento di tutti gli abitanti dell’impero romano. Nella provincia della Siria il governatore che rappresentava l'imperatore si chiamava Quirinio. Secondo l'ordine ricevuto, tutti andavano a farsi registrare, ciascuno nel suo proprio paese di origine. Per questo anche Giuseppe deve andare da Nazaret in Galilea, fino a Betlemme, città del re Davide, perché lui era un suo discendente. Così Giuseppe insieme con Maria partono per questo viaggio. A quei tempi viaggiare era molto difficile e faticoso. Maria è incinta, aspetta un bambino. Sono ora giunti a Betlemme. Ma c'è il problema di trovare un posto dove riposarsi e dormire. Maria e Giuseppe sono poveri. E i poveri non trovano facilmente chi li accolga. Essi non trovano nessun posto per loro. E mentre stanno a Betlemme, arriva il giorno della nascita del bambino. E così Maria dà alla luce il bambino. Si chiama Gesù, che significa Salvatore. Maria avvolge il bambino in fasce e lo mette nella mangiatoia della stalla. Essi non hanno trovato nessun luogo migliore di una stalla. Per loro non c'era posto nell'albergo. In quella regione ci sono dei pastori. Essi passano la notte all'aperto. Devono stare svegli e fare la guardia al loro gregge. Accendono un fuoco per ripararsi dal freddo. All'improvviso vedono una luce. È una forma di uomo. È un angelo mandato loro da Dio. Essi si spaventano. Hanno paura. Non sanno che significa questa visione. Ma sono pronti ad ascoltare. E l'angelo li rassicura: "Non dovete avere paura. Io vi porto una buona notizia. È una gioia non solo per voi, ma per tutto il popolo. È iniziato un nuovo giorno, è sorta una luce. La notizia bella è questa Questa notte, a Betlemme, la città dove nacque il re Davide, è nato per tutti voi un Salvatore. È Cristo, il Signore. Per riconoscerlo io vi do un segno: Voi troverete un bambino avvolto in fasce e posto in una mangiatoia. È lui il Salvatore mandato da Dio. Mentre ancora l'angelo sta parlando, improvvisamente un'altra luce più grande. Una visione si apre davanti a loro. Vedono una grande numero di angeli, venuti dal cielo. Essi sono festosi e contenti. Gli angeli, tutti insieme si mettono a cantare. Col loro canto vogliono lodare Dio. E cantano con queste parole: "Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama". Gli angeli lodano Dio sempre, in ogni momento. Appena gli angeli tornano in cielo, i pastori restano meravigliati e contenti. Essi sono poveri. E Dio ha pensato a loro. Allora si chiedono: "Che facciamo? Andiamo subito a Betlemme!” Essi camminano veloci. Hanno fretta di arrivare. Alla fine giungono a Betlemme. Si mettono alla ricerca del bambino. Un bambino avvolto in fasce e posto in una mangiatoia. Finalmente lo trovano. C'è Maria e Giuseppe. Il bambino, avvolto in fasce, sta nella mangiatoia. Proprio come l'angelo aveva detto loro. I pastori hanno creduto alle parole dell'angelo. Questo è il Natale di Gesù: Gesù nasce povero, posto in una mangiatoia. Accanto ci sono Maria e Giuseppe, che sono poveri. I primi che vengono da lui sono dei pastori, anch'essi poveri. Ma oltre ai poveri, ci sono anche tante persone che cercano qualcosa di importante per la loro vita. Alcuni uomini sapienti dell'Oriente che scrutano il cielo, hanno visto sorgere una stella, che è per loro come una luce nel cammino. Sono quelli che noi chiamiamo i Magi. Essi si mettono in cammino seguendo la stella. E giungono fino a Gerusalemme. A Gerusalemme i magi chiedono: Dove si trova il bambino? Abbiamo visto sorgere la sua stella in Oriente e siamo venuti a cercarlo. E quelli che conoscono la Bibbia rispondono: "Nella Bibbia sta scritto che deve nascere a Betlemme. Andate lì a cercarlo". Ma queste persone non vanno assieme ai Magi. Restano a Gerusalemme. I magi si rimettono in cammino, guidati dalla stella. La stella brilla in alto davanti a loro. Ed essi con la stella vanno verso Betlemme. A un certo punto la stella si ferma. In quel luogo si trova il bambino che stanno cercando. I magi provano una grandissima gioia. Si fermano ed entrano. I magi, anch'essi, vedono il bambino con sua madre che lo accudisce. Essi vedono e credono. Credono che quel bambino è colui che essi aspettavano da tanto tempo. I magi si inginocchiano davanti a quel bambino. Sono uomini sapienti, intelligenti, che studiavano le stelle. Ma sono anche persone umili e semplici di cuore. Essi adorano quel bambino come Figlio di Dio, colui che era aspettato da secoli. E come segno della loro contentezza, ma anche della loro fede in quel bambino, offrono dei doni un po' particolari: oro, incenso, mirra. Sono dono simbolici: l'oro indica che essi lo riconoscono re l'incenso indica che essi lo riconoscono Dio la mirra indica che Gesù andrà incontro a sofferenze fino alla condanna a morte. Infatti la mirra era usata dagli ebrei per profumare il corpo dei morti. Accanto a Gesù che nasce povero abbiamo visto chi sono i primi a cercarlo: i poveri pastori che credono alle parole dell'angelo. e i magi, persone che non sono povere, ma che aspettano qualcuno. E per questo si mettono in cammino. Noi ascoltando questo racconto, vogliamo riflettere e scegliere di essere anche noi accanto a Gesù e vicino ai poveri che Gesù ama in modo particolare.