PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE 2007-2013 - Obiettivo “Convergenza” “Competenze per lo Sviluppo” -2007 IT 05 1 PO 007 F.S.E.-C-1-FSE-2007 448 “Con l’Europa: investiamo nel vostro futuro” Corsi cofinanziati dal Fondo Sociale Europeo Unione Europea Fondo Sociale Europeo “RealityM@th. Mondo reale e competenze in Matematica ” Liceo Classico “A. Nifo” Teorema di Pitagora ISISS “A. Nifo” - Sessa Aurunca 2008 Prodotto finale SUCCESSIVA Presentazione …E’ il caso di presentarci… Questo è il nostro prodotto finale, una breve presentazione del Teorema di Pitagora, realizzato nel corsi PON di matematica 2007/2008 “RealityM@th. Mondo reale e competenze in Matematica” Un vivo ringraziamento ai nostri docenti: Prof. Volpicelli Antonio e Prof. Falso Silvio e all’ISISS “A. Nifo” Gli alunni del corso: RealityM@th. Mondo reale e competenze in Matematica Ciccariello Lina D'Alterio Gaetana De Luca Silvia Del Vecchio Pasquale Di Pinto Livia Ferraro Maria Iannone Marika Landi Adriano Marrucchiello Michele Melucci Mariachiara Migliozzi Caterina Pagliaro Maria Michela Palmieri Martina Petrillo Adele Pezone Lisa Simone Geremia Sorgente Mariangela Tommasino Antonio Zannini Giuseppina Zippo Simone , PRECEDENTE SUCCESSIVA La vita di Pitagora Pitagora nacque a Somo nel 575 ca. e morì a Metaponto nel 490°.C. e fu un importante matematico greco. Pitagora attorno al 530 a .C. lasciò Somo per stabilirsi a Crotone, dove fondò una setta religiosa e politica di orientamento aristocratico e una scuola filosofica la cui attività contribuì a rendere la città il più importante centro della Magna Grecia. Pitagora quasi certamente non scrisse nulla: il suo pensiero e le sue dottrine, nati tradizionalmente con il nome di pitagorismo, ci sono giunte attraverso le opere dei discepoli. È pertanto difficile distinguere il loro contributo teorico dal nucleo originario, direttamente riconducibile al maestro. PRECEDENTE SUCCESSIVA Pitagora e i numeri irrazionali Pitagora, oltre ad essere noto per il suo famoso teorema, fece importanti studi su i numeri irrazionali. I numeri irrazionali sono tutti quei numeri non esprimibili come il quoziente di due numeri interi, e in forma decimare, un numero irrazionale emette una serie infinita di cifre decimali, che non si riduce mai alla ripetizione periodica di uno stesso gruppo di numeri. I numeri irrazionali inoltre, furono inventati per necessità di ampliare l’insieme dei numeri, che emerse dallo studio della geometria: infatti la lunghezza della diagonale di un quadrato di lato uguale a una unità, così come il rapporto tra una circonferenza e il suo raggio, non possono essere espressi da un numero razionale Simili considerazioni hanno portato all’introduzione del sistema dei numeri reali, composto dai razionali e dagli irrazionali. Sono numeri irrazionali, ad esempio √2 = 1,4142135623… e π = 3,1415926535… PRECEDENTE SUCCESSIVA Pitagora : il Teorema Il teorema è attribuito a Pitagora, ma in realtà la sua storia è molto più complessa e le sue origini risalgono almeno ad un migliaio di anni prima che Pitagora si dedicasse allo studio dei triangoli rettangoli. Infatti in Cina il teorema "di Pitagora" era già noto almeno mille anni prima della nascita di Pitagora. La dimostrazione originale purtroppo è andata perduta, ma dalla figura ritrovata si può risalire a tale dimostrazione in linea generale. Se si indicano con a e b i cateti e con c l’ipotenusa di un triangolo rettangolo, il quadrato di lato a+b si può considerare composto di 8 triangoli (gialli e bianchi) e del quadratino di lato b-a (rosso), o anche del quadrato sull’ipotenusa c (giallo e rosso) e di quattro triangoli (bianchi), da cui si ricava la relazione 4ab+ (b-a) = c +2ab. Sviluppando (b-a) = b + a-2ab, si ottiene 4ab+b+ a-2ab = c+2ab, cioè b+a= c, quindi il teorema di Pitagora. PRECEDENTE SUCCESSIVA TEOREMA + = A Quadrato costruito sul cateto AB C B Sia ABC un triangolo rettangolo, retto in B Quadrato costruito sul cateto BC La somma dei quadrati costruita sui cateti AB e BC è equivalente al quadrato costruito sull’ipotenusa AC. PRECEDENTE SUCCESSIVA Dimostrazione Si costruisca un quadrato DEFG avente lato uguale alla somma dei cateti AB e BC su esso si scelgano i punti H, I, L, M In modo che il segmento EI abbia la stessa lunghezza del cateto BC, D M A G B C il segmento IF abbia la stessa lunghezza del cateto AB, H N L il segmento FL abbia la stessa lunghezza del cateto AB il segmento GL abbia la stessa lunghezza del cateto BC E I F Sia N l’intersezione della congiungente L, H con la congiungente I, M. Osserviamo che la retta congiungente M ed I è parallela al lato GF la retta congiungente H e L è parallela al lato EF. Quindi i quadrilateri DMHN, MGLN, NLFI e HNIE sono tutti rettangoli. In particolare, DMNH e NLFI avendo una coppia di lati adiacenti uguali per costruzione sono quadrati: il primo di lato uguale a BC; il secondo di lato uguale ad AB. PRECEDENTE SUCCESSIVA Si costruisca un quadrato D’E’F’G’ avente lato uguale alla somma dei cateti AB e BC su esso si scelgano i punti H’, I’, L’, M’, in modo tale che i segmenti E’I’ F’L’ M’G’ D’H’ abbiano la stessa lunghezza del cateto BC I segmenti I’F’ L’G’ D’M’ E’H’ abbiano la stessa lunghezza del cateto AB A D’ M’ G’ B L’ H’ E’ I’ F’ PRECEDENTE SUCCESSIVA C L’area del rettangolo NLGM è il doppio dell’area del triangolo rettangolo I’F’L’ per costruzione, la somma delle aree dei due rettangoli NLMG e NIHE è uguale alla somma delle aree dei quattro triangoli rettangoli I’F’L’, L’G’M’, M’H’D’, H’E’I’. Essendo le aree dei due quadrati DEFG e D’E’F’G’ uguali per costruzione Figura F2 Figura F1 D M G D’ G’ M’ L’ H’ H N L E I F I’ E’ F’ l’area della figura F1 che si ottiene da DEFG togliendo i due rettangoli e quella della figura F2 che si ottiene da D’E’F’G’ togliendo i quattro triangoli rettangoli devono coincidere. PRECEDENTE SUCCESSIVA I due quadrati della figura F1 sono equivalenti ai quadrati costruiti sui cateti del triangolo ABC per costruzione Resta da dimostrate che il quadrato della figura F2 è equivalente al quadrato costruito sull’ipotenusa. A D Figura F2 Figura F1 M B M’ L’ H N I L F H’ I’ il quadrilatero H’I’L’M’ ha tutti i lati uguali all’ipotenusa del triangolo ABC. Infatti ognuno di essi è l’ipotenusa di un triangolo rettangolo che per costruzione ha i cateti uguali ai cateti del triangolo ABC. Quindi il quadrilatero H’I’L’M’ ha tutti i lati uguali all’ipotenusa AC del triangolo di partenza e tutti gli angoli retti ed è pertanto un quadrato equivalente a quello costruito sull’ipotenusa. PRECEDENTE SUCCESSIVA C Inoltre l’angolo ad ognuno dei suoi vertici, per esempio l’angolo H’I’L’ è supplementare della somma degli angoli H’I’E’ ed L’I’F’. (la somma forma un angolo di 180°) A Figura F2 D’ G’ M’ D’altra parte H’I’E’ è uguale all’angolo in C del triangolo ABC BB L’ H’ l’angolo L’I’F’ è uguale all’angolo in A dello stesso triangolo. E’ I’ F’ L’angolo H’I’L’ coincide con il supplementare della somma degli angoli in C e in A del triangolo ABC e deve coincidere con il terzo angolo (in B) che per ipotesi è retto. PRECEDENTE SUCCESSIVA C Quindi il quadrilatero H’I’L’M’ ha tutti i lati uguali all’ipotenusa AC del triangolo di partenza e tutti gli angoli retti ed è pertanto un quadrato equivalente a quello costruito sull’ipotenusa. M’ L’ H’ Quadrato costruito sull’ipotenusa AC I’ Quadrato costruito sul cateto AB A B C Quadrato costruito sul cateto BC F INE PRECEDENTE