Comprendere e Comunicare l’Antico Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Verona, 12 ottobre 2005 - Liceo Classico S. Maffei La licealità classica come paradigma della complessità di Stefano Quaglia In Limine Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 In questa fase storica stiamo vivendo … «… il passaggio dalla fase “solida” a quella “liquida” della modernità, in cui tutte le forme sociali si fondono in modo più veloce di quanto se ne potrebbero forgiare di nuove; non viene concesso loro abbastanza tempo per solidificarsi, e non possono fungere da struttura di riferimento per le azioni umane e per le strategie di vita a lunga durata a causa della loro aspettativa di vita che si presume sia breve: più corta di quanto è necessario per sviluppare una strategia, e comunque più breve anche di quanto richiederebbe l’adempimento coerente di un “progetto di vita” ». Zygmunt Bauman Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Che cosa intendiamo per licealità? il Liceo Classico come modello di licealità: poi il Liceo Scientifico e più recentemente il Linguistico e quello delle Scienze Sociali. Il Liceo Classico • quadro delle discipline studiate • tempo dedicato a ciascuna di esse, Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 • rigore epistemologico dell’insegnamento • esigenza di un apprendimento approfondito - in relazione all’articolazione critica dei contenuti - sul piano dell’organizzazione dei saperi, • preparazione ampia, non necessariamente esaustiva, ma completa sul piano dell’esemplarità metodologica • apprendere ad apprendere • frontiera dell’esperienza cognitiva e del gusto estetico. Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Il Liceo Classico Un percorso scolastico organico, articolato, coerente, approfondito condiviso e riconosciuto apicale Qualche definizione Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Complessità «C’è complessità quando sono inseparabili le differenti componenti che costituiscono un tutto.» E. Morin, La testa ben fatta, Milano 2000 Qualche definizione Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Licealità Sintesi di un’educazione fondata sulla complessità dei saperi scientifici nel senso più ampio del termine. Interpretazione educativa della dimensione scientifica. Qualche definizione Licealità Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Un sapere non finalizzato al fare, inteso come poiei%n, fondato sulla teécnh, ma all’agire, inteso come praéttein, fondato sull’h&qov Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Le Simplegadi Enciclopedismo Il moltiplicarsi dei saperi sembra aver confinato la formazione classica nel retrobottega dell’erudizione inutile. Selezione Necessità di individuare un mix di saperi fra loro coerenti in grado di generare competenze avanzate (da “esperti” ). Può (ancora) il Liceo Classico configurarsi Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 come paradigma della complessità? Ovvero può ancora il Liceo classico sostenere la sfida della complessità contemporanea? O la formazione classica è esposta al cosiddetto rischio riduzionistico? «L’approccio riduzionista, che consiste nel far riferimento Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 a una sola serie di fattori per definire la totalità dei problemi posti dalla crisi multiforme che attualmente stiamo attraversando, più che una soluzione è il problema stesso». A. Peccei - D. Ikeda, Campanello d’allarme per il XXI secolo, Milano 1985. Il cuore della formazione classica «Di fronte a un problema gli esperti impiegano buona Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 parte del tempo nel cercare di inquadrarlo in uno schema risolutivo più generale, per poi passare, spesso per analogia, alla considerazione del caso particolare. I principianti vengono invece assorbiti subito da operazioni e aspetti esecutivi». Lerida Cisotto, Psicopedagogia e Didattica, Roma 2005, p. 168 «Aristotele e i suoi seguaci assunsero, e i “grammatici speculativi” medioevali lo enunciarono esplicitamente, che la struttura linguistica riflette la struttura del mondo: che le parole significano le cose Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 e il loro modo di “essere”, come “sostanze” o come “accidenti”. E' a causa di questa corrispondenza fra i modi di “essere” e quelli di “significare” che è possibile la conoscenza del mondo. Le categorie di “essere”, “significare” e “capire” erano conformi l'una all'altra; e si riteneva che la conformità dei tre gruppi di categorie giustificasse l'intima e indissolubile connessione della filosofia, della grammatica e della logica.» John Lyons, Introduzione alla linguistica teorica. II La grammatica, Roma-Bari 19812, pp. 354 sg. Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 La sfida alla scuola contemporanea Oggi è in crisi non solo il concetto di corrispondenza, ma quello stesso di adeguatezza del modello interpretativo Che cosa ci aiuta a comprendere il mondo? Nella società “liquida” (Bauman) quali sono i fattori di stabilizzazione cognitiva? Che cosa offre la formazione classica alla società della conoscenza? Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Tensione polare fra Specializzazione e approfondimento Esigenza di sintesi e visione d’insieme Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Una nuova frontiera «Il nostro sguardo sul passato è realmente molto cambiato (…) La tradizione viene concepita come una delle innumerevoli realtà virtuali con cui noi interagiamo». Lambert Schneider, Il classico nella cultura postmoderna, Torino 1996 Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 «Che hanno a far con noi gli ufiziali degli antichi Romani? Gente che andava alla buona, che, in queste cose, era indietro, indietro.» Conte Attilio Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 La licealità classica come sintesi complessa Fondamentale presenza del mondo classico nella licealità classica Irriducibilità della licealità classica alla sola dimensione filologico – linguistico letteraria Risintonizzare la formazione classica con la contemporaneità Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 La forza del classico “nella memoria”. Lo sguardo verso ciò che ci ha preceduto come principio di riconoscibilità del presente. come possibilità di raccontarsi senza irrealtà Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 “Coloro che noi chiamiamo antichi erano in realtà giovani in tutto e costituivano propriamente l’infanzia dell’umanità; e poiché noi abbiamo aggiunto alle loro conoscenze l’esperienza dei secoli seguenti, è in noi che si trova quell’antichità che noi veneriamo in altri” Blaise Pascal (citato da François Hartog, Il confronto con gli antichi, Torino 1996) Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Il rapporto con il classico come continuità semantica, più che come prossimità valoriale Il valore paradigmatico di un’esperienza conclusa: Lingua e Civiltà Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Le frontiere della pedagogia La formazione classica è percorsa e animata in profondità dai due fondamentali dispositivi trasversali dei saperi contemporanei: Narratività e Complessità Raccontare Le lingue Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Le strutture politiche e sociali Le forme e le dialettiche del pensiero Le caratteristiche materiali Significa Narrare la Complessità Ricaduta educativa Licealità classica come sistema Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 soggetto a una molteplicità di Focalizzazioni L’analisi dei dettagli è possibile ed ha senso se non si smarrisce lo sguardo d’insieme Licealità classica come Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Spazio privilegiato della riflessione sull’apprendimento La grammatica come metalinguaggio Licealità classica Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 come Spazio della Trans-inter-pluridisciplinarità Non come erudizione o polumaqiéa Ma come significatività dei saperi Licealità classica come Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Territorio della contemporaneità tridimensionale Estensione della memoria Campo della progettazione consapevole Spazio dell’emozione Licealità classica come Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Ambito della espressione complessa I sistemi linguistici come Strutture di complessità logica Licealità classica Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 come Matrice della urgenza di significato posta dalle scienze e dalle tecnologie contemporanee Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 «Non conoscono Adamo ed Eva, non conoscono Romeo e Giulietta, non conoscono Napoleone, non conoscono Nerone, non conoscono Cesare, né la nostra Grande guerra civile americana ignorano anche i dieci comandamenti. Intendo dire che nessuno dei ragazzi presenti in aula ha un punto di riferimento comune. Nemmeno le storie della Bibbia: perdute. Nemmeno Gesù Cristo, che pure è la figura divina più familiare alle diverse culture. Le sue parole, le sue parabole, la sua vita: sconosciute. La Madonna? Forse. » James Hillman, L’anima del mondo, Milano 1999. Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Il mondo classico come: Sistema di Lingue vive non parlate e Strutture molteplici fra loro correlate La scuola come fattore di sintesi contro la frammentazione filologica L’immaginario collettivo Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Licealità classica come modello concluso, ma non perfetto Paradigma di ordinatività e di creatività La Forma mentis che consegue alla licealità classica Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 non è un modello di correttezza ed esclusività interpretativa Ma un paradigma aperto di inesauribile capacità ermeneutica e principio di auto-modificabilità Licealità classica Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Come consapevolezza, fondata sulla conoscenza dell’antico, dell’irriducibilità del presente agli schemi imposti da visioni semplificatorie dei problemi posti dal mondo contemporaneo Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Licealità Classica Irrisione beffarda e disincantata all’ingenua fiducia in/di una tecnologia senza anima. Dall’era di Achille all’età di Bellerofonte tù d qeoˆ k£llÒj te kaˆ ºnoršhn ™ratein¾n /êpasan e di Odisseo polÚtlaj, polÚtropoj, polum»canoj, polÚmhtij Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 «Questo studio, che non doveva far capo a una imitazione scimmiesca, ma a risvegliare in se stessi la propria originale personalità, scivolava facilmente in mera erudizione e in pedanteria; invece che a una vita più alta e più piena, non pochi, per la via dei classici, si avviarono a un distacco e a un impoverimento. Al libro della natura, come lamenterà Campanella, si tendeva a sostituire ancora una volta la pagina morta di uno scrittore antico.» Eugenio Garin, L'educazione in Europa 1400/1600 Roma-Bari 1976; p. 187 La licealità classica come paradigma della complessità Stefano Quaglia, Licealità Classica, Verona 12 ottobre 2005 Liceo Classico “S. Maffei” - Verona, 12 ottobre 2005 Stefano Quaglia © USR Veneto 2005 [email protected]