La bachicoltura, dalla Cina
all’Occidente
Secondo il grande filosofo e riformatore cinese Confucio, che risale al periodo
tra il VI ed il V secolo a.C., i primi tentativi di coordinare in modo sistematico la
coltivazione dei gelsi e l’allevamento dei bruchi che si cibano della loro foglia
furono promossi dal fondatore dell'impero cinese Fu-Hi, 2850 anni prima della
venuta di Cristo. Nei secoli successivi, la bachicoltura e la produzione serica
(cioè della seta) in Cina ebbero grandissimo sviluppo. Del baco da seta scrisse
il filosofo greco Aristotele, nel quinto libro della sua “Storia degli animali”,
risalente al IV secolo a.C., dove descriveva un grosso verme con le corna, che si
distingueva da altri perché dal suo bozzolo si poteva estrarre un filo
lunghissimo, tessuto per la prima volta nell'Isola di Coo ( Egeo). Non è certo che
si trattasse del vero baco da seta, ma il documento testimonia l’inizio del
tentativo di estrarre fibra naturale dalla secrezione di una larva, forse sulla
base di notizie che giungevano dalla Cina stessa. Dallo Scian-Tung, la provincia
cinese in cui Confucio nacque e che ha dato il nome alla celebre seta, essa
giunse poi a Costantinopoli, la porta turca dell’Europa, con un viaggio di oltre
7500 chilometri e dopo più di 30 secoli.
Fu l’imperatore Giustiniano, promotore di iniziative economiche
trasformatrici, ad incentivare l’introduzione del baco da seta in Europa.
Era l'anno 551. Giustiniano conosceva i manufatti in seta, che dalla
Cina giungevano sui mercati dopo aver percorso una via lunghissima,
così decise di inviare in Cina stessa dei monaci affinché si
impadronissero dei segreti di quell’arte. Essi tornarono a
Costantinopoli dopo mesi, portando con sé delle uova di baco che
erano riusciti a proprio rischio ad esportare, nonostante i rigorosi
controlli ai confini cinesi. Si trattava di semi di Bombix Mori, o Bruco
del gelso, quello che fra i suoi simili produce il più lungo e bel filo di
seta che si possa ricavare da una larva. Da quel momento iniziò
un’intensa attività volta a realizzare e perfezionare sia l’allevamento
che la lavorazione della fibra derivata. Molte informazioni preziose
sulla tecnica dell’allevamento e della lavorazione dl filo giunsero in
Occidente grazie ai numerosi viaggi di missionari, che percorrevano
strade sempre più lunghe verso l’Oriente per convertire le genti, e dei
mercanti. Percorsa la lunga “Via della Seta”, l’antica pista imperiale
cinese che si stendeva per circa 6000 miglia attraverso l’Asia centrale,
dalla Cina fino a Tiro, sul Mediterraneo, la bachicoltura si espanse
ovunque nell’Europa meridionale, superando i Balcani.
LA VIA DELLA SETA
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Dalla Cina