SCIENZE FEDI RELIGIONI CONOSCI TE STESSO giuseppina trifiletti L’UOMO E IL MONDO tra oriente ed occidente Riccardo Venturini – Psicofisiologia clinica - Università di Roma La Sapienza L’ampliarsi della sfera delle conoscenze naturali aumenta, paradossalmente, il mistero del non conosciuto e l’esplosione della conoscenza comporta anche un’esclusione di interrogativi. Le vie sapienziali invitano a percorrere una strada inversa, una strada centripeta anziché centrifuga. MOLTI ORIENTI E MOLTI OCCIDENTI andando ad oriente … si arriva in California Semplifichiamo: ORIENTE E VACUITÀ: essere privi di un’esistenza propria, contenere tutte le cose del mondo, sciogliere l’individualità dell’io. OCCIDENTE E ANIMA: un’idea di sé che è un nucleo duro, non si risolve nella molteplicità delle relazioni e dei fenomeni. Nella scuola filosofica del buddhismo c’è stata un’attenzione alla mente in secoli in cui in Occidente la psicologia non esisteva. Nella filosofia occidentale quasi sempre manca un’indicazione sul come vivere le verità che sono state trovate. Nelle filosofie orientali ci sono sempre delle indicazioni operative. Il grande sviluppo delle strutture neurologiche che supportano la nostra mente ha portato in occidente a una generalizzata visione troppo riduzionista. Una visione che vuole ricondurre la nostra vita mentale a quello che possiamo leggere nelle strutture nervose. Ma la coscienza non è qualcosa che sta lì, è fatta di relazioni, di stimoli … La salvezza viene dall’Oriente? Giangiorgio Pasqualotto – Storia della Filosofia - Università di Padova Il declino dei messaggi religiosi tradizionali dell’Occidente e la crisi dei valori, prodotti dalla tradizione laica, hanno aperto un grande vuoto, hanno lasciato scoperte le coscienze. L’apertura di questo vuoto ha prodotto, tra l’altro, anche la recente ricerca di risposte rassicuranti, nate e cresciute nell’ambito di almeno due grandi civiltà d’Oriente, quella indiana e quella cinese. Tale vuoto può essere assunto come segno di salutare purificazione, può indurre a confrontare le proprie tradizioni con quelle proposte dal pensiero orientale, non per sterili confronti ma per amore della conoscenza. Così è possibile anche riscoprire parti preziose, dimenticate o represse, della propria tradizione occidentale. CARTESIO, BUDDHA E L’IO Il superamento dell’egocentrismo è difficile in oriente come in Occidente, ma in Oriente, è stato coltivato di più il tentativo di un superamento dell’io. Il buddhismo è la forma teorica più radicale: l’individuo non esiste, è un sistema di funzioni, di relazioni. “Cogito ergo sum” dice Cartesio. Buddha potrebbe rispondere “esiste solo un’attività che dubita, prova a catturare l’io se ci riesci”. Nessuno riesce a osservare l’io che dubita. LA PERSONA NON EGO-CENTRICA UNO insieme al MONDO UNO dissolto, interdipendente da tutte le cose del MONDO LA ZATTERA Mauro Bergonzi - religioni e filosofie dell’India – Istituto universitario di Napoli Si arriva molto lontano nella spiritualità orientale nella convinzione che la VERITÀ non può essere imprigionata in qualche formula dogmatica. “Seguite questa via perché vi può portare ad essere liberi dalla sofferenza, dal condizionamento” “il mio insegnamento è come una zattera, serve per attraversare il fiume della sofferenza, ma quando siete arrivati sull’altra sponda, è stolto portarsi sulle spalle la zattera solo perché ci è stata utile. Quindi anche il mio insegnamento va preso come un metodo per liberarsi e non come un insegnamento a cui aderire.” ORIENTE E TECNOLOGIA Mauro Bergonzi - religioni e filosofie dell’India – Istituto universitario di Napoli Penso che sia molto maggiore l’impatto che ha avuto l’Occidente sull’Oriente rispetto a quello che l’Oriente ha avuto sull’Occidente, nel senso che tutta la tecnologia, tutto questo è stato assorbito dall’Oriente, a volte creando grossi problemi, perché un assorbimento troppo veloce di elementi tecnologici, che permettono di manipolare la realtà in maniera estremamente efficace può creare molti problemi … Spesso si parla di questo paradosso dell’India di qualche anno fa, che aveva una situazione igienica spaventosa, di povertà, ma aveva la bomba atomica. Ecco è un po’ questo paradosso che si genera in Oriente. DALAI LAMA Una cosa che mi ha colpito molto è che in genere in occidente, in generale, c’è questa natura creativa, questa tendenza a prendere le iniziative individuali, … c’è il pericolo che uno usi questa energia in modo sbagliato … In generale, come essere umano, con l’intelligenza umana, la determinazione umana, io penso che l’iniziativa individuale è essenziale, è il modo di avere il progresso … Mentre in Asia io credo che, in generale, particolarmente in India, dove ci sono tante antiche filosofie, diverse pratiche di yoga, queste io credo che trattano molto con la mente, lo sviluppo mentale, la calma mentale. Per cui io sempre credo che la scienza e la tecnologia occidentale, lo sviluppo mentale orientale, se queste due cose vanno insieme armonicamente, l’una accanto all’altra, … questo sarebbe una risposta migliore per l’umanità … Gesù: via, verità e vita La vera gioia imitare Cristo «Felice colui che viene ammaestrato direttamente dalla verità, così come essa è, e non per mezzo di immagini o di parole umane; ché la nostra intelligenza e la nostra sensibilità spesso ci ingannano, e sono di corta veduta.» Hieronymus Bosch, L'andata al Calvario, Madrid, Palacio Real ATTUALITÀ DEL MEDIO EVO Nella storia medievale, si ritrovano aspetti delle istituzioni, delle invenzioni, della filosofia, e della spiritualità che possono essere utili anche al nostro spirito. Il Medio evo fu infatti un epoca di forti passioni, di incontri e scontri tra storie, culture e religioni diverse. Incontro e scontro tra il mondo latino e quello germanico, tra quello europeo cristiano e quello arabo - turco islamico, tra società nomadiche e società stanziali. I medievali quindi sperimentarono forme politiche, economiche ed intellettuali per attuare una nuova sintesi, nata dalla divisione del Mar Mediterraneo tra nord cristiano e sud musulmano, tra occidente latino ed oriente greco slavo, tra popolazioni mediterranee, nordiche e popolazioni divisioni e tensioni che sussistono ancor oggi. Anche a livello spirituale, l'espansione del monachesimo benedettino e la nascita degli ordini mendicanti, francescani e domenicani, lasciano segni ancora evidenti nello sviluppo di monasteri e cattedrali, del romanico e del gotico, mentre centinaia di pellegrini si muovevano tra l' Occidente e l' Oriente, per terra e per mare, determinando la nascita di vie di comunicazione ed istituzioni di ospitalità e cura. Gli intellettuali medievali si confrontarono, sulla scia delle differenze religiose tra latini e greci, cristiani ed islamici, in un grandioso sviluppo intellettuale che sfociò nella nascita delle università. LA PERSONA NON DIVISA Ha senso credere che con una parte di noi pensiamo alla SCIENZA e con un’altra parte di noi pensiamo allo SPIRITO o ci dedichiamo alla religione? Oppure dobbiamo pensare che siamo sempre noi, nella nostra interezza, presenti in tutto quello che facciamo? Anche se sempre noi siamo in continua trasformazione interagendo con quello che facciamo. LA SCIENZA CREA TEORIE le teorie partono da presupposti che sono in un certo senso arbitrari ma le teorie devono risolvere problemi è anche questo che permette loro il successo GALILEO E L’ESSENZA DEL FENOMENO Da un articolo di Silvio Bergia - dip. di Fisica, Università di Bologna Per Galilei piccole differenze come quelle riscontrate negli esperimenti sulla caduta dei gravi, sono inessenziali, perchè l’essenza del fenomeno sta altrove. Questo metodo ha generato un progresso che è sotto gli occhi di tutti. Però è questa un’affermazione di principio che fa tabula rasa di tutta una tradizione di pensiero, è un’affermazione che non è una conseguenza diretta di osservazioni. Non si può restare indifferenti nel constatare che l’invito a premettere discorso l’osservazione al è comune ad Aristotele e a Galileo. È IMPORTANTE ANCHE COME E CHE COSA OSSERVARE Tutti d’accordo quindi sulla necessità di osservare, ma non solo! È necessario un metodo nell’osservare, ma ci si rende facilmente conto che alle volte non basta neanche il metodo. Si tratta anche di stabilire come osservare e che cosa osservare. COMUNQUE L’analisi quantitativa dei fenomeni ha dato origine a un gigantesco processo, ancora in corso, di applicazioni tecnologiche sempre più potenti e perfezionate. IL CRITERIO DI SEMPLICITÀ Non è l’osservazione inoltre a farci credere che la natura faccia uso dei mezzi più semplici, bensì una convinzione aprioristica. CHISSÀ! FORSE ARISTOTELE arrivò alle sue leggi (errate) perché si rifiutava di osservare la realtà riducendola. Riteneva fondamentale osservarla nel suo insieme, nella sua complessità? L’INVESTIGAZIONE SCIENTIFICA Gli scienziati protagonisti, autori e lettori del Romanzo Giallo Perfetto: La Natura 1. Autori perché essi stessi scrivono il romanzo con le loro suggestive teorie; 2. Protagonisti perché fanno parte del romanzo che stanno scrivendo; 3. Lettori perché i fatti che descrivono sono indizi che loro stessi debbono opportunamente. interpretare e collegare Aristotele, Galileo, Einstein tre fisici che hanno trovato tre diverse soluzioni all’enigma della caduta dei gravi: 1. i corpi più pesanti cadono più velocemente; 2. i corpi cadono con uguale velocità; 3. la forza di gravità non è una forza. Non resta che concludere che idee diverse possono nascere dall’osservazione degli stessi fatti! LA SCIENZA CONTEMPORANEA Il ruolo della scienza non è quello di fondare e giustificare la propria attività. Infatti questo richiede un’analisi esterna all’attività scientifica stessa. L’attività scientifica è parte, come abbiamo detto, dell’umana attività in generale. LA FISICA QUANTISTICA Da circa un secolo con l'avvento della fisica quantistica, la realtà, non solo sfugge, ma pare un fantasma, una produzione del pensiero. La fisica quantistica sembra rivelare una “realtà” diversa, strana e molto più ricca di mistero. Non è però mai venuta meno la speranza di fondare una realtà oggettiva, indipendente dalle percezioni sensoriali e dai metodi di indagine. M. Turello intervista G. Auletta - Messaggero Veneto, venerdì 24 febbraio 2006 A mettere in crisi la fisica classica è soprattutto il cosiddetto paradosso EPR ... sperimentalmente verificato. «Non il paradosso EPR come tale, ma le conseguenze che ne ha tratto il grande fisico Erwin Schrödinger, ossia che la meccanica quantistica implica l’esistenza di relazioni a distanza senza interazioni (o scambi di segnale) tra i sistemi relati. Tali relazioni senza interazione sono infatti del tutto inconcepibili in fisica classica e debbono indurre un profondo ripensamento su ciò che intendiamo per realtà fisica, nonché una riflessione filosofica adeguata sul significato del concetto di relazione” LA NUOVA INFORMAZIONE Fisica Quantistica e Informatica Quantum Information Uno dei risultati più interessanti della tecnologia informatica è la smaterializzazione dell’informazione. La natura dell'informazione trasportata da una particella quantistica si rivela nuova e diversa da quella che può essere immagazzinata classicamente in un qualunque modo (bit su un hard disk, correnti in un microchip, segnali in una fibra ottica, onde radio via satellite o lettere su un foglio di carta). Il compito degli scienziati è quello di analizzare come è possibile sfruttare in modo vantaggioso proprio le peculiarità di questo tipo di informazione Rappresentazione originale dell’ Informazione Quantistica gt Fonda Materia e Spirito? INFORMAZIONE e SPIRITO l’Informazione, e precisamente l’Informazione Quantistica, sembra fondare anche una realtà immateriale che ha le sembianze dello SPIRITO La mente informa il corpo, lo contiene, e può vivere senza il corpo? Alcuni scienziati ed esperti in robotica, come ad esempio H. Moravec o M. Minsky, affermano che nel prossimo futuro sarà possibile trasferire la mente umana in una macchina. Vertiginose prospettive Ben oltre le prospettive “simbiontiche” uomo-macchina, ci si può interrogare quindi su un futuro post- o trans-umano: il software-mente (anima?) svincolato dall’hardware corpo. DALL’INFORMAZIONE ALLO SPIRITO ABBOZZO DI UNA NUOVA ANTROPOLOG IA Gianfranco Basti – Pontificia Università Lateranense Pubblicato in: L'anima. A cura di V. Possenti, Mondadori, Milano, 2004, pp. 41-66. … siamo tutti in dell’informazione attesa di una adeguata teoria per sistemi fisici che non rientrano nel paradigma dei sistemi della meccanica classica quali sono i sistemi dinamici non-lineari stabili fuori dall’equilibrio (sistemi caotici). Una teoria dell’informazione che sia quindi adeguata (vera) anche per tutti i sistemi biologici — sistemi cognitivi inclusi … La vita psichica della mente, a differenza di quella organica di parti materiali del corpo, non dipende da scambi di materia, ma da scambi d’informazione con gli organi del proprio corpo che controlla e, attraverso di essi, con gli altri corpi, umani e non, che costituiscono il suo ambiente culturale e fisico … È opinione sempre più diffusa fra i fisici che il futuro della loro disciplina — e delle scienze naturali in generale — è legato da molteplici punti di vista allo sviluppo di un’adeguata teoria matematica e sperimentale dell’informazione, a partire della sua fondazione micro- e macro-fisica e delle sue diverse manifestazioni, nei sistemi fisici, biologici e cognitivi. Il futuro della scienza fisica dipende dallo sviluppo di questa teoria, tanto quanto i suoi inizi e il suo prodigioso sviluppo nella modernità sono stati legati allo sviluppo di un’adeguata teoria matematica e sperimentale della materia e dell’energia. … l’anima potrebbe continuare a sopravvivere di vita psichica quasi fosse una sostanza immateriale vivente autonoma, se si potesse garantire in forma artificiale ad essa quegli scambi d’informazione mediante i quali continuare ad operare anche senza il suo corpo d’origine. In siffatto “ambiente informazionale”, essa potrebbe sussistere in attesa di un suo re-inserimento in un ambiente materiale, che gli potrebbe fornire i costituenti materiali per riorganizzare un corpo umano simile a quello di partenza … L’intelligenza artificiale Uno dei risultati più interessanti della tecnologia informatica è la creazione di intelligenze artificiali. "Al contrario di quanto accade con la nostra intelligenza - spiega Hawking - i computer raddoppiano le proprie capacità ogni 18 mesi. Dunque il pericolo che possano sviluppare un'intelligenza tale da prendere il controllo del mondo è reale". La vita artificiale 25/1/2008 Scienziati Usa ad un passo dalla vita artificiale I ricercatori del J. Craig Venter Institute sono riusciti a riprodurre in laboratorio il dna di un batterio: il prossimo traguardo è il genoma umano Gli scienziati americani hanno compiuto un ulteriore passo avanti sulla strada per creare la vita artificiale. Lo studio - che è durato cinque anni ed è stato pubblicato sulla rivista "Science" - è stato portato a termine nel laboratorio del noto scienziato americano Craig Venter, che da anni sostiene che la vita artificiale è un potenziale rimedio per il trattamento di numerose malattie oggi considerate incurabili. I risultati della ricerca sono destinati a sollevare un vivace dibattito sull'argomento, sulle sue implicazioni etiche e sulle possibili conseguenze nella società. CYBORG Integrazione uomo-macchina Le tecnologie ci possono rendere tutti cyborg, organismi cibernetici padroni dell'evoluzione pronti addirittura a superare la nostra condizione mortale. Perché non dovremmo lottare per vivere di più, diminuire i disagi, pensare più lucidamente, essere felici? Warwick, il cyborg-prof dei tanti "perché no" Lo scienziato inglese in Italia per spiegare le ultime frontiere dell'intelligenza artificiale e dire quanto sono vicine si è sottoposto due volte all'impianto di "chip“ per comandare a distanza le cose. Se gli chiedi anche la cosa più assurda che ti viene in mente, se per esempio un giorno faremo l'amore a distanza con identiche soddisfazioni che in presenza, ti risponde con un disarmante "perché no?". D'altra parte di fronte a uno che si definisce "umano per un semplice caso" devi solo arrenderti, abbandonare tutti i tuoi preconcetti vilmente umani, e ascoltare Quarantotto anni, due cicatrici sul braccio sinistro, una sul polso l'altra più sù: è questo il professore di cibernetica dell'Università di Reading, vicino Londra, il primo uomo "cyborg" al mondo. Nel '98 stupì e fece anche storcere il naso a parte del mondo scientifico per essersi fatto impiantare nel braccio un silicon chip transponder, un microchip che gli consentiva di comandare, a distanza, il sistema informatizzato della sua casa e del suo ufficio. SCIENZA E SPIRITO Gualberto Gismondi professore di Teologia Fondamentale Appare assai singolare la convergenza di fisici e biologi nel cogliere la presenza dello spirito o, comunque, di un fattore immateriale all'interno dei processi studiati dalle loro discipline. Esse avrebbero spinto il fisico Charon a ritenere che ogni particella di materia, indipendentemente dal suo corpo fisico osservabile, possiederebbe un'entità mentale (da lui chiamata eone) non direttamente osservabile, con proprietà di memoria cumulativa e di ragionamento ossia "di accrescimento della significazione dei simboli memorizzati". UNA NUOVA FASE DELLA SCIENZA Ciò che conta è il fatto innegabile e significativo, che esse vengono formulate ed elaborate in quegli stessi ambienti scientifici che finora erano dominati dai tabù scientisti. Ciò serve a dare una prima idea del rivoluzionamento che, alla fine del nostro secolo, scuote un pensiero a lungo cristallizzato su posizioni ritenute irreversibili e definitive. Il progetto di rinnovamento muove in direzione opposta al vecchio "concordismo riduttivo" volto ad "omologare" o allineare le scienze "deboli" (umanosociali, storiche, della religione) su quelle "forti" (fisica, microfisica ecc). Esso tende, invece, a quanto auspicava Popper: un confronto interattivo fra le istanze delle scienze e l'enorme eredità artistica, letteraria, filosofica, culturale e religiosa, accumulatasi nella storia dell'homo sapiens. CONFRONTO TRANSDISCIPLINARE In questo progetto, le conoscenze sulla religione e le religioni, accumulate da una vasta costellazione di scienze e discipline costituiscono il centro di un confronto transdisciplinare, culturale, scientifico, filosofico e teologico. Questo confronto appare ancora più urgente, in seguito al forte risveglio religioso e ai crescenti rapporti interculturali e interreligiosi fra tutti i popoli dell'umanità. SCIENZA E TRASCENDENZA Si parla, sempre più apertamente, di "una trascendenza che si manifesta attraverso segnali immanenti“. Altri sottolineano le innegabili "sporgenze" e "ridondanze" immanenti al tempo e allo spazio, chiaramente percepibili come tracce di un senso che le trascende. Questi riconoscimenti sono visti come vie necessarie per uscire da quel vicolo cieco in cui la scienza moderna si dibatteva da lungo tempo. I DANNI DEL POTERE “Certamente voi proferite questa sentenza contro di me con più timore di quello che io provo nell'accoglierla” (G. Bruno). Bruno è divenuto il simbolo del libero pensiero che si vuole affermare contro ogni tirannia religiosa e politica, e il significato della sua opera e la sua tragica fine sono ancor oggi oggetto di discussione. G. Bruno è naturalmente solo un esempio, altre grandi personalità sono state vittime di persecuzioni FEYER BEND "Un anarchico è come un agente segreto che giochi la partita della Ragione allo scopo di minare l'autorità della Ragione" SPUNTI TRATTI DA 1. “L’evoluzione della fisica” di Einstein e Infeld – Boringhieri. 2. “Alla ricerca del reale. Fisica e oggettività - Bernard d’Espagnat Boringhieri. 3. Articoli di Gennaro Auletta – Filosofia - Università Gregoriana – Roma. Gianfranco Basti – Filosofia - Università Lateranense – Roma. Mauro Bergonzi - religioni e filosofie dell’India – Istituto universitario di Napoli. Gualberto Gismondi - Professore emerito di Teologia fondamentale http://www.eticaescienza.eu/. Giangiorgio Pasqualotto – Storia della Filosofia - Università di Padova Mario Turello - giornalista del Messaggero Veneto “Vertiginose prospettive ai confini della scienza”, 16 febbraio 2006, “Intervista a Gennaro Auletta”, 24 febbraio 2006. Riccardo Venturini – Psicofisiologia clinica - Università La Sapienza – Roma.