PROBLEMI STRUTTURALI NELL’INGEGNERIA DELLE DIGHE Progetti PRIN 2004-2006 Unità di Ricerca: Politecnici di Milano e di Torino Università di Padova Roma 1 Trento Trieste Elenco delle pubblicazioni ottenibile da ItCOLD via e-mail ([email protected]) Unità di Ricerca Milano - Politecnico R. Ardito, G. Bolzon, G. Cocchetti, C. Comi, R. Fedele, A. Ghisi, G. Maier (Coordinatore), S. Mariani, U. Perego TEMI dei PRIN 2004-2006 I - Diagnosi locale con martinetti piatti II - Diagnosi globale con carico idrostatico stagionale: identificazione di rigidezze come indici di danno III - Caratterizzazione meccanica di geomembrane con “membranometro” IV - Modellazione costitutiva anelastica del cls e dei processi di danneggiamento V - Calcolo a rottura generalizzato, anche con diffuse fessure sature VI - Diagnosi globale con carico dinamico (collaborazione con UdR Trento e Trieste, che riferiscono a parte) Pubblicazioni citate nel Sommario, ottenibili per e-mail ([email protected]) ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI CONVEGNO SU PROBLEMI STRUTTURALI NELL’INGEGNERIA DELLE DIGHE Roma, 12 e 13 aprile 2007 Riassunto delle presentazioni Premessa. - Questa sessione è dedicata a presentazioni delle ricerche svolte con il supporto del MIUR negli anni 2004-2006 in sei università italiane. Le presentazioni sono tenute dai Coordinatori delle Unità di Ricerca (UdR) dei PRIN e riguardano contributi accademici all’innovazione nell’ingegneria strutturale delle dighe in calcestruzzo. Altri contributi e vari dettagli sui temi trattati in questa Sessione e su altri risultati emersi da tali PRIN sono reperibili nelle pubblicazioni citate nell’elenco bibliografico già diffuso per posta elettronica dall’ITCOLD e disponibile sul suo sito.L’auspicabile trasferimento di risultati della ricerca tecnico-scientifica agli ambienti della pratica ingegneristica è scopo primario di questo Convegno Linceo e del precedente (febbraio 2004); è stato anche lo scopo di numerose comunicazioni a congressi e dell’attiva partecipazione di due UdR al Network europeo sul tema “Integrity Assessment of Large Dams” (IALAD) conclusosi all’inizio dell’anno scorso. Questa comunicazione brevemente sintetizza i risultati che si ritengono di maggiore interesse applicativo tra quelli conseguiti dall’UdR del Politecnico di Milano, e tende ad evidenziarne la potenziale utilità pratica raggiungibile con future collaborazioni tra università ed industrie. Dettagli sulle ricerche svolte nel 2004 sono reperibili nelle pubblicazioni qui citate e in quelle in preparazione che saranno specificate tramite l’ITCOLD. Metodi di diagnosi globale. - Problematica attualmente prioritaria in Europa per ovvia incisività socio-economica concerne il diffuso degrado delle dighe esistenti (dovuto a lenti processi chimico-fisici nel calcestruzzo e/o a carichi eccezionali sismici o da piena) e gli eventuali interventi di ripristino. La metodologia diagnostica quasi-statica studiata dalla UdR in precedenti PRIN presentava le seguenti peculiarità: carico per variazione “rapida” (circa una settimana) del livello d’invaso; misure di spostamenti anche mediante radar; modellazione per elementi finiti; analisi inversa per l’identificazione deterministica dei moduli elastici quali indici di danno strutturale nelle varie zone della diga. Nell’ambito del recente PRIN sono state indagate le innovazioni seguenti, economicamente vantaggiose, [1] [5] [7]: impiego di economiche variazioni di invaso stagionali; conseguente messa in conto degli effetti termici sfruttandone la periodicità stagionale mediante sviluppi in serie di Fourier e basandosi su misure termometriche interne; impiego di reti neurali; identificazione stocastica con approcci Monte Carlo e bayesiano. Alla tradizionale diagnostica con eccitazione dinamica mediante vibrodine e con misure accelerometriche, sono stati apportati i seguenti ampiamenti metodologici in collaborazione con le UdR di Trento e Trieste (i cui Coordinatori riferiscono nelle loro comunicazioni): per il preliminare calcolo delle “masse aggiunte” economico impiego del metodo degli elementi di contorno, in particolare nella versione simmetrica “alla Galerkin”; messa in conto delle non-linearità dovute a giunti; identificazione stocastica sequenziale dei parametri elastici di danno mediante filtro di Kalman nella versione più recente detta “unscented”. Riassunto delle presentazioni Metodi di diagnosi locale. - Da decenni si effettuano esperimenti intesi cogliere localmente proprietà meccaniche del calcestruzzo di dighe suscettibili di degrado. Con riferimento alla tradizionale strumentazione dei martinetti piatti, gli studi condotti nella UdR di Milano hanno sviluppato un procedimento le cui peculiarità innovative si possono così delineare, [4] [6]: (a) le stime ottenibili riguardano non solo due moduli di Young e due tensioni normali, come nella prassi attuale, ma anche modulo di elasticità e tensione tangenziali, resistenze a compressione e a trazione ed energia di frattura; (b) simulazioni delle prove ed analisi inverse sono confinate ad una fase preparatoria da svolgere una tantum in laboratorio numerico per l’addestramento di reti neurali artificiali da impiegare per uso ripetuto in situ. Il metodo concepito e numericamente validato nella ricerca potrebbe comportare notevoli vantaggi in pratica dopo marginali modifiche richieste nell’apparecchiatura sperimentale. Per diagnosi locali in profondità atte a fornire lo stesso insieme di dati utili alla progettazione di eventuali interventi, è stato concepito e numericamente convalidato un metodo diagnostico detto “dilatometrico dei due fori”, [7] [8]. Tale metodo, sostanzialmente non distruttivo, è fondato come il precedente sull’analisi inversa e su reti neurali per il suo impiego di routine autonomo ed economico in situ, ma richiederebbe alcune non marginali varianti nella strumentazione attualmente disponibile. Simulazione degli effetti della reazione alcali-aggregati (AAR) e modellazione costitutiva. - Nell’ambito del PRIN più recente le ricerche nella UdR di Milano sui modelli costitutivi, sia di interfaccia che di materiale, si sono focalizzate sui fenomeni di danneggiamento e frattura, [2] [3] [9]. Inoltre è stato sviluppato un nuovo modello accoppiato chemio – elasto – danno per la simulazione ad elementi finiti della lenta reazione tra gli alcali presenti nella pasta cementizia e gli aggregati e delle sue conseguenze strutturali. In molte dighe esistenti da qualche decennio tale reazione può avere prodotto gel espansivo nei pori e fessurazione diffusa e conseguenti autotensioni e perdita di resistenza e rigidezza, cioè i danni la cui diagnosi è il tema degli studi menzionati in precedenza. Altre ricerche svolte nella UdR di Milano nel periodo 2004-2006. - Membrane per impermeabilizzazione di dighe in terra e in calcestruzzo vengono di solito sottoposte a prove di scoppio. Uno studio tutt’ora in corso nella UdR ha dimostrato che “scoppiometro” abbinato a profilometro laser e connesso con analisi inversa o con rete neurale “addestrata” con analisi diretta, consente di determinare economicamente e rapidamente proprietà elastiche e plastiche delle geomembrane. Un prototipo della nuova attrezzatura sperimentale detta “membranometro” è stato realizzato in collaborazione col Dipartimento di Meccanica del Politecnico. Il calcolo a rottura classico fondato su massimizzazione del fattore di carico sotto vincoli di equilibrio e di ammissibilità plastica offre vantaggi di semplicità concettuale e computazionale, ma soffre delle note limitazioni alla “plasticità perfetta”. Tali limitazioni sono in gran parte superate dal nuovo metodo diretto (“analisi limite generalizzata”) sviluppato nel recente PRIN e caratterizzato dalle seguenti circostanze: “linearizzazione a tratti” del modello olonomo di elasto-plasticità o poroplasticità a saturazione totale; aggiunta di vincoli di congruenza e costitutivi; ricorso a programmazione matematica con vincoli di complementarietà (MPEC) e relativi algoritmi di ottimizzazione non convessa. [1] Ardito R., Cocchetti G., "Statistical approach to damage diagnosis of concrete dams by radar monitoring", Engineering Structures, vol.28, 2036-2045, 2006. [2] Benallal, A., Comi, C., “On interfacial properties in gradient damaging continua”, C.R. Mècanique, vol.333, 319-324, 2005. [3] Comi, C., Mariani, S. and Perego, U., “An extended FE strategy for transition from continuum damage to mode I cohesive crack propagation”, International Journal of Numerical and Analytical Methods in Geomechanics, vol.31(2), 213-238, 2007. [4] Fedele, R., Maier, G., Miller, B., “Identification of elastic stiffness and local stresses in concrete dams by in situ tests and neural networks”, Structure and Infrastructure Engineering, vol. 1(3), 165-180, 2005. [5] Fedele, R., Maier, G., Miller, B., “Health assessment of concrete dams by overall inverse analyses and neural networks”, Int. J. of Fracture, vol. 137, 151-172, 2006. [6] Fedele, R., Maier, G., “Flat jack tests and inverse analysis for the identification of stress states and elastic properties in concrete dams”, Meccanica, 2007 (in stampa). [7] Maier, G., Ardito, R., Fedele, R., “Inverse analyses problems in structural engineering of concrete dams”, SemiPlenary Lecture, World Congress of Computational Mechanics (WCCM VI), Beijing, in: Z. H. Yao, M. W. Yuan and W. X. Zhong Eds., Computational Mechanics, Springer, 97-107, 2005. [8] Maier, G., Bocciarelli, M., Bolzon, G., Fedele, R., “Inverse analyses in fracture mechanics”, Int. J. of Fracture, vol. 138, 47-73, 2006. [9] Puntel, E., Bolzon, G., Saouma, V.E., “Fracture mechanics based model for joints under cyclic loading”, Journal of Engineering Mechanics, vol.132, 1151-1159, 2006. Giulio Maier Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Politecnico di Milano e-mail: [email protected] I – DIAGNOSI LOCALE CON MARTINETTI PIATTI NOVITÀ disposizione dei tagli simulazione analisi inversa con reti neurali tre tensioni e tre rigidezze con due tagli energia di frattura e resistenza a trazione e compressione analisi di sensibilità VANTAGGI molte più informazioni sul cls economicità tutto in situ PROSPETTIVE martinetti con membrane controllo del volume d’olio “Digital Image Correlation” (DIC) ottimizzazione di geometria e modellazione applicazione a casi reali (?) Effects of Alkali-Silica Reaction Laboratory tests on concrete by Swamy and Al-Asali (1986) tensile strength elastic modulus N/mm2 kN/mm2 40 30 20 0 3 6 9 Time, months 12 10 0 3 6 Time, months + expansion and, hence, self-stresses 9 12 Inverse analysis forward operator experiment measured quantities y H (x) model parameters computed quantities exp y comp discrepancy function minimized * x = arg min x ( w (x) = y exp -y comp (x) 2 ) Identification of elastic moduli and stresses Step 1) measurement bases positioned 2) vertical and horizontal slots; displacements monitored; 3) flat-jack inserted and pressurized; displacements monitored: 1) 2) 3) 25 cm p p Identification of strength and fracture parameters 4) other slots generated 5) flat-jack pressurized in the “notch” to induce fracture 6) two flat-jacks to induce compressive failure 4) 5) p ( wedge-splitting test) 6) ( or separately) Discrete cohesive crack model in mode I t tt0 k k o t2 0 2Gf w Gf 3 x 5 = 15 experimental data: y exp least-square identification : T {s , k } t* 0 * æ çç w = y exp - y comp (s 0t , k ) = arg min s 0t , k ç è 2 ö÷ ÷÷ ø Bayes batch identification covariance matrix of experimental data : C exp s2l1 0 s 2 l2 0 0 y comp L xT ˆ L LC ˆ L C K C 0 0 T ˆ ˆ0,C x 0 “sensitivity” matrix: gain matrix : T a priori information : exp xˆ 0 1 residuals xˆ xˆ 0 K ( y * exp y * ˆ ˆ K LC ˆ C C 0 0 comp (xˆ 0 ) ) Kalman filter is sequential Neural Network trained by “patterns” generated by direct analyses • input layer • experimental data yKI hidden layers (architecture to optimize) • output layer • estimates xO Neurons with “weights” and “biases” identified by genetic and backpropagation algorithms Monte Carlo simulations combined with neural networks H experimental data randomly perturbed m times, m=1000 Bonferroni’s y exp j 95 % domain ANN ˆx j sample of m individuals j 1... m 1000 95 % uncertainty V neural networks ìï y exp üï ï ï í ý ïï Ê ïï îï þï {s t 0 Gf T } t 0 training testing training testing estimates estimates Gf ANN 16-4-2 back-propagation training identifies: 68 weights +6 biases exact values [MPa] not identifiable ! exact values [N/mm] New dilatometric tests A stage hole A D stage B A • a hole B dug parallel to A • diameter variations measured in A 0o D identification of stresses stage • pressurization of A and B • diameter variations measured in A and B B A p p identification of elastic moduli, tensile strength. fracture energy II – DIAGNOSI GLOBALE CON CARICO IDROSTATICO STAGIONALE: IDENTIFICAZIONE DI RIGIDEZZE COME INDICI DI DANNO NOVITÀ condizioni al contorno identificate con termometri interni effetti termici periodici con sviluppi in serie radar confrontato con misure tradizionali approcci stocastici analisi di sensibilità VANTAGGI risparmi anche computazionali ruolo del radar quantificato sensibilità orienta il progetto delle prove PROSPETTIVE nonlinearità dei giunti diagnosi stocastica sequenziale con filtri di Kalman applicazione ad un caso reale Overall modelling Young moduli in ten homogeneous zones are assumed as damage parameters Loading conditions: self weight hydrostatic pressure upstream hydrostatic pressure on the reservoir bottom thermal load constrained boundary Monitoring by radar DInSAR (Differential Interferometry Synthetic Aperture Radar) DISPLACEMENTS Interferogram RADAR 280 cm monitoring 786 nodes on the downstream surface Alternative loadings for static diagnostic analyses “FAST” TEST Reservoir level is changed in a few days “SEASONAL” TEST °C Service changes of reservoir level are exploited Thermal effects must be considered Thermal boundary conditions Malla & Wieland (‘99) Tup = d Tair – e Tdown = Tair + T [°C] H Tf = cost. = h Bofang & Zhanmei (‘91) Tw = c + (Ttop - c)e -fy Tbot - e-fH Ttop c= 1 - e-fH y [m] 6 unknown parameters ,,d,e,f,h Identification of thermal boundary conditions Six unknown parameters Experimental data: internal temperatures by thermometers thermometers ( 30 ) deterministic least-square inverse analysis Results of Fourier thermal analyses: annual periodicity Temperature in nodes steady-harmonic Temperature [ °C ] transient Time [ Days ] Monte Carlo results: radar vs traditional monitoring Errors of mean values (250 samples) Some sensitivity maps 2.5E-11 0. duˆ m dE j Computed by direct differentiation -2.5E-11 -5.E-11 -7.5E-11 -1.E-10 -1.25E-10 -1.5E-10 -1.75E-10 -2.E-10 -2.25E-10 -2.5E-10 mm MPa dam center high 2.5e-5 2.5E-11 0. -2.5E-11 2.5E-11 2.5E -11 -2.5e-5 -5.e-5 -7.5e-5 -1.E-4 -1.25e-4 -1.5e-4 -1.75e-4 -2.e-4 -2.25e-4 -2.5E -11 -5.E -11 -7.5E -11 -1.E -10 -1.25E -10 -1.5E -10 -1.75E -10 -2.E -10 -2.25E -10 -2.5e-4 -2.5E -10 duˆ m dx2 dam center low upstream Sensitivity of displacement in radar direction Young modulus of zone "Dam Center High" Z Y 0. 0. 0. -2.5E-11 -5.E-11 -7.5E-11 -1.E-10 -1.2 -5.E-11 -7.5E-11 -1.E-10 -1.25E-10 -1.5E-10 -1.75E-10 -2.E-10 -2.25E-10 -2.5E-10 X 2.5E-11 0. -2.5E-11 -5.E-11 -7.5E-11 -1.E-10 -1.25E-10 -1.5E-10 -1.75E-10 -2.E-10 -2.25E-10 -2.5E-10 Sensitivity of displacement in radar direction Young modulus of zone "Dam Center Low Upstream" Z Y X pulvino right dam left low III – CARATTERIZZAZIONE MECCANICA DI GEOMEMBRANE CON “MEMBRANOMETRO” NOVITÀ profilometro laser abbinato a scoppiometro simulazione e analisi inversa rete neurale quantificate proprietà elastiche, plastiche e viscose (anche anisotrope!) approcci stocastici analisi di sensibilità VANTAGGI molte informazioni prova biassiale (variabile con forma del foro) economicità PROSPETTIVE controllo del volume d’olio “Digital Image Correlation” (DIC) realizzazione di prototipo ad hoc (?) Present characterizasion technique Reference norm: prEN 14151 Hypoteses: Mariotte’s spherical geometry Uniform strain along meridians Undeformed thickness pressurized vessel strain vs. stress pressure vs. max. displacement 60006 nominal stress [ MPa ] 1.8 1.6 pressure [ bar ] tested membrane 50005 1.4 40004 1.2 1 3 3000 0.8 0.6 2 2000 0.4 1 1000 0.2 0 0 0 0 50 100 150 200 max. displecement [ mm ] 250 0 0 0.5 50 1.0 100 nominal strain 1.5 150 2.0 200 Experimental setup Elastic-plastic-viscous model Direct analyses ( Ramberg-Osgood ) σ E ee ep ε 1 S 1 2 pI 3 q E 2 k0 S 3 SijSij 0 e p 2 q cr e e& n 1 2 cr cr ε&ij ε&ij A q m t -r 3 Identification: elastic-plastic range viscous range (Trust region alghoritm) 1.2 E/E0 /0 1.1 1 α/α0 n/n0 0.9 0.8 adim. parameters adim. parameters 1.4 1.2 1 0.8 A/A0 m/m0 r/r0 0.6 0.4 0 10 20 30 iterations 40 50 0 10 20 iterations 30 40 IV - MODELLAZIONE DEL DANNO PRODOTTO DA AAR NOVITÀ VANTAGGI modello costitutivo multifase a danneggiamento per il cls effetti dell’evoluzione del campo termico nel corpo della diga effetti quali la dipendenza dell’evoluzione del fenomeno dallo stato di sforzo preesistente sono automaticamente tenuti in conto user material routine per il codice Abaqus approccio meccanicamente coerente relativamente pochi parametri addizionali da definire rispetto ad un modello di cls monofase possibilità di uso in un codice commerciale ad ampia diffusione PROSPETTIVE comportamento anisotropo del cls viscosità del calcestruzzo tecniche di regolarizzazione più efficienti per limitare l’influenza della mesh Alkali-silica reaction (ASR-AAR) The two phases of ASR development: Silica of aggregates (SiO2) Alkali-silica gel + Alkali in concrete Na+, K+ + Water 1 aggregate over 10-20 reacts Alkali-silica gel Alkali-silica gel swelling Non-homogeneous, localised ASR development 1mm 100 m Damage of mechanical material properties cement mortar aggregate The AAR process consists basically of three periods: • Initiation (less than 10 years): silica gel is produced by the reactive mineral phases (disordered structures of poorly crystallized silica) • Development (10 ÷ 30 years): silica gel exerts an increasing internal pressure as result of a not univocally defined cause, i.e. absorption or imbibition of water or osmotic pressure • Rest: starts with the depletion of one of the three basic reactive components (namely reactive silica, alkalis and water) Pian Telessio dam, Central Plumbline (concio 4/6) 70 Measuring station 1 Measuring station 2 Measuring station 3 Measuring station 4 Crest Displacement Crest Displacement Mean 12 Monte (mm) 60 50 40 20 10 1999 1990 1980 -10 1970 0 14/01/1970 08/07/1970 13/01/1971 13/07/1971 19/01/1972 06/07/1972 11/01/1973 03/07/1973 08/01/1974 03/07/1974 14/01/1975 01/07/1975 14/01/1976 15/07/1976 23/02/1977 29/08/1977 07/02/1978 25/08/1978 10/05/1979 26/11/1979 24/07/1980 08/01/1981 07/07/1981 12/01/1982 09/09/1982 12/05/1983 14/11/1983 15/05/1984 06/11/1984 07/05/1985 09/12/1985 13/06/1986 07/01/1987 07/07/1987 25/02/1988 12/10/1988 10/05/1989 06/11/1989 04/05/1990 09/01/1991 04/07/1991 09/01/1992 02/07/1992 09/02/1993 13/09/1993 04/03/1994 17/10/1994 29/05/1995 06/11/1995 02/05/1996 14/11/1996 02/07/1997 07/01/1998 05/08/1998 08/02/1999 Valle (mm) 30 Basic idea by Ulm – Coussy (2000) Chemo-elastic plastic model (Ulm, Peterson, Lemarchand, 2002) concrete with expanding gel bi-phase material homogenized concrete skeleton pressurised gel gel pressure effective stress macro stress Biot’s coefficient Basic idea by Ulm - Coussy uniaxial model: macro skeleton bpgel e Eskeleton Egel gel skeleton pgel skeleton ASR in a gravity dam over-topping wave 14.8 m 37 m ASR air 91 m 103 m reservoir reservoir pressure selfweight Geometry of Koyna dam 70 m 8000 4-nodes plane- strain elements (16300 dof) over-topping wave 14.8 m air 19.2 m winter 1 cos(t ) reservoir summer 37 m 2 55 m 1.8 1.6 1.4 103 m 1.2 1 0.8 hydrostatic loading summer 0.6 winter 0.4 0.2 0 0 100 200 300 400 500 600 time [days] 4° self-weight 10° 91.7 m 6° 70 m foundation 700 800 T o [ C] 20 15 10 5 0 0 100 200 300 400 time [ days ] P 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 0 2 4 6 8 time [ year ] 10 12 14 16 over-topping height 135 hwave hcrest hwave [m] 130 1.26 125 1.20 120 115 110 12 year ASR 1.20 105 without ASR 100 95 -75 -60 -45 -30 -15 0 15 crest displacement 30 45 60 75 ucrest [mm] 60 0 30 crest displacement [mm] 1970 1980 time reservoir crest displacement 140 1990 2000 120 100 ucrest 80 [ mm ] 60 40 20 t 0 [ years ] -20 valley 0 2 4 6 8 10 12 14 16 • Two-phase chemo-elastic-damage model for concrete • Assuming full saturation the kinetic of ASR only depends on temperature • The proposed model allows for a good qualitative description of ASR experimental tests V – CALCOLO A ROTTURA GENERALIZZATO, ANCHE CON DIFFUSIONE DI FESSURE SATURE NOVITÀ massimizzazione del fattore di carico vincolata non solo da equilibrio e plasticità programmazione matematica nonconvessa (MPEC) poroplasticità con saturazione totale VANTAGGI coefficiente di sicurezza rispetto a: collasso plastico a frattura o eccesso di deformazione ammesso attrito interno (non-associatività) è colto il ruolo delle infiltrazioni d’acqua risparmi computazionali PROSPETTIVE implementazione in codice applicazione a un caso reale (?) Applicazione a una diga a gravità Diga di Ternay (in muratura - Francia, 1864) fessurazione diffusa materiale bi-fase (poroplasticità) - materiale con scarsa duttilità - spostamento al coronamento inferiore al limite di esercizio Programmazione Matematica con “Vincoli di Equilibrio” (MPEC) moltiplicatore dei carichi fattore di sicurezza congruenza + legame costitutivo elastico 1 Cu D s Vl problema di T ˆ ˆ programmazione C s t t0 matematica T j N s Hl Y 0 non lineare, s max ,u , s , l , j l 0 non convessa, non regolare B l L j Tl 0 equilibrio condizioni di attivazione fessurazione variabili per controllo apertura fessure limitazioni su apertura delle fessure Valutazione della capacità portante, con limitazione dello spostamento al coronamento Stato piano di deformazione Cond. di attivazione: Mohr-Coulomb overtopping PARAMETRI MECCANICI: DIGA peso proprio: 20 kN/m3 modulo di Young: 14 GPa coeff. di Poisson: 0.15 coesione: 2 MPa angolo attrito interno: f = 50° angolo di dilatanza: FONDAZIONE senza peso proprio modulo di Young: coeff. di Poisson: coesione: angolo attrito interno: 20 GPa 0.15 1.0 MPa f = 30° Mesh EF: 174 elementi, 395 nodi variabili MPEC: 34199 vincoli MPEC: 34200 Valutazione della capacità portante, con limitazione dello spostamento al coronamento fattore di amplif.: 26 Valutazione della capacità portante, con limitazione dello spostamento al coronamento arresto prematuro (dovuto al controllo di carico) analsi incrementale (ABAQUS) MPEC (=f=50°) Stato piano di deformazione Condizione di attivazione di Mohr-Coulomb Valutazione della capacità portante, con limitazione dello spostamento al coronamento = 30° arresto prematuro (dovuto al controllo di carico) = f = 50° = 10° analsi incrementale (ABAQUS) MPEC (=f=50°) MPEC (<=f) = 0° Stato piano di deformazione Condizione di attivazione di Mohr-Coulomb angolo di attrito interno angolo di dilatanza Modello poroplastico con saturazione totale Representative volume Solid skeleton Fluid phase variabili cinematiche • Scheletro solido: campo di spostamenti u • Fase fluida: flusso q (qi= volume che fluisce secondo la direzione i attraverso una superficie unitaria ortogonale ad i nella unità di tempo) variabili di deformazione • Scheletro solido: • Fase fluida: deformazione media e=ee e p contenuto fluido = e p (volume di fluido per unità di volume rappresentativo) variabili di sforzo • Volume rappresentativo: sforzo “totale” • Fase fluida: pressione del fluido p Programmazione Matematica con “Vincoli di Equilibrio” (MPEC) formulazione in ambito poroplastico fattore di sicurezza moltiplicatore dei carichi congruenza + legame costitutivo poro-elastico Cu D1 s D1R p ss V l equilibrio T ˆ ˆ C s t t0 condizioni di attivazione T T j N s N p p ss H l Y 0 s max fessurazione ,u , s , l , j l 0 variabili per Bl L controllo apertura T j l 0 fessure problema di programmazione matematica non lineare, non convessa, non regolare limitazioni su apertura delle fessure Valutazione della capacità portante, con limitazione dello spostamento al coronamento Modello semplificato (basato sulla diga di Ternay) Stato piano di deformazione 5m Cond. di attivazione: Drucker-Prager 40 m overtopping PARAMETRI MECCANICI: DIGA peso proprio: modulo di Young: coeff. di Poisson: resistenza a compressione: angolo “attrito interno”: 20 kN/m3 14 GPa 0.15 4 MPa f = 25° angolo di dilatanza: =f coeff. permeabilità: kx=10-11 m4/Ns ky=10-12 m4/Ns FONDAZIONE rigida 27 m Mesh EF: 174 elementi, 395 nodi variabili MPEC: 433 vincoli MPEC: 434 Overtopping (m) [m] overtopping 60 40 Exact integration carico di collasso LDA by MPEC analisi incrementale MPEC Collapse load 20 0 0 200 400 600 Crestdisplacement displacement (mm) crest [mm] Fine della sintesi dei risultati ottenuti dalla UdR-Polimi nei PRIN su problemi strutturali delle dighe in calcestruzzo nel periodo 2004-2006