I was born in Argentina, in the province of
Cordoba, in a town with the same name,
Cordoba, in a wonderful district full of trees,
orchards, green open areas. The air was nice
and clean and there were lots of children to
play with.
I deeply loved my parents and looked at Mom
respectfully but sometimes almost fearing her.
Dad was wonderful and so was my
relationship with him. He used to pamper me,
he told me stories, but not fairy tales…
tales about Italy, his beloved country, the
people, relatives, friends. He told me about
life there, happy moments and how sad war
had been. I was fascinated and dreamt of
being able to go and see the country of his
memories one day.
I attended Primary School in a school run by
Nuns; some friends of mine say it was not a
nice experience but as for me I found them
kind and tender, taking care of us during
breaks, teaching us to sing and dance…we
had great fun, definitely.
Secondary School was in the same Boarding
School and I must say it was one of the best
periods in my life: ambitions, true friends,
delusions, singing, dancing, plans for the
future, falling in love….and love for music,
too, but somewhere deep in my heart I kept
on dreaming of Italy, of my family’s places,
of my father’s places.
And then came success as a singer and
University studies…and wonderful
friends….but Italy still stood there.
University time was brilliant: I had to study of
course, I also had a part-time job, and that’s
when I discovered my love for music: we
formed a band, a quartet of four singers. The
memories of what we did, the people we met,
the wonderful moments lived together …
I think I could live on memories and be happy
with them all my life long!
Yet Italy was still in my heart.
My life as a professional singer got at its best
with a competition which allowed me to join
the Opera Chorus of Cordoba. Just imagine
my joy, my happiness: singing and acting and
music, I could make a living doing what I had
always dreamt of!
Yet my heart, my feelings stubbornly flew to
Italy.
At last circumstances, the need of adventure
and my dad’s memories took me to Italy. I
wanted to live what dad had lived, meet his
family, experiment the happiness, joy, love
Dad used to talk to me about. I can’t say all
this had been lacking in Argentina yet it was
Italy I longed for.
And here I am, in Italy, in my Italy.
Song for my father
Allá por el año 40
Vino de un puerto lejano
Con un montón de ilusiones
Y un pasaporte en la mano.
En un papel mal escrito
La dirección de un paisano
Asi llegó a Buenos Aires
Mi viejo que era italiano.
ITALIANO
QUE MISTERIO HAY EN TUS MANOS
QUE CUANDO TOCAS LA TIERRA
FLORECEN LOS VERDES CAMPOS.
ITALIANO
GLADIADOR DE SANGRE ARDIENTE
ESTA TIERRA SE ENRIQUECE
CON EL SUDOR DE TU FRENTE.
En esta tierra bendita
Encontró paz y trabajo
Cumpliendo con alegría
El gran sueño que trajo.
Sono nata in Argentina, nella provincia di
Córdoba, in una città dallo stesso nome,
Córdoba, in un quartiere meraviglioso pieno
di alberi, frutteti, spazi verdi e molta aria
pura e delicata, pieno di bambini per giocare
e socializzare
Adoravo i miei genitori, mentre guardavo la
mia mamma con rispetto e a volte paura,
avevo invece un eccellente rapporto con il mio
babbo che sempre mi riempiva di attenzioni e
di amore, Mi raccontava, anziché delle
favole…
della sua Italia, della sua gente, degli amici,
dei parenti e delle cose vissute con gioia con
la sua famiglia e della tristezza della guerra.
Io sempre attenta ascoltavo e sognavo un
giorno di riuscire a venire a conoscere il
paese dei suoi ricordi.
La Scuola elementare l’ho frequentata in una
scuola di suore e contrariamente al vissuto di
diverse amiche quelle suore erano gentili e
affettuose, ci accompagnavano nelle
ricreazioni e ci facevano cantare, ballare e
divertire.
La Scuola media e superiore l’ho
fatta nello stesso collegio e ed è
stata una delle parti migliori della
mia vita, quella delle illusioni, la
speranza i progetti , la vera
amicizia e l’innamorarsi.
Ma sempre pensavo a conoscere
l’Italia, i posti della famiglia, degli
amici, dei luoghi di mio padre.
L’università si è dimostrata qualcosa di
fantastico; in quel periodo mentre studiavo e
lavoravo, già scoprii il mio vero amore per la
musica: abbiamo formato un gruppo musicale
e cantavamo a quattro voci. I ricordi, le
persone conosciute in quel periodo e i
momenti vissuti mi basterebbero per essere
felice durante tutta la mia vita .
E pensavo sempre all’Italia
La mia vita di artista ebbe il suo massimo
splendore dopo il concorso che diedi per
entrare nel coro lirico della provincia di
Córdoba. Immaginate, cantare opere, recitare
e guadagnarmi da vivere con la musica era il
massimo dei desideri raggiunti
Però sempre il mio cuore e i miei pensieri
volavano al paese del mio babbo.
Finalmente le circostanze, il mio spirito
avventuriero e i ricordi di mio padre mi
portarono in Italia. Volevo sperimentare
quello che aveva sperimentato mio padre,
conoscere la sua famiglia che era anche la mia,
i suoi amici e i suoi luoghi conoscere la gioia,
la serenità e l’amore che mi raccontava mio
padre anche se tutto ciò non mi è mai
mancato in Argentina.
E ora sono in Italia, nella mia Italia.
Canzone per mio padre
Allá por el año 40
Vino de un puerto lejano
Con un montón de ilusiones
Y un pasaporte en la mano.
En un papel mal escrito
La dirección de un paisano
Asi llegó a Buenos Aires
Mi viejo que era italiano.
ITALIANO
QUE MISTERIO HAY EN TUS MANOS
QUE CUANDO TOCAS LA TIERRA
FLORECEN LOS VERDES CAMPOS.
ITALIANO
GLADIADOR DE SANGRE ARDIENTE
ESTA TIERRA SE ENRIQUECE
CON EL SUDOR DE TU FRENTE.
En esta tierra bendita
Encontró paz y trabajo
Cumpliendo con alegría
El gran sueño que trajo.
Scarica

Diapositiva 1