C’era una volta un povero pescatore che abitava in un’umile casa vicino al mare. Un mattino si recò come sempre a pescare… Che strano pesce! Buon pescatore, lasciami andare! Sono il figlio del Re del Mare. Se mi libererai, esaudirò ogni tuo desiderio! Sai, ho pescato un pesce che diceva di poter esaudire ogni mio desiderio, ma per lo spavento l’ho liberato! Ma come? Lo hai liberato! Dovevi chiedergli qualcosa… torna sulla riva e chiedigli un mastello nuovo. Guarda il nostro come è ridotto! Pesciolino, pesciolino… mia moglie vorrebbe un mastello nuovo. Sei stato buono con me e ti accontenterò! Il pesciolino che hai liberato è veramente magico! Guarda il mastello nuovo. Non dobbiamo accontentarci di un così poco. Corri subito indietro e chiedi una casa nuova! Pesciolino, pesciolino… Sai, mia moglie… Una casa grande! Cosa vuoi ancora? Lo immaginavo! Cosa vuole adesso? Va bene! Sarai accontentato. Vedi! Il potere del pesce è molto grande! Non dobbiamo accontentarci! Torna da lui e chiedigli un vero palazzo, vestiti e gioielli! Mi spiace importunarti ancora, ma mia moglie ci ha ripensato e vorrebbe un bel palazzo, vestiti e gioielli. Ti accontenterò anche questa volta! Torna indietro e chiedi… Torna indietro e chiedi subito di farmi imperatrice! Ma come! Un palazzo così bello! Non dovremmo accontentarci? Non credi di esagerare? Pesciolino… Mia moglie vuole essere imperatrice! Il pesciolino d’oro questa volta, dopo aver ascoltato in silenzio, scomparve tra le onde senza rispondere. Il pesciolino non tornò più. Laggiù, dove abitava, non c’era più il palazzo: tutto era tornato come prima. Chi vive la propria condizione con dignità non rincorre sogni impossibili!