La Comunicazione La Teoria (Dalla scuola di Palo Alto – Watzlawic) … una premessa…. “Impara tutto quello che poi sulla teoria, ma quando sei di fronte all’altro dimentica il manuale.” C.G. Jung I Cinque assiomi sulla comunicazione 1 Non si può non comunicare I Cinque assiomi sulla comunicazione 2 Comunichiamo con il linguaggio verbale e con quello del corpo e della voce I Cinque assiomi sulla comunicazione 3 Ogni evento della comunicazione è simultaneamente stimolo, risposta e rinforzo I Cinque assiomi sulla comunicazione 4 In ogni comunicazione c’è un aspetto di contenuto ed un aspetto di relazione I Cinque assiomi sulla comunicazione Il messaggio è il contenuto della comunicazione (Può essere: informazione, notizia, comando, richiesta, idea, emozione) La relazione sono le regole ed i comportamenti dei soggetti nella comunicazione (risponde alle domande: chi sono io per te? Chi sei tu per me? Che tipo di rapporto abbiamo o possiamo avere?) 4 I Cinque assiomi sulla comunicazione 4 La struttura del messaggio determina la relazione: Ordini, domande, affermazioni, presuppongono e/o determinano rapporti diversi tra gli interlocutori. I soggetti possono assumere posizioni diverse: superiorità, inferiorità o parità. Nella relazione comunicativa i ruoli possono mantenersi rigidi (status) o variare (cooperazione). I Cinque assiomi sulla comunicazione La comunicazione risulta efficace quando gli interlocutori si trovano d’accordo sul contenuto e sulla relazione 4 a) Quando tra i soggetti vi è accordo sul contenuto e disaccordo sulla relazione, si crea disorientamento ed incertezza; b) Quando tra i soggetti vi è accordo sulla relazione e disaccordo sul contenuto, si ha il conflitto delle idee e delle posizioni; c) Quando tra i soggetti vi è disaccordo sia sul contenuto e sulla relazione, si ha il conflitto e la rottura. I Cinque assiomi sulla comunicazione 4 Il Contesto: è l’insieme di informazioni, conoscenze e circostanze in cui si verifica la comunicazione Ambiente Fisico (spazio/tempo) Sociale (identità dei soggetti, immagine dell’altro, avvenimenti precedenti) Frasi, constatazioni, azioni, assumono significato in rapporto alla situazione in cui si verificano I Cinque assiomi sulla comunicazione 4 Solo nel contesto Messaggi e Comportamenti (Contenuto e Relazione) assumono significato Quando c’è un cambiamento di contesto ed i soggetti che comunicano non ne sono consapevoli, si creano incomprensioni. I Cinque assiomi sulla comunicazione 5 Gli scambi sono simmetrici o complementari TEORIA DELLA COMUNICAZIONE MESSAGGIO RICEVENTE EMITTENTE RUMORE MESSAGGIO EMITTENTE RUMORE FEED - BACK RICEVENTE EMITTENTE STABILISCE I SUOI OBBIETTIVI,CODIFICA (TRADUCE IN UN LINGUAGGIO APPROPRIATO), TRASMETTE ATTRAVERSO UN CANALE (PAROLE, SCRITTI, GESTUALITA’ ,ETC.) E R R U M O RICEVENTE DECODIFICA (INTERPRETA) ACCORGIMENTI PER ELIMINARE O RIDURRE IL RUMORE COME FATTORE DI DISTURBO 1. USARE ESPRESSIONI CONCRETE PIU’ CHE ASTRATTE 2. SCEGLIERE I TERMINI PIU’ NOTI 3. IMPIEGARE POCHI AGGETTIVI E ADOTTARE IL PIU’ POSSIBILE VERBI AL PRESENTE 4. RICORDARE CHE, IN GENERE, LA FORMA MIGLIORE E’ QUELLA CHE RICHIEDE UNO SFORZO INTERPRETATIVO MINIMO NEL COLLEGAMENTO TRA LE PARTI 5. AVER CHIARO CHE PIU’ LA QUESTIONE CHE TRATTIAMO E’ SPECIALISTICA, PIU’ BISOGNA FARE ATTENZIONE ALLA SCELTA DEI TERMINI DA USARE LA FASE SUCCESSIVA ALL’INTERNO DEL PROCESSO COMUNICATIVO E’ QUELLA CHE PREVEDE UN MESSAGGIO DI RITORNO, O RISPOSTA ( FEED-BACK ), ESPLICITA O IMPLICITA, IN CUI I RUOLI DEI SOGGETTI SI INVERTONO: IL NOSTRO RICEVENTE DIVENTA EMITTENTE, E CI INVIA A SUA VOLTA UN MESSAGGIO. OSSERVANDO IL FEED-BACK E’ POSSIBILE VALUTARE L’EFFICACIA DELLA NOSTRA OPERAZIONE DI COMUNICAZIONE ED EVENTUALMENTE CORREGGERE IL PROCESSO COMUNICATIVO ADATTANDOLO ALL’OBIETTIVO DESIDERATO FORME DI COMUNICAZIONE • COMUNICAZIONE VERBALE • COMUNICAZIONE SCRITTA • COMUNICAZIONE TELEFONICA • COMUNICAZIONE COMPORTAMENTALE • COMUNICAZIONE GESTUALE COMUNICAZIONE VERBALE COMUNICAZIONE NON VERBALE COMUNICAZIONE PARAVERBALE • COLLOCAZIONE SPAZIALE • TONO ORIENTAMENTO • ATTEGGIAMENTO POSTURALE E DI MOVIMENTO • DIREZIONE DELLO SGUARDO • MIMICA FACIALE • GESTI • TIMBRO • TEMPO (VELOCITA’,PAUSE) • VOLUME DELLA VOCE • ESPRESSIONI SONORE DI VARIO GENERE ATTENZIONE !!! PER QUANTO I CONTENUTI CHE VOGLIAMO COMUNICARE SIANO IMPORTANTI E PROFONDI , SE NON LI TRASMETTIAMO CON LA NECESSARIA FORZA E IL NECESSARIO ENTUSIASMO, IL NOSTRO MESSAGGIO RISCHIA DI ESSERE POCO EFFICACE COMUNICAZIONE VERBALE SI PUO’ AFFERMARE CHE NON ESISTE UNA FORMA DI COMUNICAZIONE VERBALE PURA. INFATTI, AD OGNI PAROLA SI ACCOMPAGNA UNA SERIE DI ATTEGGIAMENTI CHE CONTRIBUISCONO A RAFFORZARE O AD INDEBOLIRE IL NOSTRO MESSAGGIO COMUNICAZIONE = COMPORTAMENTO COMUNICAZIONE E’ COMPORTAMENTO: CIO’ CHE L’ALTRO RECEPISCE NON DIPENDE SOLO DA QUELLO CHE DICO MA , FATTO ANCORA PIU’ IMPORTANTE, DA COME LO DICO. COMUNICAZIONE NON VERBALE •COLLOCAZIONE SPAZIALE,ORIENTAMENTO E DISTANZA DALL’ INTERLOCUTORE •ATTEGGIAMENTO POSTURALE E DI MOVIMENTO (POSIZIONE ERETTA,PROTESA ETC.) •DIREZIONE DELLO SGUARDO •MIMICA FACCIALE •GESTI (MOLTO UTILI SE SI PARLA IN PUBBLICO) ATTEGGIAMENTI CHE RIENTRANO NELLA : •COMUNICAZIONE NON VERBALE •COMUNICAZIONE PARAVERBALE Comunicazione Paraverbale •TONO ( CHE QUALIFICA IL TIPO DI COMUNICAZIONE) •TIMBRO •TEMPO (VELOCITA’, PAUSE,ETC,) •VOLUME DELLA VOCE •ESPRESSIONI SONORE DI VARIO GENERE (RIDERE, SOSPIRARE TOSSIRE,ETC.) SPESSO E’ PROPRIO A QUESTI FATTORI CHE IL NOSTRO INTERLOCUTORE DA’ INCONSCIAMENTE PIU’ IMPORTANZA. BISOGNA QUINDI MANTENERE UN BUON LIVELLO DI COERENZA TRA IL MESSAGGIO VERBALE CHE VOGLIAMO ESPRIMERE E I FATTORI NON VERBALI E PARAVERBALI PAROLE PARAVERBALE NON VERBALE 55% NON VERBALE PAROLE 7% PARAVERBALE 38% INCISIVITA’ DELLA COMUNICAZIONE 100 VOLONTA’ DELL’EMITTENTE DI COMUNICARE 70 CAPACITA’ DI TRASFORMAZIONE ED ESPLICAZIONE 50 RICEZIONE-INTERFERENZE A CAUSA DEL RUMORE 40 DECODIFICA ( INTERPRETAZIONE ) 15 RICORDO E M I T T E N T E R I C E V E N T E “Quello che abbiamo comuni è quello che l’altro ha capito!!!” P. Watzlawick UNA ORGANIZZAZIONE ESISTE QUANDO VI SIANO PERSONE IN GRADO DI COMUNICARE LE UNE CON LE ALTRE, DISPOSTE A DARE UN CONTRIBUTO INDIVIDUALE, E DECISE A PERSEGUIRE UN FINE COMUNE OVE VI SIA UNA ORGANIZZAZIONE CHE EROGA SERVIZI, TUTTO DIVENTA COMUNICAZIONE: TUTTO CIO’ CHE E’ VISIBILE ED ENTRA IN CONTATTO CON L’INTERLOCUTORE “COMUNICA”, CIOE’ CONTRIBUISCE ALLA BUONA O CATTIVA REPUTAZIONE DEI SERVIZI E QUINDI DELLA ORGANIZZAZIONE DIFFERENZE TRA INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE INFORMAZIONE a) messaggio unidirezionale emittente verso ricevente b) assenza di partecipazione e mancanza di ascolto c) assenza di relazione COMUNICAZIONE a) messaggio bidirezionale: andata e ritorno fra emittente e ricevente b) partecipazione emotiva e ascolto reciproco c) avvio di una relazione comunicativa Comunicazione – Informazione Informiamo scrivendo Esercitazione Informiamo scrivendo Il volantino, il manifesto, il comunicato stampa Partiamo da noi… definiamo i nostri obiettivi cosa vogliamo comunicare: quali idee quali informazioni quali emozioni con quale ordine di importanza quali risposte vogliamo ottenere Informiamo scrivendo …e pensiamo al destinatario definiamo le sue caratteristiche quanto è interessato all’argomento quanto è preparato sull’argomento quale codice utilizza Informiamo scrivendo …e verifichiamo La disponibilità di …. spazio tempo attenzione Informiamo scrivendo Il Volantino sta in una pagina si legge velocemente rispetta la proporzione spazio/testo può essere indirizzato a lettori selezionati contiene un numero limitato di informazioni contiene in premessa e richiama alla fine le informazioni essenziali Informiamo scrivendo Il Comunicato Stampa si indirizza a un lettore indistinto dichiara all’inizio l’autore ordina le informazioni per importanza si adatta allo spazio dedicato dal giornale può essere “tagliato” senza danno Informiamo scrivendo Il Manifesto si legge stando in piedi si legge da lontano usa caratteri grandi richiama l’attenzione utilizza immagini condensa le informazioni in frasi brevi Informiamo scrivendo Come preparare un testo scritto 1. Definizione degli obiettivi informativi (appunti, scaletta, mappa concettuale) 2. Stesura del testo Informiamo scrivendo Come preparare un testo scritto 3. Verifica risultato/obiettivi - comprensibilità del testo (linguaggio, lunghezza delle frasi, chiarezza dei periodi) - dimensione del testo (riduzione delle informazioni, riduzioni delle frasi e/o parole) - ortografia (grammatica, punteggiatura) 4. Impostazione grafica (titoli, caratteri, sottolineature, riquadri, immagini) Strumenti per migliorare la comunicazione L’Ascolto L’ascolto è la parte ricettiva della comunicazione Significa: - Ricevere informazioni (vista e audio) - Dare significato alle informazioni - Esprimere valutazioni in merito alle informazioni - Rispondere Strumenti per migliorare la comunicazione Saper ascoltare permette di capire con chiarezza Capire con chiarezza permette di rispondere appropriatamente Rispondere appropriatamente permette di incentivare la comunicazione Incentivare la comunicazione permette di promuovere la collaborazione I buoni ascoltatori non sono quelli che stanno in silenzio, ma quelli che danno segno di comprendere e, se è il caso, fanno domande per capire Meglio il messaggio Strumenti per migliorare la comunicazione L’ASCOLTO ATTIVO Momento attivo del processo comunicativo STEREOTIPI sui modi di ascoltare: (ascolto spontaneo) PASSIVITA’ Per ascoltare non bisogna far niente; Condizione sufficiente è che chi ci parla sia UDIBILE e COMPRENSIBILE Strumenti per migliorare la comunicazione L’ASSCOLTO ATTIVO Momento attivo del processo comunicativo STEREOTIPI sui modi di ascoltare: (ascolto spontaneo) NATURALEZZA L’ascolto non richiede accorgimenti particolari, è un fenomeno spontaneo e coincide con lo stare a sentire qualcuno che parla Strumenti per migliorare la comunicazione LIMITI DELL’ASCOLTO SPONTANEO Si limita all’aspetto verbale della comunicazione; E’ condizionato dall’istintiva tendenza di chi ascolta a pensare subito a cosa rispondere, invece di ACCOGLIERE ciò che l’altro dice Strumenti per migliorare la comunicazione ASCOLTO ATTIVO SIGNIFICA CHE: chi ascolta non è un ricevente passivo Ma qualcuno che agisce in modo finalizzato per facilitare la comunicazione Strumenti per migliorare la comunicazione L’ ASCOLTATORE ATTIVO SI ATTIVA PER: Capire che cosa vuole comunicare l’interlocutore Capire a quale scopo lo sta comunicando Evitare di interpretare soggettivamente i messaggi dell’interlocutore Cercare di individuare e rimuovere eventuali ostacoli al libero fluire della comunicazione Far capire che ha ascoltato e capito Strumenti per migliorare la comunicazione L’ ASCOLTO ATTIVO E’ UNA TECNICA DI ASSERTIVITA’ E SI FONDA: Sulla capacità di leggere i segnali che ci invia l’interlocutore Sulla capacità di controllare i segnali che noi emettiamo e di finalizzarli a favorire una espressione più aperta ed una maggiore comprensione Sulla capacità di ascoltare non solo i contenuti (parole) ma anche la relazione (cnv) Strumenti per migliorare la comunicazione SEGNALI DI NON ASCOLTO NELLA RELAZIONE (CNV) Non guardare negli occhi chi parla Dare l’impressione di non poter star fermi Avere sempre troppo da fare Essere costantemente interrotti (telefono, visite…) Fare troppe domande interrompendo chi parla Strumenti per migliorare la comunicazione SEGNALI DI NON ASCOLTO NELLA RELAZIONE (CNV) Non mostrare interesse Essere aggressivi, non obiettivi Fraintendere a proprio vantaggio Non essere abbastanza umili Stare troppo sulla difensiva Strumenti per migliorare la comunicazione LA CAPACITA’ DI ASCOLTO E’ CONNESSA: Con il fornire il feed-back sulla corretta ricezione dei messaggi per chiarire e favorire il proseguimento della comunicazione Strumenti per migliorare la comunicazione LA CAPACITA’ DI RICEZIONE E’ CONNESSA: Comunicare l’intenzione di VOLER CAPIRE idee e sentimenti dell’emittente Comprendere ed interpretare le idee e i sentimenti espressi dall’interlocutore Strumenti per migliorare la comunicazione PRINCIPALI OSTACOLI AD UN ASCOLTO EFFICACE: La tendenza a giudicare (approvando o disapprovando) il messaggio ricevuto La tendenza al giudizio è particolarmente accentuato quando sono coinvolti sentimenti ed emozioni e/o gli interlocutori esprimono punti di vista e valori diversi Strumenti per migliorare la comunicazione L’ASCOLTO ATTIVO SI FONDA SU: 1) Manifestazioni d’interesse 2) Richieste mirate 3) Espressioni d’intesa (a cui corrispondono specifiche azioni da compiere) Strumenti per migliorare la comunicazione 1) Manifestazioni d’interesse; “ciò che dici mi interessa” con il linguaggio non verbale con il contatto visivo con il linguaggio del corpo (no segni di impazienza o disagio) non interrompere, non distrarsi Strumenti per migliorare la comunicazione 2) Richieste mirate “Sto cercando di facilitarti la comunicazione” invito a iniziare la comunicazione incoraggio a continuare richiesta di informazioni stimoli ad approfondire Strumenti per migliorare la comunicazione 3) Espressioni di intesa “Cerco e do conferme sulla qualità della comprensione” parafrasare il contenuto esposto riflettere i sentimenti e le intenzioni dell’interlocutore Riassumere Strumenti per migliorare la comunicazione L’ASCOLTO ATTIVO IMPLICA: Una continua verifica volta ad accertarsi di aver ben compreso La conferma all’interlocutore che lo stiamo ascoltando Strumenti per migliorare la comunicazione PERCHE’ L’ASCOLTO ATTIVO ABBIA UNA QUALITA’ EFFICACE DEVE ESSERE: EMPATICO non limitato ai contenuti, ma esteso agli stati emotivi ed alla relazione REATTIVO non passivo, ma con feed-back di rinforzo e informativi SELETTIVO Teso all’ottimizzazione del processo, individua argomenti rilevanti e stimola l’interlocutore a concentrarsi su questa Strumenti per migliorare la comunicazione ASCOLTO: DIECI CONSIGLI UTILI 1) Ascoltare attentamente senza interrompere; 2) Riconoscere le sensazioni agli altri; 3) Fare domande di precisione; 4) Attenersi all’argomento; 5) Essere pazienti; Strumenti per migliorare la comunicazione ASCOLTO: DIECI CONSIGLI UTILI 6) Non giudicare a priori; 7) Non fare la lettura del pensiero; 8) Non reagire emotivamente; 9) Argomentare in modo assertivo; 10) Essere centrati sull’interlocutore e non su di noi Strumenti per migliorare la comunicazione LA COMUNICAZIONE ASSERTIVA L’assertività è una attitudine comunicativa per far valere la propria posizione rispettando le opinioni degli altri Non è, quindi, necessario prevalere sugli interlocutori o manipolarli Non condividere le loro opinioni non significa non rispettare gli interlocutori che le esprimono Strumenti per migliorare la comunicazione COMPONENTI DELL’ ASSERTIVITA’ Avere stima di sé e degli altri; Saper ascoltare e comunicare con efficacia; Saper assumere i rischi delle proprie decisioni; Saper dire di no senza offendere; Saper ammettere un errore; Saper criticare in modo costruttivo e saper fare complimenti; Avere chiarezza degli obiettivi da perseguire Strumenti per migliorare la comunicazione ATTEGGIAMENTI COMUNICATIVI Vivo interesse per gli altri MANIPOLAZIONE ASSERTIVITA’ dissimulazione franchezza FUGA AGGRESSIVITA’ Ripiegamento in sé stessi Strumenti per migliorare la comunicazione FUGA Gli atteggiamenti più frequenti sono dovuti a: Carenza di abilità comportamentali e relazionali; Inattività; Timore di perdere l’approvazione degli altri; Violenza (anche verso se stessi). Strumenti per migliorare la comunicazione AGGRESSIVITA’ Gli atteggiamenti più frequenti sono dovuti a: Convinzione che gli altri siano meno efficienti e necessitino di continue sollecitazioni; Deliberata volontà di mettere gli interlocutori in condizioni di inferiorità; Dimostrazione di scarso rispetto degli altri; Atteggiamento critico e svalutativo, tendenza a non ascoltare gli altri; Strumenti per migliorare la comunicazione MANIPOLAZIONE Gli atteggiamenti più frequenti sono dovuti a: Dissimulazione selettiva che mira a trasmettere solo i messaggi che permettono di raggiungere i propri obiettivi Tendenza a trattenere le informazioni e a trasferirle in modo parziale, tardivo o alterato a proprio vantaggio. Può essere efficace nel breve periodo, ma, se scoperto, il manipolatore perde ogni credibilità agli occhi degli interlocutori; Strumenti per migliorare la comunicazione ASSERTIVITA’ Gli atteggiamenti più frequenti sono dovuti a: Capacità di ascolto degli altri con buon livello di franchezza; Capacità di chiedere, cioè di saper esplicitare bisogni, difficoltà, sentimenti, ecc.. Sapendo che l’interlocutore può dire di no. Strumenti per migliorare la comunicazione Alcuni esempi…. MANCANZA DI ASSERTIVITA’ FORMULAZIONE ASSERTIVA Inutile pensarci, sono sicuro di ricevere un rifiuto da parte dell’Amministrazione Cercherò di convincere l’Amministrazione Mi domando come mai sono invitato a questa riunione Chiederò perché sono stato invitato a questa riunione Io non so veramente cosa fare Sai chi mi può dire come si di questa pratica tratta questo genere di cose? Fatemelo il più velocemente possibile Pensate di poter terminare per giovedì a mezzogiorno? Strumenti per migliorare la comunicazione Altri esempi …. MANCANZA DI ASSERTIVITA’ FORMULAZIONE ASSERTIVA Vi vedrò più tardi Non ho tempo adesso, se ne può parlare verso le 16.00 Questa volta mi sente! Bisogna che gli spieghi perché così non va bene … Naturalmente voi non avete parlato con il contabile? Avete pensato di avvertire la contabilità? Vi terrò al corrente del Mi dispiace, ma non avete i seguito che potremo dare alla requisiti per questo caso vostra candidatura Esercitazione Comunichiamo in … riunione LA RIUNIONE È uno strumento di lavoro per produrre risultati E’ uno strumento di integrazione tra le persone Comunichiamo in … riunione LA RIUNIONE Si articola in due momenti distinti: PRIMA (preparazione) DURANTE (svolgimento) Comunichiamo in … riunione PRIMA La preparazione significa definire: Finalità (consultiva, decisionale, propositiva,..) Contenuto (argomento/i all’ordine del giorno) Funzioni (relatore, coordinatore, presidente) Tempi (inizio, durata, fine) Regole (numero interventi, durata interventi..) Comunichiamo in … riunione DURANTE A) INFORMAZIONE B) ELABORAZIONE C) DECISIONE B A C La elaborazione deve avvenire durante la riunione, non prima La fase di elaborazione è più conflittuale e pertanto la più costruttiva Comunichiamo in … riunione IL GRUPPO Il risultato è superiore alla somma delle competenze e conoscenze dei singoli; Ognuno esce con qualcosa in più, di quello con cui è entrato, purché …… Comunichiamo in … riunione IL GRUPPO obiettivo Se fra i vertici esiste equilibrio, le cose funzionano io altri obiettivo io altri Ottima interazione, benessere nel gruppo, ma scarsa capacità di raggiungere l’obiettivo obiettivo io altri Tutto è finalizzato a raggiungere l’obiettivo, gli individui e le loro interazioni sono sacrificati Comunichiamo …. parlando L’INTERVENTO Serve a: INFORMARE COSTRUIRE UNA RELAZIONE CONVINCERE Comunichiamo …. parlando L’INTERVENTO alcuni concetti chiave: LEGITTIMITA’ ruolo di chi parla CREDIBILITA’ prove AFFETTIVITA’ distanza Comunichiamo …. parlando L’INTERVENTO LEGITTIMITA’ ( a che titolo, con che ruolo) IDENTITA’ ciò che si è PERSONALITA’ caratteristiche distintive Comunichiamo …. parlando L’INTERVENTO CREDIBILITA’ ( le prove) CREDENZIALI quello che si è fatto CAPACITA’ quello che si può fare Comunichiamo …. parlando L’INTERVENTO FORNIRE DELLE RISPOSTE INTERCETTARE LA DOMANDA Ascoltare Fare emergere i bisogni e i desideri Cosa interessa davvero Entrare negli aspetti concreti Definire il beneficio Comunichiamo …. parlando L’INTERVENTO UNA COMUNICAZIONE EFFICACE PARLA DI: FUTURO SPERANZA BENEFICIO Comunichiamo …. Parlando in pubblico L’importante non è solo quello che dite, ma come lo dite … Comunichiamo …. Parlando in pubblico La preparazione ….. quale obiettivo ho, cosa mi prefiggo di ottenere; per quale motivo mi dovrebbero ascoltare? in quale scenario avviene l’intervento? Comunichiamo …. Parlando in pubblico L’inizio … è come un decollo di un aereo …. bisogna conquistare l’attenzione del pubblico Autopresentazione Breve introduzione Portarsi il più presto possibile sul tema principale Comunichiamo …. Parlando in pubblico L’inizio … è come un decollo di un aereo …. Evitare di scusarsi per la mancanza di preparazione o per la scarsa capacità oratoria (se non siamo preparati o pensiamo di non essere capaci o abbiamo paura, siamo nella zona di panico e non nella zona di rischio ….. cerchiamo qualcuno che lo faccia per noi) Comunichiamo …. Parlando in pubblico L’inizio … è come un decollo di un aereo …. raccontare un aneddoto (inerente); aprire con un esempio specifico; mostrare qualcosa al pubblico; collegarsi a qualcosa che è appena accaduto; porre una domanda; incominciare con una citazione; legare il tema agli interessi personali del pubblico. Comunichiamo …. Parlando in pubblico Poi bisogna mantenersi in quota …. lavorare sui bisogni e sulle motivazioni all’ascolto dei presenti; monitorare costantemente il pubblico per orientare i contenuti e gli obiettivi. Comunichiamo …. Parlando in pubblico Poi bisogna mantenersi in quota …. In questa fase possono assumere importanza gli elementi accessori: l’uso di videoproiettore; l’uso del microfono; Comunichiamo …. Parlando in pubblico Poi bisogna mantenersi in quota …. Lo sguardo …. non guardare nessuno … guardare tutti Lo spazio …. tu … in mezzo! che tutti lo vedano Comunichiamo …. Parlando in pubblico Poi bisogna mantenersi in quota …. i gesti … le tue mani parlano con te … per parlare con gli altri le parole … gli esempi aiutano a capire frasi brevi … pause frequenti … senza correre tirate il fiato Comunichiamo …. Parlando in pubblico e bisogna atterrare bene …. Le conclusioni sono il messaggio più atteso confermare i punti principali lanciare … un messaggio da ricordare … costruito in volo Comunichiamo …. parlando SIMULAZIONE L’Assemblea Comunichiamo …. parlando L’Assemblea Cosa fare prima …….. Definire chiaramente l’argomento Raccogliere dati ed informazioni Sistemare il materiale in modo facile da consultare Collocare l’orologio davanti sul tavolo Comunichiamo …. parlando L’Assemblea Cosa fare prima …….. Convocazione esplicitare gli argomenti all’ordine del giorno; esplicitare le finalità; fornire informazioni, documentazione. Comunichiamo …. parlando L’Assemblea Cosa fare prima …….. Luogo spazio adeguato al numero dei partecipanti; posti a sedere; acustica, visibilità, luminosità, temperatura. Comunichiamo …. parlando L’Assemblea Cosa fare prima …….. Regole funzioni di coordinamento (attribuzione della parola, durata degli interventi); modalità e tempi di presentazione di documenti (ordini del giorno, emendamenti, ecc.); modalità di voto. Comunichiamo …. parlando L’Assemblea Cosa fare prima …….. Tempi definire la durata complessiva; definire la durata delle fasi: - introduzione; - discussione; - conclusione; - decisione. Comunichiamo …. parlando L’Assemblea Cosa fare prima …….. Tenere presente l’assemblea Comunichiamo …. parlando L’Assemblea Cosa fare prima …….. Cosa è probabile che sappia sull’argomento: quale materiale è stato fornito prima…… quali precedenti ci sono stati ….. la platea è omogenea???? Comunichiamo …. parlando L’Assemblea Cosa fare prima …….. Le probabili obiezioni ….. sono presenti probabili “disturbatori”? posso prevedere i punti critici? Comunichiamo …. parlando L’Assemblea Cosa fare prima …….. Preparare accuratamente l’introduzione “… nei primi minuti ci si gioca una buona parte della disponibilità all’ascolto” contenuta nei tempi; chiara nell’esposizione; limitata alle informazioni principali. Comunichiamo …. parlando L’Assemblea Gestione …….. Guidare la discussione incoraggiare la partecipazione; controllare il rispetto dei tempi; non permettere che qualcuno monopolizzi; evitare discussioni personali; contenere la discussione all’o.d.g.; fare periodicamente il punto della situazione. Comunichiamo …. parlando L’Assemblea Gestione …….. Livello di attenzione supporto di strumenti (microfono, megafono, lavagna luminosa, videoregistratore); tono della voce; postura; uso di esempi e metafore. Comunichiamo …. parlando L’Assemblea Conclusione …….. Passare in rassegna i punti della discussione Gli elementi di novità e di maggior rilievo Comunichiamo …. parlando L’Assemblea Conclusione …….. Passare in rassegna le posizione emerse Elencare i passaggi di maggior interesse utili alla definizione della proposta Comunichiamo …. parlando L’Assemblea Conclusione …….. Citare il punto di vista delle minoranze Dare legittimità anche alle posizioni di minoranza, specificando che non sono la maggioranza Comunichiamo …. parlando L’Assemblea Conclusione …….. Fare il punto Esprimere, in termini di obiettivo, qual è la decisione assunta dall’assemblea Comunichiamo …. parlando L’Assemblea Conclusione …….. Ottenere il consenso sulle posizioni emerse Fare esprimere l’assemblea: -Il voto(?) -I segnali di consenso; -- il referendum (?) Comunichiamo …. parlando Conclusione …….. L’Assemblea Concludere in modo operativo Con l’obiettivo definito, esplicitando quali saranno i passi successivi che saranno effettuati e quando vi rivedrete E comunque …. Essere pronti e disponibili ad affrontare ed accettare le modifiche al nostro programma. Bibliografia per approfondire …. Bruna Zani/Patrizia Selleri/Dolores David LA COMUNICAZIONE Ed. La Nuova Italia Scientifica Paul Watzlawick/Janet Helmick Beavin/Don D. Jackson PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE UMANA Casa Editrice Astrolabio Paul Watzlawick ISTRUZIONI PER RENDERSI INFELICI Ed. Feltrinelli Paul Watzlawick DI BENE IN PEGGIO Ed. Feltrinelli Daniela Lenti Boero/Marina Puntellini OLTRE LE PAROLE Ed. Quattroventi Silvio Morganti LE VOCI DEL SIILENZIO Ed. Fenomeni – Editori Riuniti Franco Nanetti GIOCHI FORMATIVI Ed. AIPAC Psicologia & Pedagogia Madelyn Burley-Allen IMPARARE AD ASCOLTARE Ed. Franco Angeli Nicoletta Cavazza COMUNICAZIONE E PERSUASIONE Ed. Il Mulino Bruno M. Mazzarra STEREOTIPI E PREGIUDIZI Ed. Il Mulino