LA RISPOSTA ALLE DOMANDE DELL’UOMO LECTIO NEL CAPITOLO 10 DEL VANGELO DI GIOVANNI, GESU’ (CHE È GIÀ STATO DEFINITO LUCE DEL MONDO) DOPO AVER MOSTRATO DI AVERE IL POTERE DI RIDARE LA VISTA, PUO’ AFFERMARE DI ESSERE L’UNICO PASTORE CHE CONDUCE LE PECORE ALLA SALVEZZA, (IL MESSIA ATTESO). IL PASTORE GUIDA IL POPOLO IN UN ESODO SALVIFICO E IL SUO BASTONE E IL SUO VINCASTRO DANNO SICUREZZA ANCHE ATTRAVERSO LA VALLE OSCURA IL PASTORE INFATTI DEVE CONDURRE IL GREGGE ALL’OVILE E LE PECORE ASCOLTANO LA SUA VOCE E LO SEGUONO. IL PASTORE E’ IL COMPAGNO DI VITA E DI VIAGGIO DEL SUO GREGGE. “Allora Gesù disse loro di nuovo: “In verità, in verità vi dico : io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti, ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato. Entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere, io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore.” (Gv. 10,7-15) GESU’ E’ L’UNICO MEDIATORE TRA DIO E GLI UOMINI. CHI PASSA ATTRAVERSO LA SUA MEDIAZIONE TROVERA’ SALVEZZA, SICUREZZA E PIENEZZA DI VITA. SAN GIOVANNI CRISOSTOMO SPIEGA CHE LA PORTA RAPPRESENTA LE SCRITTURE SACRE: “QUESTE INFATTI CI CONDUCONO A DIO ED APRONO ALLA CONOSCENZA DI DIO. SE POI IN SEGUITO EGLI SI DICE “PORTA” NESSUNO SI TURBI: INFATTI SI DICE PASTORE E PORTA SECONDO LE DIVERSE MODALITA’ DELLA SUA ECONOMIA DI SALVEZZA. INFATTI QUANDO OFFRE NOI AL PADRE, SI CHIAMA PORTA, QUANDO SI PRENDE CURA DI NOI SI CHIAMA PASTORE!” MEDITATIO a) RIFLETTIAMO b) LA CHIESA CI INSEGNA c) IL NOSTRO CARISMA a) RIFLETTIAMO GESU’, PAROLA INCARNATA, E’ LA RISPOSTA ALLE DOMANDE DELL’UOMO. E’ COLUI CHE DA’ SENSO ALLA VITA DELL’UOMO. COME IL PASTORE PROVVEDE A TUTTE LE ESIGENZE DELLE PECORE, COSI’ GESU’ PROVVEDE A NOI FINO AL PUNTO DI DARE LA SUA VITA PER NOI. IN QUESTO ATTEGGIAMENTO ATTENTO E DELICATO C’E’ TUTTO L’AMORE MISERICORDIOSO DEL PADRE PER I SUOI FIGLI, CHE SI PREOCCUPA DI NON FAR MANCARE LORO QUELLO DI CUI HANNO BISOGNO. QUESTA CERTEZZA E’ IN GRADO DI CAMBIARE LA NOSTRA VITA PERCHE’ TROVARSI NEL BUIO E NELL’OSCURITA’ NON SIGNIFICA PIU’ PAURA E SGOMENTO MA CONSAPEVOLEZZA DI NON ESSERE SOLI. MEDITATIO a) RIFLETTIAMO b) LA CHIESA CI INSEGNA c) IL NOSTRO CARISMA b) LA CHIESA CI INSEGNA Dio ascolta l’uomo e risponde alle sue domande In questo dialogo con Dio comprendiamo noi stessi e troviamo risposta alle domande più profonde che albergano nel nostro cuore. La Parola di Dio, infatti, non si contrappone all’uomo, non mortifica i suoi desideri autentici, anzi li illumina, purificandoli e portandoli a compimento. Come è importante per il nostro tempo scoprire che solo Dio risponde alla sete che sta nel cuore di ogni uomo! Nella nostra epoca purtroppo si è diffusa, soprattutto in Occidente, l’idea che Dio sia estraneo alla vita e ai problemi dell’uomo e che anzi la sua presenza possa essere una minaccia alla sua autonomia. In realtà, tutta l’economia della salvezza ci mostra che Dio parla ed interviene nella storia a favore dell’uomo e della sua salvezza integrale…….Proprio Gesù si presenta a noi come colui che è venuto perché possiamo avere la vita in abbondanza…Dobbiamo mostrare la Parola di Dio come apertura ai propri problemi, come risposta alle proprie domande, un allargamento dei propri valori ed insieme come una soddisfazione alle proprie aspirazioni…………… San Bonaventura afferma nel Breviloquium: “il frutto della sacra Scrittura non è uno qualsiasi, ma addirittura la pienezza della felicità eterna. Infatti la sacra scrittura è appunto il libro nel quale sono scritte parole di vita eterna perché, non solo crediamo, ma anche possediamo la vita eterna, in cui vedremo, ameremo e saranno realizzati tutti i nostri desideri” (Verbum Domini n.23) …………Come Pastori e veri Padri, coadiuvati dai Sacerdoti e dagli altri collaboratori, abbiamo il compito di radunare la famiglia dei fedeli e fomentare in essa la carità e la comunione fraterna. Per quanto si tratti d'una missione ardua e faticosa, nessuno si perda d'animo. Con Pietro e con i primi discepoli anche noi rinnoviamo fiduciosi la nostra sincera professione di fede: Signore, “sulla tua parola getterò le reti” (Lc 5, 5)! Sulla tua Parola, o Cristo, vogliamo servire il tuo Vangelo per la speranza del mondo! ».12 In questo modo, vivendo come uomini di speranza e rispecchiando nel proprio ministero l'ecclesiologia di comunione e di missione, i Vescovi saranno davvero motivo di speranza per il loro gregge. Noi sappiamo che il mondo ha bisogno della « speranza che non delude » (cfr Rm 5, 5). Noi sappiamo che questa speranza è Cristo. Lo sappiamo e perciò predichiamo la speranza che scaturisce dalla Croce. Ave Crux spes unica! Questo saluto, risuonato nell'aula sinodale nel momento centrale dei lavori della X Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi, risuoni sempre sulle nostre labbra, perché la Croce è mistero di morte e di vita. La Croce è divenuta per la Chiesa « albero della vita ». Per questo noi annunciamo che la vita ha vinto la morte. (Es.Apost. “Pastores Gregis” n° 5 di Giovanni Paolo II MEDITATIO a) RIFLETTIAMO b) LA CHIESA CI INSEGNA c) IL NOSTRO CARISMA IL NOSTRO CARISMA MADRE SPERANZA CI INVITA A CONSIDERARE GESU’ COME PORTA DI SALVEZZA E BUON PASTORE “……In essa sta la salvezza perché non c’è porta più sicura per salvarci che l’umiltà di Gesù Cristo, dal momento in cui si umiliò, e Dio quindi lo innalzò. Si entra per essa imitando la vita di Gesù e avendo la mente fissa in Lui……………… In Lui , figlie mie, è la vita in abbondanza: Egli si annichilì per darci la vita dell’anima e per farci crescere sempre più in questa vita mediante la nostra collaborazione. Gesù Cristo è il buon Pastore che pascola il suo gregge, le sue pecore. Egli possiede del buon Pastore le due condizioni indispensabili: conoscere le proprie pecore per dare la vita per esse. (Las esclavas, p. 216) “……..Quanto più la pecora si trova ferita, il pastore più la cura e pulisce perché la polvere non porti infezione nelle sue piaghe.” (Exhortaciones, 3 agosto 1965) MADRE SPERANZA CI INVITA AD IMITARE GESU’ NELL’ABBRACCIARE E PULIRE NEI NOSTRI FRATELLI LA POLVERE DELLE MISERIE UMANE, TRATTANDOLI CON AFFETTO Salmo 23 Il Signore è il mio pastore non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Rinfranca l'anima mia, mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca. Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni. ORATIO CONTEMPLATIO Giudica se, in ogni tua attività o interesse, stai percorrendo la strada che conduce al Regno di Dio Immagini dal Congresso della Misericordia; su di esse possiamo continuare la nostra contemplazione. Lampada della misericordia Il Crocefisso dell’Amore Misericordioso presentato in “trompe-l’oeil”