Ricche, accessibili, gratuite: l’economia del dono sfida gli editori Subito “il messaggio”: sono cambiate un sacco di cose negli ultimi dieci anni. Il “nuovo” è qui per restare e bisogna farci i conti. Governarlo, come dicono in tanti. ricche, belle e accessibili La nascita della riviste open access rappresenta uno di questi cambiamenti: ma “ricche, belle e accessibili” non sono solo le riviste, ma anche – più in generale – le informazioni e le conoscenze sul web. Facciamo un passo indietro. Internet ha cambiato la nostra percezione delle cose. la percezione dell’abbondanza Credevamo che il negozio di quartiere avesse tutto: pane, latte, sapone. Al suo posto il supermercato e poi l’ipermercato. La società dell’abbondanza l’abbiamo infine identificata nei centri commerciali. C’è tutto ciò che ci occorre. O no? abbondanza scarsezza abbondanza il sospetto del limite Biblioteche specialistiche offrono l’accesso a migliaia di riviste, a banche dati, a sistemi di gestione della conoscenza. Medline ha 18 milioni di record. Ma le pagine web archiviate nei server di Google sono oltre mille miliardi. abbondanza scarsezza abbondanza (#7 thing Google found to be true) There is always more information out there. pipelines, people, products, intellectual property le troppe “p” del Publishing La legge #7 della Google Philosophy preoccupa. Gli editori scientifici rispondono moltiplicando le pipelines e i prodotti, assumendo e licenziando personale. Difendendo legalmente la proprietà intellettuale. La finitezza dei beni è legata al loro controllo. scarcity is about control (john (jeff maeda) jarvis) semplifica la opennes is the key complessità L’apertura aprirsi al nuovo? Per realismo o per convinzione etica, in tanti sostengono che alzare barriere è una scelta non opportuna. Il web sociale ridefinisce le relazioni, incentiva i rapporti umani, facilità i contatti, offre una base per la ricerca condivisa, migliora la produttività e l’efficienza. web: relazioni, conoscenza, efficienza, creazione di valore (#4 thing Google has found to be true) democracy on the web works. sfida ai luoghi comuni del publishing scientifico Google sta lavorando alla formulazione di un’alternativa alla peer review. Nei gruppi di discussione, nei forum, nei blog degli editor e dei documentalisti internazionali si avanzano proposte per superare anche il mito dell’impact factor: da misura bibliometrica è diventata la pietra di paragone del valore di un ricercatore o di un’istituzione. Sistema di valutazione gestito da uno tra i più importanti gruppi editoriali del mondo. Quando l’arbitro scende in campo. peer review has never been evaluated (t jefferson) internet: media o piattaforma di condivisione? Il web non è un nuovo media. È un’altra cosa L’errore degli editori è considerare il web alla stregua di un nuovo media: “faccio libri, riviste e siti web”. Internet non è fatto per gli utenti, ma con gli utenti e, tra poco, dagli utenti. Gli users: propri quelli che gli editori scientifici hanno perso di vista da tempo. (#1 thing Google has found to be true) Focus on the user and everything will follow. è il marketing industriale? sono le l’utente, biblioteche i network di peronoi editori, è documentazione? il medico? Utenti surrogati E’ come se anche l’editoria scientifica avesse ripiegato su endopoint surrogati rispetto a quello primario: produrre contenuti utili per il personale sanitario che vuole migliorare la salute della gente. Endopoint e utenti surrogati dei contenuti medico-scientifici: l’industria farmaceutica, quella alimentare, dei dispositivi medici. In qualche caso anche le istituzioni pubbliche. Abbiamo perso di vista il nostro obiettivo. (#2 thing Google has found to be true) is best to do one thing, really, really well. dall’affettare articoli al duplicare riviste Eravamo abituati al “salami slice publishing”: fai uno studio (se e quando lo fai), poi lo affetti tante volte quanti articoli ti servono per diventare importante. Non avevamo pensato che è più semplice duplicare riviste: ne fai diverse, poi le riassembli come chiede lo “user”. La casa farmaceutica. L’utente surrogato, per l’appunto. We do not live in a sensible world. (the Guardian) (tom jefferson) high IF journals are more likely to publish studies with cash rich sponsors. tentazioni La modernità liquida non risparmia l’etica. Le tentazioni crescono con l’aumento delle esigenze di bilancio: alcuni studi fanno sospettare che le riviste a più elevato impact factor siano le più corteggiate dall’industria e più inclini a chiudere un occhio sulla qualità dei contenuti. Così il New England Journal of Medicine spiega la situazione commerciale ai propri azionisti: calano i lettori, aumentano i reprint. riviste più ricche ma più costose “The results in recruitment advertising and bulk reprints were outstanding this year; they went a long way to offset declines in print-based revenue that all publishers are experiencing.” (jeff jarvis) small is the new big. piccolo è bello? Detto così, sembra “la volpe e l’uva”. Il punto è un altro: chiedersi con onestà qual è il proprio mestiere. Produrre strumenti per formare il personale sanitario? Facilitare il suo aggiornamento? Offrire ai medici una scena per pubblicare? Sostenere il marketing delle industrie farmaceutiche? ma qual è il mestiere dell’editore? riavvicinare alla lettura … e convincere che non si può non studiare Il lavoro dell’editore è mettere in atto connessioni, mediare tra produttori e fruitori di saperi, per trasformare chi legge in nuovo produttore di conoscenze. Una comunità scientifica che non legge, non studia e non si confronta fa male alla salute. Recuperare onestà e trasparenza è essenziale per restituire credibilità ad un ambiente che sembra quasi averla smarrita. … e convincere che non si può non studiare Anche chi ritiene che il proprio lavoro sia far da spalla al marketing industriale deve restituire senso all’atto del leggere e dello studiare. Qualsiasi programma di marketing basato su contenuti editoriali fallisce in un contesto in cui il medico non dà valore alla lettura professionale. Onestà e trasparenza di obiettivi e comportamenti devono diventare valori condivisi. be honest and transparent (#6 thing Google has found to be true) You can make money without being evil. [email protected] www.pensiero.it http://dottprof.com