A metà del Milletrecento una serie di fenomeni collegati fra
loro colpì l’Europa:
-carestie,
-pestilenze,
-guerre tra popoli,
-rivolte popolari.
A quel tempo le condizioni di vita non erano certo come le nostre ora:
-Molti uomini vivevano nelle case con animali: cani, pecore, capre,
maiali …ecc (anche perché questi animali scaldavano le famiglie
durante i gelidi inverni);
-non esistevano i bagni ma solo un angolino della casa dove facevano i
loro bisogni e quindi non era presente l’igiene;
-le strade non erano asfaltate ma piene di terra, polvere, sporcizia;
-l’acqua non c’era nelle case ma bisognava andare al lago o al
lavatoio…dunque l’igiene personale non era affatto curata.
L’aumento della popolazione e la crisi di cibo nelle città
Dopo il Mille ci fu un forte aumento demografico che non
accennava a calare mentre le risorse rimanevano la stesse:
cresceva così il numero di persone da sfamare, come
crescevano gli abitanti della città che non producevano cibo
ma ne richiedevano.
Aumenta la
popolazione
La produzione
di cibo rimane
uguale
Scarseggia il cibo, la
gente ha fame ed è
malnutrita.
Carestie e fame anche nelle campagne
Spesso anche le campagne non fornivano tanto
cibo quante erano le persone, perché bastava una
gelata improvvisa, la siccità, una serie di
grandinate, una vendemmia scarsa, una semina
tardiva perché il raccolto fosse cattivo e perciò
insufficiente.
Inoltre gli eserciti di passaggio devastavano i
campi coltivati con fatica perché mancavano i
giovani forti, impegnati nelle guerre.
Tutti questi motivi portarono a un brusco calo della popolazione. A queste
drammatiche circostanze, poi, si aggiunse un’epidemia di peste mai vista
fino ad allora.
La peste del 1348 provocò la più grave crisi demografica della
storia europea: ci vollero ben 150 anni (fine del 1400) perché gli
abitanti del continente ritornassero ad essere 80 milioni, come
prima dell’epidemia. Una città come Milano, ad esempio, prima
della peste contava 150.000 abitanti, dopo la peste solo 90.000,
Venezia passò da 120.000 a 84.000 e Pisa da 38.000 a meno di
10.000…
Le conseguenze furono opposte a
quelle prodotte dall’aumento
demografico: le città tornarono a
svuotarsi, i villaggi vennero
abbandonati, le campagne, non più
coltivate.
Perché nel 1300 diminuisce la
popolazione?
la gente moriva anche di
malattie non gravi perché
mancavano le conoscenze
mediche
Diminuisce la
popolazione
perché
mancava il cibo
Mancava l’igiene
Scoppia una
gravissima
epidemia di peste
Si diffondevano più
facilmente le
epidemie, le
infezioni, le malattie
Ma perché mancava il cibo?
Diminuisce la
popolazione
perché
Molti giovani che
lavoravano i
campi erano
morti in guerra
I campi erano
devastati dai
soldati
mancava il cibo
La siccità portava
a raccolti sempre
più miseri
Quali erano le conseguenze
della mancanza di cibo?
Alto tasso di
mortalità infantile
Diminuisce la
popolazione
perché
mancava il cibo
Gli uomini erano
deboli e si
ammalavano più
facilmente
Quali erano le conseguenze
della mancanza di igiene?
Diminuisce la
popolazione
perché
Mancava l’igiene
Si diffondevano più
facilmente le
epidemie, le
infezioni, le malattie
la gente moriva anche di
malattie non gravi perché
mancavano le conoscenze
mediche
Diminuisce la
popolazione
perché
Molti giovani che
lavoravano i
campi erano
morti in guerra
I campi erano
devastati dai
soldati
mortalità infantile
mancava il cibo
La siccità portava
a raccolti sempre
più miseri
Mancava l’igiene
Scoppia una
gravissima
epidemia di peste
Alto tasso di
Gli uomini erano
deboli e si
ammalavano più
facilmente
Si diffondevano più
facilmente le
epidemie, le
infezioni, le malattie
Nel 1348 scoppia la peste
La peste nera venne diffusa da
topi provenienti dalla Cina che la
passarono ai soldati.
Ben presto gli eserciti,
spostandosi da paese a
paese contagiarono gran
parte della popolazione.
Come si manifestava la peste?
La peste si manifestava con bubboni
che diventavano neri e ricoprivano tutto
il corpo e febbre altissima.
I malati venivano portati in ospedali
speciali detti “lazzaretti”.
Le salme dei morti erano portate via da
uomini che erano miracolosamente
guariti dalla peste.
I medici non sapevano come fronteggiare la
malattia: non sapevano da cosa fosse causata
e non avevano cure. Succedeva dunque che i
contagiati morivano dopo pochi giorni e i
bambini, stremati dalle malattie che li
colpivano più facilmente perché denutriti,
morivano a pochi mesi.
I cittadini e i medici davano la colpa della peste agli astri
o addirittura a Dio, che secondo loro avrebbe mandato la
peste per punirli di qualche colpa che avevano commesso.
Per contrastare la peste si facevano processioni e si
pregavano santi, soprattutto San Rocco perché liberasse
le città dalla malattia.
Gli appestati venivano portati in luoghi lontani
(lazzaretti) e dopo la loro morte i loro vestiti e
le loro cose venivano bruciate, come le loro
stesse salme.
Il terrore della morte.
Ovunque c’erano dipinti che rappresentavano la
morte come uno scheletro con una falce ed un
mantello nero.
In alcuni dipinti la morte giungeva di sorpresa
uccidendo ricchi, poveri e bambini.
Lavoro realizzato da:
Antonio, Giulia, Mirko
Classe II
A.s. 2006/2007
Scuola Media Piancavallo
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La peste del 1348 - Scuola Media di Piancavallo