Arcidiocesi di Gaeta Caritas diocesana La Dichiarazione universale dei Diritti Umani Emessa a Parigi nel 1948, da tutte le nazioni del mondo, è formata da 30 articoli. Ancora oggi, a più di 60 anni di distanza, è la base riconosciuta da tutti. Ad essa si sono poi aggiunte altre dichiarazioni, tra cui quella dei diritti dei bambini del 1989, quella dei diritti delle donne, dei rifugiati, dei popoli indigeni etc “La vera fonte dei diritti sono i doveri. Se noi eliminiamo i nostri doveri è inutile che cerchiamo i nostri diritti, che si dissolveranno come fumo” Mahatma Ghandi Organizzazioni internazionali: Dell’ ONU (Organizz. Nazioni Unite) fanno parte altre organizzazioni con scopi specifici: UNESCO per educazione, scienze e cultura UNICEF per l’infanzia ILO per l’ organizzazione del lavoro WHO per la salute FAO per agricoltura ed alimentazione Molte sono anche le NGO ( organizz. non governative), ricordiamo Amnesty international, Caritas, Misereor, Mani Tese, Movimento Shalom, PeaceLink, Emergency, Medici senza frontiere etc Articolo 1 Tutti nascono liberi e devono essere trattati allo stesso modo. Tutti devono agire verso gli altri in maniera amichevole. Articolo 2 Ognuno ha gli stessi diritti malgrado il sesso, il colore della pelle, una lingua diversa, la pensi differentemente, sia di un' altra religione, sia più o meno ricco, sia nato in un altro paese o gruppo sociale. Non fa inoltre alcuna differenza se il paese in cui vive sia più o meno indipendente. Articolo 3 Hai diritto a vivere ed a vivere in libertà e sicurezza. Articolo 4 Nessuno ha diritto di farti schiavo, ma nemmeno tu hai diritto di fare altre persone schiave di te. Articolo 5 Nessuno ha il diritto di torturarti o di trattarti in maniera crudele. Articolo 6 Devi essere protetto legalmente e nello stesso modo ovunque, e come tutti gli altri. Articolo 7 La legge è la stessa pet tutti e deve essere applicata allo stesso modo a tutti. Articolo 8 Hai diritto di chiedere assistenza legale quando i diritti fondamentali non sono rispettati. Articolo 9 Nessuno ha il diritto di imprigionarti, mantenerti in prigione o mandarti in esilio ingiustamente o senza una buona ragione. Articolo 10 Se devi andare in tribunale uesto deve essere pubblico. Il tribunale deve essere indiependente ed imparziale. Articolo 11 Devi essere considerato innnocente fino a che non venga provato che tu sia colpevole. Se sei accusato di un crimine devi sempre avere la possibilità di difenderti e nessuno ha il diritto di condannarti o punirti per qualcosa che tu non hai fatto. Articolo 12 Hai diritto a essere protetto se qualcuno danneggia il tuo nome, entra nella tua casa, apre le tue lettere o molesta te o la tua famiglia senza una accettabile ragione. Articolo 13 Hai diritto di muoverti come vuoi nel tuo paese, di andare in un altro paese e, se vuoi, di ritornare nel tuo. Articolo 14 Hai diritto di andare in un altro paese e chiedere asilo e protezione. Perdi questo diritto se hai ucciso qualcuno o se non rispetti quanto è qui scritto. Articolo 15 Hai diritto ad appartenere ad una nazione e nessuno può impedirti, senza una buona ragione, di far parte di un' altra se così desideri. Articolo 16 Hai diritto, quando raggiungi l' età legale di sposarti e di avere una famiglia. Nel far ciò nè il colore della tua pelle, il paese da dove vieni o la tua religione possono essere impedimenti. •Uomini e donne hanno gli stessi diritti quando sono sposati ed anche da separati •Nessuno può forzare una persona a sposarsi. •Il governo del tuo paese deve proteggere la tua famiglia ed i suoi membri Articolo 17 Hai il diritto di possedere, da solo oin associazione, cose o proprietà e nessuno, senza una valida ragione, può privartene. Articolo 18 Hai il diritto di professare liberamente la tua religione, di cambiarla, e di praticarla col tuo popolo o con altri. Articolo 19 Hai diritto di pensare ciò che vuoi, di dire quello che ti piace e nessuno te lo può impedire •Devi avere la possibilità di scambiare le tue idee anche con persone di altre nazioni. Articolo 20 Hai il diritto di organizzare riunioni pacifiche o di prendervi parte. Nessuno deve essere forzato alla partecipazione. Articolo 21 Hai diritto a prendere parte agli affari politici del tuo paese o direttamente o attraverso la scelta di rappresentanti da te eletti. •I governi devono essere votati liberamente ed il voto dev' essere segreto. •L' accesso ai servizi pubblici è eguale per tutti. Articolo 22 La società in cui vivi ti deve aiutare a sviluppare lavoro e cultura che devono essere offeri a te in egual misura che ad altri. Articolo 23 Hai diritto al lavoro, alla libera scelta di esso, ad avere un salario che permetta a te ed alla tua famiglia di vivere. •Se un uomo ed una donna fanno lo stesso lavoro devono avere lo stesso salario. •Tutti i lavoratori hanno diritto ai sindacati, per proteggere propri interessi. Articolo 24 Ogni giornata lavorativa non deve essere troppo lunga, poichè ciascuno ha il diritto di riposarsi e di avere vacanze regolari e pagate. Articolo 25 Hai diritto di avere ciò che è necessario affinchè tu (e la tua famiglia) non sia ammalato, non sia affamato, abbia vestiti ed una casa ed hai diritto ad essere aiutato se sei senza lavoro, malato, anziano, se il tuo coniuge è morto o se non guadagni abbastanza da vivere. •La madre in attesa di un bimbo deve avere un aiuto speciale. •Tutti i bambini devono avere gli stessi diritti, anche se la loro madre non è sposata. Articolo 26 Hai diritto di andare a scuola e tutti devono andarvi. La scuola elementare dev' essere gratuita. Hai diritto di continuare a studiare o imparare un mestiere, come desideri •A scuola devi avere la possibilità di sviluppare il tuo talento unitamente agli altri, indipendentemente dalla loro razza o religione. •Quando sei piccolo i tuoi genitori hanno il diritto di scegliere come e che cosa ti venga insegnato Articolo 27 Hai diritto di partecipare alla vita artistica e culturale o scientifica del tuo paese: I tuoi eventuali lavori in questo campo devono essere protetti e tu puoi trarne il vantaggio dovuto. Articolo 28 Per il rispetto dei tuoi diritti deve esserci un "ordine" nazionale ed internazionale Articolo 29 Hai dei doveri nei riguardi della comunità nella quale la tua personalità si può sviluppare. Le leggi devono garantire i diritti umani e permettere a ciascuno di rispettare gli altri e di essere rispettato. Articolo 30 In tutto il mondo nessun essere umano, società od organizzazione possono agire in maniera tale da distruggere questi diritti. Istruzione: 5 grandi problemi 1) Lo Stato destina poco denaro all'istruzione 2) Mancano infrastrutture, le strade in primo luogo e i servizi 3) Non esiste formazione per gli insegnanti che hanno, in genere, ben poche nozioni di didattica. 4) Il metodo educativo è sorpassato. Si procede per dettatura dato che i libri di testo, quando presenti, sono pochi e vecchi. letterarie.. 5) Le famiglie sono completamente assenti nella formazione dei figli ed è già tanto se li mandano a scuola. Sanità In molti paesi esiste un sistema sanitario nazionale che offre un servizio gratuito molto ridotto. Gli ambulatori sono aperti solo qualche giorno alla settimana e scarseggiano i medicinali. E' diffusa la pratica della stregoneria Lo Stato non investe abbastanza denaro pubblico nel settore della Sanità. Una buona iniziativa che è stata presa è quella di formare degli infermieri per sopperire alla mancanza cronica di medici. Gli infermieri cercano anche di fare un minimo di formazione igienico-sanitaria spingendo la gente, ad esempio, a bollire l'acqua che bevono, a costruire latrine lontano dai fiumi, a non coabitare con certi animali e così via. In effetti alcune semplici norme sono sufficienti ad eliminare molte malattie e morti. Agricoltura L'attività agricola è un processo produttivo e come tale altera l'ecosistema Agricoltura nel Sud del mondo: Si deve adattare a caratteristiche climatiche e geologiche : - elevata piovosità, praticamente costante nelle zone equatoriali; alternanza di stagione secca e stagione delle piogge nelle zone tropicali, monsoni. - irradiazione solare, praticamente costante - temperatura e umidità atmosferica elevate, sviluppo di muffe e parassiti. - terreni generalmente poco fertili, poveri di sostanza organica umidificata e sottoposti a veloce demineralizzazione. Sistemi di coltivazione: quelli tradizionali sono il prodotto di esperienze accumulate nei secoli (Biodiversita') I sistemi di coltivazione portati dall'Occidente sono la monocultura. Vi è quindi la necessità di indirizzarsi verso un nuovo tipo di cooperazione imparando dai popoli che si vogliono aiutare. La lunga storia del sottosviluppo Il sottosviluppo non ha un’origine naturale. Tutto cominciò cinque secoli fa, con l’avventura di Cristoforo Colombo. Le colonie rifornivano l'Europa di spezie, prodotti tropicali, minerali preziosi, sete Fin dagli inizi del Settecento ciò assunse un'importanza fondamentale:le navi partivano dai porti inglesi cariche di manufatti che cedevano in cambio di schiavi neri e merci preziose. Lo scambio era ineguale perché il valore dei prodotti coloniali che riempivano le stive delle navi di ritorno in Inghilterra era di gran lunga superiore a quello dei manufatti imbarcati in partenza. I profitti ricavatavi costituirono uno dei principali elementi di quell'accumulazione di capitale che finanziò in Inghilterra la rivoluzione industriale. Il Sud e la rivoluzione del Nord La rivoluzione industriale fu quello straordinario sviluppo economico avvenuto in Inghilterra alla metà del Settecento e successivamente nell'Europa occidentale, negli Stati Uniti e in Giappone. È l'epoca dello sviluppo di quello che oggi chiamiamo il Nord del mondo. Le colonie ebbero un ruolo importante per due motivi: a) i profitti derivati dai commerci internazionali b) i coloni d'oltremare fornirono alle fabbriche inglesi un mercato aggiuntivo Perché tale processo instauratosi nei paesi europei, negli Stati Uniti e nell Giappone non venne riprodotto nelle altre parti del globo? Le risposte sono due: una parla di non sviluppo, ossia dell'assenza di condizioni favorevoli sul posto, l’ altra attribuisce al rapporto coloniale la trasformazione dei paesi extraeuropei da paesi non sviluppati a paesi sottosviluppati, impedendone di fatto il processo di sviluppo. Il sottosviluppo non è quindi che l'altra faccia dello sviluppo, il prodotto e insieme la condizione della ricchezza dell'Occidente. a) Lo scambio ineguale I paesi ricchi sono in grado di importare a condizioni vantaggiose (prezzi bassi) i prodotti primari dei paesi poveri e di vendere a questi i propri manufatti a prezzi elevati, per mezzo di strumenti politici con il dominio dei paesi industriali (sulle colonie) b) Espressione del rapporto di potere coloniale fu anche la politica economica delle 'porte aperte". ovvero l'obbligo imposto alle colonie di comprare le merci europee senza poter innalzare barriere doganali che permettessero gli inizi di un'industria locale. Questo comportò un vero e proprio smantellamento dell’industria che stava nascendo in molti paesi (per esempio in India). c) Costrizione a sviluppare solo le coltivazioni dei prodotti agricoli necessari ai paesi europei, spesso obbligando il singolo paese coloniale a specializzarsi in un unico prodotto (sistema della monocoltura) Misurare la povertà Quando si può dire che un paese è sottosviluppato? È importante poter definire questa condizione soprattutto quando si tratta di stabilire la soglia minima di sviluppo da raggiungere e di decidere il modo in cui distribuire le risorse. Il reddito procapite. La Banca mondiale classifica ogni anno i paesi in questo senso, e li divide in tre gruppi: I paesi ad alto reddito. 255 paesi sviluppati con un reddito procapite superiore a 6000 dollari. I paesi a medio reddito: sono considerati tali i paesi con un reddito procapite compreso tra 500 e 6000 dollari. Tra questi sono compresi i paesi di nuova industrializzazione (Nic, New industrialized countries). I paesi a basso reddito sono 41, con un reddito procapite inferiore a 500 dollari, prevalentemente localizzati in America e in Asia. Sono i paesi appartenenti al Quarto mondo. L'indice dello sviluppo umano Il reddito procapite, può comunque rappresentare solo una misura sintetica della capacità produttiva di un paese. Non necessariamente, inoltre, rappresenta il suo benessere, devono essere considerati altri elementi: il livello di alfabetizzazione degli adulti, la speranza di vita, la distribuzione della ricchezza, la disparità tra i sessi ecc. L'indicatore così calcolato viene denominato indice dello sviluppo umano. Tutti i paesi produttori di petrolio, con alto reddito procapite hanno un basso tasso dì alfabetizzazione, una bassa speranza di vita, e così via; vengono dunque arretrati nella classifica di trenta - quaranta posti. Caratteristiche dell’arretratezza Sono essenzialmente: sottoalimentazione, che spesso si trasforma in fame, in carestia; condizioni igieniche carenti; epidemie e mortalità infantile, elevato tasso di inquinamento, distribuzione fortemente squilibrata del reddito con alti tassi di disoccupazione e mancanza di sistemi di assistenza. Analfabetismo e fragilità delle strutture democratiche, discriminazione :delle donne, escluse dall'ambito produttivo; dei lavoratori, privi di tutela e diritti sindacali; degli individui in genere per lo scarso rispetto delle libertà civili. Il Terzo Mondo prigioniero dei debiti Quella del Debito Estero è, prima di tutto, una questione politica: un ideale strumento di controllo internazionale sui Paesi poveri, un vero colpo di genio, più efficace del colonialismo. Uno strumento che ha ricadute negative su tutta la popolazione mondiale, in termini di distruzione ambientale, migrazioni, disoccupazione; ma da cui c'è chi trae vantaggi enormi: la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, le élite dei Paesi indebitati, che hanno contratto i debiti scaricandone gli effetti sulle popolazioni; le imprese transnazionali, le banche private, i governi del G8, a cui la crisi del debito ha consentito di espandere in tutto il mondo il sistema neoliberalista. A rimetterci invece l'80% della popolazione dei Paesi indebitati esposta agli interventi di aggiustamento strutturale, il miliardo e 300 milioni di persone costrette a vivere con meno di un dollaro al giorno e 500 mila bambini che muoiono all’anno (secondo l’ Unicef). Il Debito Estero è appena la punta dell'iceberg di tutto un sistema mondiale neoliberista. 80 – 20 Due numeri perversi!! 100% Paesi svilupp. Paesi sottosvil. 80% 60% 40% 1 Popolaz. % 2 Risorse % 3 Risorse per persona 20% 0% 1 2 3 Il 20% dgli abitanti del pianeta ha accesso all’ 80% delle risorse. Per il restante 80% non resta che il 20% di esse. È come se una torta venisse divisa, per cinque fratelli, in cinque parti…ma uno prende quattro porzioni, lasciandone una sola agli altri quattro. Il fratello “fortunato” ha una porzione maggiore di ben sedici volte rispetto a quella dei fratelli “sfortunati”. La legge 80-20, detta anche di Pareto, è semplificativa ma ben si adatta a questo esempio. Per quanto riguarda l’ inquinamento questa legge vale ancora: Il 20% dgli abitanti del pianeta inquina lo stesso per l’ 80% del totale. In questi decenni il rapporto 80/20, già catastrofico, tende addirittura a crescere!! SITUAZIONE MINORILE ATTUALE… Nei paesi poveri vivono circa 4,8 miliardi di persone delle quali 2,4 miliardi hanno meno di 16 anni. Di questi 600 milioni sono bambini con meno di 5 anni (stime approssimate) 12.000.000 di minori vivono senza un tetto e di questi 5.000.000 sono confinati nei campi profughi. Ci sono circa 250.000.000 di minori che sono costretti a lavorare perché è conveniente far lavorare un bimbo in quanto il suo mantenimento è economico. Inoltre 200.000 ragazzi sono arruolati nelle forze armate dei loro paesi. In tutto il mondo 300.000.000 di ragazzi vivono l' incubo della schiavitù; in India e Tailandia 1.100.000 di questi sono costretti alla prostituzione. In America Latina 40.000.000 vivono nella strada, di questi circa 7.500.000 si trovano in Brasile in condizioni di vita poverissime. I dieci diritti dei bambini Say yes for children 1. Tutti per uno, uno per tutti. 2. I bambini prima di tutto 3. Crescere sani e forti 4. Combattiamo l'AIDS 5. Stop alle violenze e allo sfruttamento 6. Ehi, mi sentite? 7. Tutti a scuola! 8. Al riparo da tutte le guerre 9. Proteggere il Pianeta 10. Lotta alla povertà Quanti sono i bambini nel mondo? Come sono distribuite le risorse? Sembra strano, ma nessuno lo sa: molti bambini non vengono nemmeno registrati ed in alcuni paesi manca l’ anagrafe. 100% 80% paesi svil. paesi sottosv 60% 40% 20% 0% bamb ris.% ris/bamb Una stima indica il loro numero in 2,64 miliardi, di cui 2,4 miliardi nei paesi sotto- sviluppati e 240 milioni negli altri. I bambini dei paesi sottosviluppati sono quindi dieci volte più degli altri, ma uno di essi accede solo al 2,5% delle risorse, rispetto agli altri Una stima dell’ OMS indica in circa 1 miliardo le persone al mondo che sono obese, in quanto si sovraalimentano (> 3000 cal/giorno). Un’ altra stima indica sempre in 1 miliardo il numero delle persone fortemente sottoalimentate (< 600 cal/giorno). Con le sole spese mediche connesse all’ obesità si darebbe acqua ed istruzione a tutti gli abitanti del pianeta. Lavoro minorile Lav.minorile (milioni) dati ILO 2000 80 Africa America lat. Asia 153 17 Non si può eliminare, di colpo, il lavoro minorile. Si può però fare in modo che i bambini ricevano un minimo di istruzione ed almeno svolgano un lavoro adeguato alla loro età. È questo che tentiamo di fare nella realtà degli slums. Nei paesi sottosviluppati il lavoro minorile viene largamente impiegato. Per le famiglie povere, il contributo offerto dal reddito di un bambino che lavora può fare la differenza tra fame e sopravvivenza. “Più una popolazione è povera, più ha tendenza ad avere molti figli che possano contribuire a mantenere le famiglie. Più una popolazione è povera, più è analfabeta, in quanto i bambini, costretti a lavorare, non vanno a scuola. E più una popolazione è analfabeta, più rimane nel sottosviluppo e nella povertà” I Bambini non si toccano nemmeno con un fiore….e tanto meno con la frusta !! Il Comitato dei Dieci ( Unicef) ha condannato i trattamenti crudeli o degradanti inflitti da poteri riconducibili allo Stato a danno di persone di età inferiore ai 18 anni. Sono stati richiamati quegli Stati in cui si applicano ai ragazzi pene corporali a scopo “rieducativo”: ad esempio Sudan e Zimbabwe, nei quali vige la punizione della sferza; Pakistan, dove un minorenne può essere flagellato e condannato alla pena capitale; Bangladesh, dove spesso ragazze anche giovanissime vengono sfigurate con l’acido da mariti e fidanzati violenti. Durissime parole sono state rivolte ai governanti di paesi in cui si verificano sparizioni o uccisioni di bambini (Brasile, Messico, Perù). Ma sono stati oggetto di critiche anche paesi “insospettabili” come il Belgio, il cui codice penale prevede la carcerazione preventiva minorile fino a 15 giorni ed anche nella “civilissima” Inghilterra molti sono ancor oggi quelli che sono in favore di “punizioni corporali” in famiglia ed a scuola. DISCRIMINAZIONI CONTRO LE BAMBINE: QUESTIONE DI VITA O DI MORTE •Fra Asia meridionale, Nord Africa, Medio Oriente e Cina sono 100 milioni le bambine che "mancano all'appello“ •un'indagine ufficiale condotta in Cina indica che il 12% di tutte le gravidanze di feti di sesso femminile terminano con un aborto; •in tutta l'Asia i bambini sono molto più numerosi delle bambine •in Pakistan il 71% dei bambini sotto i due anni d'età in ospedale sono maschi; le femminericevono meno cure; e il 61 % delle bambine è malnutrito, contro il 52% dei bambini; •ad Haiti, su 1000 bambini tra i 2 e i 5 anni muoiono 61 femmine e 48 maschi; in Costa Rica, 8 femmine e 5 maschi. •nel 1990, il 40% delle giovani donne era analfabeta in Africa, Medio oriente e Asia; i bambini a scuola sono più maschi che femmine •in Bangladesh, il 71,8% delle ragazzine tra 15 e 19 anni sono già sposate; la mortalità da parto per loro è doppia rispetto alla media. I Bambini e la guerra Le vittime civili costituivano circa il 50% delle perdite umane complessive nella Prima Guerra Mondiale, il 66% nella Seconda Guerra Mondiale ma sono ormai il 90% nelle guerre odierne. Nel decennio 1985-1995 si calcola che siano stati uccisi in guerra 2 milioni di bambini. Nel medesimo periodo, dai 4 ai 5 milioni sono stati i bambini che hanno subito ferite permanenti e mutilazioni. Oltre 20 milioni di bambini sono stati costretti ad abbandonare le loro case Nel mondo sono in corso una cinquantina di conflitti armati: in almeno 30 di essi vengono impiegati minori nelle operazioni militari. I bambini-soldato sono circa 300.000. Le spese militari nel mondo sono 700 miliardi di dollari l’anno (1,5 milioni di miliardi Lit) L’investimento annuo di meno del 2% di questa somma basterebbe a garantire l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici a tutti gli abitanti di Africa, Asia, America Latina. Predatori di bambini: turismo e pedofilia Il fenomeno della prostituzione infantile non è purtroppo una novità ma ai nostri giorni il dito viene puntato contro il turismo internazionale, fondatamente considerato il massimo responsabile del fatto che oltre due milioni di bambini vengano costretti a prostituirsi, di questi 500.000 vivono in Brasile e il resto soprattutto nell'Asia meridionale e orientale. Il giro d'affari di questa "nicchia" di mercato sommerso si aggira attorno ai cinque miliardi di dollari, e i "clienti" provengono dai paesi più ricchi della Terra: Stati Uniti, Germania, Giappone, Australia, Regno Unito, ma anche Italia. Questa inqualificabile attività criminale ha assunto dimensioni globali a partire degli anni ‘70 con i viaggi “tutto compreso” Così oggi, in poche ore, i turisti del sesso possono raggiungere il Brasile, la Tailandia o le Filippine, dove la miseria spinge migliaia di famiglie, a cedere i propri figli agli intermediari dei bordelli delle capitali. Ai confini tra Tailandia, Birmania e Cambogia, è enorme il traffico di droga e di bambini destinati a rifornire le case chiuse. SOSTEGNO A DISTANZA…… anche di gruppi di bambini o intere classi. PERCHE’? "Non possono né devono esserci bambini abbandonati né bambini senza famiglia, né bambini o bambine di strada". Giovanni Paolo II Il sostegno a distanza presuppone una continuità di impegno verso la vita. E’ importante poter dare al maggior numero possibile di minori "pari opportunità" di accedere ad uno sviluppo umano stando attenti a non creare 'privilegiati' rispetto all' ambiente di appartenenza. …che cosa è? E’ un'occasione di comunicazione culturale che, mentre ti fa conoscere situazioni dove l'umanità è tragicamente distrutta, pone domande sulle cause di queste ingiustizie E' un canale di collegamento economico con cui l'offerente italiano si sente protagonista nonostante le distanze e, sopratutto senza tanta burocrazia e con la garanzia che l'aiuto arriva a destinazione ed è utilizzato solo per lo scopo indicato. Ogni bambino…che nasce è un inno alla vita, è la garanzia che l’umanità ha ancora un futuro in cui sperare. BOICOTTAGGIO Rifiutarsi di collaborare con chi tiene un comportamento iniquo è una delle azioni da compiere. Non si acquista un prodotto di un’ azienda a causa di: sfruttamento, usura, regimi oppressivi, distruzione ambiente, esportazione di armi, impiego di lavoro minorile Il boicottaggio è un'interruzione organizzata e temporanea dell'acquisto di uno o più prodotti per portare l'azienda produttrice a rivedere i propri comportamenti dannosi. Martin Luther King, arriva all'abolizione delle leggi di segregazione sugli autobus, Gandhi ha fatto del boicottaggio uno degli strumenti di lotta non violenta più efficaci; altre campagne riuscite sono state condotte contro la Dow Chemical (USA, 1960) per la produzione di Napalm per la guerra del Vietnam, contro la Polaroid (1970) per il rifornimento al Sudafrica di sistemi di identificazione utilizzati dal regime oppressivo, Dole, Chiquita, Nike, Rebook etc. Bisogna però stare attenti affinchè un boicottaggio indiscriminato non porti, come è successo in Bangladesh, al licenziamento di migliaia di bambini che sono stati poi costretti a lavori anche più degradanti. Commercio equo e solidale Il commercio equo e solidale si basa su queste regole: - il distributore importa direttamente dai produttori evitando intermediari e grossisti locali; - il prezzo equo viene determinato dai produttori stessi; - sì ricerca un'occupazione allargata, anche effettuando il più possibile in loco le operazioni di trasformazione; - i prodotti vengono realizzati con materie prime del posto e secondo metodi rispettosi dell'ambiente; - parte dei proventi della commercializzazione vengono impiegati per il miglioramento delle condizioni di vita; - la produzione non deve mettere in pericolo l'economia di sussistenza locale; - il consumatore è informato sulla formazione del prezzo: sa quanti dei suoi soldi sono andati al commerciante, quanti al distributore, quanti al trasporto e quanti al produttore (prezzo trasparente). In questo modo si arriva a pagare ai contadini un prezzo anche doppio di quello a cui sarebbero obbligati a vendere sul mercato locale. Torture e pena di morte Torture della polizia su bambini (dal sito di Amnesty international) " Con delle pinze ha maciullato il mio pollice" La Polizia del Bangladesh ha volontariamente torturato un bambino di 9 anni, legandolo con corde fino a togliergli il respiro, sospendendolo ad una sbarra e maciullandogli il pollice con delle pinze. Il bambino era sospettato di aver rubato un telefono cellulare. Quello di cui sopra è solo un esempio, che riportiamo in quanto noto e documentato. In tutto il mondo, sottosviluppato o meno, la limitazione della libertà (che arriva sino alla pena di morte) è, malgrado lo sforzo dell’ ONU per far applicare “ I diritti dell’ Uomo”, ampiamente praticata anche in paesi “democratici”. Amnesty international è un’ organizzazione che si batte in tutto il mondo per questi problemi. È consigliabile visitare il loro sito www.amnesty.it ed iscriversi alla loro newsletter gratuita. Le mine continuano a uccidere Il trattato approvato nel 1997 ad Ottawa( eliminazione mine) è oggi stato firmato da tre quarti dei paesi del mondo: 138. Gli stati produttori sono passati da 54 a 16. I territori sminati sono stati 168 milioni di metri quadrati. Secondo i dati del rapporto 2000 ci sono oltre 250 milioni di mine negli arsenali delle forze armate di 105 paesi, in particolare Cina [110 milioni] e Russia [60/70 milioni]. Tra gli stati firmatari l’Italia mantiene il primato del numero di mine conservate nei magazzini delle forze armate [4,8 milioni]. Nel 1999 sono state distrutte circa 22 milioni di mine antipersona in 50 paesi. Solo diciassette di questi stati hanno eliminato completamente le riserve di mine. L’Italia ha dato inizio alla distruzione delle mine antipersona nel febbraio 1999. Dei 6,5 milioni di mine presenti negli stock al 31 gennaio 2000, sono stati distrutti 2,1 milioni al 30 aprile dello stesso anno. Armi leggere made in Italy.. per non parlare di quelle pesanti L’Italia è il terzo produttore mondiale di armi leggere, dopo Stati Uniti e Gran Bretagna: ne esporta per un valore di circa 600 miliardi di lire l’anno. La legge 185 del 1990 impone al Governo di presentare al Parlamento una relazione annuale sul commercio degli armamenti (art. 2), ma i successivi decreti applicativi hanno stemperato la rigidità originaria della legge in tema di classificazione delle armi: in pratica, accade che buona parte della produzione di fucili, mitra ed esplosivi prenda la via dell’esportazione sotto la voce “armi civili”. Non è raro che, mediante triangolazioni o altri sotterfugi, armi leggere italiane finiscano in paesi in guerra o impegnati nella repressione armata di movimenti di opposizione. In questi ultimi anni sono state documentate forniture di armi leggere italiane in Algeria, Serbia, Croazia,Turchia, Burundi, Uganda, Repubblica Democratica del Congo e in numerosi altri paesi “caldi” o addirittura sotto embargo da parte dell’ONU. L’Italia è stato il principale esportatore di armi leggere in Sierra Leone negli anni della prima guerra civile (19911997). Molte delle 1.600.000 munizioni per fucile importate dall’Italia nel solo 1997 siano state utilizzate da bambini soldato o abbiano ucciso e ferito bambini in Sierra Leone. Acqua L'acqua è un "fattore limitante" dello sviluppo. Anche in presenza di mano d'opera, capitale, terra, minerali, risorse naturali, la scarsità o la mancanza di acqua impedisce una vita domestica e urbana decente e moderna, l'agricoltura, attivita' manifatturiere, turismo. Attentati alle risorse idriche, tipico bene collettivo, sono una forma di violenza: per la conquista dell'acqua vengono combattute guerre L‘ utilizzazione delle risorse di acqua e' possibile soltanto attraverso un progetto di solidarieta‘ Stocks: Miliardi di tonn. Acqua totale 1.400.000.000 Acqua dolce nel sottosuolo, fiumi, laghi, atmosfera 11.000.000 Gas dell'atmosfera 5.000.000 Biomassa totale 1.000.000 L'eccessivo sfruttamento economico del suolo provoca alterazioni e squilibri nel ciclo dell'acqua: diminuiscono le precipitazioni e aumenta la richiesta di acqua per l'irrigazione e per le citta' Una prima linea di azione per combattere la violenza e suscitare un senso di solidarieta' dovrebbe consistere nella diffusione della conoscenza del ciclo dell'acqua non solo a livello planetario, ma anche a livello di singole comunita' o stati. Combattere la violenza Dal documento "Violence prevention" Insieme dobbiamo costruire e sviluppare per il futuro una cultura di pace basata sulla non-violenza, il dialogo, il mutuo rispetto, la giustizia sociale. E' un obiettivo non facile e non immediato ma è possibile e, in questi tempi che vedono nuove forme di conflitti e di violenze, è assolutamente necessario Il Dalai Lama, genn 1995 Terrorismo, genocidi, assassini politici, crimini violenti, abusi, assalti, torture, moleste, vessazioni ed altri modi di forza, in violazione dei più basilari diritti umani, sono purtroppo ormai diventati parte della nostra esistenza quotidiana. Carlyle Guerra de Macedo Un numero: due diversi significati In Italia In Bangladesh Costo di un caffè, di un quotidiano, di una sfogliata, di un pacchetto di chewing-gum Costo di vitto ed alloggio, per un giorno, di 3 bambini in un nostro boarding, paga di due giorni per un bambino o di uno per un uomo. Costo di un pasto in ristorante medio, di un' ora di lezione privata,di una scheda telefonica, di una stecca di sigarette, di una sera in discoteca Costo di vitto ed alloggio per un mese di tre bambini nei nostri boarding, paga mensile di una maestra in uno slum o di un operaio che lavora tutti i giorni, di un quintale di riso. Costo di un motorino Costo di mantenimento (affitto, stipendi, elettricità) di una scuola per 180 bambini in un misero slum a Dhaka Aumento della popolazione (nascita meno morti) in 50 giorni Aumento della popolazione (nascita meno morti) in 1 giorno 1 miliardo Stima delle persone fortemente obese nel mondo occidentale Stima delle persone fortemente sottoalimentate nel "sud del mondo" 14 % Mortalità nei primi trenta anni di vita Mortalità nel primo anno di vita 20 % Percent. dei sopravvissuti ad 80 anni Percentuale dei sopravvissuti a 60 anni 15 % Percentuale dei bambini di 10 anni che non vanno a scuola Percentuale dei bambini di 10 anni che vanno a scuola Una settimana 36 ore lavorative per un operaio 48 ore lavorative per un bambino 1€ 50 € 3.500 € 8000 Un telefono Un televisore Almeno 1 per ogni persona ...ogni 2,1 persone ....ogni 300 persone ....ogni 169 persone Proiezione per il 2015 delle Megalopoli con più di 12 milioni di abitanti (rapp UN nov 2001) 1975 2000 2015 (Proiezione) Tokyo (19.8) Tokyo (26.4) Tokyo (26.4) New York (15.9) Mexico City (18.1) Mumbai (26.1) Shanghai (11.4) Mumbai (18.1) Lagos (23.2) Mexico City (11.2)São Paulo (17.8) Dhaka (21.1) São Paulo (10 ) Shanghai (17) São Paulo (20.4) New York (16.6) Karachi (19.2) Lagos (13.4) Mexico City (19.2) Los Angeles (13.1) New York (17.4) Kolkata (12.9) Jakarta (17.3) Buenos Aires (12.6)Kolkata (17.3) Dhaka (12.3) Delhi (16.8) Metro Manila (14.8) Shanghai (14.6) Los Angeles (14.1) Buenos Aires (14.1) Cairo (13.8) Istanbul (12.5) Beijing (12.3) Situazione della popolazione del Pianeta sino al 2050 (Dati Unfpa) Totale Paesi sviluppati Paesi sottosviluppati Paesi sotto/sottosviluppati Africa Asia Europa America del sud America del Nord Oceania Afghanistan Repubb democr Congo Cina Bangladesh India Italia Pakistan Popol.2010 Milioni % Popol 2050 Milioni % 6134 1194 4940 675 812 3720 726 526 317 30 22 52 1285 140 1025 57 145 100,0% 19,5% 80,5% 11,0% 13,2% 60,6% 11,8% 8,6% 5,2% 0,5% 0,4% 0,8% 20,9% 2,3% 16,7% 0,9% 2,4% 9322 1181 8141 1830 2000 5428 603 805 437 47 72 203 1462 265 1572 43 344 100,0% 12,7% 87,3% 19,6% 21,5% 58,2% 6,5% 8,6% 4,7% 0,5% 0,8% 2,2% 15,7% 2,8% 16,9% 0,5% 3,7% Urbanizz Mortalità<5 Vita previs Analfabet 2005% anni M/F M/F >15Anni M/F 47 76 40 26 38 37 75 75 77 70 30 60 32 22 25 67 37 79/79 10/9 86/86 154/143 143/134 68/73 13/10 45/36 8/8 45/36 278/281 136/120 38/45 88/97 79/92 7/6 121/135 63.9 / 68.1 71.9 / 79.3 62.5 / 65.7 50.6 / 52.2 50.5 / 52.1 65.8 / 69.2 69.6 / 77.9 67.2 / 73.6 74.7 / 80.5 72.0 / 76.9 43.0 / 43.5 51.0 / 53.3 69.1 / 73.5 60.6 / 60.8 63.6 / 64.9 75.5 / 81.9 61.2 / 60.9 47 / 77 26 / 48 8/23 47 / 69 31 / 54 1/2 39 / 68