Arcidiocesi
di Gaeta
Caritas diocesana
La Dichiarazione universale dei
Diritti Umani
Emessa a Parigi nel 1948, da tutte le
nazioni del mondo, è formata da 30 articoli.
Ancora oggi, a più di 60 anni di distanza, è
la base riconosciuta da tutti.
Ad essa si sono poi aggiunte altre
dichiarazioni, tra cui quella dei diritti dei
bambini del 1989, quella dei diritti delle
donne, dei rifugiati, dei popoli indigeni etc
“La vera fonte dei diritti sono i doveri. Se noi
eliminiamo i nostri doveri è inutile che cerchiamo
i nostri diritti, che si dissolveranno come fumo”
Mahatma Ghandi
Organizzazioni internazionali: Dell’ ONU (Organizz.
Nazioni Unite) fanno parte altre organizzazioni con scopi
specifici:
UNESCO
per educazione, scienze e cultura
UNICEF
per l’infanzia
ILO
per l’ organizzazione del lavoro
WHO
per la salute
FAO
per agricoltura ed alimentazione
Molte sono anche le NGO ( organizz. non governative),
ricordiamo Amnesty international, Caritas, Misereor,
Mani Tese, Movimento Shalom, PeaceLink,
Emergency, Medici senza frontiere etc
Articolo 1 Tutti nascono liberi e devono essere
trattati allo stesso modo. Tutti devono agire verso gli altri
in maniera amichevole.
Articolo 2 Ognuno ha gli stessi diritti malgrado il
sesso, il colore della pelle, una lingua diversa, la pensi
differentemente, sia di un' altra religione, sia più o meno
ricco, sia nato in un altro paese o gruppo sociale. Non fa
inoltre alcuna differenza se il paese in cui vive sia più o
meno indipendente.
Articolo 3 Hai diritto a vivere ed a vivere in libertà e
sicurezza.
Articolo 4 Nessuno ha diritto di farti schiavo, ma
nemmeno tu hai diritto di fare altre persone schiave di te.
Articolo 5 Nessuno ha il diritto di torturarti o di
trattarti in maniera crudele.
Articolo 6 Devi essere protetto legalmente e nello
stesso modo ovunque, e come tutti gli altri.
Articolo 7 La legge è la stessa pet tutti e deve essere
applicata allo stesso modo a tutti.
Articolo 8 Hai diritto di chiedere assistenza legale
quando i diritti fondamentali non sono rispettati.
Articolo 9 Nessuno ha il diritto di imprigionarti,
mantenerti in prigione o mandarti in esilio ingiustamente
o senza una buona ragione.
Articolo 10 Se devi andare in tribunale uesto deve
essere pubblico. Il tribunale deve essere indiependente
ed imparziale.
Articolo 11 Devi essere considerato innnocente fino
a che non venga provato che tu sia colpevole. Se sei
accusato di un crimine devi sempre avere la possibilità di
difenderti e nessuno ha il diritto di condannarti o punirti
per qualcosa che tu non hai fatto.
Articolo 12 Hai diritto a essere protetto se qualcuno
danneggia il tuo nome, entra nella tua casa, apre le tue
lettere o molesta te o la tua famiglia senza una
accettabile ragione.
Articolo 13 Hai diritto di muoverti come vuoi nel tuo
paese, di andare in un altro paese e, se vuoi, di ritornare
nel tuo.
Articolo 14 Hai diritto di andare in un altro paese e
chiedere asilo e protezione. Perdi questo diritto se hai
ucciso qualcuno o se non rispetti quanto è qui scritto.
Articolo 15 Hai diritto ad appartenere ad una nazione
e nessuno può impedirti, senza una buona ragione, di far
parte di un' altra se così desideri.
Articolo 16 Hai diritto, quando raggiungi l' età legale
di sposarti e di avere una famiglia. Nel far ciò nè il colore
della tua pelle, il paese da dove vieni o la tua religione
possono essere impedimenti.
•Uomini e donne hanno gli stessi diritti quando sono
sposati ed anche da separati
•Nessuno può forzare una persona a sposarsi.
•Il governo del tuo paese deve proteggere la tua famiglia
ed i suoi membri
Articolo 17 Hai il diritto di possedere, da solo oin
associazione, cose o proprietà e nessuno, senza una
valida ragione, può privartene.
Articolo 18 Hai il diritto di professare liberamente la
tua religione, di cambiarla, e di praticarla col tuo popolo o
con altri.
Articolo 19 Hai diritto di pensare ciò che vuoi, di dire
quello che ti piace e nessuno te lo può impedire
•Devi avere la possibilità di scambiare le tue idee anche
con persone di altre nazioni.
Articolo 20 Hai il diritto di organizzare riunioni
pacifiche o di prendervi parte. Nessuno deve essere
forzato alla partecipazione.
Articolo 21 Hai diritto a prendere parte agli affari
politici del tuo paese o direttamente o attraverso la scelta
di rappresentanti da te eletti.
•I governi devono essere votati liberamente ed il voto dev'
essere segreto.
•L' accesso ai servizi pubblici è eguale per tutti.
Articolo 22 La società in cui vivi ti deve aiutare a
sviluppare lavoro e cultura che devono essere offeri a te in
egual misura che ad altri.
Articolo 23 Hai diritto al lavoro, alla libera scelta di
esso, ad avere un salario che permetta a te ed alla tua
famiglia di vivere.
•Se un uomo ed una donna fanno lo stesso lavoro devono
avere lo stesso salario.
•Tutti i lavoratori hanno diritto ai sindacati, per proteggere
propri interessi.
Articolo 24 Ogni giornata lavorativa non deve essere
troppo lunga, poichè ciascuno ha il diritto di riposarsi e di
avere vacanze regolari e pagate.
Articolo 25 Hai diritto di avere ciò che è necessario
affinchè tu (e la tua famiglia) non sia ammalato, non sia
affamato, abbia vestiti ed una casa ed hai diritto ad essere
aiutato se sei senza lavoro, malato, anziano, se il tuo
coniuge è morto o se non guadagni abbastanza da vivere.
•La madre in attesa di un bimbo deve avere un aiuto
speciale.
•Tutti i bambini devono avere gli stessi diritti, anche se la
loro madre non è sposata.
Articolo 26 Hai diritto di andare a scuola e tutti
devono andarvi. La scuola elementare dev' essere
gratuita. Hai diritto di continuare a studiare o imparare
un mestiere, come desideri
•A scuola devi avere la possibilità di sviluppare il tuo
talento unitamente agli altri, indipendentemente dalla loro
razza o religione.
•Quando sei piccolo i tuoi genitori hanno il diritto di
scegliere come e che cosa ti venga insegnato
Articolo 27 Hai diritto di partecipare alla vita artistica e
culturale o scientifica del tuo paese: I tuoi eventuali lavori
in questo campo devono essere protetti e tu puoi trarne il
vantaggio dovuto.
Articolo 28 Per il rispetto dei tuoi diritti deve esserci
un "ordine" nazionale ed internazionale
Articolo 29 Hai dei doveri nei riguardi della comunità
nella quale la tua personalità si può sviluppare. Le leggi
devono garantire i diritti umani e permettere a ciascuno di
rispettare gli altri e di essere rispettato.
Articolo 30 In tutto il mondo nessun essere umano,
società od organizzazione possono agire in maniera tale da
distruggere questi diritti.
Istruzione: 5 grandi problemi
1) Lo Stato destina poco denaro all'istruzione
2) Mancano infrastrutture, le strade in primo luogo e i servizi
3) Non esiste formazione per gli insegnanti che hanno, in
genere, ben poche nozioni di didattica.
4) Il metodo educativo è sorpassato. Si procede per dettatura
dato che i libri di testo, quando presenti, sono pochi e vecchi.
letterarie..
5) Le famiglie sono completamente assenti nella formazione dei
figli ed è già tanto se li mandano a scuola.
Sanità
In molti paesi esiste un sistema sanitario nazionale che offre un
servizio gratuito molto ridotto.
Gli ambulatori sono aperti solo qualche giorno alla settimana e
scarseggiano i medicinali.
E' diffusa la pratica della stregoneria
Lo Stato non investe abbastanza denaro pubblico nel settore
della Sanità.
Una buona iniziativa che è stata presa è quella di formare degli
infermieri per sopperire alla mancanza cronica di medici.
Gli infermieri cercano anche di fare un minimo di formazione
igienico-sanitaria spingendo la gente, ad esempio, a bollire
l'acqua che bevono, a costruire latrine lontano dai fiumi, a non
coabitare con certi animali e così via. In effetti alcune semplici
norme sono sufficienti ad eliminare molte malattie e morti.
Agricoltura
L'attività agricola è un processo produttivo e come tale altera
l'ecosistema
Agricoltura nel Sud del mondo: Si deve adattare a caratteristiche
climatiche e geologiche : - elevata piovosità, praticamente costante
nelle zone equatoriali; alternanza di stagione secca e stagione delle
piogge nelle zone tropicali, monsoni. - irradiazione solare,
praticamente costante - temperatura e umidità atmosferica elevate,
sviluppo di muffe e parassiti. - terreni generalmente poco fertili,
poveri di sostanza organica umidificata e sottoposti a veloce
demineralizzazione.
Sistemi di coltivazione: quelli tradizionali sono il prodotto di
esperienze accumulate nei secoli (Biodiversita') I sistemi di
coltivazione portati dall'Occidente sono la monocultura.
Vi è quindi la necessità di indirizzarsi verso un nuovo tipo di
cooperazione imparando dai popoli che si vogliono aiutare.
La lunga storia del sottosviluppo
Il sottosviluppo non ha un’origine naturale. Tutto cominciò
cinque secoli fa, con l’avventura di Cristoforo Colombo. Le colonie
rifornivano l'Europa di spezie, prodotti tropicali, minerali preziosi,
sete Fin dagli inizi del Settecento ciò assunse un'importanza
fondamentale:le navi partivano dai porti inglesi cariche di
manufatti che cedevano in cambio di schiavi neri e merci preziose.
Lo scambio era ineguale perché il valore dei prodotti coloniali
che riempivano le stive delle navi di ritorno in Inghilterra era di
gran lunga superiore a quello dei manufatti imbarcati in partenza.
I profitti ricavatavi costituirono uno dei principali elementi di
quell'accumulazione di capitale che finanziò in Inghilterra la
rivoluzione industriale.
Il Sud e la rivoluzione del Nord
La rivoluzione industriale fu quello straordinario sviluppo
economico avvenuto in Inghilterra alla metà del Settecento e
successivamente nell'Europa occidentale, negli Stati Uniti e in
Giappone. È l'epoca dello sviluppo di quello che oggi chiamiamo il
Nord del mondo.
Le colonie ebbero un ruolo importante per due motivi: a) i profitti
derivati dai commerci internazionali b) i coloni d'oltremare fornirono
alle fabbriche inglesi un mercato aggiuntivo
Perché tale processo instauratosi nei paesi europei, negli Stati Uniti
e nell Giappone non venne riprodotto nelle altre parti del globo?
Le risposte sono due: una parla di non sviluppo, ossia dell'assenza
di condizioni favorevoli sul posto, l’ altra attribuisce al rapporto
coloniale la trasformazione dei paesi extraeuropei da paesi non
sviluppati a paesi sottosviluppati, impedendone di fatto il processo di
sviluppo. Il sottosviluppo non è quindi che l'altra faccia dello sviluppo,
il prodotto e insieme la condizione della ricchezza dell'Occidente.
a)
Lo scambio ineguale
I paesi ricchi sono in grado di importare a condizioni vantaggiose
(prezzi bassi) i prodotti primari dei paesi poveri e di vendere a
questi i propri manufatti a prezzi elevati, per mezzo di strumenti
politici con il dominio dei paesi industriali (sulle colonie)
b) Espressione del rapporto di potere coloniale fu anche la politica
economica delle 'porte aperte". ovvero l'obbligo imposto alle
colonie di comprare le merci europee senza poter innalzare
barriere doganali che permettessero gli inizi di un'industria locale.
Questo comportò un vero e proprio smantellamento dell’industria
che stava nascendo in molti paesi (per esempio in India).
c) Costrizione a sviluppare solo le coltivazioni dei prodotti agricoli
necessari ai paesi europei, spesso obbligando il singolo paese
coloniale a specializzarsi in un unico prodotto (sistema della
monocoltura)
Misurare la povertà
Quando si può dire che un paese è sottosviluppato? È
importante poter definire questa condizione soprattutto quando si
tratta di stabilire la soglia minima di sviluppo da raggiungere e di
decidere il modo in cui distribuire le risorse.
Il reddito procapite. La Banca mondiale classifica ogni anno i paesi
in questo senso, e li divide in tre gruppi:
I paesi ad alto reddito. 255 paesi sviluppati con un reddito
procapite superiore a 6000 dollari.
I paesi a medio reddito: sono considerati tali i paesi con un reddito
procapite compreso tra 500 e 6000 dollari. Tra questi sono compresi i
paesi di nuova industrializzazione (Nic, New industrialized countries).
I paesi a basso reddito sono 41, con un reddito procapite inferiore
a 500 dollari, prevalentemente localizzati in America e in Asia. Sono i
paesi appartenenti al Quarto mondo.
L'indice dello sviluppo umano
Il reddito procapite, può comunque rappresentare solo una misura
sintetica della capacità produttiva di un paese. Non necessariamente,
inoltre, rappresenta il suo benessere, devono essere considerati altri
elementi: il livello di alfabetizzazione degli adulti, la speranza di vita,
la distribuzione della ricchezza, la disparità tra i sessi ecc. L'indicatore
così calcolato viene denominato indice dello sviluppo umano. Tutti
i paesi produttori di petrolio, con alto reddito procapite hanno un
basso tasso dì alfabetizzazione, una bassa speranza di vita, e così via;
vengono dunque arretrati nella classifica di trenta - quaranta posti.
Caratteristiche dell’arretratezza Sono essenzialmente: sottoalimentazione, che spesso si trasforma in fame, in carestia; condizioni
igieniche carenti; epidemie e mortalità infantile, elevato tasso di
inquinamento, distribuzione fortemente squilibrata del reddito con alti
tassi di disoccupazione e mancanza di sistemi di assistenza.
Analfabetismo e fragilità delle strutture democratiche, discriminazione
:delle donne, escluse dall'ambito produttivo; dei lavoratori, privi di
tutela e diritti sindacali; degli individui in genere per lo scarso rispetto
delle libertà civili.
Il Terzo Mondo prigioniero dei debiti
Quella del Debito Estero è, prima di tutto, una questione politica:
un ideale strumento di controllo internazionale sui Paesi poveri, un
vero colpo di genio, più efficace del colonialismo.
Uno strumento che ha ricadute negative su tutta la popolazione
mondiale, in termini di distruzione ambientale, migrazioni,
disoccupazione; ma da cui c'è chi trae vantaggi enormi: la Banca
Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, le élite dei Paesi
indebitati, che hanno contratto i debiti scaricandone gli effetti sulle
popolazioni; le imprese transnazionali, le banche private, i governi del
G8, a cui la crisi del debito ha consentito di espandere in tutto il
mondo il sistema neoliberalista.
A rimetterci invece l'80% della popolazione dei Paesi indebitati
esposta agli interventi di aggiustamento strutturale, il miliardo e
300 milioni di persone costrette a vivere con meno di un
dollaro al giorno e 500 mila bambini che muoiono all’anno
(secondo l’ Unicef). Il Debito Estero è appena la punta dell'iceberg di
tutto un sistema mondiale neoliberista.
80 – 20 Due numeri perversi!!
100%
Paesi
svilupp.
Paesi
sottosvil.
80%
60%
40%
1 Popolaz. %
2 Risorse %
3 Risorse per
persona
20%
0%
1
2
3
Il 20% dgli abitanti del
pianeta ha accesso all’ 80%
delle risorse. Per il restante
80% non resta che il 20% di
esse.
È come se una torta venisse
divisa, per cinque fratelli, in
cinque parti…ma uno prende
quattro porzioni, lasciandone
una sola agli altri quattro.
Il fratello “fortunato” ha una porzione maggiore di ben sedici
volte rispetto a quella dei fratelli “sfortunati”. La legge 80-20, detta
anche di Pareto, è semplificativa ma ben si adatta a questo esempio.
Per quanto riguarda l’ inquinamento questa legge vale ancora: Il
20% dgli abitanti del pianeta inquina lo stesso per l’ 80% del totale.
In questi decenni il rapporto 80/20, già
catastrofico, tende addirittura a crescere!!
SITUAZIONE MINORILE ATTUALE…
Nei paesi poveri vivono circa 4,8 miliardi di persone delle quali
2,4 miliardi hanno meno di 16 anni. Di questi 600 milioni sono
bambini con meno di 5 anni (stime approssimate)
12.000.000 di minori vivono senza un tetto e di questi
5.000.000 sono confinati nei campi profughi.
Ci sono circa 250.000.000 di minori che sono costretti a
lavorare perché è conveniente far lavorare un bimbo in quanto il
suo mantenimento è economico. Inoltre 200.000 ragazzi sono
arruolati nelle forze armate dei loro paesi.
In tutto il mondo 300.000.000 di ragazzi vivono l' incubo della
schiavitù; in India e Tailandia 1.100.000 di questi sono costretti
alla prostituzione.
In America Latina 40.000.000 vivono nella strada, di questi
circa 7.500.000 si trovano in Brasile in condizioni di vita
poverissime.
I dieci diritti dei bambini
Say yes for children
1. Tutti per uno, uno per tutti.
2. I bambini prima di tutto
3. Crescere sani e forti
4. Combattiamo l'AIDS
5. Stop alle violenze e allo sfruttamento
6. Ehi, mi sentite?
7. Tutti a scuola!
8. Al riparo da tutte le guerre
9. Proteggere il Pianeta
10. Lotta alla povertà
Quanti sono i bambini nel mondo?
Come sono distribuite le risorse?
Sembra strano, ma nessuno lo sa: molti bambini non
vengono nemmeno registrati ed in alcuni paesi manca l’ anagrafe.
100%
80%
paesi
svil.
paesi
sottosv
60%
40%
20%
0%
bamb
ris.%
ris/bamb
Una stima indica il loro numero
in 2,64 miliardi, di cui 2,4 miliardi
nei paesi sotto- sviluppati e 240
milioni negli altri. I bambini dei
paesi sottosviluppati sono quindi
dieci volte più degli altri, ma uno
di essi accede solo al 2,5% delle
risorse, rispetto agli altri
Una stima dell’ OMS indica in circa 1 miliardo le persone al
mondo che sono obese, in quanto si sovraalimentano (> 3000
cal/giorno). Un’ altra stima indica sempre in 1 miliardo il numero
delle persone fortemente sottoalimentate (< 600 cal/giorno).
Con le sole spese mediche connesse all’ obesità si darebbe
acqua ed istruzione a tutti gli abitanti del pianeta.
Lavoro minorile
Lav.minorile (milioni) dati ILO 2000
80
Africa
America lat.
Asia
153
17
Non si può eliminare, di
colpo, il lavoro minorile. Si
può però fare in modo che
i bambini ricevano un
minimo di istruzione ed
almeno svolgano un lavoro
adeguato alla loro età. È
questo che tentiamo di
fare nella realtà degli
slums.
Nei paesi sottosviluppati il lavoro minorile
viene largamente impiegato. Per le famiglie
povere, il contributo offerto dal reddito di un
bambino che lavora può fare la differenza
tra fame e sopravvivenza. “Più
una
popolazione è povera, più ha
tendenza ad avere molti figli che
possano contribuire a mantenere le
famiglie. Più una popolazione è
povera, più è analfabeta, in quanto i
bambini, costretti a lavorare, non
vanno a scuola. E più una
popolazione è analfabeta, più rimane
nel sottosviluppo e nella povertà”
I Bambini non si toccano
nemmeno con un fiore….e tanto
meno con la frusta !!
Il Comitato dei Dieci ( Unicef) ha condannato i trattamenti crudeli
o degradanti inflitti da poteri riconducibili allo Stato a danno di
persone di età inferiore ai 18 anni.
Sono stati richiamati quegli Stati in cui si applicano ai ragazzi pene
corporali a scopo “rieducativo”: ad esempio Sudan e Zimbabwe, nei
quali vige la punizione della sferza; Pakistan, dove un minorenne
può essere flagellato e condannato alla pena capitale; Bangladesh,
dove spesso ragazze anche giovanissime vengono sfigurate con
l’acido da mariti e fidanzati violenti.
Durissime parole sono state rivolte ai governanti di paesi in cui si
verificano sparizioni o uccisioni di bambini (Brasile, Messico, Perù).
Ma sono stati oggetto di critiche anche paesi “insospettabili” come il
Belgio, il cui codice penale prevede la carcerazione preventiva
minorile fino a 15 giorni ed anche nella “civilissima” Inghilterra
molti sono ancor oggi quelli che sono in favore di “punizioni corporali”
in famiglia ed a scuola.
DISCRIMINAZIONI CONTRO LE BAMBINE:
QUESTIONE DI VITA O DI MORTE
•Fra Asia meridionale, Nord Africa, Medio Oriente e Cina sono 100 milioni
le bambine che "mancano all'appello“
•un'indagine ufficiale condotta in Cina indica che il 12% di tutte le
gravidanze di feti di sesso femminile terminano con un aborto;
•in tutta l'Asia i bambini sono molto più numerosi delle bambine
•in Pakistan il 71% dei bambini sotto i due anni d'età in ospedale
sono maschi; le femminericevono meno cure; e il 61 % delle
bambine è malnutrito, contro il 52% dei bambini;
•ad Haiti, su 1000 bambini tra i 2 e i 5 anni muoiono 61 femmine e
48 maschi; in Costa Rica, 8 femmine e 5 maschi.
•nel 1990, il 40% delle giovani donne era analfabeta in Africa, Medio
oriente e Asia; i bambini a scuola sono più maschi che femmine
•in Bangladesh, il 71,8% delle ragazzine tra 15 e 19 anni sono già
sposate; la mortalità da parto per loro è doppia rispetto alla media.
I Bambini e la guerra
Le vittime civili costituivano circa il 50% delle perdite umane
complessive nella Prima Guerra Mondiale, il 66% nella Seconda
Guerra Mondiale ma sono ormai il 90% nelle guerre odierne. Nel
decennio 1985-1995 si calcola che siano stati uccisi in guerra 2
milioni di bambini.
Nel medesimo periodo, dai 4 ai 5 milioni sono stati i bambini che
hanno subito ferite permanenti e mutilazioni. Oltre 20 milioni di
bambini sono stati costretti ad abbandonare le loro case
Nel mondo sono in corso una cinquantina di conflitti armati: in
almeno 30 di essi vengono impiegati minori nelle operazioni militari.
I bambini-soldato sono circa 300.000.
Le spese militari nel mondo sono 700 miliardi di dollari l’anno
(1,5 milioni di miliardi Lit) L’investimento annuo di meno del 2% di
questa somma basterebbe a garantire l’accesso all’acqua potabile e ai
servizi igienici a tutti gli abitanti di Africa, Asia, America Latina.
Predatori di bambini:
turismo e pedofilia
Il fenomeno della prostituzione infantile non è purtroppo una novità
ma ai nostri giorni il dito viene puntato contro il turismo
internazionale, fondatamente considerato il massimo responsabile del
fatto che oltre due milioni di bambini vengano costretti a
prostituirsi, di questi 500.000 vivono in Brasile e il resto soprattutto
nell'Asia meridionale e orientale. Il giro d'affari di questa "nicchia" di
mercato sommerso si aggira attorno ai cinque miliardi di dollari, e
i "clienti" provengono dai paesi più ricchi della Terra: Stati Uniti,
Germania, Giappone, Australia, Regno Unito, ma anche Italia.
Questa inqualificabile attività criminale ha assunto dimensioni
globali a partire degli anni ‘70 con i viaggi “tutto compreso” Così
oggi, in poche ore, i turisti del sesso possono raggiungere il Brasile,
la Tailandia o le Filippine, dove la miseria spinge migliaia di famiglie,
a cedere i propri figli agli intermediari dei bordelli delle capitali.
Ai confini tra Tailandia, Birmania e Cambogia, è enorme il traffico
di droga e di bambini destinati a rifornire le case chiuse.
SOSTEGNO A DISTANZA…… anche di gruppi
di bambini o intere classi. PERCHE’?
"Non possono né devono esserci bambini abbandonati né
bambini senza famiglia, né bambini o bambine di strada".
Giovanni Paolo II
Il sostegno a distanza presuppone una continuità di impegno verso
la vita. E’ importante poter dare al maggior numero possibile di
minori "pari opportunità" di accedere ad uno sviluppo umano stando
attenti a non creare 'privilegiati' rispetto all' ambiente di
appartenenza. …che cosa è? E’ un'occasione di comunicazione
culturale che, mentre ti fa conoscere situazioni dove l'umanità è
tragicamente distrutta, pone domande sulle cause di queste
ingiustizie E' un canale di collegamento economico con cui l'offerente
italiano si sente protagonista nonostante le distanze e, sopratutto
senza tanta burocrazia e con la garanzia che l'aiuto arriva a
destinazione ed è utilizzato solo per lo scopo indicato.
Ogni bambino…che nasce è un inno alla vita, è la garanzia che
l’umanità ha ancora un futuro in cui sperare.
BOICOTTAGGIO
Rifiutarsi di collaborare con chi tiene un comportamento iniquo è
una delle azioni da compiere. Non si acquista un prodotto di un’
azienda a causa di: sfruttamento, usura, regimi oppressivi,
distruzione ambiente, esportazione di armi, impiego di lavoro minorile
Il boicottaggio è un'interruzione organizzata e temporanea
dell'acquisto di uno o più prodotti per portare l'azienda produttrice a
rivedere i propri comportamenti dannosi.
Martin Luther King, arriva all'abolizione delle leggi di
segregazione sugli autobus, Gandhi ha fatto del boicottaggio uno
degli strumenti di lotta non violenta più efficaci; altre campagne
riuscite sono state condotte contro la Dow Chemical (USA, 1960) per
la produzione di Napalm per la guerra del Vietnam, contro la Polaroid
(1970) per il rifornimento al Sudafrica di sistemi di identificazione
utilizzati dal regime oppressivo, Dole, Chiquita, Nike, Rebook etc.
Bisogna però stare attenti affinchè un boicottaggio indiscriminato
non porti, come è successo in Bangladesh, al licenziamento di migliaia
di bambini che sono stati poi costretti a lavori anche più degradanti.
Commercio equo e solidale
Il commercio equo e solidale si basa su queste regole:
- il distributore importa direttamente dai produttori evitando
intermediari e grossisti locali;
- il prezzo equo viene determinato dai produttori stessi;
- sì ricerca un'occupazione allargata, anche effettuando il più
possibile in loco le operazioni di trasformazione;
- i prodotti vengono realizzati con materie prime del posto e secondo
metodi rispettosi dell'ambiente;
- parte dei proventi della commercializzazione vengono impiegati per
il miglioramento delle condizioni di vita;
- la produzione non deve mettere in pericolo l'economia di
sussistenza locale;
- il consumatore è informato sulla formazione del prezzo: sa quanti
dei suoi soldi sono andati al commerciante, quanti al distributore,
quanti al trasporto e quanti al produttore (prezzo trasparente).
In questo modo si arriva a pagare ai contadini un prezzo anche
doppio di quello a cui sarebbero obbligati a vendere sul mercato
locale.
Torture e pena di morte
Torture della polizia su bambini (dal sito di Amnesty
international) " Con delle pinze ha maciullato il mio pollice" La
Polizia del Bangladesh ha volontariamente torturato un bambino di 9
anni, legandolo con corde fino a togliergli il respiro, sospendendolo ad
una sbarra e maciullandogli il pollice con delle pinze. Il bambino era
sospettato di aver rubato un telefono cellulare.
Quello di cui sopra è solo un esempio, che riportiamo in quanto
noto e documentato. In tutto il mondo, sottosviluppato o meno, la
limitazione della libertà (che arriva sino alla pena di morte) è,
malgrado lo sforzo dell’ ONU per far applicare “ I diritti dell’ Uomo”,
ampiamente praticata anche in paesi “democratici”.
Amnesty international è un’ organizzazione che si batte in
tutto il mondo per questi problemi. È consigliabile visitare il loro
sito www.amnesty.it ed iscriversi alla loro newsletter gratuita.
Le mine continuano a uccidere
Il trattato approvato nel 1997 ad Ottawa( eliminazione mine) è
oggi stato firmato da tre quarti dei paesi del mondo: 138. Gli stati
produttori sono passati da 54 a 16. I territori sminati sono stati 168
milioni di metri quadrati. Secondo i dati del rapporto 2000 ci sono
oltre 250 milioni di mine negli arsenali delle forze armate di 105
paesi, in particolare Cina [110 milioni] e Russia [60/70 milioni].
Tra gli stati firmatari l’Italia mantiene il primato del numero di mine
conservate nei magazzini delle forze armate [4,8 milioni].
Nel 1999 sono state distrutte circa 22 milioni di mine antipersona
in 50 paesi. Solo diciassette di questi stati hanno eliminato
completamente le riserve di mine.
L’Italia ha dato inizio alla distruzione delle mine antipersona nel
febbraio 1999. Dei 6,5 milioni di mine presenti negli stock al 31
gennaio 2000, sono stati distrutti 2,1 milioni al 30 aprile dello stesso
anno.
Armi leggere
made in Italy..
per non parlare di quelle pesanti
L’Italia è il terzo produttore mondiale di armi leggere, dopo Stati
Uniti e Gran Bretagna: ne esporta per un valore di circa 600 miliardi di
lire l’anno. La legge 185 del 1990 impone al Governo di presentare al
Parlamento una relazione annuale sul commercio degli armamenti
(art. 2), ma i successivi decreti applicativi hanno stemperato la
rigidità originaria della legge in tema di classificazione delle armi: in
pratica, accade che buona parte della produzione di fucili, mitra ed
esplosivi prenda la via dell’esportazione sotto la voce “armi civili”.
Non è raro che, mediante triangolazioni o altri sotterfugi, armi
leggere italiane finiscano in paesi in guerra o impegnati nella
repressione armata di movimenti di opposizione. In questi ultimi anni
sono state documentate forniture di armi leggere italiane in Algeria,
Serbia, Croazia,Turchia, Burundi, Uganda, Repubblica Democratica
del Congo e in numerosi altri paesi “caldi” o addirittura sotto embargo
da parte dell’ONU. L’Italia è stato il principale esportatore di armi
leggere in Sierra Leone negli anni della prima guerra civile (19911997). Molte delle 1.600.000 munizioni per fucile importate dall’Italia
nel solo 1997 siano state utilizzate da bambini soldato o abbiano
ucciso e ferito bambini in Sierra Leone.
Acqua
L'acqua è un "fattore limitante" dello sviluppo. Anche in presenza
di mano d'opera, capitale, terra, minerali, risorse naturali, la scarsità
o la mancanza di acqua impedisce una vita domestica e urbana
decente e moderna, l'agricoltura, attivita' manifatturiere, turismo.
Attentati alle risorse idriche, tipico bene collettivo, sono una forma
di violenza: per la conquista dell'acqua vengono combattute guerre
L‘ utilizzazione delle risorse di acqua e' possibile soltanto
attraverso un progetto di solidarieta‘
Stocks: Miliardi di tonn. Acqua totale 1.400.000.000 Acqua dolce
nel sottosuolo, fiumi, laghi, atmosfera 11.000.000
Gas
dell'atmosfera 5.000.000 Biomassa totale 1.000.000
L'eccessivo sfruttamento economico del suolo provoca alterazioni e
squilibri nel ciclo dell'acqua: diminuiscono le precipitazioni e aumenta
la richiesta di acqua per l'irrigazione e per le citta'
Una prima linea di azione per combattere la violenza e suscitare
un senso di solidarieta' dovrebbe consistere nella diffusione della
conoscenza del ciclo dell'acqua non solo a livello planetario, ma anche
a livello di singole comunita' o stati.
Combattere la violenza
Dal documento "Violence prevention"
Insieme dobbiamo costruire e sviluppare per il futuro una cultura di
pace basata sulla non-violenza, il dialogo, il mutuo rispetto, la giustizia
sociale. E' un obiettivo non facile e non immediato ma è possibile
e, in questi tempi che vedono nuove forme di conflitti e di violenze,
è assolutamente necessario
Il Dalai Lama, genn 1995
Terrorismo, genocidi, assassini politici, crimini violenti, abusi, assalti,
torture, moleste, vessazioni ed altri modi di forza, in violazione dei più
basilari diritti umani, sono purtroppo ormai diventati parte della nostra
esistenza quotidiana.
Carlyle Guerra de Macedo
Un numero: due diversi significati
In Italia
In Bangladesh
Costo di un caffè, di un quotidiano, di una
sfogliata, di un pacchetto di chewing-gum
Costo di vitto ed alloggio, per un giorno, di 3 bambini in un
nostro boarding, paga di due giorni per un bambino o di uno
per un uomo.
Costo di un pasto in ristorante medio, di un' ora di
lezione privata,di una scheda telefonica, di una
stecca di sigarette, di una sera in discoteca
Costo di vitto ed alloggio per un mese di tre bambini nei
nostri boarding, paga mensile di una maestra in uno slum o
di un operaio che lavora tutti i giorni, di un quintale di riso.
Costo di un motorino
Costo di mantenimento (affitto, stipendi, elettricità) di una
scuola per 180 bambini in un misero slum a Dhaka
Aumento della popolazione (nascita meno morti) in
50 giorni
Aumento della popolazione (nascita meno morti) in 1 giorno
1 miliardo
Stima delle persone fortemente obese nel mondo
occidentale
Stima delle persone fortemente sottoalimentate nel "sud del
mondo"
14 %
Mortalità nei primi trenta anni di vita
Mortalità nel primo anno di vita
20 %
Percent. dei sopravvissuti ad 80 anni
Percentuale dei sopravvissuti a 60 anni
15 %
Percentuale dei bambini di 10 anni che non vanno
a scuola
Percentuale dei bambini di 10 anni che vanno a scuola
Una settimana
36 ore lavorative per un operaio
48 ore lavorative per un bambino
1€
50 €
3.500 €
8000
Un telefono
Un televisore
Almeno 1 per ogni
persona
...ogni 2,1 persone
....ogni 300 persone
....ogni 169 persone
Proiezione per il 2015 delle Megalopoli
con più di 12 milioni di abitanti (rapp UN nov 2001)
1975
2000
2015 (Proiezione)
Tokyo (19.8)
Tokyo (26.4)
Tokyo (26.4)
New York (15.9) Mexico City (18.1) Mumbai (26.1)
Shanghai (11.4) Mumbai (18.1)
Lagos (23.2)
Mexico City (11.2)São Paulo (17.8)
Dhaka (21.1)
São Paulo (10 )
Shanghai (17)
São Paulo (20.4)
New York (16.6)
Karachi (19.2)
Lagos (13.4)
Mexico City (19.2)
Los Angeles (13.1) New York (17.4)
Kolkata (12.9)
Jakarta (17.3)
Buenos Aires (12.6)Kolkata (17.3)
Dhaka (12.3)
Delhi (16.8)
Metro Manila (14.8)
Shanghai (14.6)
Los Angeles (14.1)
Buenos Aires (14.1)
Cairo (13.8)
Istanbul (12.5)
Beijing (12.3)
Situazione della popolazione del Pianeta
sino al 2050 (Dati Unfpa)
Totale
Paesi sviluppati
Paesi sottosviluppati
Paesi sotto/sottosviluppati
Africa
Asia
Europa
America del sud
America del Nord
Oceania
Afghanistan
Repubb democr Congo
Cina
Bangladesh
India
Italia
Pakistan
Popol.2010
Milioni
%
Popol 2050
Milioni
%
6134
1194
4940
675
812
3720
726
526
317
30
22
52
1285
140
1025
57
145
100,0%
19,5%
80,5%
11,0%
13,2%
60,6%
11,8%
8,6%
5,2%
0,5%
0,4%
0,8%
20,9%
2,3%
16,7%
0,9%
2,4%
9322
1181
8141
1830
2000
5428
603
805
437
47
72
203
1462
265
1572
43
344
100,0%
12,7%
87,3%
19,6%
21,5%
58,2%
6,5%
8,6%
4,7%
0,5%
0,8%
2,2%
15,7%
2,8%
16,9%
0,5%
3,7%
Urbanizz Mortalità<5 Vita previs Analfabet
2005%
anni M/F
M/F
>15Anni M/F
47
76
40
26
38
37
75
75
77
70
30
60
32
22
25
67
37
79/79
10/9
86/86
154/143
143/134
68/73
13/10
45/36
8/8
45/36
278/281
136/120
38/45
88/97
79/92
7/6
121/135
63.9 / 68.1
71.9 / 79.3
62.5 / 65.7
50.6 / 52.2
50.5 / 52.1
65.8 / 69.2
69.6 / 77.9
67.2 / 73.6
74.7 / 80.5
72.0 / 76.9
43.0 / 43.5
51.0 / 53.3
69.1 / 73.5
60.6 / 60.8
63.6 / 64.9
75.5 / 81.9
61.2 / 60.9
47 / 77
26 / 48
8/23
47 / 69
31 / 54
1/2
39 / 68
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Presentazione in p.point 12