Come mettere in pratica e rendere operative le linee guida per il diritto allo studio e le disposizioni di legge partendo da casi reali con diagnosi o segnali di rischio 1 Possibili problemi trasversali ai DSA ATTENZIONE MEMORIA PROCEDURALE CONCENTRAZIONE MEMORIA A BREVE TERMINE DISPRASSIA LINGUAGGIO DISORGANIZZAZIONE DISNOMIA LENTEZZA 2 LETTURA DELLA DIAGNOSI CASO CLINICO • Valutazione Cognitiva e Neuropsicologica • Valutazione del Linguaggio e dei prerequisiti • Valutazione degli apprendimenti scolastici • Discrepanza tra livello cognitivo e il deficit • Importanza di una corretta prevenzione nella prima e seconda primaria 3 DIAGNOSI: PAROLE CHIAVE Le abilità degli apprendimenti (lettura, scrittura e calcolo) risultano deficitarie se RIENTRANO NEI SEGUENTI PARAMETRI: 1. MINORE DEL 5%. 2. UGUALE O MINORE ALLE 2 DEVIAZIONI STANDARD. 3. RICHIESTA DI INTERVENTO O RICHIESTA DI INTERVENTO IMMEDIATO (RI e RII). 4 Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) In base ai livelli di gravità certificati dalla diagnosi specialistica, il PDP dovrà contemplare un diverso impiego dei seguenti interventi: ✔ ✔ ✔ ✔ strategie metodologiche e didattiche strumenti dispensativi strumenti compensativi modalità di valutazione 5 La didattica “adattata” ai DSA Adattamenti da attuare nell’ambiente scolastico: Uso degli strumenti compensativi Uso della didattica interattiva Strategie adatte alle performance dello studente. L'apprendimento personalizzato “L’apprendimento personalizzato rappresenta oggi uno degli snodi più significativi dell’attuale dibattito educativo e scolastico. Esso offre una via d’uscita per la questione dello svantaggio e per porre ogni allievo nella condizione di realizzare tutto il suo potenziale” (D. Hopkins). 7 Documentazione dei percorsi didattici Le attività di recupero individualizzato, le modalità didattiche personalizzate, nonché gli strumenti compensativi e le misure dispensative dovranno essere dalle istituzioni scolastiche esplicitate e formalizzate, al fine di assicurare uno strumento utile alla continuità didattica e alla condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese. Tale documentazione può acquisire la forma del Piano Didattico Personalizzato. 8 IL PDP: che cos’è Il PDP è un contratto fra docenti, Istituzione Scolastiche, Istituzioni Socio-Sanitarie e famiglia per individuare e organizzare un percorso personalizzato, nel quale devono essere definiti i supporti compensativi e dispensativi che possono portare alla realizzazione del successo scolastico degli alunni DSA. 9 IL PDP: chi lo redige Il team dei docenti o il consiglio di classe, acquisita la diagnosi specialistica di DSA, redige il PDP. La redazione del documento prevede una fase preparatoria d’incontro e di dialogo tra docenti, famiglia e specialisti nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze. 10 IL PDP: quando La sua redazione avviene: • all’inizio di ogni anno scolastico entro i primi due mesi per gli studenti già segnalati • su richiesta della famiglia in possesso di segnalazione specialistica. 11 IL PDP: cosa contiene dati anagrafici dell’alunno; tipologia di disturbo; attività didattiche individualizzate; attività didattiche personalizzate; strumenti compensativi utilizzati; misure dispensative adottate; forme di verifica e valutazione personalizzate. Deve essere articolato per le discipline coinvolte nel disturbo. 12 Esempio di partenza della scuola primaria PRIMO STEP Scegliere consapevolmente il metodo di apprendimento della letto-scrittura Monitorare il livello raggiunto da ogni bambino Slides Linee Guida Scuola Primaria 13 Esempio di partenza della scuola primaria SECONDO STEP Incontro con i genitori all’inizio della scuola per: • informare e sensibilizzare in merito al programma, al metodo, all’importanza dell’apprendimento personalizzato ed al monitoraggio che verrà fatto per valutare il livello raggiunto da ogni bambino • Far compilare la scheda di ingresso, se non pervenuta dalla scuola dell’infanzia 14 Esempio di partenza della scuola primaria QUESTIONARIO PER I GENITORI - A che età ha parlato ? ( un vocabolario di almeno 50 parole e prime frasi semplici) - All’ingresso nella scuola dell’infanzia, comunicava con un linguaggio chiaro e comprensibile all’adulto estraneo ? (si no non sempre) - Ha fatto terapia del linguaggio ? (no, si, per quanto tempo) - Racconta ciò che ha fatto in maniera ordinata e sequenziale ? (si, no, a volte) 15 Esempio di partenza della scuola primaria - Impara facilmente poesie e filastrocche ? (si, no, a volte) - conosce i mesi dell’anno, i giorni della settimana, le stagioni ? (si, no, se guidato) -Ricorda facilmente i nomi delle persone e oggetti? -Usa facilmente i nuovi vocaboli? -È concentrato ed attento durante le attività “a tavolino” o di ascolto? - gli piace ascoltare le storie ? (si, no, a volte) - sa associare i concetti di numero ad una quantità ? (si, no, a volte) 16 Esempio di partenza della scuola primaria - Quale mano usa per: • scrivere (mano, sinistra, entrambe) • colorare (mano, sinistra, entrambe) • lanciare (mano, sinistra, entrambe) - Colora e disegna volentieri ? (si, no, a volte) - Sa usare le forbici ? (si, no, a volte) - È autonomo nel vestirsi e svestirsi ? (si, no, a volte) - Sa andare in bicicletta ? (si, no, a volte) 17 Relazione tra linguaggio orale e linguaggio scritto La lettura e la scrittura sono in sintesi la trasformazione di grafemi in fonemi o viceversa. Sono processi di transcodifica. 18 I disturbi del linguaggio (DSL) sono il predittore più affidabile della dislessia 19 I prerequisiti per l’apprendimento della lettura LE COMPETENZE NECESSARIE PER POTER IMPARARE A LEGGERE Il bambino per poter accedere all’apprendimento formale • deve aver raggiunto un certo grado di: – sviluppo cognitivo – emozionale (affettivo-sociale) – linguistico • deve possedere un’integrità delle funzioni sensoriali visiva ed uditiva. 20 Modello evolutivo dell’apprendimento della lingua scritta (3/3) Modello di apprendimento della lingua scritta FASE LOGOGRAFICA Legge e scrive parole in modo globale FASE ALFABETICA Si iniziano ad applicare regole di conversione fonema/grafema e grafema/fonema FASE ORTOGRAFICA Si sviluppano nuove associazioni con parti più complesse es. sillabe, suffissi, morfemi, trigrammi FASE LESSICALE Le parole vengono lette e scritte senza bisogno di trasformazioni parziali 21 Livelli di concettualizzazione della Lettura e Scrittura Nel processo di apprendimento della lettoscrittura è possibile individuare la seguente successione di stadi: LIVELLO PRECONVENZIONALE LIVELLO SILLABICO LIVELLO SILLABICO-ALFABETICO LIVELLO ALFABETICO L’ultimo stadio, l’alfabetico, è quello in cui si è capito che la parola scritta è la riproduzione di una sequenza di suoni e che esiste una corrispondenza stabile tra suono e segno • • • • • • • Ogni parola detta può essere anche scritta Se dico cose diverse scrivo cose diverse Se dico una cosa prima la scrivo o la leggo per prima Se dico una parola lunga la scrivo con piu lettere Scrittura preconvenzionale-convenzionale Lettura di frasi: I tre porcellini Immagini + parole scritte, parole lunghecorte (coccinella-orso). 23 Livello sillabico: • Analisi sillabica. • Riconoscimento sillaba iniziale. • Fusione sillabica. • Riconoscimento sillaba finale. • Rime. 24 Livello fonemico: • Riconoscimento del fonema iniziale • Fusione e analisi fonemica • Discriminazione uditiva: Coppie minime Giudizio di correttezza. 25 • • • • • Analisi sillabica Fusione sillabica Riconoscimento sillaba iniziale Riconoscimento sillaba finale Rime 26 Giochi per stimolare la percezione e la discriminazione uditiva: 1. giochi motori per cogliere i tratti ritmici dei suoni e del linguaggio 27 2. Far rappresentare le caratteristiche dei diversi suoni linguistici utilizzando tratti, linee, punti ecc. per porre l’attenzione sull’aspetto sonoro e non sulle lettere dell’alfabeto (giochi di voce continua, ritmata, modulata ed a diverse intensità ecc.) 3. Classificazione e segmentazione dei suoni (suoni onomatopeici, scioglilingua ecc.). I bambini imparano a riconoscere i suoni delle parole, a trovare delle rime, a giocare con le filastrocche attraverso l’esperienza vissuta nello spazio e nel tempo. 28 • • • • Riconoscimento del fonema iniziale Fusione ed analisi fonemica Riconoscimento di suoni nelle parole Discriminazione uditiva: Coppie minime Giudizio di correttezza 29 AREA FONOLOGICA PROCEDURE E ATTIVITA’ Ascoltare e imitare parole prodotte prolungando i suoni; stressare le informazioni visive e propriocettive. 30 AREA FONOLOGICA PROCEDURE E ATTIVITA’ Denominare coppie minime. Giocare con tombole fonologiche. Verbalizzare storie illustrate ad hoc. Imitare modelli corretti. 31 AREA FONOLOGICA PROCEDURE E ATTIVITA’ Giocare con gli errori. Disambiguare la produzione mediante correzione. Imitare prassie non fonemiche. 32 Insegnamento della letto-scrittura metodo fono-sillabico, oppure quello puramente sillabico passando dal lavoro di tipo fonologico in modo sequenziale e gerarchico 33 I processi di consapevolezza fonologica - livello della parola: - livello della struttura delle sillabe: consonante-vocale (ad esempio ta- nella parola tavolo), poi quelle dalla struttura vocaleconsonante - livello dei suoni iniziali e finali della parola: - livello del riconoscimento preciso del suono iniziale e finale della parola; - livello del riconoscimento di tutti i singoli fonemi della parola. 34 Insegnamento della letto-scrittura Sarebbe auspicabile iniziare con lo stampato maiuscolo creando una associazione non solo tra il suono e il segno ma soprattutto con una immagine associabile alla lettera corrispondente (es: M=montagna)per imprimere l’immagine mentale che facilita il bambino 35 Insegnamento della letto-scrittura Partire dalle lettere che si scrivono da sinistra (P, B, D, R, L, F, M, N) Proseguire con quelle che si scrivono da destra (C, G, S) Ultime: Q, H N.B.: dare al bambino modelli di riferimento e parametri precisi (es. partire dall’alto) 36 Area del calcolo Soffermarsi sui prerequisiti specifici abilità di conteggio non solo uno a uno, come nella scuola dell’infanzia, ma anche uno a due, due a due…(giochi con carte e dadi) 37 Area del calcolo avviare al conteggio e al calcolo a mente, processi necessari all’evoluzione dell’intelligenza numerica. 38 Le strategie di potenziamento dell’intelligenza numerica riguardano: •processi di conteggio; •processi lessicali; •processi semantici; •processi sintattici; •calcolo a mente; •calcolo scritto. 39 Strategie di potenziamento dell’intelligenza numerica calcolo a mente è considerato dalla ricerca contemporanea la competenza fondamentale all’evoluzione della cognizione numerica. • composizione e scomposizione dei numeri in insiemi più semplici; • raggruppamento; • arrotondamento alla decina; • le proprietà delle quattro operazioni; • il recupero dei fatti aritmetici. 40 Strategie di potenziamento dell’intelligenza numerica Il calcolo scritto Il calcolo scritto rappresenta un apprendimento di procedure necessarie per eseguire calcoli molto complessi, 41