Nostro sacerdote! guarda le palme delle tue mani,
ritorna con la mente al giorno in cui il tuo Vescovo le unse
e ti mandò per guidarci a Dio.
Ricorda i desideri del tuo cuore quel giorno:
riunire e servire la gente che il Signore ti avrebbe affidato!
Ripensa ai bimbi che queste mani hanno battezzato,
e ai fanciulli, che queste mani hanno preparato
alla Prima Comunione e Cresima.
Pensa alle centinaia
d'omelie che
queste mani
hanno scritto;
parole scelte con cura
che hanno trasformato
delle vite.
Pensa alle innumerevoli volte
che queste mani si sono alzate
benedicendo e perdonando
nel Sacramento della
Riconciliazione.
Ora pensa alla tua ultima Messa, e alle tante altre, quando hai preso
del semplice pane e vino e, per le tue mani, la potenza dello Spirito
li hai cambiati nel Corpo e nel Sangue di Gesù Cristo.
Pensa alle molte mani, le nostre mani, nelle quali hai deposto
il suo Prezioso Corpo.
Pensa ai ritiri, alle missioni, ai giorni e alle notti di rinnovamento che
le tue mani hanno preparato.
Pensa alle persone che queste mani hanno riunito e sono tornate nel mondo
con in cuore una nuova comprensione e amore vicendevole
e anche per la nostra Chiesa.
Pensa alle volte che queste mani si sono allungate ed
hanno afferrato le nostre
in un amorevole cerchio di preghiera.
Pensa alle mani giovani e trepidanti, che le tue mani hanno unito nel
Sacramento del Matrimonio.
Pensa agli ammalati di mente o di corpo
che sono venuti da te in cerca d'aiuto,
andandosene poi con una nuova speranza nel cuore.
Pensa ai corpi morenti
che queste mani hanno unto
preparandoli per il Paradiso.
Oggi, noi ungiamo nuovamente le tue mani con il nostro amore;
con l'amore dell'antica famiglia di Gesù.
Vorremmo poterti prendere per mano e sostare
al più congestionato incrocio della città per gridare al mondo
"guardate tutti, questo è il nostro sacerdote ‘prediletto’,
del quale siamo compiaciuti".
Grazie
per il tuo servizio
devoto ed amorevole.
Siamo orgogliosi che tu sei il ‘nostro’ Sacerdote.
Autore del testo “sconosciuto” - Elaborato da Anna Lollo e don Placido D’Omina
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Il nostro Sacerdote