TERMOVALORIZZATORI INCENERITORI Gli impianti principalmente utilizzati per lo smaltimento dei rifiuti sono gli inceneritori. Mediante un processo di combustione ad alta temperatura, questi impianti, tramite l’incenerimento dei rifiuti, danno come prodotti finali un effluente gassoso. Il calore sviluppato viene poi recuperato e utilizzato per produrre vapore e in seguito energia elettrica. Le categorie principali di rifiuti inceneribili sono: •Rifiuti solidi urbani (R.S.U.), provenienti cioè da abitazioni, locali abitati, strade, etc.. •Rifiuti speciali, provenienti cioè da attività produttive •Rifiuti inerti, rifiuti cioè non inceneribili, provenienti da costruzioni e demolizioni; ve ne sono in grande quantità. In Europa sono attivi attualmente 354 impianti di termovalorizzazione, in 18 nazioni, alcuni anche inseriti in contesti urbani: VIENNA: IN GRAN BRETAGNA: In Italia invece l’incenerimento dei rifiuti è una modalità di smaltimento minoritaria, anche a causa dei dubbi che permangono sulle nocività delle emissioni per lungo periodo e delle conseguenti resistenze della popolazione. A Brescia in prossimità della città c’è uno dei termovalorizzatori più grandi d’Europa che soddisfa da solo un terzo circa di calore dell’intera città. Nel meridione invece il problema dei rifiuti non viene gestito correttamente: la scarsa raccolta differenziata, il basso numero di inceneritori sfocia in un eccessivo ricorso alle discariche. Vi sono vari tipi di inceneritori, utilizzati per lo smaltimento di rifiuti: •Inceneritori a griglie: possiedono un grosso focolare, con griglie metalliche formate da barre o rulli paralleli; in diverse zone vengono raggiunte differenti temperature che permettono un più graduale riscaldamento. Le ceneri prodotte vengono raccolte e raffreddate in vasche piene d’acqua; questi impianti sono maggiormente sfruttati per i rifiuti urbani e permettono un’ottimizzazione della combustione. •Inceneritore a letto fluido: nell’impianto di incenerimento a letto fluido, la combustione è ottenuta inviando dal basso un forte getto d’aria attraverso un letto di sabbia;il letto poi si solleva, mentre il sistema sabbia-rifiuto-combustibile è sotto continua agitazione e sotto un violento mescolamento. Questo processo, detto fluidizzazione, ha l’effetto di diminuire la densità dell’oggetto da incenerire. Questo tipo di inceneritore è utilizzato anche nell’ambito dell’ingegneria e della petrolchimica. •Inceneritore a forno rotativo: Gli impianti a forno rotativo sono utilizzati principalmente per lo smaltimento dei rifiuti industriali e speciali. Sono costituiti da due camere: ll camera primaria di combustione consiste in un tubo cilindrico, il cui movimento attorno al proprio asse di rotazione viene trasmesso ai rifiuti. La rotazione fa accumulare all’estremità del cilindro le ceneri e il resto della frazione solida che viene raccolta all’esterno. I gas passano invece in una seconda camera di combustione, stavolta fissa. •Inceneritore a focolare multi-step: Il nome di questa tecnologia è legato al passaggio su più focolari del materiale da trattare. I rifiuti trasportati attraverso la fornace, muovendo una dentatura meccanica, che fa parte di braccia montate su un asse centrale rotante; i rifiuti in entrata vengono trasportati da un’estremità, mentre i residui della combustione vengono asportati dall’altra estremità. Il carico-scarico dei rifiuti viene ripetuto automaticamente secondo il numero dei focolari presenti. Rischi e pericoli degli inceneritori Gli inceneritori producono nano particelle che vengono lanciate nell’aria che respiriamo. Queste nano particelle una volta prodotte sono eterne e non sono biocompatibili, non sono cioè compatibili con la vita. Oltre alla produzione di diossine, di gas inquinanti, di nano particelle, l’inceneritore produce ceneri che necessitano poi di discariche speciali poiché sono altamente pericolose. Nel rapporto della Commissione Europea sulle BAT per l’incenerimento, vengono individuate oltre 20 sostanze diverse che vengono emesse nell’aria; tra queste il cadmio, l’arsenico, il piombo, il cobalto, il cromo e il mercurio. Alcuni di questi elementi sono cancerogeni,altri invece sono noti per la loro neuro-tossicità. Gli ossidi di azoto e l’ozono che ne derivan agiscono sull’apparato respiratorio e cardiovascolare favorendo patologie infiammatorie e degenerative.