Il contrario della pace
Non è la guerra,
È l’indifferenza.
Il contrario dell’amore
Non è l’odio,
Ma l’indifferenza.
Il contrario della morte
È la memoria.
E.Wiesel
Giornata della memoria
27 gennaio 2007
Lo sterminio di un popolo
Argomenti
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La crisi dopo il primo conflitto
mondiale
L'ascesa al potere di Hitler
L'ideologia nazionalsocialista
La persecuzione antiebraica
Lo scoppio della guerra
L'acme della follia
La caduta del nazismo
Il processo di Norimberga
La difficile situazione dopo
la prima guerra mondiale
1918, termina la prima guerra mondiale,
l’Europa è devastata.
E’ caro il prezzo che la Germania deve
pagare per la sua brama di potere, gli
stati vincitori impongono agli sconfitti
risarcimenti folli, milioni di tedeschi sono
disoccupati, affamati e umiliati.
E’ una Germania depressa e pessimista,è
una Germania che ha voglia di rivalsa,
quella che riversa le sue speranze nel
leader che con promesse di gloria porterà
l’Europa e il mondo intero al periodo più
buio che la storia ricordi.
L’ascesa al potere di
Hitler
E’ nei primi anni ’20 che Adolf
Hitler,
proletario
di
origine
austriaca, fonda, assieme ad un
piccolo
gruppo
di
operai
di
estrema
destra,
il
partito
nazionalsocialista.
Facendo leva sui sentimenti più
vividi nell’animo dei tedeschi di
tornare allo splendore passato,
Hitler riesce a conquistare la
fiducia di milioni di tedeschi,
fino ad essere eletto cancelliere
nel 1933.
L’ideologia
nazionalsocialista
Hitler, conquistato il potere, vuole
creare una nazione orgogliosa
della sua natura ariana.
Un popolo che sottometta le razze
a suo dire inferiori, un popolo
che sia pronto ad accettare ogni
ordine da lui imposto, che sia
disposto a sacrificare l’individuo
per il bene della collettività.
La persecuzione
antiebraica
E’ il 1933, la folle
ideologia misantropa
inculcata da Hitler
nelle menti dei tedeschi
esplode. Gli ebrei
vengono fortemente
discriminati e umiliati
pubblicamente. Vengono
aperti i primi campi di
concentramento, dove
viene deportato ogni
individuo non gradito al
partito.
I campi di
concentramento
Inizialmente erano campi di lavoro nei quali
veniva
internato
chiunque
avesse
idee
contrarie al regime. Col passare del tempo da
campi di lavoro si passò a veri
e propri
campi di sterminio.
Milioni di persone furono private
identità, e trasformate in numeri.
della
loro
Ebrei,
comunisti,
slavi,
furono
costretti
lavorare a ritmi insostenibili e sottoposti
terribili torture fisiche e mentali.
a
a
Furono condotti assurdi esperimenti medici su
cavie umane, nei campi di sterminio ci fu un
ingiustificabile
genocidio,
simbolo
indelebile
della follia nazista.
Lo scoppio della guerra
Inizialmente i tedeschi riescono a conseguire
delle convincenti vittorie in Europa, grazie alle
quali
ottengono
l’appoggio
dell’Italia
che
è
convinta di intraprendere una “guerra lampo”.
Le vicende però non confermano le aspettative,
infatti da ora il conflitto diviene una questione
mondiale, caratterizzata da difficili battaglie
che assumono proporzioni gigantesche.
L’accanimento sugli ebrei cresce a dismisura e
migliaia di ebrei vengono deportati nei lager
tedeschi.
1939, Hitler sogna di portare la
Germania
all’antico
splendore,
sottomette la Slovacchia e annette
l’Austria al Reich.
Il mondo sembra stare a guardare,
mentre l’esercito tedesco calpesta
le strade di Vienna, quasi senza
far rumore, incontrastato.
La
brama
di
spazio
vitale
da
garantire
al
suo
popolo
spinge
Hitler a invadere la Polonia; Gran
Bretagna e Francia capiscono che
i tedeschi vanno fermati.
L’acme della follia
Nel 1941 gli USA entrano in guerra a fianco
della Francia e dell’Inghilterra.
Il clima mondiale è tesissimo: la guerra si
prolunga più del previsto e nel 1942 i tedeschi,
decidono di intraprendere la “soluzione finale”.
Questo provvedimento consiste nell’eliminazione
fisica del popolo ebreo, tramite metodi orrendi.
Si calcola che circa sei milioni di ebrei furono
uccisi nei lager nazisti.
Questo triste capitolo della seconda guerra
mondiale può senza dubbio essere definito come
“acme della follia”.
1944/’45, ormai è solo questione di tempo,
americani e inglesi premono a ovest, i
russi ad est.
Il
Reich
ha
le
ore
contate,
Hitler
intensifica le operazioni di sterminio, e
nei campi si cerca di nascondere le
prove di ciò che è successo, i cadaveri
sepolti
nelle
fosse
comuni
vengono
dissotterrati e bruciati, camere a gas e
forni crematori, distrutti.
In tutto questo l’assurdità sta nel fatto
che piuttosto che utilizzare le ultime
energie per prolungare lo scontro, Hitler
preferisce continuare ad uccidere, sempre
con maggiore vigore, spinto più dalla
smania di morte, che dalla voglia di
proteggere la propria nazione.
La caduta del nazismo
Nel giugno 1944 l’esercito angloamericano
sbarca in Normandia, travolgendo le
linee difensive naziste.
La guerra in Europa termina nel maggio
1945, con la disfatta delle armate nazifasciste.
A Yalta, Churchill, Roosvelt e Stalin
decidono le sorti di un’Europa piegata
dalla guerra.
Hitler, rifugiatosi nel suo bunker, si toglie
la vita e il suo successore firma per la
Germania la resa incondizionata.
Il conflitto mondiale finisce ufficialmente
nel 1945, con un bilancio di 60 milioni
di morti.
La liberazione
L’avanzata alleata porta alla
luce quello che i nazisti, per
anni, avevano compiuto
all’insaputa del mondo.
Increduli, i soldati scoprono
decine e decine di campi la
cui funzione non resta a
lungo un mistero.
Cala il sipario sul tragico
teatro di morte perpetratosi
nel silenzio di un’Europa
repressa dall’assolutismo.
Il processo di Norimberga
20 novembre 1945, una commissione internazionale
si riunisce a Norimberga per decidere delle sorti
dei gerarchi nazisti.
I capi d’accusa sono i seguenti:
1. Congiura contro la pace mondiale;
2. Progettazione, provocazione
guerra d’aggressione;
3. Crimini e violazioni contro il
e
svolgimento
di
una
diritto bellico.
4. Crimini contro l’umanità.
Dei 24 imputati, 3 vengono assolti, 12 condannati a
morte, 7 a pene detentive, gli altri si uccidono.
Resta difficile credere che l’imputazione di pochi sia
sufficiente a espiare le colpe di un’intera nazione.
Questi sono solo dati. Semplici numeri, che da soli sono molto più
eloquenti delle solite parole già sentite.
Queste non sono opinioni, è realtà, fatti che nessuno potrà mai mettere
in dubbio.
MAPPA dell’INFERNO
non siete più a casa, questo non è
un sanatorio, di qui non si esce
che per il Camino
AUSCHWITZ
Francesco Guccini
Son morto ch'ero bambino
son morto con altri cento
passato per un camino
e ora sono nel vento
Ad Auschwitz c'era la neve
il fumo saliva lento
nei campi tante persone
che ora sono nel vento
Nei campi tante persone
ma un solo grande silenzio
che strano, non ho imparato
a sorridere qui nel vento.
Io chiedo come puo` un uomo
uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.
Ancora tuona il cannone
ancora non e` contenta
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento.
Io chiedo quando sara`
che un uomo potra` imparare
a vivere senza ammazzare
e il vento si posera`.
Ecco alcuni dei maggiori campi di
sterminio nazisti:
AUSCHWITZ-BIRKENAU
Costituzione: il 20 maggio 1940.
Finalità: sterminio degli ebrei,
sfruttamento di manodopera.
Morti: più di 4 milioni di persone.
Il 27 gennaio 1945 vi entra la prima
armata del fronte ucraino.
BERGEN BELSEN
Costituzione: 22 aprile 1943
Scopo: soppressione degli
ebrei rastrellati nel corso
dell’espansione tedesca,
soprattutto donne.
Indice di mortalità: negli
ultimi mesi era salito anche
fino a 1.400 al giorno.
Liberato il 25 aprile 1945
dalle truppe inglesi.
RAVENSBRUCK
(nel Mecklemburgo)
Costituzione: 15 maggio 1939.
Scopo: sterminio femminile.
Indice di mortalità: 100.000
donne gassate oltre quelle
morte per fame o uccise
con un colpo di pistola.
Liberato il 30 aprile 1945
dalle truppe sovietiche e vi
trovarono solo 3.000
superstiti.
TEREZIN (60 km da Praga)
“Lager dei bambini”
Costituzione:
settembre/ottobre 1941.
Scopo: creare un ghetto
modello da sottoporre alla
Croce Rossa Internazionale.
Il progetto iniziale prevedeva 7.000 persone,
nell’autunno 1942 ne
“ospitava” 60.000.
Massacrati 67.000
prigionieri tra cui 15.000
bambini.
SOBIBOR (a nord di Lublino)
“Soluzione finale del problema ebraico”
Costituzione: 17 marzo 1942.
Scopo: sterminio di ebrei.
Indice di mortalità: 250.000
Chiuso nell’ottobre 1943.
TREBLINKA
Costituzione: 3 luglio 1942.
Scopo: sterminio.
Morti presunti: 1.200.000.
Smantellato: nel marzo 1943.
BUCHENWALD
Costituzione: 16 luglio 1937.
Presenze: fino a 230.000.
Morti registrati: 56.554.
Liberato dagli stessi internati prima
dell’arrivo delle truppe alleate il 13
aprile 1945.
DACHAU
Scopo: “rieducare” gli oppositori
politici.
Ospiti: registrati 206.206 (in realtà
molti di più).
Morti riconosciuti: Circa 45.000.
Liberato il 29 aprile 1945.
MAUTHAUSEN
Costituzione: 1 agosto 1938
Scopo: internamento di ebrei e
zingari di ambo i sessi, partigiani
e resistenti ai nazisti dell’ Europa
occupata.
Morti presunti: 150.000 (internati
forse 335.000 persone).
Camera a gas in funzione del
marzo 1942.
Liberato il 5 maggio 1945.
96 campi di detenzione e transito
in Italia:

Bolzano

Fossoli (MO)

Ferramonti (CS)

Risiera di S.Sabba (TS)
BOLZANO
Costruzione: luglio 1944.
Ubicazione: Gries, sulla strada per Merano.
“Ospiti” : 11.116 (cifra per difetto).
Esecuzioni: oltre 300 ebrei.
FOSSOLI
comune di Carpi (MO)
Il campo fu smobilitato nell' Agosto
1944 e gli internati trasferiti a Bolzano
In questo campo transita, il 22 febbraio,
anche Primo Levi che rievoca la sua
breve esperienza a Fossoli nelle prime
pagine di "Se questo e un uomo" e
nella poesia "Tramonto a Fossoli".
Il convoglio giunge ad Auschwitz il 26
febbraio; Primo Levi è tra i 95 uomini
(su circa 600) che superano la prima
selezione e viene immatricolato nel
Campo col numero 174517.
FERRAMONTI (Cs)
Costruzione: giugno 1940.
Ubicazione: presso la valle del Crati in provincia di
Cosenza.
“Ospiti” : 2.000 soprattutto ebrei provenienti da
varie parti d’Europa.
FERRAMONTI
Interno campo
Panoramica aerea
fine 1944
RISIERA
DI SAN SABBA
“il lager di Trieste”
Prigionieri
Costruzione: 20 ottobre 1943.
Ubicazione: Trieste.
Sterminati: oltre 5000.
Liberato il 1° Maggio 1945 da reparti
partigiani jugoslavi.
Resti del forno distrutto il
29 aprile 1945
Dati relativi agli ebrei uccisi
3.500.000
3.271.000
3.000.000
2.500.000
2.000.000
1.500.000
1.050.000
1.000.000
530.000
500.000
255.000
1.000
20.000
64.000
Grecia
3.000
64.000
Jugoslavia
200.000
120.000
Italia
1.500
57.000
Norvegia
140.000
53.000
Lussemburgo
195.000
5.000
UnioneSovietica
Polonia
Ungheria
Romania
Bulgaria
Olanda
Belgio
Francia
Danimarca
Cecoslovacchia
Austria
Germania
0
Abbiamo tentato, invano, di
esprimere un nostro commento,
che potesse concludere in modo
adeguato questa presentazione,
ma la verità è che non è facile
non sfociare nella banalità, nelle
solite frasi fatte. Ci affidiamo
alla sensibilità di chi, certi fatti,
li ha vissuti in prima persona e
che meglio di noi può esprimere
ciò che è stato…
Se questo è un uomo…
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e i visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una
donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa o andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi
Pensato e realizzato da:
Andrea Perencin;
Samuel Liotta;
Carlo Borean.
Con il contributo:
Prof. De Momi Paolo
Alcune immagini prese da
“Se questo è un uomo
guarda, ricorda, racconta, resisti”
Ass. Nuova Cultura Centro
Documentazione Polesano
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