PROGETTO S. e T. SCIENZA e TECNOLOGIA EDUCAZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA NELLA SCUOLA PRIMARIA “ IV NOVEMBRE” – ALTAMURA (BA) ANNO SCOLASTICO 2006 - 2007 DIRIGENTE SCOLASTICO PROF.SSA ANNA MARILENA MASSA REFERENTI: CLEMENTE LEONARDA – DIBENEDETTO VITA Responsabile informatico Veneranda Filippo I PRESENTAZIONE DEL PROGETTO La partecipazione al progetto SeT ha rappresentato un salto di qualità nell’offerta formativa della nostra scuola e un’occasione per applicare la didattica di laboratorio. Il progetto è diventato parte integrante del POF e ha visto coinvolti nella partecipazione molti docenti che hanno realizzato due percorsi di ricerca significativi per gli alunni di scuola Primaria. PER CIASCUN PERCORSO DI LAVORO SONO STATI SELEZIONATI: • i contenuti da trattare in classe; • le esperienze da effettuare in laboratorio; • le conoscenze che gli alunni avrebbero acquisito in ambito curricolare; • le competenze che gli alunni avrebbero acquisito in laboratorio; • il materiale necessario alla realizzazione delle esperienze. A CIASCUN DOCENTE SONO STATE FORNITE : - schede di lavoro con la descrizione dell’esperimento da realizzare e le indicazioni relative al materiale da usare; -sussidi per realizzare le attività in classe. I PRIMA UNITA’ DI LAVORO “IL MIO CORPO E LA MIA ALIMENTAZIONE” Questa prima UNITA’ si è posta la finalità di far maturare negli alunni conoscenze e competenze che potessero aiutarli ad operare scelte ponderate e non dannose per la propria salute attraverso attività motivanti e polivalenti. A tal fine è stato curato, in modo particolare, l’aspetto pratico- sperimentale creando le condizioni per motivare scoperte, ricerche, voglia di conoscere tipica dei bambini e per produrre così modifiche nel loro pensiero e nel comportamento. E’ stata sviluppata dagli alunni delle classi seconde, terze, quarte e quinte. I percorsi didattici sono stati adattati a ciascuna classe, individuando attività e obiettivi più specifici. Sono stati coinvolti 34 docenti di tutti gli ambiti disciplinari e 24 classi. Lo svolgimento della prima unità di lavoro è avvenuto con approccio interdisciplinare ed è stato suddiviso in due fasi: • una curricolare, antimeridiana in cui il docente di scienze realizzava nelle sue classi il percorso laboratoriale; • una extracurricolare, pomeridiana, gestita direttamente dai docenti titolari delle classi coinvolte, che prevedeva la trattazione dell’unità di lavoro da un punto di vista teorico. I SECONDA UNITA’ DI LAVORO “IL MONDO DEI VEGETALI : NATURA E APLICAZIONI TECNOLOGICHE ” Questa seconda UNITA’, invece, è stata realizzata interamente in orario curricolare dalle insegnanti di scienze e tecnologia delle classi terze e quarte. Le esperienze proposte sono state incentrate prevalentemente su attività concrete, nelle quali i veri protagonisti sono stati gli alunni che attraverso l’osservazione del mondo vegetale, la sperimentazione, la discussione, hanno ampliato le loro conoscenze. Al termine del progetto è stato prodotto molto materiale: disegni, cartelloni, tabelle e un CD che documenta e raccoglie tutte le esperienze realizzate. I LE FASI DEL PROGETTO Il percorso progettuale è stato caratterizzato dalle seguenti fasi : LABORATORIO CORSO ATTIVITA’ I IL LABORATORIO L’ aspetto più innovativo apportato dal Progetto SeT, nella nostra scuola è stato senza dubbio il laboratorio scientifico. Il primo obiettivo che ci siamo posti è stato quello di ottimizzare le risorse economiche al fine di allestire un laboratorio comodo, attrezzato in modo funzionale e razionale, con materiale non eccessivamente costoso, ma sufficiente a far lavorare tutti gli alunni. La scelta negli acquisti, di conseguenza è stata dettata da questa necessità; si è provveduto inizialmente a sistemare in un’aula cinque banchi da lavoro per consentire agli alunni di operare in gruppi di quattro o cinque intorno a ciascun tavolo. Riguardo al tipo di materiale scelto, dopo aver fatto una ricognizione di quello già esistente, per ogni banco da lavoro è stato acquistato e predisposto un “corredo di materiale povero” che viene prelevato dagli armadi di volta in volta e distribuito sui tavoli. Infatti si è preferito affidare agli alunni strumenti semplicissimi o di costo contenuto, in modo da poter avere un adeguato numero di tavoli da lavoro attrezzati, affinché tutti gli alunni potessero sperimentare in modo diretto, da protagonisti, il fenomeno che si stava studiando. I Il laboratorio è stato dotato di strumenti di misura come: cronometri, termometri, bilance, vetreria in pyrex, fornellini, lenti, reagenti, vetrini, contagocce, pinzette, mortai e pestelli, imbuti, setacci, 4 microscopi e uno stereomicroscopio. Gli strumenti che hanno suscitato particolare curiosità sono stati senza dubbio i microscopi. Grazie alla microscopia è stato possibile scoprire, per la prima volta, la cellula. In precedenza gli esperimenti eseguiti alla cattedra dall’insegnante erano gli unici che trovassero posto nella nostra scuola; ora gli esperimenti vengono eseguiti direttamente dagli alunni in un laboratorio adeguatamente attrezzato che li vede protagonisti attivi del loro sapere. I Inoltre, il lavoro di gruppo ha permesso agli alunni di socializzare e di sapersi distribuire dei compiti all’interno dello stesso gruppo. Alla fine di ogni esperimento, ciascun alunno imposta una relazione scritta che riporta la descrizione dei materiali impiegati, l’esecuzione dell’esperimento, l’organizzazione dei dati in tabelle, la costruzione di grafici e l’interpretazione dei risultati. La pratica di laboratorio sicuramente incuriosisce i bambini, li motiva all’apprendimento, li diverte e rende più semplice la comprensione dei fenomeni. Osservare, indagare, chiedersi il perché e poi ancora ipotizzare, provare e riprovare, trovare soluzioni, vestire i panni dello scienziato, provare l’emozione di cercare e quella più grande di scoprire è certo il modo più avvincente per fare scienze e certamente favorisce l’acquisizione di conoscenze e abilità scientifiche più di una pagina di libro imparata a memoria . LABORATORIO ATTREZZATURE PRESENTI A SCUOLA SCIENTIFICO DOPO IL PRIMA DEL PROGETTO S.e T. PROGETTO SET. I P R I M A I D O P O I I I I CORSO DI FORMAZIONE Il corso di formazione propedeutico alla realizzazione del Progetto, è nato dalla conoscenza analitica dei percorsi didattici che i docenti avrebbero poi sviluppato nelle classi in cui l’intervento doveva attuarsi e dall’esigenza di approfondire le conoscenze disciplinari e metodologiche relative agli argomenti da trattare. Perciò sono stati organizzati percorsi formativi riguardanti la fisiologia vegetale, l’analisi qualitativa e quantitativa sul suolo, l’educazione alimentare. La formazione è stata estesa a tutti i docenti di scuola Primaria del Circolo e ad altre scuole. Un valido supporto è stato offerto dal docente di biologia intervenuto nei vari incontri che ci ha fornito contributi efficaci sul piano della didattica laboratoriale e circa l’acquisizione di competenze nell’uso degli strumenti acquistati. L’esperienza si è rivelata molto formativa, soprattutto da un punto di vista metodologico in quanto, noi docenti abbiamo sperimentato, in prima persona, i percorsi laboratoriali che avremmo poi proposto ai nostri alunni. La formazione dei docenti ha costituito una vera e propria riqualificazione professionale in campo sperimentale-laboratoriale, ed ha inciso in modo decisivo sull’approccio metodologico, migliorando la qualità dell’insegnamento I I I NOSTRI PERCORSI “IL MIO CORPO E LA MIA ALIMENTAZIONE” “Il MONDO DEI VEGETALI : NATURA E APPLICAZIONI TECNOLOGICHE” I “IL MIO CORPO E L’AMIMENTAZIONE” ALIMENTI PIRAMIDE ALIMENTARE IL MIO CORPO E LA MIA PRINCIPI NUTRITIVI ALIMENTAZIONE PASTI I I PRINCIPI NUTRITIVI Classi 5^C/D COME PICCOLI SCIENZATI Analisi di un carboidrato Saggio di riconoscimento dell’amido Riconoscimento dei monosaccaridi Riconoscimento delle proteine negli alimenti Riconosciamo la presenza dei grassi Azione della ptialina sugli amidi Azione della pepsina Azione della bile Azione della coca-cola Riconoscimento dei coloranti naturali e artificiali nelle bevande industriali ACQUA I I “IL MONDO VEGETALE ” FISIOLOGIA DELLE PIANTE STRUTTURA RIPRODUZIONE FOTOSINTESI SUOLO I