MARTINA
TEOT
Classe 3aD
LA
POSTA
DI
GUERRA
Mentre in tempo di pace la corrispondenza veniva
affidata agli uffici postali civili, non così era durante i
periodi di guerra.
La storia della posta
militare inizia in Italia nel
1848, quando fu istituito il
primo servizio regolare di
posta militare dell'Armata
Sarda che iniziò a
funzionare in occasione
della Prima Guerra di
Indipendenza.
Nel 1900, al seguito
del Corpo di
spedizione italiano
inviato in Estremo
Oriente per
fronteggiare il
movimento xenofobo
dei Boxers, fu istituito
un servizio postale
militare, con l'uso dei
francobolli del Regno
d'Italia.
Nel corso della guerra italo-turca
(1911-1912) venne attuata, per la
prima volta, la franchigia, ovvero
l’esenzione dal pagamento delle
spese postali: le truppe utilizzarono
cartoline con la scritta “cartolina
postale in franchigia” oppure
”zona di guerra”. Solamente gli
Ufficiali non avevano diritto alla
franchigia.
Allo scoppio della Prima Guerra
Mondiale, la Posta militare riprese
vita: il personale per l'impianto,
l'organizzazione e il
funzionamento del servizio venne
tratto dall'Amministrazione delle
Poste e Telegrafi ed ad esso
furono assegnate responsabilità e
gradi militari.
Gli uffici e sezioni così costituiti
furono muniti di timbri in metallo
con l'indicazione: POSTA MILITARE
e riportavano l'indicazione del
Reparto o della Grande Unità
dalla quale dipendevano.
Il soldato scriveva
a casa gratis, in
franchigia:
riceveva alcun
cartoline postali
alla settimana
più un certo
numero di
biglietti chiusi.
Le regole erano precise:
non si dovevano mettere
nomi di località, né
indicazione di compagnie o
di battaglioni, nessun
riferimento ad azioni
belliche; non si poteva
parlare di morti o di malcontento altrimenti
interveniva la censura,
istituita presso i comandi di
reggimento o nei distretti, e
ogni parola sospetta veniva
cancellata.
Per farsi inviare la posta da casa, era proibito indicare paesi o
province: solo il numero di compagnia e la scritta «Zona di
guerra» per chi era al fronte, oppure posta da campo numero …
o semplicemente
Zona militare.
La posta militare,
superati i visti della
commissione di censura,
veniva poi portata fino in
prima linea.
Occorrevano settimane,
anche mesi, prima che
una lettera arrivasse in
trincea.
Testo ed immagini da:
Luigi TEOT, Penne nere in
cartolina, Progetto
editoriale Fin ch’a nd’è,
2005
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- Grande Guerra Giulie