Pontificia Università Lateranense
Claretianum
Istituto di teologia della vita consacrata
Corso S162
Beatitudini e vita consacrata
Lezioni 3-4
Prof. Andrzej Wodka, CSsR.
www.awodka.net/S162/
L’intento del corso



esaminare il significato esegetico e teologico
delle beatitudini matteane (Mt 5) nel loro
contesto (il discorso della montagna)
approfondire il fondamento biblico
dell’indicazione magisteriale VC 51:
le comunità di vita consacrata sono “luoghi di
speranza e di scoperta delle beatitudini,
luoghi nei quali l’amore, attingendo alla
preghiera, sorgente della comunione, è
chiamato a diventare logica di vita e fonte di
gioia”.
Beatitudini: che discorso è?

Testimoni:
– Lc 6,24-26
– Mt 5,3-12

Genere letterario
– Storico o escatologico?
– Allocutivo o assertivo?
– Utopico o “responsabile”?
Makarios: chi è? sviluppi di un termine
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Gli dèi
I morti
I ricchi
I giusti
Dichiarati tali da Gesù:
– Lc 6,24-26
– Mt 5,3-12
“Makarios” e Beatitudini

1. le beatitudini dichiarano una realtà
obiettiva come il risultato di un atto divino
(non i sentimenti soggettivi) e così
dovrebbero essere tradotte con l’oggettivante “beato”, invece del soggettivante
“felice.” L’opposto di “beato” non è
“infelice,” ma “maledetto” (cf. Mt 25,3146; Lc 6,24-26).
“Makarios” e Beatitudini

2. il modo indicativo dovrebbe essere
preso seriamente, e non trasformarsi
troppo facilmente in un imperativo di
esortazione.
“Makarios” e Beatitudini

3. c’è, comunque, una dimensione
etica nelle beatitudini. La comunità
che si sente dichiarata beata dal suo
Dio non deve rimanere passiva, ma
agire in accordo con il Regno.
“Makarios” e Beatitudini

4. le beatitudini sono scritte in un
linguaggio speciale: quello di azione
performativa incondizionata. Esse non
descrivono soltanto qualche cosa che
già esiste, ma prima di tutto realizzano
ciò che dichiarano (performative
statments).
“Makarios” e Beatitudini

5. come una dichiarazione profetica, la
verità della beatitudine non è
indipendentemente vera, ma dipendente da
chi la proclama. Le beatitudini, perciò non
sono osservazioni sulla realtà finora
semplicemente ignorata o trascurata (come
le verità matematiche o logiche che man
mano vengono formulate o scoperte). Le
beatitudini sono vere sulla base dell’autorità
di colui che parla.
“Makarios” e Beatitudini

6. le beatitudini non sono storiche ma
escatologiche: si intromettono (introiettano) nella storia dalla prospettiva
della Risurrezione e della pienezza
escatologica.
“Makarios” e Beatitudini

6. le beatitudini non sono storiche ma
escatologiche: si intromettono (introiettano) nella storia dalla prospettiva
della Risurrezione e della pienezza
escatologica.
“Makarios” e Beatitudini

7. le otto (nove) dichiarazioni non sono così
asserzioni sulle virtù umane o considerazioni di
natura generale. La maggior parte di esse è
precisamente opposta alla saggezza comune.
Piuttosto, esse pronunciano benedizione divina e i
suoi effetti sui discepoli autentici nella comunità
cristiana. Esse non descrivono 8 (9) tipi diversi di
persone buone che sono sulla via al paradiso, ma
sono 8 (9) dichiarazioni di beatitudine della
comunità escatologica che vive in anticipo la realtà
del regno di Dio.
“Makarios” e Beatitudini

7. le otto (nove) dichiarazioni non sono così
asserzioni sulle virtù umane o considerazioni di
natura generale. La maggior parte di esse è
precisamente opposta alla saggezza comune.
Piuttosto, esse pronunciano benedizione divina e i
suoi effetti sui discepoli autentici nella comunità
cristiana. Esse non descrivono 8 (9) tipi diversi di
persone buone che sono sulla via al paradiso, ma
sono 8 (9) dichiarazioni di beatitudine della
comunità escatologica che vive in anticipo la realtà
del regno di Dio.
Contesto: Discorso della montagna
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1. Il discorso della montagna 5,1–7,29;

2. Il discorso d’invio in missione 9,36–11,1;

3. Il discorso delle parabole 13,1-53;
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4. Il discorso per la comunità 18,1–19,1;
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5. Il discorso finale 24,1–26,1.
Discorso della montagna: struttura
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a) 5,1-2 La situazione (uditorio)
b) 5,3-16 Introduzione generale (dichiarazioni)
c) 5,17-20 Introduzione alle norme particolari (legge e i profeti)
d) 5,21-48 Rapporto con il prossimo (antitesi)
e1 6,1-6 Giustizia davanti a Dio
e) 6,1-18 Rapporto con Dio. e2 6,7-15 Padre nostro
e3 6,16-18 Giustizia davanti a Dio
d’) 6,19-7,11 Rapporto con le cose
c’) 7,12 Conclusione per le norme particolari (legge e profeti)
b’) 7,13-27 Conclusione generale (esortazione)
a’) 7,28-8,1 La situazione (uditorio)
Beatitudini: composizione attenta
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Makarioi (beati)
v.
v.
v.
v.
v.
v.
v.
v.
3a 5 parole
4a 3 parole
5a 3 parole
6a 7 parole
7a 3 parole
8a 5 parole
9a 3 parole
10a 5 parole
+
+
+
+
+
+
+
+
choti (perché)
v. 3b 7 parole
v. 4b 3 parole
v. 5b 5 parole
v. 6b 3 parole
v. 7b 3 parole
v. 8b 5 parole
v. 9b 5 parole
v. 10b 7 parole
totale
Totale
= 12
= 6
= 36
= 8
= 10
= 6
= 10
= 36
= 8
= 12
= 72
Prima Beatitudine: Mt 5,3
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Μακάριοι οἱ πτωχοὶ τῷ πνεύματι,
ὅτι αὐτῶν ἐστιν ἡ βασιλεία τῶν οὐρανῶν.
Prima Beatitudine: Mt 5,3
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Μακάριοι οἱ πτωχοὶ τῷ πνεύματι,
ὅτι αὐτῶν ἐστιν ἡ βασιλεία τῶν οὐρανῶν.
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Dibattito introduttivo:
–
–
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frasi allocutive o assertive?
discorso storico o escatologico?
La struttura grammaticale della frase
- posizione enfatica di «essi»
- il tempo presente = di essi è …)
Prima Beatitudine: Mt 5,3
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Μακάριοι οἱ πτωχοὶ τῷ πνεύματι,
ὅτι αὐτῶν ἐστιν ἡ βασιλεία τῶν οὐρανῶν.


Il significato di μακάριοι (beati, fortunati,
invidiabili, “onorevoli”, etc.). Difficoltà di
comprensione
L’etimologia biblica di πτωχοί (poveri, perché
non più autosufficienti, dunque «curvati»,
dipendenti da qualcuno).
Prima Beatitudine: Mt 5,3
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Μακάριοι οἱ πτωχοὶ τῷ πνεύματι,
ὅτι αὐτῶν ἐστιν ἡ βασιλεία τῶν οὐρανῶν.
«Poveri in spirito»:
tre tipi di interpretazione storica:
povertà intellettuale o psicologica (= deficienza umana),
povertà spirituale (= umiltà),
“spirito do povertà” (= distacco spirituale dai beni).
Prima Beatitudine: Mt 5,3
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Μακάριοι οἱ πτωχοὶ τῷ πνεύματι,
ὅτι αὐτῶν ἐστιν ἡ βασιλεία τῶν οὐρανῶν.
Antropologia anticotestamentaria (semitica):
distinzione tra il «cuore» e lo «spirito».
l’essere umano
nelle sue disposizioni interiori = cuore
nelle sue decisioni = spirito, impulso all’agire
Prima Beatitudine: Mt 5,3
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Μακάριοι οἱ πτωχοὶ τῷ πνεύματι,
ὅτι αὐτῶν ἐστιν ἡ βασιλεία τῶν οὐρανῶν.
Traduzione teologica:
«Beati coloro che
scelgono liberamente di autolimitarsi
(in vista della solidarietà interumana),
perché proprio questi hanno Dio come Re (= Padre)
Prima Beatitudine: Mt 5,3
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Μακάριοι οἱ πτωχοὶ τῷ πνεύματι,
ὅτι αὐτῶν ἐστιν ἡ βασιλεία τῶν οὐρανῶν.
Basileia
il regnare di Dio
l’estensione della sua paternità,
cfr. Pater noster
Prima Beatitudine: Mt 5,3
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Μακάριοι οἱ πτωχοὶ τῷ πνεύματι,
ὅτι αὐτῶν ἐστιν ἡ βασιλεία τῶν οὐρανῶν.
il Regno “dei Cieli”, non «nei» Cieli,
chi sceglie il programma di Gesù, sin da ora si trova
sotto la benevole paternità di Dio, la quale promuove la
giustizia nuova: attraverso la povertà di tutti
(condivisione), alla ricchezza di tutti (vita dignitosa e
autarchica = indipendente).
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“Makarios” e Beatitudini