LIBERA UNIVERSITA’ LEONARDO DA VINCI – ROMA Psicologia dell’Estetologia Bioenergetica 2 Terapie alternative Dr. Francesco Tassiello …Corretta Alimentazione Per Alimentazione non intediamo ciò che mangiamo MA quello che le nostre cellule RICEVONO …nel nostro corpo Miliardi di piccole cellule che “producono” ENERGIA Se le cellule non sono sane, il corpo non sarà sano! Come dovremmo mangiare? La maggior parte della dieta dovrebbe essere Grani Integrali,FruttaeVerdura Piramide dell’Alimentazione Equilibrata Invece… Consumiamo TROPPI GRASSI, e pochi Cereali Integrali Piramide dello Stile di Vita Odierno UNA NUOVA MEDICINA DELLE EMOZIONI La Bioenergetica applicata: Stress – Emozioni – Malattia nella medicina psicosomatica; Un esempio ci viene dalle persone che fanno scelte di vita dedicate alle relazioni umane e al volontariato. La filosofia della bioenergetica (dalla testimonianza di Katie e Ken tratta dal “Cammino semplice” di Madre Teresa) Non abbiamo fatto molto, a parte portare loro poche cose, ma credo che a loro la nostra visita abbia fatto molto piacere. Hanno una bella casa, con dei terreni intorno, dove abitano cinque suore e un vecchio prete italiano. Ma sono molto soli e hanno ricevuto minacce, anche dai palestinesi: questi all’inizio li credevano coloni israeliani, perché i loro sari bianchi e celesti ricordano la bandiera del paese, e li hanno presi a sassate, ma ora portano loro i bambini handicappati e i vecchi. Aiutando le suore nel loro lavoro abbiamo di certo imparato molto. Per esempio, che si diventa meno fragili se ci si occupa della fragilità degli altri e non della propria. Abbiamo scoperto che quando siamo del tutto coinvolti dal compito di aiutare gli altri, non abbiamo il tempo di preoccuparci delle nostre paure, e queste si ridimensionano. 1. Una nuova medicina delle emozioni Ogni vita è unica, ogni vita è difficile. Perché individui, la cui vita era in apparenza un successo, abbiano volontariamente posto fine ai propri giorni: Ernest Hemingway, George Sanders, Mark Rothko … l’elenco potrebbe continuare all’infinito; per quali ragioni migliaia di uomini, donne e perfino bambini si distruggano lentamente con il fumo, le droghe, l’alcool, il cibo malsano e le cattive abitudini di vita? Non si tratta né di farmaci né di psicanalisi A rendere l’esistenza più facile non sono né il genio, né la gloria, né il potere, né il denaro, né l’adorazione delle donne o degli uomini. Eppure esistono persone veramente felici. Chi sono costoro? Are-yu_going_to_finish_strong_www La medicina orientale tibetana a Dharamsala (residenza del Dalai Lama) La medicina occidentale non conosce rivali nella cura delle affezioni acute, quali la polmonite, l’appendicite o le fratture; ma è ben lungi dall’essere altrettanto efficace di fronte alle malattie croniche. Incluse l’ansia e la depressione. Vedi i test di Zung. Oltre cento anni di psicanalisi Sono sempre più numerosi gli psicanalisti sfiduciati per le promesse deluse. La psicanalisi sta perdendo terreno; la sua credibilità si sta esaurendo anche presso il pubblico, perché la sua efficacia non è stata sufficientemente dimostrata. Si assiste oggi ad un attacco portato alla psicanalisi da psichiatri e non, i quali, tuttavia, non ne negano i principi fondamentali. La critica nasce piuttosto dalla delusione per i risultati ottenuti con la terapia psicanalitica. Perché, anche tralasciando seri problemi di costo e di tempo, gli auspicati cambiamenti della personalità, del sentimento e del comportamento spesso non si verificano affatto (A. Lowen). Altre tecniche terapeutiche In alternativa parleremo di bioenergetica, ovvero di altre tecniche terapeutiche (sette) alle quali si può fare ricorso per stimolare i meccanismi di autoguarigione presenti nello spirito e nel cervello umano. Disturbi legati allo stress, fra cui la depressione e l’ansia Secondo gli studi clinici, il 50-75% delle consultazioni richieste ad un medico è motivata innanzitutto dallo stress (Cummings, N.A., Van den Bos,N.), che in termini di mortalità è un fattore di rischio più grave del fumo (Grossarth-Maticek, R., Eysenck, H.J.) La maggior parte dei farmaci più utilizzati nei Paesi occidentali mira a curare problemi direttamente collegati allo stress: antidepressivi, ansiolitici e sonniferi, antiacidi per bruciori di stomaco e ulcere gastriche, antipertensivi e anticolesterolemici (Blanchard, S.) Attualmente la Francia è il paese maggior consumatore di antidepressivi e tranquillanti, altrettanto vale per i paesi dell’UE (Le Monde). I francesi sono anche i più grandi consumatori di alcool del pianeta (Zarifian, E.), e quasi sempre il ricorso agli alcolici è solo un modo di gestire problemi di stress e di depressione. La psichiatria biologica I farmaci della nuova psichiatria detta biologica (Prozac, Zoloft, Deroxat, Xanax, il litio, ecc.), benchè efficaci, sono ben lungi dal rappresentare una panacea per la salute emotiva (Mehler, J., Lambertz, G. et al.,). I pazienti,in fondo, ne sono consapevoli e spesso rifiutano di servirsene per risolvere i problemi che sono tipici della vita di tutti noi, che si tratti di un lutto o dello stress da lavoro. Alcuni metodi alternativi a cura di David Servan-Schreiber Ricerca condotta allo Shadyside Hospital dell’Università di Pittsburgh, definita “nuova medicina delle emozioni”, senza psicanalisi ne Prozac. La ricerca ha avuto lo scopo di studiare nuove-vecchie tecniche, che fanno appello più al corpo che al linguaggio, per alleviare la depressione, l’ansia e lo stress. Principi fondamentali Sul lettino dell’analista, insieme all’uomo, si distende il cavallo e il coccodrillo. Il cervello emotivo Un autentico cervello nel cervello completamente diverso dalla corteccia cerebrale, vale a dire dalla parte più “evoluta” del cervello umano, quella preposta al linguaggio e al pensiero: è differente per architettura, per organizzazione cellulare e anche per proprietà biochimiche. Di fatto, spesso il cervello emotivo funziona indipendentemente dalla corteccia cerebrale, su di lui la parola e la conoscenza hanno un’influenza limitata: non si può imporre a un’emozione di accentuarsi o sparire così come si ordina al proprio spirito di parlare o tacere. La funzione del cervello emotivo Il cervello emotivo controlla tutto ciò che determina il benessere psicologico e una gran parte della fisiologia del corpo: il cuore, la pressione arteriosa, gli ormoni, l’apparato digerente e il sistema immunitario. Le radici delle emozioni I disordini emotivi sono conseguenza del cattivo funzionamento del cervello emotivo, che in moltissimi casi dipende da dolorose esperienze vissute nel passato, senza rapporto con il presente ma impresse in modo indelebile nel cervello emotivo. Sono quelle esperienze che spesso continuano a controllare il nostro modo di sentire e il nostro comportamento, talvolta anche dopo decenni. Il corpo come strumento di cambiamento Il compito principale dello psicoterapeuta è “riprogrammare” il cervello emotivi in modo che si adatti al presente invece di continuare a reagire agli eventi del passato. A questo scopo, di frequente è più efficace utilizzare metodi che passino attraverso il corpo e influenzino direttamente il cervello emotivo, piuttosto di contare sul linguaggio e sulla ragione ai quali questo è scarsamente permeabile. Il cervello emotivo e l’autoguarigione Il cervello emotivo possiede alcuni meccanismi naturali di autoguarigione: si tratta di una capacità innata di ritrovare l’equilibrio e il benessere paragonabile ad altri fenomeni fisiologici, quali la cicatrizzazione di una ferita o l’eliminazione di un’infezione. I metodi che passano attraverso il corpo traggono vantaggio da questi meccanismi. I trattamenti e le sette tecniche I trattamenti di cui parliamo si indirizzano direttamente al cervello emotivo, tralasciando quasi del tutto il linguaggio che fa riferimento al cervello cognitivo. Tali trattamenti producono i loro effetti attraverso il corpo e non attraverso il pensiero. I metodi terapeutici di questo tipo sono molti, ma nella pratica clinica è professionalmente corretto privilegiare quelli confermati scientificamente da studi che offrono garanzie di rigore e credibilità. Terapie recenti e sofisticate Coerenza del ritmo cardiaco. EMDR “Eyes Movement Desensitization and Retraitement” (desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari). Sincronizzazione dei ritmi cronobiologici tramite l’alba artificiale. Terapie derivanti da tradizioni mediche plurimillenarie Agopuntura. Approccio alimentare. Comunicazione affettiva e metodi di integrazione sociale. Emozioni È opportuno precisare che, quali che siano le origini, tutte le metodologie partono sempre dallo stesso punto, le emozioni. Le reazioni emotive Il cuore che pulsa, le mani sudate, il respiro affannato, il tremore degli arti che accompagna, ad esempio, sensazioni di intensa paura, sono correlati fisiologici molto evidenti dell'emozione L’intelligenza emotiva (Daniel Goleman) Il quoziente intellettivo (QI) di Alfred Binet, definisce l’intelligenza come insieme delle capacità mentali che permettono di predire il successo di un individuo. (Ma solo nel 20% ….) Il quoziente emotivo (QE) può spiegare il restante 80% grazie a quattro funzioni essenziali. Quattro funzioni essenziali del QE L’attitudine a identificare il proprio stato emotivo e quello degli altri; L’attitudine a conoscere il naturale sviluppo delle emozioni (paura e collera hanno evoluzioni temporali diverse, come il pedone e il cavallo si muovono sulla scacchiera seguendo regole diverse; L’attitudine a ragionare sulle proprie emozioni e su quelle altrui; L’attitudine a gestire le proprie emozioni e quelle di chi ci circonda. L’obesità come esempio di stress La maggior parte degli specialisti della nutrizione e della obesità concordano: in una civiltà dove lo stress è onnipresente e sempre più spesso si reagisce facendo ricorso al cibo, una delle principali cause del sovrappeso è proprio la cattiva gestione delle emozioni. In genere chi ha imparato a controllare lo stress non ha problemi di peso, perché sa ascoltare il proprio corpo, riconoscere le proprie emozioni e rispondervi con intelligenza. I due cervelli: cognitivo ed emotivo Secondo A. Damasio, la vita psichica è il risultato di un costante sforzo di simbiosi fra due cervelli: da un lato quello cognitivo, cosciente, razionale e rivolto verso il modo esterno; dall’altro quello emotivo, incosciente, preoccupato in primo luogo della sopravvivenza e strettamente connesso al corpo. Da Darwin a Broca Nella parte centrale c’è il cervello antico, quello che abbiamo in comune con tutti i mammiferi e, per alcuni elementi con i rettili. Paul Broca, il grande neurologo francese del XIX secolo che lo descrisse per primo, gli diede il nome di “limbico”. Intorno a questo, nel corso dei millenni si è formato uno strato più recente, il cervello “nuovo”, o “corteccia” (dal latino cortex, “scorza” o “involucro”). Il cervello limbico controlla le emozioni e la fisiologia del corpo Il cervello limbico-emotivo è responsabile dell’equilibrio omeostatico della vita dell’individuo. Esso è dunque quasi più intimo con il corpo che con il cervello cognitivo, per questo spesso è più agevole accedere alle emozioni attraverso il corpo che tramite la parola. Un caso clinico (marianne) Dopo due anni di analisi, Marianne aveva capito il suo problema legato al rapporto con la madre. Sempre concentrata sui suoi pensieri e sul linguaggio, ora si accorgeva che su quel divano non aveva mai pianto. Con sua grande sorpresa, tutte le emozioni riaffiorarono grazie ad una massaggiatrice, durante una settimana di vacanza in un centro talassoterapico La corteccia cerebrale controlla la conoscenza, il linguaggio e il ragionamento Il cervello cognitivo è una componente essenziale della nostra umanità. Controlla l’attenzione, la concentrazione, l’inibizione degli impulsi e degli istinti. La programmazione delle relazioni sociali e, come ha dimostrato Damasio, il comportamento morale. Equilibrio “bioenergetico” tra le reazioni emotive e le risposte razionali Il benessere psicofisco è frutto della perfetta armonia fra il cervello emotivo, che da energia e orientamento, e quello cognitivo, che organizza l’esecuzione pratica. Un rilevatore fisiologico di questa armonia cerebrale è il sorriso. I metodi utilizzati nella bioenergetica per l’armonia dei due cervelli Diversamente dal QI che si evolve pochissimo, il QE può essere coltivato a tutte le età; non è mai troppo tardi per imparare a gestire meglio le emozioni e i rapporti con gli altri. Uno dei più importanti è l’ottimizzazione del ritmo cardiaco per resistere allo stress, controllare l’ansia e decuplicare l’energia vitale. È la prima chiave dell’intelligenza emotiva Il sistema cuore-cervello Un anziano signore muore pochi mesi dopo la moglie. Una madre segue la morte dell’unico figlio. In questi casi la saggezza popolare parla di “crepacuore”. I ricercatori stanno dimostrando che per la salute del cuore lo stress rappresenta un fattore di rischio più elevato del fumo (Grossarth-Maticek, R.,Eysenck, H.J.). Il cuore delle emozioni Noi sentiamo le emozioni nel corpo, non nella testa. Il cuore è anche una piccola fabbrica di ormoni; oltre ad avere una riserva di adrenalina, per liberarla quando ha bisogno di funzionare al massimo, secerne e controlla il fattore che regola la pressione arteriosa, e produce l’ossitocina, l’ormone dell’amore, che si libera nel sangue durante l’allattamento, il corteggiamento e l’orgasmo. Il sistema simpatico e parasimpatico Il sistema nervoso autonomo è costituito da due branche, ognuna delle quali innerva gli organi a partire dal cervello emotivo: simpatico e parasimpatico. Il primo libera adrenalina e noradrenalina per il controllo delle reazioni di lotta e fuga; il secondo attiva un neurotrasmettitore diverso che accompagna gli stati di rilassamento e di calma e rallenta il cuore (acceleratore e freno). Caos contro Coerenza Molti studi hanno stabilito che a far precipitare la variabilità del battito cardiaco e a seminare il caos nella nostra fisiologia sono soprattutto le emozioni negative, come la collera, l’ansia, la tristezza, le preoccupazioni (Carney, R.M., Rich, M.W. Et al.) La vita di Totò, morto di infarto a 69 anni, è un esempio. L’amore favorisce la coerenza D’altra parte, varie ricerche hanno provato che la coerenza è favorita soprattutto dalle emozioni positive, come la gioia, la gratitudine e, soprattutto, l’amore, che nel giro di pochi secondi causano un’ondata di coerenza subito evidente nella registrazione della frequenza cardiaca (McCraty, R., Atkinson, M. et al). Yoga – meditazione – tecniche di rilassamento Bisogna innanzi tutto astrarsi dal mondo circostante e accantonare per qualche minuto le preoccupazioni, facendole aspettare un poco, quanto basta al cuore e al cervello per ritrovare il loro equilibrio e la loro intimità. La respirazione in bioenergetica Fare due respirazioni lente e profonde, che stimolano il sistema parasimpatico e fanno pendere la bilancia energetica verso il “freno” psicologico. Perché l’effetto di queste respirazioni sia massimo, si deve accompagnare con attenzione il respiro fino al termine della fase di espirazione, poi fare una pausa di qualche secondo, finchè l’inspirazione successiva si avvierà spontaneamente. Respirazione e meditazione in bioenergetica Gli esercizi orientali di meditazione suggeriscono di continuare questa pratica centrata sul respiro il più a lungo possibile, mantenendo lo spirito libero. Per massimizzare la coerenza cardiaca, invece, è opportuno soffermarsi su questa stabilizzazione solo dodoci-quindici secondi, per poi riportare coscientemente l’attenzione sulla regione cardiaca. Respirare attraverso il cuore Sempre continuando a respirare lentamente e in profondità (ovviamente senza forzare), dovete visualizzare – e sentire – ogni ispirazione e ogni espirazione mentre attraversano quest’organo così importante. La coerenza cardiaca è uno degli obiettivi della bioenergetica Questo, in fondo è l’obiettivo: essere sempre in coerenza, nell’eccitazione della corsa o della lotta, ma anche di fronte al dolore della sconfitta e addirittura durante l’estasi amorosa. La bioenergetica nella sessualità Per controllare e massimizzare il piacere, i trattati orientali sulla sessualità insistono sull’importanza di aprire la porta energetica del cuore tramite la concentrazione; senza dubbio i maestri tantrici e taoisti avevano compreso molto prima dell’avvento dei programmi informatici l’effetto della coerenza cardiaca sul rapporto sessuale. EMDR (Eye-Movement Desensitization and Reprocessing) in BIOENERGETICA Anche senza aver subito traumi con la T maiuscola ai quali si applica la diagnosi di PTSD, tutti noi ne abbiamo vissuti molti con la t minuscola. Chi non è stato umiliato alle elementari da un maestro troppo duro? Chi no è mai stato spietatamente mollato da un fidanzatino? A un livello più doloroso, tante donne hanno perso un figlio e molti si sono trovati da un giorno all’altro senza lavoro. E non si contano quelli che stentano a superare un divorzio o la morte di una persona cara. L’EMDR in azione Anne era così preoccupata per il suo corpo che all’inizio della prima seduta si era detta convinta che solo un intervento di liposuzione generale le avrebbe permesso di guardarsi ancora allo specchio. Ed è proprio con l’immagine di lei allo specchio, che la faceva inorridire, che iniziammo la prima sequenza di movimenti oculari. Ben presto la paziente associò questa visione al pensiero del suo ex marito che la umiliava durante la gravidanza. Quando quel ricordo affiorò, lei pianse tutte le sue lacrime, come se quell’emozione le fosse rimasta chiusa nel cuore per tre anni, poi sul suo viso apparve una calma gelida e lei, un po’ confusa mi domandò: << Come ha potuto dire una cosa del genere mentre portavo in grembo suo figlio?>>. A questo punto le chiesi di pensare soltanto a questo e di ricominciare i movimenti degli occhi. Nel corso della nuova serie anne sorrise ed esclamò: << Che bastardo! Non vorrei vederlo nemmeno dipinto!>>. Allora la ricondussi alla visione di sé nello specchio e le domandai che cosa vedesse adesso. << Il corpo di una donna normale di trent’anni che ha avuto due figli>>. L’EMDR non è la panacea di tutti i mali; non è indicato per le depressioni di origine chiaramente biologica, né per le psicosi (schizofrenia o altre), né per la demenza. Per contro, queste situazioni possono trarre giovamento da diversi metodi naturali che agiscono direttamente sui ritmi biologici dell’organismo. In effetti il cervello emotivo non è influenzato solo dal cuore, dal sonno e dai sogni, ma è inserito in un ambiente del quale condivide tutti i ritmi: quello del sole con l’alternanza giorno-notte, quello del ciclo mestruale a periodicità lunare e quello delle stagioni. Anche questi cicli più lunghi rappresentano una via d’accesso al benessere emotivo. L’energia della luce: regolare il proprio orologio biologico (i bioritmi nella bioenergetica) Dal diario del Dr. Frederick Cook: <<… Le giornate si accorciano rapidamente e le notti si allungano in modo fin troppo evidente. È il velo sconfortante del buio, caduto sull’abbagliante biancore delle notti precedenti, a diffondere nelle nostre vene una disperazione che trafigge l’anima…>>. L’alternanza luce/buio (dal diario di F. Cook) A mano a mano che sprofondavano nelle tenebre dell’inverno, Cook vide i suoi compagni diventare sempre più pessimisti e apatici, così decise di imporre loro ogni giorno alcune ore di esposizione diretta a un grande fuoco da campo. Dopo qualche giorno si accorse che a fare bene non era il calore, ma la luce del fuoco. Effetto bioenergetico della luce Notò anche che la luce aveva un effetto potente e che l’arrivo della primavera sembrava scatenare gli istinti degli eschimesi:<<… Per questo popolo gli amori sono periodici e gli accoppiamenti avvengono poco dopo il ritorno del sole. Infatti, in questo periodo, uomini e donne quasi tremano per l’intensità della passione e per molte settimane passano gran parte del tempo cercando di soddisfarle…>>. La bioenergetica nella Bibbia La Bibbia accenna a più riprese circa l’influsso della luce e del sole sull’umore e sugli istinti umani. Ci sembra talmente evidente essere più felici in primavera che in pieno inverno da farci dimenticare il profondo effetto della luce sul miglioramento del nostro umore e della nostra energia. Il calo bioenrgetico degli ormoni La secrezione della melatonina, l’ormone del sonno, comincia di sera, pochi minuti dopo lo spegnimento delle luci se questo avviene all’ora abituale e continua tutta la notte, per interrompersi al mattino nel volgere di pochi secondi con un’esposizione alla luce anche minima. Ormone antidiuretico ed altri … Anche per l’ormone antidiuretico la produzione inizia con il chiudere delle palpebre, per la sua funzione protettrice del sonno, e si esaurisce con il primo risveglio. L’ormone dell’oblio Un ormone “diavoletto” (di cui non si conosce a tutt’oggi l’esistenza) è quello dell’oblio, entra in funzione in maniera prepotente di fronte agli alimenti più appetitosi, nonostante l’impegno e la decisione razionale di evitare qualunque forma di eccesso. Il cambio di stagione All’arrivo dell’autunno e poi dell’inverno, quando le giornate si accorciano, circa una persona su tre può sentire un cambiamento di energia o impulsi. Questi mutamenti sembrano ispirati dalla fisiologia dell’ibernazione: notti più lunghe, risveglio difficile, desiderio costante di pane, patate, pasta, cioccolato e dolciumi, calo di energia e della libido, perdita di motivazione per nuovi progetti, pensieri rallentati. Sintomi depressivi Fra i mesi di novembre e marzo, per circa il 10% delle persone che vivono al di sopra del 40° parallelo (Madrid in Europa , New York in America) questi sintomi assumono la proporzione di una vera depressione, con risvolti di gran lunga più fisici che psicologici. Cosa sorprendente, ma solo fino a un certo punto, perché quei disturbi derivano più da una trasformazione dei ritmi biologici che da un dolore emotivo. Simulare l’alba Nel corso degli ultimi 10 anni il Pr. Richard Avery di Seattle ha introdotto un metodo radicalmente nuovo: invece di esporsi a 10.000 lux ogni mattina, basta lasciarsi risvegliare progressivamente attraverso una simulazione dell’alba naturale, un segnale che il cervello riceve anche attraverso le palpebre chiuse. Sono le sette ed è buio pesto. La suoneria della sveglia lacera il silenzio ed interrompe il vostro sogno. Con le palpebre appesantite, tendete la mano verso l’intrusa per farla tacere. <<Ancora cinque minuti!>> implorate. La giornata inizia male. Ma ci sono forse alternative? Bè, si, una: basta mettere in funzione un semplicissimo apparecchio collegato alla lampada del comodino. Volete alzarvi alle sette? L’apparecchio comincia a illuminare la stanza dalle sei e un quarto; in dolcezza, simula la comparsa della luce della vostra nuova giornata, prima molto lenta, poi sempre più rapida. Anche chiusi, i vostri occhi sono molto sensibili a questo segnale, che dalla notte dei tempi innesca il risveglio di tutte le specie animali, lo stesso segnale che il cervello emotivo ha imparato a riconoscere nel corso di milioni d’anni di evoluzione. Dai primi raggi di luce che filtrano attraverso le nostre palpebre chiuse, l’ipotalamo riceve un messaggio: è il momento di organizzare la transizione fuori del sonno. Di colpo, ci si sveglia spontaneamente e con tranquillità, senza interrompere un sogno che avrà compreso da sé di doversi concludere. La secrezione mattutina di cortisolo si avvia, la temperatura del corpo comincia la sua ascesa quotidiana. Quando l’intensità della luce aumenta ancora, l’attività elettrica del cervello che caratterizza il sonno profondo passa a sua volta verso la modalità del sonno leggero, quindi verso quella del risveglio completo. Indirizzi per l’acquisto dello strumento per la simulazione dell’alba Diverse aziende commercializzano apparecchi per simulare la progressiva comparsa dell’alba al risveglio. I migliori sono quello con dispositivo per regolare la durata (mai meno di mezz’ora, preferibilmente 45 minuti), con funzione “tramonto” per addormentarsi. Cosmedico Techniques Médicales ( e-mail: [email protected]) Outside In Ltd (e-mail: [email protected]) Il controllo del << chi >>: l’agopuntura agisce direttamente sul cervello emotivo Il chi è definibile come circolazione di energia vitale; in altre parole è: l’essenza stessa della bioenergetica. Dall’incontro di alcuni ricercatori occidentali con colleghi dell’Istituto di medicina tibetana di Dharamsala, città sede del governo tibetano in esilio, sono emerse alcune considerazioni a proposito di alcune malattie croniche come l’ansia e la depressione. Le malattie psicosomatiche nell’ottica della medicina tibetana Voi medici occidentali vedete i problemi emotivi alla rovescia. Siete sempre sorpresi nel constatare che quello che chiamate depressione, ansia o stress ha dei sintomi fisici. Parlate dell’affaticamento, della perdita o dell’aumento di peso e dell’irregolarità del battito cardiaco come se si trattasse delle manifestazioni fisiche di un problema mentale. Per la medicina psicosomatica tibetana “è il contrario” Dice ancora il medico tibetano: “Per noi, invece, vale il contrario: il pianto, la perdita di autostima, la sensazione di essere in errore e l’assenza di piacere sono le manifestazioni mentali di un problema fisico. L’essenza della medicina psicosomatica In realtà, per la medicina tibetana, non si tratta di fisico o di mentale, non esistono differenze tra i due. I sintomi emotivi e fisici sono semplicemente due aspetti di uno squilibrio nella circolazione dell’energia, il chi. Tre modi per influenzare il chi La medicina tibetana specifica che ci sono tre modi per influenzare il chi: la meditazione, che lo rigenera, l’alimentazione e le erbe medicinali, e infine l’agopuntura, che è il più diretto. Con questi metodi vengono curate alcune forme depressive, con ottimi risultati, a patto che i pazienti seguano il trattamento abbastanza a lungo. Altri effetti dell’agopuntura cinese La letteratura scientifica propone studi che confermano l’efficacia di questa tecnica per tutta una gamma di di problemi come la depressione, l’ansia e l’insonnia, ma anche per i disturbi intestinali, l’assuefazione al tabacco o all’eroina, l’infertilità femminile (con esiti due volte superiori a quelli ottenuti con l’inseminazione artificiale) e addirittura per far girare il feto nel grembo materno quando non si presenta di testa, con un tasso di successo pari all’8 %. (Helchum, L., Yunkui, J. Et al.). Un detto tibetano La malattia è un’avventura! L’agopuntura vi da le spade, ma sta a voi combattere! Un esempio di seduta conclusiva Alla fine della seduta mi sentivo pieno di nuova energia e provai un irrefrenabile desiderio di fare un mucchio di cose, telefonare agli amici, di uscire a cena … la terapeuta mi prese di nuovo i polsi: << lo yin dei suoi reni è risalito, come previsto. Lei deve rilassarsi di più, non si prende abbastanza cura di se stesso. È l’attività costante che la consuma. Lei pratica la meditazione? …>> poi mi raccomandò di cambiare alimentazione e mi suggerì alcune erbe medicinali. Esattamente come faceva il mio collega tibetano con i suoi pazienti a Dharamsala. Antidepressivo o agopuntura? <<… Naturalmente, è anche possibile che i due trattamenti si siano completati a vicenda e che l’agopuntura abbia permesso di stimolare i meccanismi di autoguarigione del cervello emotivo in supporto agli effetti dell’antidepressivo. Arte o tecnica medica Gli agopuntori, occidentali e asiatici, sanno benissimo che la loro arte è particolarmente utile per alleviare lo stress, l’ansia e la depressione. Ma la sua applicazione è ancora molto limitata, senza dubbio perché, come avviene per l’EMDR, non se ne comprendono bene i meccanismi di azione. Natura supportata dalla scienza Ad Harvard uno di questi meccanismi di azione è stato individuato. Con l’aiuto dell’équipe del Massachusetts General Hospital, uno dei più grandi centri di neuroimaging del mondo, la dottoressa Hui ha dimostrato che l’agopuntura può controllare direttamente il cervello emotivo. Un possente stimolatore bioenergetico Stimolando un solo punto, situato sul dorso della mano fra il pollice e l’indice, la studiosa ha rilevato un’anestesia parziale a carico dei circuiti del dolore e della paura. Questo punto chiamato “intestino crasso 4” nei manuali di agopuntura cinese, è uno dei più antichi e più utilizzati proprio per controllare la sofferenza e l’ansia. Bioenergetica – EMDR – Agopuntura La stimolazione superficiale della pelle con l’agopuntura (come nell’EMDR, ma servendosi appunto dell’epidermide invece dei movimenti oculari) sembra dunque in grado di “parlare” direttamente al cervello emotivo e di esercitarvi un’influenza. (Hui, K., Liu, J. Et al.). Una testimonianza illustre (J. Reston, giornalista del New York Times) A Pechino al seguito di Richard Nixon durante il suo primo viaggio in Cina, Reston fu operato d’urgenza di appendicite. L’intervento, che gli salvò la vita, si svolse interamente secondo i canoni della chirurgia occidentale, ma nelle ore successive violenti spasmi addominali e gonfiori obbligarono il paziente a chiedere la somministrazione di un antidolorifico. Antidolorifico chimico o agopuntura? Inaspettatamente, come risposta il giornalista si vide conficcare un n ago in una mano e uno in una tibia, senza avvertire nulla più di un lievissimo fastidio; con suo grande stupore, poche ore dopo si accorse che i dolori erano scomparsi. L’agopuntura è introdotta in America L’episodio colpì il giornalista a tal punto che, una volta tornato a New York, lo descrisse nei minimi particolari in un articolo intitolato “Lasciate che vi racconti la mia operazione a Pechino …”. Dall’oggi al domani, il giornalista spalancò all’agopuntura le porte dell’America, dove a tutt’oggi per praticarla non è necessario essere medici. (Reston, J. 1971) Le ricerche di Harvard Gli studi compiuti ad Harvard dimostrano che l’agopuntura è effettivamente in grado di bloccare le aree del cervello emotivo responsabili dell’esperienza della sofferenza e dell’angoscia. Efficacia ed efficienza dell’agopuntura Una seduta di agopuntura avrebbe una diretta influenza sull’equilibrio fra le due branche del sistema nervoso autonomo, aumentando l’attività di quello parasimpatico (il “freno” della fisiologia) a spese del simpatico, “l’acceleratore”. Questa tecnica favorirebbe dunque la coerenza del ritmo cardiaco e, più in generale, permetterebbe di riequilibrare il corpo. Gli effetti benefici dell’agopuntura Le conseguenze su tutti i nostri organi sono ormai ben chiare. Come abbiamo visto, l’importanza di questo equilibrio per il benessere emotivo, la salute, il rallentamento dei processi di invecchiamento e la prevenzione della morte improvvisa è stata sancita in riviste scientifiche famose come The Lancet, American Journal of Cardiology, Circulation, per citarne solo alcune Nuovo “passaggio a nordovest” – Un ponte tra le grandi tradizioni mediche dell’Occidente e dell’Estremo Oriente Grazie al neuroimaging e alla biologia molecolare, si è sul punto di stabilire fra il cervello, le molecole delle emozioni come le endorfine, l’equilibrio del sistema nervoso autonomo e il “flusso dell’energia vitale” di cui parlavano gli antichi. Fisiologia del “Sistema unificato corpocervello” di C. Pert (Docente di Fisiologia e Biofisica alla Georgetown University di Washington) L’agopuntura è solo uno dei tre pilastri della medicina tradizionale cinese; gli altri due sono il controllo dell’organismo attraverso l’atteggiamento mentale (meditazione o esercizi di coerenza cardiaca) e l’alimentazione. Agopuntura + meditazione + nutrizione = mens sana in corpore sano La nutrizione è un campo del tutto trascurato dagli psichiatri e dagli psicoterapeuti, eppure sono state effettuate importantissime scoperte sul controllo dello stress, dell’ansia e della depressione attraverso l’alimentazione; scoperte delle quali è già possibile usufruire. La rivoluzione degli Omega-3: come nutrire il cervello emotivo Le ricerche hanno dimostrato che una dieta che includa tutti gli otto membri della famiglia degli acidi grassi omega-3, tra cui l’EPA (acido eicosapentaenoico) e il DHA (acido docosaesanoico) garantisce molti benefici per la salute umana. Aiutano a mantenere sano l’apparato cardiocircolatorio, sono importanti per lo sviluppo neuronale, aiutano a mantenere sotto controllo il livello di colesterolo e i trigliceridi nel sangue. Un caso clinico: la depressione post-partum è una incognita Da una decina d’anni, però, si sono aperte prospettive completamente nuove su questo tipo di problema. Patricia viveva in una grande metropoli occidentale, dove il consumo di acidi grassi essenziali è molto basso. Assorbimento di Omega-3 da parte del feto e poi del neonato Queste sostanze,che il corpo non può fabbricare (di qui l’attributo di “essenziali”), sono così cruciali per la costruzione e l’equilibrio del cervello che il feto li assorbe prioritariamente attraverso la placenta. Per questa ragione le riserve materne, già esigue per le abitudini alimentari della civiltà occidentale, nelle ultime settimane di gravidanza precipitano drasticamente. Gli Omega-3 materni sono rigenerati automaticamente? Dopo la nascita, gli Omega-3 continuano ad essere passati al neonato attraverso il latte materno, di cui sono una delle costituenti primarie, e questo aggrava ulteriormente la loro carenza nell’organismo della madre. Il cervello ha bisogno di Omega-3 Il cervello fa parte del corpo. Come le cellule di tutti gli altri organi, quelle cerebrali rinnovano perennemente le proprie componenti: le cellule di domani sono dunque composte da quello che mangiamo oggi. Il cervello è composto per due terzi da acidi grassi, che sono i costituenti di base della membrana cellulare, l’involucro attraverso il quale hanno luogo tutte le comunicazioni fra le cellule nervose in tutte le aeree del cervello e del corpo. Omega- 3 e comportamento Gli effetti degli Omega- 3 sul comportamento sono molto rilevanti. Quando si eliminano gli acidi Omega3 dall’alimentazione dei topi di laboratorio, in poche settimane il loro atteggiamento cambia radicalmente: diventano ansiosi, ed in preda al panico nelle situazioni di stress. Omega-3 e buonumore Un gruppo di ricercatori francesi ha dimostrato che sulla distanza un regime alimentare ricco di Omega-3 (simile a quello degli eschimesi, che assumono fino a 16 g. al giorno di olio di pesce) aumenta la produzione dei neurotrasmettitori dell’energia e del buonumore nel cervello emotivo, soprattutto della dopamina, che è responsabile degli effetti energizzanti ed euforizzanti delle anfetamine. Omega-3 e depressione Dato che non è possibile brevettare gli acidi grassi Omega-3 perché sono un prodotto della natura, questi non suscitano alcun interesse nelle grandi aziende farmaceutiche che finanziano la maggior parte degli studi scentifici sulla depressione. Omega-3 contro Omega-6 Per mantenere nei consumi alimentari un rapporto Omega-3/Omega-6 il più possibile vicino all’ideale 1:1, si deve limitare il consumo di carne di bestiame nutrito con mangimi ed eliminare tutti gli oli da cucina abituali, salvo quello di oliva e di colza. Omega-3 e gli integratori nutrizionali Per essere certi di ricevere una quantità sufficiente di acidi grassi Omega-3 della più grande purezza e della migliore qualità, spesso si rivela più semplice assumerli sotto forma di integratori alimentari. (D. ServanSchreiber, 2003, p. 155). Omega-3 e controllo del peso In uno studio compiuto sui topi, quelli nutriti con una alimentazione ricca di Omega-3 erano del 25% più magri di quelli che consumavano la stessa quantità di calorie ma senza apporto di Omega-3. Un’ipotesi è che il modo in cui il corpo utilizza gli Omega-3 limiti la formazione di tessuto adiposo. (Kriss-Etherton, P.M., Harris, W.S. et al.) “Lascia che il tuo cibo sia la tua cura e che la tua cura sia il tuo cibo” Ippocrate Ma esiste un’altra via di accesso al cervello emotivo, che passa interamente dal corpo. Anche questa riconosciuta fin dai tempi di Ippocrate, in Occidente è altrettanto trascurata dell’alimentazione. Curiosamente, lo è ancora di più da parte di chi soffre di stress o di depressione, con il pretesto della mancanza di tempo o di energia, mentre si tratta proprio di una delle fonti di energia più copiose e meglio conosciute: l’esercizio fisico. Prozac o Adidas? Ansia Agitazione Panico Depressione Malessere esistenziale di tipo psicosomatico Un caso clinico: Sig. Mario Rossi Il primo attacco si era manifestato durante un pranzo di lavoro in un ristorante molto affollato, senza preavviso. Anzi, tutto andava molto bene quando, di colpo, Mario aveva avuto un malore: colto dalla nausea, si era accorto che il cuore gli batteva all’impazzata e che gli mancava il respiro. Evoluzione dell’attacco di panico Il pensiero di Mario era corso subito a un suo amico d’infanzia stroncato l’anno prima da un infarto, e questo era bastato perché il cuore accelerasse ancora di più. Era incapace di pensare ad altro che alla morte del coetaneo. Chiamato un taxi, si era fatto portare al pronto soccorso. Là gli era stato spiegato che non aveva avuto un infarto, ma solo un attacco di ansia, o meglio di panico. Secondo le statistiche questo accade con grande frequenza: una persona su cinque vittima di questo tipo di disturbo finisce subito all’ospedale e non da uno psichiatra (e circa la metà arriva in ambulanza). Sport contro ansiolitici Il Sig. Mario ha finalmente capito che lo sport è una “tossicodipendenza” che gli fa solo bene. Gli permette di controllare il peso, accresce la libido, migliora il sonno, abbassa la pressione arteriosa, rinforza il sistema immunitario, protegge dalle malattie cardiache e anche da alcune forme di cancro. Lo stress deprime il sistema immunitario La “prima linea” difensiva dell’organismo tanto contro le invasioni esterne (ad esempio il virus dell’AIDS), quanto contro le proliferazioni del cancro è costituita dalle cosiddette cellule “natural killer”, che sono molto sensibili alle emozioni: più ci sentiamo bene più loro lavorano con energia. Per contro, nei periodi di stress e depressione, queste cellule tendono a disattivarsi o a smettere di moltiplicarsi. Un esempio pratico di bioenergetica: lo jogging Innanzi tutto, fare piccoli passi, trotterellare piuttosto che correre, curvandosi appena in avanti e senza alzare troppo le ginocchia. Soprattutto, non si deve procedere tanto in fretta da impedire una normale conversazione (si deve poter parlare, ma non cantare). Se si sente mancare il respiro, si deve rallentare, mettendosi soltanto a camminare a passo più rapido del normale, e in nessun caso si deve sentire dolore e fatica. Studio comparativo del trattamento della depressione con lo jogging e lo Zoloft I ricercatori della Duke University, hanno verificato a distanza di un anno che: oltre un terzo dei pazienti trattati con lo Zoloft aveva avuto una ricaduta, mentre il 92% di quelli “curati” con lo jogging si sentiva ancora perfettamente bene. Esercizio fisico, bioenergetica e piacere Attraverso quali misteriose vie l’esercizio fisico ha tanta influenza sul cervello emotivo? In primis per l’effetto che ha sulle endorfine, molecole secrete dal cervello molto simili all’oppio e ai suoi derivati. Vediamo alcuni effetti di queste sostanze estranee Il cervello contiene molti recettori di endorfine, e proprio per questa ragione è tanto sensibile a queste sostanze stupefacenti, che danno un’immediata sensazione di diffuso benessere e soddisfazione. L’oppio è anche l’antidoto più potente contro il dolore della separazione o del lutto; subdolamente, agisce sul cervello deviando uno dei meccanismi intrinseci del rilassamento e del piacere. Le note conseguenze nefaste L’uso eccessivo e prolungato dei derivati dell’oppio provocano assuefazione, “addomesticano” i recettori cerebrali, e se si vuole ottenere sempre lo stesso effetto, ogni volta si deve aumentare la dose. Inoltre, diventando i recettori sempre meno sensibili, i piaceri quotidiani perdono ogni significato: tutti, compresa la sessualità, che quasi sempre nei tossicodipendenti si annulla. Esercizio fisico = bioenergetica La secrezione di endorfine stimolata dall’esercizio fisico, invece, produce l’effetto opposto. Più il meccanismo naturale del piacere viene attivato così, in dolcezza, più diventa sensibile. Le persone che fanno esercizio fisico traggono più soddisfazione dalle piccole cose della vita: gli amici, gli animali da compagnia, i pasti, le letture, il sorriso di uno sconosciuto. È come se per queste persone essere soddisfatte fosse più facile che per altre. Provare piacere è esattamente l’opposto della depressione, definibile come assenza di piacere molto più che come tristezza, ed è senza dubbio per questo che la liberazione delle endorfine ha un effetto antidepressivo e ansiolitico tanto spiccato. Bioenergetica e sistema immunitario Quando si stimola in questo modo il cervello emotivo, cioè attraverso le vie naturali, si favorisce anche l’attività del sistema immunitario, agevolando la proliferazione delle cellule NK, le “natural killer”, e rendendole più aggressive contro le infezioni e le cellule cancerose. Negli eroinomani, invece, avviene il contrario e le difese immunitarie precipitano. La bioenergetica elementare È importante capire che non è affatto necessario fare molto esercizio fisico, l’importante è che sia regolare. Secondo parecchi studi, la quantità minima per avere effetti sul cervello emotivo è di venti minuti tre volte la settimana. L’importanza sembra averla la durata, e non distanza percorsa o l’intensità dello sforzo compiuto. Non solo le tecniche centrate sulla persona Fino qui abbiamo considerato solo le vie d’accesso al cervello emotivo centrate sull’individuo: la coerenza del ritmo cardiaco, l’EMDR, la simulazione dell’alba, l’agopuntura, l’alimentazione e l’esercizio fisico hanno la persona come unità di misura e come obiettivo. Le relazioni affettive Ma il cervello emotivo non ha solo il compito di controllare la fisiologia interna del corpo: l’altra funzione, non meno importante è quella di sorvegliare l’equilibrio delle relazioni affettive e di assicurarsi che conserviamo il nostro posto nel branco, nel gruppo, nella tribù o nella famiglia. Igiene affettiva, sentimentale e sessuale L’ansia e la depressione sono spesso segnali di disperazione emessi dal cervello emotivo quando individua una minaccia per il nostro equilibrio sociale. Per calmarlo e rimanere in armonia è essenziale vivere con più grazia i rapporti con gli altri. In effetti, basta applicare alcuni principi di igiene affettiva tanto semplici ed efficaci quanto quasi sempre ignorati.