LA DIMENSIONE STORICA E SOCIALE DELLA PSICOTERAPIA Marco Inghilleri Nella maggior parte della letteratura, il discorso scientifico è visto come § § indipendente rispetto al fluire storico indipendente rispetto al contesto sociale in cui prende origine. Questo vale soprattutto per la psicologia e la psicoterapia, le quali, quando vengono studiate da un punto di vista storico, sono spesso trattate come una collezione di idee e teorie che si susseguono e prendono forma solo grazie all’intervento di chi riesce ad incarnare l’antico mito di Prometeo. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Un simile atteggiamento è frutto delle scelte compiute dai primi teorici e storici delle discipline psicologiche, i quali per giustificarne l’inclusione nella realtà accademica, le hanno ritratte come dottrine apolitiche e transtoriche. Pertanto, con l’obiettivo di sottolineare l’opportunità di esaminare i prodotti della scienza anche nei loro aspetti storici e sociali § si presenteranno le analisi condotte dai teorici della sociologia della conoscenza § si evidenzieranno alcuni parallelismi tra le caratteristiche storiche e culturali di alcune epoche della società occidentale, l’affermarsi di specifiche teorie e prassi psicologiche e le relative configurazioni del sé. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Lo scopo è quello di mostrare in che modo gli psicologi costruiscano, mantengano e risanino la sfera del privato che l’era moderna ha posto all’interno del soggetto stesso. La cultura psicologica infatti ha descritto la forma di questa sfera privata ed ha fornito, attraverso le prassi psicoterapeutiche, una base razionale per accedervi, prescrivendo modalità autorappresentative sempre più funzionali alle esigenze di una particolare epoca e di una determinata società. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista La sociologia della conoscenza e le sue implicazioni epistemologiche Dalle critiche di Popper al neopositivismo si è sviluppata, in filosofia della scienza una riflessione sui significati della scienza, che ha condotto all'adozione di una prospettiva storica. Questa si è declinata in un maggior interesse per la descrizione della natura dei contesti della ricerca scientifica e per i modi in cui gli scienziati decidono quali teorie accettare e quali obiettivi perseguire nella ricerca. Autori come Kuhn, Laudan, Lakatos, Feyerabend e Bartley hanno fatto proprie queste posizioni. La loro opera non è però del tutto rappresentativa di ciò che è stato prodotto in questa direzione. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista L’area di ricerca indicata come sociologia della conoscenza ha, infatti, principalmente origini tedesche. Si può attribuire a Karl Mannheim (1936) il merito di aver riconosciuto come la conoscenza si formi necessariamente in particolari situazioni storiche e sociali ed è quindi plasmata, a sua volta, da tali contesti. Le tesi di Mannheim sostengono, in modo ancora più radicale, come i rapporti sociali influiscano sulla forma stessa del pensiero. L’epistemologia stessa è quindi il prodotto di formazioni sociali e varia di conseguenza da un’epoca alla successiva. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista La sociologia della conoscenza occupa oggi una posizione di particolare rilievo nelle discussioni metascientifiche per numerose ragioni. La prima coincide con il crescente “potere” della sociologia accademica nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale. La seconda si La seconda si ritrova nella storia della filosofia e in particolare nel pensiero del “secondo” Wittgenstein: l’esame del linguaggio non rivela la realtà come è in sé, in un certo senso esso crea la realtà o ciò che considera reale. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Lo studio della scienza come sistema sociale Un aspetto che ha influito sull’approccio alla metascienza, proprio della sociologia della conoscenza, si individua nei risultati delle ricerche empiriche, compiute a partire dagli anni ’50, volte allo studio della scienza come sistema sociale La scienza non opera in un vuoto culturale e, considerando come la tecnologia formi la base stessa della società attuale, ne consegue come la scienza non possa essere separata dal proprio contesto sociale. Il tema di fondo è comprendere come la dimensione sociale della scienza influisca sulla forma stessa della conoscenza scientifica. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Queste forme di influenza sembrano plausibili quando si tiene conto della struttura sociale della comunità scientifica Si deve considerare come i processi per mezzo dei quali vengono formati gli scienziati sono i medesimi che forniscono ad alcune idee uno status ontologico mentre ne confinano altre ai margini del dibattito scientifico o al vaglio di un dubbio sistematico. § Gli scienziati imparano gradualmente come comportarsi all'interno della comunità scientifica. Essi apprendono quali tipi di pratiche siano accettabili e quali no. Imparano come eseguire con successo ricerche sperimentali e teoriche. § Vengono a conoscere quali tipi di problemi siano potenzialmente risolvibili e degni di esame. § Come sostiene Polanyi, imparano ad avere una sorta di sesto senso circa quali ricerche siano sane e attendibili e quali non valga invece la pena di compiere. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista In questo quadro non va dimenticato il sistema di controllo sociale che opera all'interno della comunità scientifica, principalmente attraverso il sistema della valutazione per opera dei propri colleghi. Tutte le ricerche vengono esaminate da "lettori" specialisti prima della pubblicazione in periodici scientifici, e il processo di valutazione continua anche dopo la pubblicazione, attraverso recensioni, relazioni annuali ecc... Attraverso questo processo lungo e complesso di setacciamento viene gradualmente stabilita quale sia la "conoscenza certificata" su cui la comunità scientifica sente di poter fare affidamento. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Sociologi della conoscenza come Berger e Luckmann (1966) hanno sottolineato che il mondo quale è noto a noi è una realtà costruita socialmente. Tutto ciò che conosciamo è necessariamente il prodotto di una mediazione sociale. I due autori ipotizzano che la costruzione del mondo avvenga attraverso "quadri" o "cornici" (frames), i quadri però non hanno caratteri universali ma sono socialmente determinati e possono variare da un sistema all’altro, o da un'epoca a quella seguente. Ciò che vale come conoscenza scientifica, oggettiva, è dunque, ciò che è certificato dalla comunità scientifica, attraverso convegni, periodici, recensioni, libri ecc.. La conoscenza scientifica quindi risulta essere un "costrutto sociale". Bloor sostiene che la conoscenza non è "credenza vera", bensì tutto ciò che gli uomini considerano conoscenza. Egli mostra come anche la matematica possa essere legata a particolari circostanze culturali e conclude come le immagini sociali forniscono i quadri epistemologici di riferimento. Anche le ricerche di Latour e Woolgar pongono in evidenza il fatto che l'attività scientifica non sia "sulla natura", ma si configuri una dura lotta per costruire la realtà. I due autori sottolineano come i fenomeni scientifici sono "costituiti" dalle apparecchiature usate in laboratorio, le quali sono esse stesse i prodotti di una costruzione umana, e quindi influenzati da tutti i processi sociali che avvengono all'interno della comunità scientifica, i quali determinano il grado di attendibilità delle diverse apparecchiature. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista È lecito affermare che la “verità scientifica” poggia essenzialmente sull’intersoggettività e cioè sull’accordo della comunità scientifica, socialmente e culturalmente connotata. E’ scientifico ciò che è riconosciuto come tale dalla maggioranza degli scienziati. Pertanto, se questo è il quadro che disegna i caratteri della scienza e dell’evoluzione della ricerca, non possono non essere sottoposte a revisione critica tutte quelle posizioni che hanno tradizionalmente definito i criteri di scientificità delle affermazioni degli scienziati. Lo stesso metodo sperimentale, assunto a partire dal XVII secolo come “il metodo”, l’unico in grado di produrre una conoscenza certa e definitiva, è sottoponibile a una profonda revisione. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Quadro teorico di riferimento Ponendo quindi l’accento, nelle discipline psicologiche, su quanto ha messo in evidenza la sociologia della conoscenza possiamo affermare che ogni società e ogni epoca possono essere studiate sulla base dei giudizi riguardanti: § § § § la configurazione predominante del sé; i disagi caratteristici del sé; le istituzioni e gli operatori addetti al trattamento di tali disagi; gli strumenti usati dalle istituzioni e dagli operatori per curare. N.B. Delineando le mutevoli configurazioni del sé nelle diverse epoche della società occidentale, è possibile collocare storicamente l’attuale psicologia, orientata all’indagine e al trattamento delle problematiche che affliggono la modalità odierna di concepire “l’anima”. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Il sé nell’era moderna L’affermarsi dell’individualismo, iniziato in occidente nel periodo rinascimentale è sia un’espressione che una ragione del mutamento delle strutture socioeconomiche del tempo. L’individualismo moderno, infatti, mina le fondamenta del sistema feudale e porta alla crescita e al cambiamento del mercato finanziario grazie al contributo del capitalismo mercantile. L’industrializzazione, l’urbanizzazione e la secolarizzazione conducono ad un rinnovato interesse per il mondo fisico, per gli studi umanistici, per la scienza, per il commercio e per la razionalità. Il sé in trasformazione, sempre più individualizzato, pone nuovi problemi per l’emergente stato moderno. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Per Foucault, in questa nuova realtà, lo Stato è costretto a mettere a punto nuovi sistemi di controllo adatti ad un individuo isolato, ad un umano raffigurato come microcosmo e maggiormente indipendente dall’autorità divina. Inizialmente si avvale di un nuovo tipo di esperto: il filosofo moderno, che diventerà poi lo scienziato sociale, il quale comincia a sviluppare tecniche per osservare, quantificare, predire e controllare il comportamento dei nuovi individui. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Una caratteristica fondamentale di questo nuovo sé è il suo senso di autocoscienza; il pensiero intellettuale da Montaigne (1580), Descartes (1637) a Locke (1690) contribuisce a costruire un sé che si auto-osserva continuamente e che pone domande sulla sua stessa natura ed essenza. Questo tipo di pensiero delinea un mondo in cui il soggetto è scisso dall’oggetto, l’anima dal corpo e la ragione dal sentimento. Il concetto del privato, del soggettivo, in quanto sede del pensiero indipendente e della resistenza all’autorità, contribuisce al capovolgimento del sistema feudale: lo stato moderno si trova a dover individuare nuove forme di controllo sociale. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista La sfera del privato è di fatto percepita come potenzialmente sovversiva in quanto non disponibile al controllo pubblico. Pertanto, la nuova filosofia e le scienze sociali, mentre cercano la giustificazione e i mezzi per penetrare all’interno del sé, gettano le basi per la nascita di un sé che non solo si attende di essere penetrato, ma che arrivi addirittura a desiderarlo. Nel corso del tempo il sé è modellato per accettare l’idea di essere dominato, osservato e tenuto sotto controllo. N.B. Questo processo non è ascrivibile ad una oligarchia che cospira per manipolare gli individui, al contrario, si ipotizza che la cultura, le pratiche della vita quotidiana, dell’arte e del pensiero intellettuale interagiscano reciprocamente, in modo complesso, compartecipando alla costruzione di determinate realtà. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Il Sé vittoriano Il periodo vittoriano rappresenta l’apice dell’ideale moderno Il sé borghese è un sé § secolare, § razionale, § soggettivo, § diviso, § sessualmente in conflitto, § lineare, § che considera il mondo come oggettivabile e quantificabile. Il potere della religione diviene più limitato e il lavoro assume un ruolo totalizzante e quasi trascendente. L'epoca Vittoriana si divide in 2 grandi archi temporali, l'era delle macchine, che va dal 1837 (anno in cui Vittoria divenne regina in Inghilterra) al 1886, caratterizzata da un enorme progresso tecnologico e nell'epoca imperiale, che va dal 1886 al 1901 caratterizzata dall'Impero commerciale britannico Con epoca Vittoriano si indica un clima culturale che caratterizza non solo l’Inghilterra, ma tutta l’Europa. L’epoca vittoriana fu un periodo pieno di contraddizioni, di industrializzazione diffusa e progresso tecnologico, di estrema povertà, di sfruttamento degli operai e di grande guadagno per iAssociazione proprietari delle fabbriche, di riforme Italiana di Psicologia e sociali senza precedenti, di scoperte scientifiche e irrequietezza religiosa. Sociologia Interattivo Costruttivista La mutazione del luogo di lavoro, dalla fattoria rurale o dalla corporazione medievale alla fabbrica urbanizzata e industrializzata o all’ufficio, produce sia nei lavoratori, sia nei dirigenti un senso di crescente alienazione. Le donne sono sempre più costrette, desessualizzate ed escluse dai ruoli di potere e come conseguenza le differenze tra i due sessi aumentano ulteriormente. Prima del diciannovesimo secolo, la vastità del mondo ha sempre rappresentato l’elemento “sconosciuto”, ma con l’aumento della fede nella razionalità, nella scienza e nella possibilità di previsione, l’ignoto è eliminato dal mondo fisico esterno e collocato altrove. Freud (1915) lo “scopre” celato all’interno del sé, in un luogo segreto: l’inconscio. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Le quattro malattie psicologiche predominanti del sé vittoriano sono: l’isteria, la nevrastenia, la perversione sessuale, il comportamento criminale violento. I medici sviluppano teorie contrastanti sull’eziologia e sul trattamento di queste malattie, ma le teorie freudiana riescono ad avere la meglio La “causa” delle malattie vittoriane viene così individuata nell’emergere di impulsi primitivi, intrapsichici sessuali ed aggressivi, denominati pulsioni, che l’individuo non riesce a tenere efficacemente sotto controllo. Basandosi sulla fisica del diciannovesimo secolo, Freud concepisce la mente come un sistema idraulico, una macchina alimentata da una energia, la libido, che deve essere liberata in un modo o nell’altro. Se viene repressa, l’energia assume altre forme, può essere proiettata, rimossa o sublimata, ma prima o poi deve essere espressa. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Poiché molti di questi impulsi aggressivi o sessuali sono riconosciuti come potenzialmente pericolosi per gli altri e per l’ordine sociale, si configura la necessità di controllare e curare efficacemente la macchina mente in modo che la libido trovi sfogo in un’attività socialmente appropriata e produttiva. In tal senso le principali istituzioni responsabili della cura delle malattie vittoriane sono la medicina e lo stato. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Inizio e sviluppo della psicoterapia nella forma attuale Le principali caratteristiche del panorama culturale vittoriano sono: il vuoto spirituale, la confusione morale, e un forte bisogno di religiosità. Sotto varie denominazioni come: “mesmerismo”, “filosofia della cura della mente”, “pensiero positivo”. Emerge una psicologia popolare, religiosa, ma posta al di fuori della chiesa ufficiale, che si diffuse in maniera particolare nella seconda metà del XIX secolo. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Il mesmerismo, e in special modo i suoi derivati, sono i precursori di molte forme di psicoterapia del XX secolo, nonché di certi gruppi contemporanei ristretti, come le sette religiose, le maratone psicologiche di massa e i programmi esperenziali della New Age. Esso è solo il primo di una lunga serie di tentativi di curare contemporaneamente i problemi psicologici, la sete spirituale e il disorientamento dell’Occidente. Gli storici individuano nel mesmerismo e nei suoi sviluppi molte premesse alla psicoterapia attuale; alcuni concetti promossi da questo movimento diventeranno parte integrante delle teorie psicologiche del XX secolo. Questa dottrina afferma che gli individui soffrono di malattie interiori, spirituali o emotive, causate da inadeguatezze personali e da deprivazioni spirituali, senza relazione con le condizioni politiche in cui le persone vivono. Si basa su un cognitivismo ante litteram, che ritiene come il disagio psicologico sia scatenato da pensieri inadeguati e che la salute dipenda direttamente dalla capacità di ideare “pensieri giusti”. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Le tecniche di guarigione pongono trasformazione “mistica” del soggetto: Da l’accento sulla un sé quotidiano “falso”, a un sé più autentico e vero. Si ritiene che la sofferenza sia situata nella dimensione psichica del soggetto e non abbia relazioni con le norme, i ruoli e i significati sociali. sostiene l’esistenza di una relazione diretta tra la cura psicologica e l’acquisizione del benessere economico; la ricchezza personale dipende solamente dalla dimensione psicologica dell’individuo, non dalla sua condizione socio-economica o dalla diversa suddivisione del potere nelle classi sociali. Si Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista In sostanza si favorisce lo sviluppo di una interiorità apolitica. L’attenzione posta dalla cultura occidentale sulla produttività economica è presente anche nell’approccio medico alla psicoterapia, la quale fornisce al lavoro assume un ruolo sempre più importante, necessario per la “redenzione” dell’individuo. La malattia peggiore è considerata la mancanza di produttività, attraverso il trattamento psichiatrico si può far tornare la donna ad occuparsi della propria casa e si permettere all’uomo di volgersi nuovamente al mondo del commercio e del lavoro. N.B. Queste argomentazioni non sostengono che lo Stato solleciti i medici a falsificare le loro diagnosi e a modificare l’obiettivo dei trattamenti, ma evidenziano come la teoria e la pratica della psicoterapia siano prodotti sociali e, in quanto tali, riflettono la configurazione del sé e delle malattie del tempo. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista I prodotti di una certa società, come le istituzioni politiche, le teorie della psicologia, le forme della psicoterapia e le comuni malattie psichiatriche possiedono un denominatore comune, individuabile in una comune matrice simbolica di riferimento. In epoca vittoriana sono presenti due configurazioni del sé: La prima vede il sé come la sede di istinti socialmente pericolosi e combacia con il tentativo dello Stato di giustificare il suo ruolo di supervisore dei sé individuali. La seconda delinea un sé energico, ambizioso, alla ricerca di un miglioramento spirituale e pratico, che combacia con la visione dello Stato come garante di sé individuali indipendenti ed economicamente produttivi. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Psicoanalisi e CURA della mente La psichiatria occidentale della prima decade del XX secolo, fondata sul modello fisiologico della malattia e della cura, si distingueva dalla psicoanalisi che presentava un approccio contemporaneamente psicologico e scientifico. La psicoanalisi, più adeguata e sofisticata della “filosofia della cura della mente” e più scientifica del “pensiero positivo” e del “mesmerismo”, si collocava in uno spazio sia medico sia psicologico e forniva, in un’epoca ancora profondamente coloniale, un nuovo territorio vergine, una nuova frontiera interiore. Il concetto di inconscio apre, indirettamente, nuove possibilità economiche e produttive e fornisce le basi per l’indagine psicologica, divenendo terreno di controllo per psicologi e psicoanalisti, ampliando anche il significato e la portata del concetto di psicoterapia. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Le trasformazioni che la vita moderna esige dai cittadini (come il continuo sviluppo della propria personalità, i successi economici, la mobilità geografica, l’uso creativo del tempo libero, l’indipendenza dagli altri e l’adattabilità a nuovi ambienti e a nuovi ruoli) assumono con la scoperta dell’inconscio un forma più medicalizzata e affascinante. La “guarigione terapeutica” appare contemporaneamente più comprensibile e diviene il campo d’azione di un gruppo di esperti che utilizzano procedure nuove, complesse e forse anche scientifiche. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista La psicoanalisi offre implicitamente enormi opportunità in altri campi, come la pubblicità, lo spettacolo e la politica. Il concetto di inconscio possiede delle caratteristiche, ben integrabili nel sistema sociale occidentale, le quali possono essere organizzate per ottenere vantaggi economici; la psicoanalisi, grazie a queste sue peculiarità, si colloca naturalmente nel mondo del capitale. Con Freud (1926), il concetto di terapia assume un significato più profondo e il miglioramento terapeutico diviene un fenomeno psicologico infinitamente più complesso e molto meno naturale e automatico di quanto i difensori della “cura della mente” avrebbero mai potuto immaginare. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Il contributo del comportamentismo Un’altra importante tendenza nell’ambito delle teorie psicologiche fa la sua comparsa negli anni precedenti alla Prima Guerra Mondiale. Essa esprime il tentativo riuscito da parte degli psicologi sperimentali di definire la psicologia come una branca sperimentale puramente oggettiva della scienza naturale, il cui scopo teoretico è la predizione e il controllo del comportamento. Con questo approccio, la psicologia viene definitivamente utilizzata dal mondo economico, essa diviene quindi un consigliere scientifico di sistemi caratteristici del XX secolo: la pubblicità e l’organizzazione del personale. Moderando le teorie più radicali, il comportamentismo riesce a mettere a punto delle applicazioni utili per la vita di ogni giorno, per l’ufficio e per la fabbrica. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista La linea di teorizzazione comportamentista contribuisce allo sviluppo della psicologia cognitiva, una forza crescente nella pratica della psicoterapia. In tal senso e in maniera del tutto paradossale, perfino la meno “interiore” fra tutte le psicoterapie, il comportamentismo, ha dovuto soccombere alla tendenza culturale di situare i principali eventi psicologici all’interno dell’individuo. Si può quindi sostenere che agli inizi del XX secolo il sé è considerato un contenitore di vari ingredienti della personalità che possono essere esibiti socialmente, per permettere all’individuo di ottenere notorietà, popolarità e successo nel mondo emergente del consumismo e dei mass- media. Nel contenitore c’è anche un inconscio nascosto, concettualizzato come qualcosa di imprevedibile, che necessita di un controllo continuo. Gli psicoterapeuti, gli psicologi del lavoro e i pubblicitari sono quindi i titolari della trasformazione terapeutica. Questi professionisti adottano varie tecniche: i pubblicitari mettono in relazione i prodotti con modi di essere immaginari, gli psicologi del lavoro impiegano i primi strumenti di valutazione e l’esortazione personale, mentre gli psicoterapeuti utilizzano pratiche conversazionali. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista La psicoterapia negli anni venti Gli anni venti vedono una crescente elaborazione delle più importanti forme di psicoterapia, in particolare la psicoanalisi e il comportamentismo. In questo periodo gli psicologi si adoperano per cercare un modo di integrare le influenze dell’ambiente sociale con quello che viene considerato il patrimonio ereditario dell’individuo, ovvero le sue capacità e i suoi meccanismi intrapsichici. Gli psicologi tentano anche di delineare e giustificare la propria posizione nell’ambito universitario e nella pratica medica. I primi psicologi clinici ritengono che il trattamento debba essere di natura educativa e mettono a punto le prime tecniche di modifica del comportamento. L’attenzione verso la delinquenza minorile porta le cliniche per l’assistenza infantile, che si avvalgono, negli Stati Uniti, di assistenti sociali, a interessarsi a modelli di interazione familiare. Le crescenti esigenze burocratiche dello Stato e il bisogno dell’industria e della pubblicità di sviluppare tecniche di influenzamento e di gestione del personale più efficaci rendono necessarie tipologie più elaborate e test psicologici più accurati, comprese le tecniche per le ricerche di mercato. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Nell’analizzare la posizione della psicoterapia nella realtà del XX secolo, è necessario tener presente due elementi: Il primo si riferisce al fatto che la storia della psicoterapia, nel pensiero occidentale, si sviluppa essenzialmente nel nuovo continente. La psicoterapia in Europa trova un difficile terreno dove crescere, sia per l’anti-psicologismo delle dottrine filosofiche idealiste, sia per le vicissitudini politiche e storiche che costringono gli studiosi europei a emigrare negli Stati Uniti, trovando una diversa e più accogliente disponibilità. Questo processo dà vita ad un singolare fenomeno di reimportazione culturale, secondo cui approcci teorici originariamente europei ritornarono in Europa modificati dall’ambiente socio-culturale incontrato nel nuovo continente § Il secondo si inserisce nel principale problema del capitalismo del tempo: il ristagno economico. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Le complesse sostegno: procedure di risanamento § dall’enfatizzazione del consumo § dall’aumento del controllo tecnico sul lavoro. hanno trovato Questi due processi sono stati ottenuti avvalendosi anche di tecniche psicologiche per penetrare e controllare la vita quotidiana e la soggettività L’attenzione posta sull’analizzabilità dell’inconscio e sulle possibilità di sublimare l’Es pervade la psicoanalisi del caratteristico ottimismo nord americano e delle preoccupazioni per gli aspetti economici del vivere. L’inconscio è concepito come un terreno in parte nascosto, che può essere conosciuto, capito e in tal modo reso finalmente disponibile per propositi “civili”. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Le forme attuali di psicoterapia Molte teorie della psicologia clinica e della psicoterapia assumono come imperativo la “salute psicologica”. Per permettere agli individui di essere psicologicamente sani, la psicoterapia deve aver accesso alla sfera interiore e privata della persona. Così, il sé del XX secolo viene costruito in modo da desiderare di essere psicologicamente analizzato. La perdita del senso della comunità e della tradizione sono i fattori fondamentali per la costruzione di un sé che anela una guarigione interiore e una guida. Nel varco lasciato aperto da questa carenza, che assume sempre più la connotazione di un vuoto spirituale, si inseriscono la pubblicità e la psicoterapia, ricevendo una positiva accoglienza da parte delle classi medie. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista I sentimenti e i pensieri dell’individuo, essendo localizzati dalla psicoterapia all’interno del soggetto, sono considerati dagli psicoterapeuti come prodotti dei processi intrapsichici e non come effetti della cultura, della storia o delle interazioni interpersonali. Negando l’influenza della storia e della cultura, la psicoterapia mistifica l’influenza sociale e il controllo esercitato dallo Stato e da qualsiasi altro tipo di istituzione sociale. Questo dà origine ad alcune affezioni dell’attuale mondo occidentale, come l’alienazione, il desiderio di possesso e la competizione portata all’estremo, considerata come naturale e inevitabile e perciò al di fuori della sfera di influenza della politica e della storia. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Durante i 500 anni di evoluzione storica del moderno sé, la sede dell’iniziativa, del controllo e della trascendenza si sposta progressivamente dall’esterno del soggetto al suo interno. È tale fenomeno a contribuire alla disgregazione delle autorità esterne come lo stato feudale e la monarchia. Nel XX secolo in particolare, con l’affievolirsi della moralità religiosa, il soggetto finisce per essere considerato l’unica sede legittima delle opinioni e dei desideri. Da allora le politiche liberiste mettono in atto strategie per rendere la propria influenza invisibile, suscitando sentimenti ed opinioni che, apparentemente, sembrano aver origine all’interno dell’individuo. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Il controllo invisibile è amplificato dall’ideologia dell’igiene mentale. La scienza psicologica è presentata come una verità oggettiva, piuttosto che come un’altra autorità esterna o una superstizione. Essa è riconosciuta dallo Stato come criterio per stabilire ciò che è socialmente desiderabile o deviante. La sede della malattia è posta all’interno della persona e la sua origine viene individuata nelle disfunzioni o nei conflitti intrapsichici, senza alcun riferimento alla realtà sociale. Il “modello medico” esiste per impadronirsi dei problemi sociali e medicalizzarli. Alla luce di una simile concezione i comportamenti devianti perdono la propria dimensione sociale e il controllo psicologico della popolazione viene involontariamente occultato da una psicologia ignara del proprio ruolo di controllo Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Il sé del dopoguerra Il sé del dopoguerra non possiede un’interiorità colma di spinte, desideri, sentimenti, conflitti, istinti, impulsi, fantasie, carattere, morale, valori e opinioni. Nella società molti elementi confermano che la configurazione del sé, nella classe media, è quella di un sé vuoto. Il senso di vuoto inizia a configurarsi come la principale lamentela delle persone che si rivolgono ad uno psicologo ad uno psicoterapeuta Molti “sintomi” delineano un sé vuoto che desidera, simbolicamente, essere riempito: l’eccesso di alimentazione, le varie forme di dipendenza, la solitudine interpersonale, il consumismo sfrenato e compulsivo, il carrierismo e il lavoro divinizzati ed elevati ad uniche dimensione dell’esistenza. La pubblicità vende merci lasciando intendere che l’acquisto e il consumo del prodotto trasformeranno magicamente il consumatore, facendo proprio lo stile di vita dell’interprete utilizzato nella pubblicità. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Le merci, quindi, sono divenuti l’oggetto trasformazionale del nostro tempo e il consumo il fondamentale processo trasformativo. Applicando un approccio interpretativo alla cultura popolare, è possibile individuare molti elementi che confermano la descrizione del sé attuale come un sé vuoto, affamato di cibo, di merci, di droghe, di celebrità e di leader carismatici. In un altro tipo di pubblicità, gli articoli sono raffigurati come se avessero tratti e personalità umani. La pubblicità di questo tipo opera una scarsa distinzione tra esseri umani e merci: sembra che non esista più una differenza qualitativa. Pertanto, se i beni di consumo, le merci sono come gli esseri umani, allora consumare è come avere delle relazioni: è soddisfacente, calmante, energizzante, allontana la solitudine, rende la vita ricca e gratificante. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista La risposta al sé vuoto Tre scuole di psicoterapia cercano di rispondere ai bisogni del sé vuoto: la psicologia umanistica, la psicologia cognitiva, la terapia familiare. Esse sviluppano delle teorie che ampliano il campo della psicologia, dando vita a pratiche terapeutiche alternative. Tuttavia, non collocando storicamente il sé, la maggior parte di queste scuole non riesce a offrire una cura che non produca anche la malattia. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista La psicologia umanistica inizia come una ribellione contro l’istituzione psicoanalitica elitaria, gerarchica, formalizzata, impersonale, meccanicistica e contro un comportamentismo eccessivamente scientifico, freddo e lontano. Affondando le sue radici nell’esistenzialismo, nell’umanesimo e nei movimenti di liberazione degli anni ’60, la psicologia umanistica centra l’attenzione sulla persona e sulla sua esperienza, enfatizza la scelta, la valutazione, l’autorealizzazione e lo sviluppo del potenziale dell’individuo e della sua unicità. Al tempo stesso, tuttavia, non è in grado di cogliere i problemi inerenti a categorie così poco definite come “l’esperienza” ed è priva di una prospettiva storica sull’etnocentrismo e il classismo, fattori impliciti di un individualismo ipertrofizzato. Abbraccia, senza discussione, la configurazione del sé del dopoguerra: completamente soggettivo, isolato e antitradizionale. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista La psicologia cognitivista si è sviluppata da una parte dal comportamentismo, sebbene sembri offrire un tipo di psicoterapia che non si preoccupa della costruzione del sé interiore, è possibile notare come i modelli di elaborazione dell’informazione, si basano anche sull’interiorizzazione. La psicologia cognitivista deriva dalla tradizione più normativa di Hull (1943) e Tolman (1951), i quali furono i primi a situare i meccanismi mediatori all’interno dell’individuo, ponendoli al centro della classica diade stimolo-risposta. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Il cognitivismo, nelle sue vesti più rigorose, alimenta la speranza di una pura psicologia scientifica. Tuttavia l’aspirazione di essere una scienza scevra di valori fallisce, tanto è vero che gli sono stati imputati gli stessi limiti individualistici e soggettivi in cui sono cadute le altre scuole di psicoterapia. Il comportamento, nella psicologia cognitiva, è una funzione del mondo soggettivo trasformato e rappresentato internamente. Il meccanismo di mediazione della psicologia, la rappresentazione simbolica, viene collocato entro l’individuo. Riproduce un’ennesima volta un sé interiore, animato non da oggetti parziali, come nella teoria delle relazioni oggettuali, ma da rappresentazioni simboliche di eventi esterni. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Nella terapia, gli individui vengono stimolati a cambiare la loro esperienza soggettiva della realtà, piuttosto che a lavorare per mutare le loro condizioni esterne. Le strategie della terapia cognitiva privilegiano l’esperienza interna, soggettiva del cliente e attribuiscono la responsabilità del comportamento alla visione del mondo del cliente. L’effetto generale è che l’attuale concetto del sé e le disposizioni politiche del potere e del privilegio vengono accettati come dati di fatto e non vengono messi in discussione. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista La terapia familiare affonda le sue radici nella sociologia, nella teoria interpersonale e nell’interesse per la terapia infantile e rappresenta il tentativo di ampliare il concetto di processo interattivo. Il salto che viene messo in atto in alcune forme di terapia familiare è dal sé individuale, profondo e isolato, a un più ampio sé di gruppo. Alcune terapie familiari, come la terapia dei sistemi, trattano i gruppi, come la famiglia o le imprese, isolandoli, estraniandoli dal più ampio contesto sociale. In tempi molto recenti, alla terapia familiare è stata applicata una prospettiva costruttivista. In questi casi l’attenzione è posta principalmente sulla costruzione dialogica del significato che avviene all’interno del setting terapeutico, ponendo scarsa attenzione ai fattori storici, sebbene questi terapeuti si pongano in una relazione non gerarchica, assumendo il ruolo di co-autori del cambiamento e non prendono pienamente in considerazione l’impatto sulla famiglia delle più ampie forze storiche e sociali, né le funzioni politiche della psicoterapia all’interno della società. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Le nuove prospettive in psicoterapia Le riflessioni condotte in relazione alla dimensione storica e sociale della psicoterapia che hanno avuto il loro massimo sviluppo a partire dalla fine degli anni 60’ hanno definito la messa a punto di nuove forme di intervento, che attribuiscono una particolare significatività non solamente ai processi interni al soggetto, ma anche a quella dimensione interattiva che costituisce essa stessa la matrice generativa del senso di identità del soggetto. Si riferisce quindi a quella pluralità di situazioni in cui gli individui scoprono un ruolo, un’immagine di sé, delle regole interpretative e prescrittive che emergono dallo specifico contesto di interazione. I processi costitutivi dell’identità personale, situati dal modernismo e dalle psicoterapie tradizionali all’interno del soggetto, vengono invece visti come emergenti dalla relazione esistente tra soggetto e le dimensioni sociali e culturali in cui è immerso, costituendo lo spazio di intervento privilegiato per l’attivazione dei processi orientati al cambiamento. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Secondo queste linee, il termine psicoterapia risulta un termine improprio. Lo si potrebbe considerare come una figura retorica, un ossimoro professionale, in quanto sono messi in relazione due termini psico e terapia, che appartengono a realtà differenti. Mentre il primo è un costrutto di origine concettuale, il secondo si caratterizza per la sua natura sostanziale, originata dal modello medico, dove viene considerata come una modalità per eliminare le cause che hanno generato un problema e per ripristinare poi la situazione di partenza. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Ricodificare la psicoterapia come non più orientata alla cura e quindi non più riferibile alla condizione di malattia mette anche in discussione l’impiego di quadri psicopatologici nosografico-descrittivi ed eziologia: la psicopatologia non è più intesa come caratteristica intrinseca al soggetto, ma assume attributi diversi, non riconducibili, esclusivamente, a tratti di personalità, disposizioni intrapsichiche, eventi motivazionali e disfunzionalità fisiologiche. La sofferenza ed il disagio psicologico, data la sua appartenenza ad una realtà di tipo concettuale, si declina attraverso pratiche comunicative, analogiche e dialogiche, generate dalla matrice culturale di appartenenza. Essa viene pertanto a configurarsi come l’espressione di una identità disfunzionale, rispetto ai significati, alle regole, alle relazioni presenti e condivise in specifiche pratiche sociali. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Conclusioni Tre sono gli aspetti sottolineati dalla rilettura storico sociale del sé contemporaneo in relazione alle pratiche psicologiche e psicoterapeutiche. Gli effetti politici e sociali delle due guerre mondiali e la forma particolare del sistema economico nord occidentale hanno rappresentato un potente motore per la sviluppo della psicoterapia e della sua accettazione all’interno della società. La collusione della psicoterapia con il programma modernista ha portato ad individuare nella costruzione e nella cura dell’interiorità personale di ciascun individuo il proprio compito primario, gli psicoterapeuti sono divenuti “i dottori dell’interiorità psicologica”. collocazione del malessere e del disagio nell’interiorità del soggetto, la sua definizione e la messa a punto dei mezzi tecnologici di intervento appartengono ad un processo di costruzione sociale e storica, dove la psicoterapia è soltanto una delle istanze coinvolte. La Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista Il compito di gestire la popolazione nei tempi di crisi della società o di ristrutturare l’economia è spesso toccato alle scienze sociali. Il tentativo dello Stato di controllare una popolazione di individui autonomi ha dato alla psicologia una ragione per esistere come disciplina indipendente: l’interiorità personale ha bisogno di essere protetta, compresa, sostenuta, curata e fatta prosperare. A sua volta, il pensiero psicoterapeutico ha fornito una descrizione e una spiegazione sempre più articolata dell’interiorità ed organizzato una gamma sempre più ampia di pratiche in grado di accedervi, con l’obiettivo di svolgere una cosiddetta azione terapeutica. Associazione Italiana di Psicologia e Sociologia Interattivo Costruttivista In questa prospettiva, la psicoterapia può essere interpretata come un’insieme di pratiche che hanno indirettamente creato, adattato e modificato le teorie psicologiche del sé, per costruire e rifinire il concetto di interiorità. L’idea di sé vuoto che si è delineata a partire dal secondo dopoguerra, rappresenta l’ultimo esempio di una lunga sequenza di processi che definiscono il moderno progetto di un sé circoscritto, dotato di una realtà interiore complessa, utilizzabile sia socialmente, sia economicamente. Agli psicoterapeuti, in quanto esperti della sfera interiore, è stato assegnato il compito di prendersi cura e di rigenerare costantemente l’attuale configurazione del sé. Se potessimo capovolgere la tendenza degli ultimi 150 anni e se potessimo collocare storicamente la psicoterapia ed abbandonare l’obiettivo di costruire e proteggere l’interiorità personale, si riuscirebbe a contribuire alla creazione di una critica culturale più completa e produttiva. In tal modo, si potrebbe intervenire sulle matrici di significato sociale simbolico che costruiscono quella fenomenologia problematica che costituisce il nuovo campo applicativo della psicoterapia e della psicologia clinica. 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