COMPETENZE
INTERCULTURALI E
ADOZIONE
Elementi di complessità
e importanza della continuità
negli interventi di post-adozione
Riva del Garda (Trento), 9 novembre 2012
Monica Malaguti
[email protected]
Parole chiave





Continuità del processo adottivo e globalità
degli interventi dal pre-adozione all’incontro
con il bambino al post-adozione;
Valutare bene le competenze genitoriali
adottive;
Sostenere le competenze genitoriali adottive;
Aspetti dinamici delle competenze (come
sostenere le competenze genitoriali in
azione….aiutare i genitori a comprendere i
bisogni e il comportamento dei bambini)
Alcuni esempi…
Riconoscere valorizzare
e accogliere le differenze…
Riflettere e aiutare a riflettere sulla specificità della
genitorialità adottiva rispetto alla genitorialità (maternità
e paternità adottive);
Già nel 1964 Kirk, nel suo “Condividere il destino: teoria e
metodo delle relazioni adottive” tematizzava che …il
riconoscimento delle differenze da parte dei genitori
adottivi tra i due tipi di genitorialità (biologica e
adottiva) rappresenta un modo positivo di relazionarsi
per la famiglia adottiva che favorisce l’adattamento del
bambino adottato, mentre rifiutare tali differenze
costituisce (per lui) un atteggiamento negativo…
Comunicare in maniera aperta sull’adozione (condizione predittiva
di un migliore adattamento), reciprocità dell’agire comunicativo:
1)
I dati relativi ad una ricerca longitudinale condotta in Spagna (da
Palacios, Sanchez-Sandoval) dimostrano che i bambini i cui genitori
hanno un atteggiamento di maggior chiusura nei confronti di
conversazioni sull’adozione, mostravano essi stessi (i bambini)
maggiore difficoltà a comunicare sull’adozione;
2)
indica che “i figli adottivi che mostrano un interesse per la propria
famiglia biologica hanno genitori adottivi che sono più aperti e che
comunicano maggiormente le loro idee e pratiche relative
all’adozione” . L’interesse dei bambini adottati ad affrontare il tema
dell’adozione aumenta nella fascia di età superiore ai 6 anni e dopo i
13 anni fino ai 18 anni;
3)
la percezione (e il grado di soddisfazione) da parte dei bambini di
poter parlare in maniera aperta sui temi dell’adozione, o meglio di
essere soddisfatti nel loro desiderio (variabile nel tempo) di diversi
livelli di apertura costituisce un fattore predittivo di un adeguato
funzionamento psicologico (individuale e familiare);
4)
La congruenza tra i membri della triade adottiva relativamente al
loro bisogno/tolleranza di apertura nell’adozione darà luogo ad una
maggiore soddisfazione e un miglior adattamento
Strategie di coping e stili comunicativi
stili aperti e supportivi, sintonici, di reciprocità, possono favorire migliori
processi adattivi.. rispetto alla strategia del rifiuto/negazione/elusione delle
differenze
simile al modello FAC: Family adoption comunication (Grotevant & McRoy,
1998)


Esperienza comune di genitori e figli: l’esperienza della “perdita”,
per i figli si tratta della “perdita delle proprie origini” (o anche del
trauma della separazione) e per i genitori della perdita del figlio
biologico desiderato (che crea secondo Kirk un “handicap di ruolo”
che implica una sfida e genera stress);
Le strategie di coping per superare questa sfida possono essere
polarizzate (teoricamente) tra negazione delle differenze e
accentuazione delle somiglianze, oppure il riconoscimento della
perdita (o riconoscimento delle differenze) secondo Kirk, in
“Condividere il destino: teoria e metodo delle relazioni adottive”,
1964
Fattori positivi nei genitori adottivi
(insiti negli atteggiamenti e nelle caratteristiche di personalità)
ma anche veicolabili tramite accurata preparazione)




Processo comunicativo aperto sulla
condizione adottiva (non una tantum ma per
tutto l’arco della vita);
Sintonia affettiva;
Empatia;
Capacità di sostenere gli stati emotivi del
bambino
Rivelazione e comunicazione sull’adozione
adozione aperta come continuum comunicativo
che dura tutta la vita.. Qualità della comunicazione:


Si suppone che per tutti i componenti della triade adottiva le
riflessioni personali sull’adozione rappresentino un processo
continuo che prosegue per tutta la vita viene sottolineata
l’importanza che i genitori mantengano con i figli un dialogo
sull’adozione “aperto, attivo ed emotivamente sintonico”
(Brodzinsky, 1992, 2002)
il ruolo dei genitori adottivi è anche quello di favorire l’espressione
e sostenere le emozioni connesse alla condizione adottiva e alla
famiglia biologica
Comunicazione aperta rispetto alle
origini, alla condizione e identità
adottiva
Rivelazione come continuum comunicativoeducativo e non comunicazione una tantum
I motivi della complessità
dell’adozione
(complessità multi-causale e multifattoriale):
Insiti in fattori che si trovano:
dalla parte del bambino;
dalla parte del genitori;
dalla parte dei servizi;
da parte della comunità/ambiente sociale-culturale del
Paese di accoglienza
Le variabili in causa







Personalità dei genitori, motivazioni all’adozione;
Caratteristiche famiglia allargata;
Modello educativo;
Caratteristiche della società accogliente;
Caratteristiche e vissuto dei bambini;
Qualità e livello di intensità del sostegno offerto dai servizi
pubblici adozione;
Qualità e competenza agenzie formative e servizi scolastici.
)
Dal pre (valutazione) al post-adozione (premesse metodologiche
Una premessa metodologica per realizzare efficaci interventi
di post-adozione è la capacità degli operatori di instaurare
con i genitori adottivi una relazione di fiducia e di ascolto,
utile al processo comunicativo e per favorire la esplicitazione
dei dubbi, domande, paure e problemi di volta in volta vissuti.
Occorre quindi evitare da parte degli operatori-esperti un
atteggiamento “giudicante” ma utilizzare un approccio volto
all’ascolto, all’aiuto e al sostegno.
Una seconda premessa consiste nella concettualizzazione
dell’adozione, dal pre al post-adozione come un processo
(lineare) e continuo. Già nelle fasi precedenti l’adozione
(informazione, preparazione, indagine psico-socialevalutazione) è possibile gettare le basi per futuri ed efficaci
interventi di aiuto nella fase del post-adozione. Per esempio
istillando nei futuri genitori la fiducia necessaria alla richiesta
di aiuto e sostegno (J. Palacios).
Età media elevata dei bambini al momento dell’adozione
internazionale (fonte CAI)
Principali motivazioni dello stato di adottabilità dei
bambini per continente di provenienza
Principali motivazioni del desiderio adottivo
da parte dei genitori
Definizione bisogni speciali e bisogni particolari
(fonte CAI)
Bambini con bisogni speciali e particolari entrati in Italia per
adozione internazionale nell’anno 2011
(fonte CAI)
Caratteristiche dei bisogni per classe di età
(fonte CAI)
Adozioni multiple –anno 2011
Continente di provenienza dei bambini nelle adozioni
internazionali italiane (fonte CAI)
Stato di provenienza bambini nelle adozioni
internazionali
Utilità dell’approccio intercultruale…..
Con le parole tratte dal libro “ Adozione internazionali: un nucleo interculturale di
affetti, ma non sempre, storie di “adozioni impossibili” o fortemente
problematiche” (di Lorenzini, Mancini ed. Regione Emilia-Romagna), allegato 1,
Spunti di riflessione e confronto: un’indagine compiuta presso Medecins du monde
(MdM) Parigi



“L’adozione è anzitutto il risultato dell’incontro della storia
particolare del bambino adottato e della famiglia adottante. Ed è
anche un delicato lavoro di avvicinamento da ambo le parti che
porterà alla trasformazione parziale dell’uno e dell’altro”;
Questo richiede a ciascuno di rinunciare al proprio precedente
statuto per ottenere la contropartitta fortemente desiderata alla
partenza di diventare padre o madre o figlio di questa o quella
persona;
“Questo richiede anche tempo differente per ciascuno affinchè
l’immagine idealizzata si sfumi in rapporto alla realtà dei genitori e
del bambino”
Indagine sui fallimenti adottivi e le adozioni in crisi (Francia)


..”ma queste persone hanno pensato che questo bambino
arriverà con un forte bisogno di essere accolto come soggetto
unico, anche se arriva con fratelli o sorelle, e che questo
bambino qualunque sia la sua età vuole essere accettato per se
stesso con tutto ciò che rappresenta di sconosciuto e singolare?
Si può ritenere che i genitori trovandosi di fronte a problemi che
non avevano saputo prevedere non sappiano trovare quella
flessibilità necessaria ad adattarsi al bambino e ad aiutarlo ad
andare verso di loro”;
…Gli aspetti sconosciuti della storia del bambino e delle sue
origini può riportarli alla parte sconosciuta di sé. Questa storia di
cui non sanno nulla, può portarli ad assimilare il bambino a
questo “niente” e a pensare “senza di noi egli non sarebbe
niente”
Indagine sui fallimenti adottivi e le adozioni in crisi
(Francia)
…“Sono piuttosto i genitori che in certi casi non
sopportano il confronto del bambino adottato
con il bambino generato biologicamente. I
tratti somatici il colore della pelle rimanda
alla diversa origine”…
Risorse positive
Dal lato dei genitori:

Stile genitoriale sensibile;
 Stile educativo flessibile, aperto, empatico;
 Comunicazione aperta sull’adozione e rivelazione e sui
genitori d’origine (biologici);
Dal lato dei servizi:
Presenza ed efficacia dei servizi di post-adozione;
Aspetti di attenzione o negativi nella costruzione di un
corretto/soddisfacente
legame filiale-genitoriale



Modelli educativi rigidi;
Scarto incolmabile e non elaborato tra bambino
idealizzato e bambino reale che si mantiene anche
dopo l’adozione;
Spazio (mentale) ristretto riservato al bambino che
arriva rispetto alla famiglia pre-costituita (se il
contesto offerto dai genitori è così stretto, come
può il bambino inserirsi all’interno di questi
limiti?)
Elementi di complessità bi-laterale (triade adottiva)





Complessità del vissuto del bambino (anche a causa della visone
alterata del bambino riguardo le possibilità familiari),
Effetti sul bambino delle esperienze sfavorevoli precedenti
l’adozione;
Stile di attaccamento disorganizzato, insicuro o ambivalente;
Aspettative dei genitori adottivi sul bambino, motivazioni
all’adozione (elaborazione mancata fertilità biologica);
Alcune aree di vulnerabilità nei genitori adottivi (loro stile di
attaccamento o traumi irrisolti);
La condizione del minore adottato rispetto ad
altre tipologie di minore immigrato come
teorizzate da G. Favaro
(in Graziella Favaro, 1999)
Tipologia di Esperienza
nel Storia
minore
paese di origine
famigliare
immigrato
Cultura
famigliare
Situazione giuridica
Minori
in presente
adozione
internazionale
Discontinuità Diversità
esperienza di
due contesti
familiari
o
educativi
Nazionalità italiana
Bambino nato assente
in Italia
Continuità
familiare
Omogeneità
culturale
Cittadinanza
non
italiana Possibilità di
nazionalizzazione
al
compimento dei 18
anni
Bambini
ricongiunti
Discontinuità
familiare
Omogeneità
processuale
Cittadinanza
italiana
Omogeneità
nelle
differenze
intrafamigliari,
famiglia
“interculturale
Eterogeneità
Nazionalità italiana se
uno dei due genitori è
italiano
presente
Figli
di Presente/assente
coppia mista
non
Alcuni rischi…
Evitare la rappresentazione di bambino adottato come
bambino “de-storificato”, che nasce nel momento in
cui viene adottato e per il quale si ritiene necessaria
una rottura dei legami con il passato. In questo modo al
bambino non viene trasmessa solo l’informazione
riguardo la sua origine, ma anche l’estraneità con cui
essa deve considerarsi e, di conseguenza, anche un
giudizio negativo implicito su di essa, in quanto il
nuovo nucleo non accetta di inglobarla (da il diritto
all’identità nell’adozione). Vedi anche la metafora del
viaggio come nascita, la foto di lui in aereo piuttosto
che di lui da piccolo e nel suo Paese, per evitare
l’immagine di sé come pagina bianca...Es. a scuola li
grafico genealogico ad albero anzicghè a marcherita
La rivelazione..
“Mi hanno detto della mia condizione (di figlia
adottiva), ma poi non me ne hanno mai più
riparlato, muro , silenzio totale. E io mi
sentivo un'intrusa, una figlia in prova, che non
appena avesse chiesto qualcosa sarebbe stata
buttata fuori di casa….”
Effetto sul vissuto dei ragazzi della interazione
dei diversi modelli di integrazione delle
differenze applicato alla diade/triade adottiva
(genitori/figlio). In questo modello l’influenza
del contesto allargato esterno alla famiglia,
affrontato nella tabella seguente, viene messa
tra parentesi.
In tabella, per “emergenza sociale” si intende una nuova
forma di socialità emergente, dalle caratteristiche
innovative.
FAMIGLIA Adottiva (padre/madre, famiglia allargata)
F Tipo di integrazione
I
G
L
I Assimilazione
O
Assimilazione
Tolleranza/incl Relazionalità scambio
usione/esclusio
ne
Per
Senso
“normalizzazione” espulsione
Negazione
delle
differenze
di Incoraggiamento
delle
espressioni di sè da parte
della famiglia che tende
alla valorizzazione delle
differenze cercando di fare
uscire il ragazzo dalla fase
della latenza rispetto alla
sua cultura di origine
Tolleranza
/inclusione
/esclusione
Bassa auto-stima
Divisione
Senso
di Autonomizzazione
sottomissione
Insicurezza
Relazionalità scambio
Sentimento
ribellione
La famiglia stimola il
ragazzo nella ricerca di una
propria identità in cui si
possano integrare i vari
aspetti di sè e incoraggia la
espressione dei suoi aspetti
peculiari avviandolo ad una
crescita equilibrata
di Crescita
Nuova
“emergenza
[1]
individuale come sociale”
di
famiglia
conquista, ricerca innovativa
come
di sè
“avanguardia sociale”
Esistono diverse componenti della eticità secondo
Smith declinate sulla realtà dei bambini con
esperienza di adozione internazionale.
La dinamica relativa alla possibile
“conservazione/perdita” dei valori dell’etnicità.
diverse componenti della eticità secondo Smith applicate alla realtà dei bambini con
esperienza di adozione internazionale. dinamica relativa alla possibile
“conservazione/perdita” dei valori dell’etnicità.
ETNICITÀ VALORI
Approccio
Approccio
Assimilazione RELAZIONALITA’
1 ETHOS
Valori e norme
Familiari
(famiglia
adottiva)
Scambio di valori attraverso la
conoscenza reciproca
2 EPOS
Narrazione
delle origini
Negazione,
rimozione
Mantenute
stimolate
3 GENOS
Rapporti
parentela
Solo famiglia
adottiva
Allargati
Includendo anche la famiglia di
origine
4 LOGOS
linguaggio
Apprendimen
to lingua
Paese di
accoglienza
Promozione della Conservazione
lingua materna, bilinguismo;
i genitori adottivi apprendono la
lingua materna del figlio
5 TOPOS
Nazione patria
territorio
Nazionalizzaz Doppia appartenenza
ione
Schema Modello di integrazione “omologante” o per assimilazione (la
fatica dell’integrazione è sulle spalle del bambino che deve aderire al
modello proposto dalla cultura della società ospitante e alla cultura della
famiglia adottiva)
Cultura Ospitante
Cultura di origine
cultura del bambino
Figlio adottivo
coppia genitori
Schema modello di integrazione basato sullo scambio e la relazione
La cultura della famiglia adottiva risulta dall’incontro di due culture
quella di origine del bambino con quella della coppia
Cultura di accoglienza  Cultura transnazionale  Cultura di origine
bambino
Genitori  costruzione cultura mista, atteggiamento interculturale 
bambino
Dal convegno “nemmeno le balene, come vivere l’attesa: esperienze
internazionali a confronto..” Treviso, 2007
risposta di Orozco operatore dell’Istituto colombiano Bienestar
familiar,



La domanda verte sul fatto se le famiglie straniere (italiane) con
esperienze negative di adozione “restituzioni” potranno ancora
adottare in Colombia? Rispetto a due casi si stabilì che le famiglie non
erano preparate né psicologicamente né emotivamente ad accogliere
un minore (all’adozione):
L’operatore risponde “noi prepariamo il bambino all’adozione ma le
famiglie per prima cosa devono tenere conto degli antecedenti che
riguardano il bambino…I bambini hanno un percorso di vita vissuta e
ritengo che prima che il bambino debba adattarsi alla famiglia sia la
famiglia che deve adeguarsi al bambino”.
Una famiglia “restituì” (rifiutò) un bambino adducendo suoi problemi
di comportamento in hotel (durante il periodo pre-adottivo in
Colombia) “aveva disturbato, non mangiava quello che mangiavano
loro, non li aveva accompagnati al rito religioso, non aveva voluto
indossare il berretto del rito religioso. Il bambino non era stato
preparato a questo genere di cose… ma per altre..
“Vorrei stendere il mio mantello sotto i tuoi piedi
ma sono povero e ho soltanto i miei sogni
Perciò ho steso i miei sogni sotto i tuoi piedi
Muoviti con passo leggero perché è sui miei sogni
che stai camminando” (W.B. Yeats)
Schema Rappresentazione dello spazio interculturale come
incontro di storie personali, familiari e di “culture” Cultura di origine
del bambino
Cultura di origine del bambino
Famiglia
interculturale
Contesto sociale (inter-etnico)
Cultura familiare pre-adozione
Ipotesi multicausale sulla efficacia
dell’integrazione sociale

Il livello di integrazione raggiungibile dal bambino/ragazzo
dipenderà anche da come la sua famiglia si relaziona alla diversità
culturale mostrando un atteggiamento facilitante o respingente;

Il modello di integrazione applicato dalla famiglia si incontrerà poi
con quello (più o meno inconscio o reattivo sviluppato dal ragazzo).
Vediamo che la situazione più favorevole risulta essere quello in cui
la famiglia abbraccia un modello di integrazione del tipo
“relazionalità e scambio” in quanto sarà in grado di stimolare nel
ragazzo la espressione delle proprie “differenze”, propensioni e
attitudini, anche nel caso in cui sia il ragazzo stesso a reprimerle,
come si può notare leggendo la terza colonna.
La rappresentazione di famiglia e di genitori nei bambini adottati


Questo indica che …in molti casi il bambino adottato è già
fortemente coinvolto in una storia diversa da quella della famiglia
adottante, quella della famiglia biologica, o della struttura e persone
(care-giver) che ha conosciuto prima dell’adozione. Egli si è
probabilmente costruito un universo caotico e porta in sé ferite e
cicatrici.
(nella migliore delle ipotesi) Può essere stato preparato all’idea di
nuovi genitori ma probabilemnte si chiederà: Cosa sono i genitori?
Importanza dei servizi di post-adozione
Con l’aumento di bambini adottati portatori di “bisogni
speciali” e con storie di grave maltrattamento e
abbandono e una corrispondente alta prevalenza di
difficoltà emotive e comportamentali e “disturbi
dell’attaccamento”, ci sarà sempre più bisogno di servizi
di post-adozione”…
(M. Rutter, Effetti psicologici delle esperienze negative
sperimentate nel periodo pre-adottivo )

Adozione come processo che dura tutta la vita: l’importanza di una buona
selezione delle coppie (aspetti di personalità e relazione di coppia) e valutazione
delle competenze genitoriali adottive potenziali…
Le linee guida spagnole inseriscono tra i criteri imprescindibili per
una valutazione positiva la “capacità di utilizzare appieno
interventi qualificati e il rapporto con gli operatori”,
è un concetto per certi aspetti simile “capacità di chiedere aiuto”
presenti trai i criteri da appurare durante la valutazione delle
competenze genitoriali adottive presenti nelle linee guida della
Provincia di Bolzano, dove troviamo anche l’indicazione di
indagare sul “grado di integrazione ed adattamento reciproco
come capacità di aiutarsi e di “mettersi in discussione”.
Rispetto alla verifica delle competenze educative della coppia nel
far fronte alle difficoltà, viene inserita la “capacità di cercare
sostegno” per risolvere eventuali problemi (con il bambino)
Paesi di origine ratificanti o non
ratificanti la convenzione AJA
Titolo di studio genitori adottivi
La professione dei padri adottivi
La professione delle madri adottive
(fonte CAI)
Genere dei bambini nelle adozioni
internazionali
Tempi di attesa dei bambini prima
dell’adozione
I maggiori Paesi di accoglienza nelle
adozioni internazionali
I principali Paesi di accoglienza nelle adozioni
internazionali
Maggiori Paesi di accoglienza nelle
adozioni intenazionali (fonte CAI)
Cosa può essere incluso nei servizi post-adozione secondo la
Convenzione Aja






Counselling (al minore e ai genitori adottivi in
relazione alle trasformazioni vissute e al nuovo
ambiente);
Sostegno immediatamente dopo l’adozione;
Sostegno nei momenti di necessità e in caso di difficoltà
nel processo di integrazione del minore nella nuova
famiglia e nella nuova situazione;
Informazione e sostegno ai bisogni e all’integrazione
degli adottati lungo tutto il corso della loro vita;
Informazioni sulla ricerca delle origini;
Report agli Stati di origine sull’andamento dell’adozione.
Dal pre (valutazione) al post-adozione (premesse metodologiche)
Una prima premessa metodologica per poter realizzare buoni (efficaci) interventi di
post-adozione è la capacità degli operatori di instaurare con i genitori adottivi
una relazione di fiducia e di ascolto, utile al processo comunicativo e per
favorire la esplicitazione dei dubbi, domande, paure e problemi di volta in volta
vissuti. Occorre quindi evitare da parte degli operatori-esperti un atteggiamento
“giudicante” ma utilizzare un approccio volto all’ascolto, all’aiuto e al sostegno.
Una seconda premessa consiste nella concettualizzazione dell’adozione, dal pre al
post-adozione come un processo (lineare) e continuo. Già nelle fasi precedenti
l’adozione (informazione, preparazione, indagine psico-sociale-valutazione) è
possibile gettare le basi per futuri ed efficaci interventi di aiuto nella fase del postadozione. Per esempio istillando nei futuri genitori la fiducia necessaria alla
richiesta di aiuto e sostegno.
(Spagna).
Adozione come processo che dura tutta la vita: l’importanza di una buona
selezione delle coppie (aspetti di personalità e relazione di coppia) e valutazione
delle competenze genitoriali adottive potenziali…
Le linee guida spagnole inseriscono tra i criteri imprescindibili
per una valutazione positiva la “capacità di utilizzare
appieno interventi qualificati e il rapporto con gli operatori”,
è un concetto per certi aspetti simile “capacità di chiedere
aiuto” presenti trai i criteri da appurare durante la
valutazione delle competenze genitoriali adottive presenti
nelle linee guida della Provincia di Bolzano, dove troviamo
anche l’indicazione di indagare sul “grado di integrazione
ed adattamento reciproco come capacità di aiutarsi e di
“mettersi in discussione”.
Rispetto alla verifica delle competenze educative della coppia
nel far fronte alle difficoltà, viene inserita la “capacità di
cercare sostegno” per risolvere eventuali problemi (con il
bambino)
Bambini e ragazzi con intervento di post-adozione CONCLUSO nell'anno 2009
per tipo di adozione (nazionale e internazionale) per
durata dell'intervento
Adozione
Internazionale
Tipo di adozione
Adozione
nazionale
Affido
scopo
adotti
vo
TOTALE
a
. %
V %
v.
durata intervento
0-12 mesi
12-24 mesi
v.a.
14
65
%
15,4
71,4
v.a.
%
5
16,7
0
0,0
19 15,3
22
73,3
3
100
90 72,6
oltre 24 mesi
12
13,2
3
10,0
0
0,0
15 12,1
12
T0TALE
91
100
30
100
3
100
4 100
Chi prende l’iniziativa per attivare il Servizio?
Fonte: “I percorsi dell’adozione internazionale: il punto di vista delle
famiglie, indagine conoscitiva sulle coppie che hanno adottato nel 2008”
(3165)
(CAI-Istituto degli Innocenti)
Campione
degli
intervistati
Nessuno (né i I
servizi La coppia
Servizi né le
pubblici
coppie)
100=1420
13,4 %
62,4%
24,2 %
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Il punto di vista delle famiglie (rapporto coppie 2008)
Modalità di contatto tra Coppie adottive e i servizi nel post-adozione
Contatti con i servizi nel post-adozione
v.a.
1 - No
%
2
2
2 - Si, su nostra richiesta
19
19,4
3 - Si, su iniziativa dei servizi
77
78,6
Totale
98
100
Fonte CAI -Istituto degli Innocenti
Il punto di vista delle famiglie indagine CAI, il
punto di vista delle coppie (2008)
Dopo quanto tempo è avvenuto il contatto con i servizi?
Fonte CAI -Istituto degli Innocenti , 2010 “I percorsi dell’adozione
internazionale: il punto di vista delle famiglie, indagine conoscitiva sulle
coppie che hanno adottato nel 2008”
”TEMPESTIVITA’ “ INTERVENTI
v.a.
%
1 - Entro 1 mese
43 44,8
2 - Entro 3 mesi
34 35,4
3 - Entro 6 mesi
15 15,6
4 - Entro 9 mesi
1
1
5 - Entro 12 mesi
3
3,1
Forme di monitoraggio: Tempestività dei contatti tra famiglia adottiva e
Servizi pubblici nella fase del post-adozione (Fonte CAI-Istituto degli
Innocenti)
Coppie che hanno
avuto o non hanno
avuto accesso ai
servizi di postadozione
1.420
%
Contatto
entro il
primo
mese
Contatto
entro i
primi sei
mesi
35,2 %
40, 6 %
%
Coppie
dai
6 che non hanno
mesi
mai
avuto
a
un contatti con i
anno
servizi
nel
periodo di postadozione
10,7 %
13,5 %
Soddisfazione delle Coppie adottive rispetto al contatto con i servizi
Fonte CAI -Istituto degli Innocenti
Durante il periodo post-adottivo quanto vi ha soddisfatto il rapporto con i servizi territoriali?
Livello di Soddisfazione rispetto al contatto con i servizi
v.a.
%
0 per niente soddisfatto
5
5,2
1
3
3,1
2
2
2,1
3
3
3,1
4
4
4,2
5
6
6,3
6
15
15,6
7
12
12,5
8
25
26
9
12
12,5
9
9,4
96
100
10 pienamente soddisfatto
Totale
Utilità sostegno in futuro
“ sente che potrebbe essere utile poter contare su sostegno in
futuro?” (il punto di vista delle coppie)
Coppie adottive
Fonte CAI -Istituto degli Innocenti
v.a.
%
Utilità sostegno in futuro
1 - No
42
42,9
2 - Si
56
57,1
Totale
98
100
Utilità sostegno psicologico
Coppie adottive 2008 -
v.a.
%
Utilità del sostegno psicologico
No
9
16,1
Si
47
83,9
56
100
Totale
Indagine CAI coppie-2008 fonte CAI_istituto degl innocenti
Utilità sostegno futuro post-adottivo
per tipo di aiuto desiderato, e se rivolto alla famiglia
o ai figli
Sintesi (valori %)
Coppia
Psicologico
Educativo
83,9
75,0
78,6
60,7
Scolastico
41,1
Medico
100,0
Legale
0,0
Altro
3,6
Indagine CAI coppie-2008 fonte
CAI_istituto degl Innocenti
Figli
3,6
Sulla base della vostra esperienza lei pensa che i genitori adottivi siano lasciati
troppo soli nel periodo successivo all'adozione?
fonte: Corbetta ed altri “Crescere insieme: genitori e figli nell’adozione
internazionale”
ed. Il Mulino, 2011
Possibili Risposte
%
sì molto soli
14,9
sì, abbastanza soli
35,4
no
49,7
totale
100
Totale Rispondenti
562
Contatti con i servizi sociali territoriali
avvenuti nel primo anno e/o successivi
fonte: (autori Corbetta ed altri “Crescere insieme: genitori e figli nell’adozione internazionale”
ed. Il Mulino, 2011
Risposte
nessun contatto
contatto nel primo
anno o nei
successivi al
primo
contatto sia nel
primo anno sia
nei successivi al
primo
totale
%
9,8
28,2
62
100
447
Percezione da parte delle famiglie sulla
soddisfazione verso i servizi socio-sanitari-educativi contattati (solo in
caso di contatto)
fonte: (“Crescere insieme: genitori e figli nell’adozione internazionale”
ed. Il Mulino, 2011 autori Corbetta ed altri
per nulla o poco
soddisfacente
abbastanz
a molto
soddisface total frequenz
nte
e
e
Assistente
sociale
/educatori
22,9
77,1
100
433
psicologo/NPI
20,4
79,6
100
333
ente autorizzato
associaz.
Familiari
7,3
92,7
100
288
22,6
77,4
100
62
Rilevazione “fallimenti adottivi” anno 2010
(fonte Sisam)
Età al
momento
dell’adozion Età al momento
e
dell’allontanamento
differenza di
età rispetto
all'adozione
Provincia
Tipo
N
adozione
BOLOGNA
1
internazionale
7
13
6
BOLOGNA
1
Internazionale
10
15
5
MODENA
1
internazionale
3
13
10
MODENA
1
internazionale
7
16
9
MODENA
1
internazionale
10
11
1
RIMNI
1
internazionale
7
15
8
PARMA
1
internazionale
13
14
1
7
età media
8,1
13,9
5,7
Totale
/Età
MEDIA
Fallimenti adottivi di adozioni nazionali e internazionali
nel corso del primo anno
dal 2002 al 2009 in Emilia-Romagna Fonte: Regione Emilia-Romagna - Servizio politiche
familiari, infanzia e adolescenza
2010
Totale
02-09
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
8
6
3
0
4
1
0
0
0
22
Fallimenti adottivi nazionali e internazionali
con allontanamento avvenuto nell’anno di rilevazione
(senza tenere conto del momento in cui si è realizzata/ha avuto inizio l’adozione)
negli anni dal 2006 al 2009 in Emilia-Romagna
2006
5
2007
3
2008
2009
1
5
2010
Totale
06-10
7
21
Coppie con istruttoria di adozione iniziata (di cui partecipazione al corso) per
provincia della Regione Emilia-Romagna
Provincia
Anno
2010
di cui
che ha
% di
partecip partecip
ato al
azione ai
corso (*)
corsi
Anno
2009
di cui
% di
che ha parteci
parteci pazion
pato al
e ai
corso
corsi
Piacenza
Parma
Reggio Emilia
29
68
34
23
62
31
79,3
91,2
91,2
23
44
69
20
39
51
87,0
88,6
73,9
Modena
Bologna
Ferrara
Ravenna
Forlì-Cesena
79
162
47
41
50
123
41
28
80,6
75,9
87,2
68,3
97
176
48
39
74
74
38
25
76,3
74,0
79,2
64,1
50
52
562
34
35
427
68,0
67,3
78,3
50
58
604
42
363
84,0
77,2
Rimini
TOTALE
Classi di età tra i casi analizzati (Anno 2010, v.a. e %)
età
Utenti nelle
due banche
dati SISAM
e SINPIAER
Utenti in
carico servizi
sociali
(SISAM)
Utenti NPIA
Adottati
presenti in
banca dati
SISAM
servizi sociali
Adottati
compresenti
0-2
3,4
11,2
5,8
13,5
6,4
3-5
10,7
16,5
17,7
26,6
29,6
6-10
34,6
27,6
40,0
39,2
40,0
11-14
28,4
15,2
23,8
12,2
16,0
15-17
18,3
20,7
10,2
5,9
6,4
18-19
4,4
6,8
2,1
1,3
0,8
20 e più
0,2
2,0
0,4
1,3
0,8
Totale %
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale casi
8.335
44.960
50.107
556
125
Giunta Regionale
Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali
Servizio Politiche Familiari,
Infanzia e Adolescenza
Il Dirigente Responsabile del
Servizio
Servizio Assistenza
distrettuale, medicina
generale, pianificazione e
sviluppo dei servizi sanitari
Il Dirigente Responsabile del
Servizio
Reg.PG2007297667del 22.11.2007

OGGETTO: Protocollo Regionale per la tutela della salute
psico-fisica dei bambini adottati, in attuazione delle linee di
indirizzo regionali in materia di adozione approvate con
deliberazione della Giunta regionale 1495 del 22 agosto 2003 e
del protocollo regionale di intesa in materia di adozione,
approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1425 del
19 luglio 2004.
Linee guida della convenzione dell’Aja, guida
alle buone prassi

La convenzione impone alle Autorità centrali di
promuovere servizi di consulenza e di post-adozione, (non
specifica nel dettaglio la natura e la durata degli interventi ma chiarisce che
gli Stati devono porre in essere le necessarie misure e risorse per adempiere
a questo mandato).

L’importanza del post-adozione concerne le misure
messe in campo per favorire la buona integrazione dei
bambini adottati e il successo nell’adozione (e prevenire le
difficoltà adottive)
Premessa Convenzione Aja
Gli Stati firmatari della Convenzione, riconoscendo che, per lo sviluppo armonioso della sua
personalità, il minore deve crescere in un ambiente familiare, in un clima di felicità,
d'amore e di comprensione, ricordando che ogni Stato dovrebbe adottare, con criterio di
priorità, misure appropriate per consentire la permanenza del minore nella famiglia
d'origine, riconoscendo che l'adozione internazionale può offrire l'opportunità di dare una
famiglia permanente a quei minori per i quali non può essere trovata una famiglia idonea
nel loro Stato di origine, convinti della necessità di prevedere misure atte a garantire che le
adozioni internazionali si facciano nell'interesse superiore del minore e nel
rispetto dei suoi diritti fondamentali, e che siano evitate la sottrazione, la
vendita e la tratta dei minori,
Desiderando stabilire, a questo scopo, disposizioni comuni che tengano conto dei principi
riconosciuti dagli strumenti internazionali, in particolare dalla Convenzione delle Nazioni
Unite sui Diritti del Minore del 20 novembre 1989, e dalla Dichiarazione delle Nazioni
Unite
(Risoluzione dell'Assemblea Generale 41/85 del 3 dicembre 1986),
..
Ogni fanciullo il quale è temporaneamente o definitivamente privato del suo ambiente familiare,
oppure che non può essere lasciato in tale ambiente nel suo proprio interesse, ha diritto a una
protezione e ad aiuti speciali da parte dello Stato.
Requisiti minimi nei servizi post-adozione
secondo la Convenzione Aja: buone prassi)







Facilitazione alla conoscenza dell’esperienza adottiva;
Accesso a servizi qualificati e non onerosi di counselling (viene
ritenuta importante la loro esperienza in adozione internazionale);
Formazione sull’adozione di operatori sociali, psicologi, medici,
insegnanti, educatori;
Counselling ai genitori e ai bambini;
Servizi per adulti adottati;
Servizi per genitori biologici che hanno i figli in condizioni/ stato
di adottabilità;
In caso di rottura dei legami (fallimento) fornire al bambino tutte
le protezione previste per gli altri bambini previste dal Paese di
accoglienza.
Continuità intervento (nuovo protocollo regione Veneto, 2008)
Il protocollo operativo, per quanto attiene alla fase
successiva al decreto di idoneità fino all’ingresso in
Italia del bambino (fase dell’attesa), ha previsto
modalità integrate di lavoro per garantire
continuità dell’intervento rivolto alle famiglie,
superando, così, un approccio dei servizi (pubblici
e degli enti autorizzati) rigidamente diviso per fasi
e competenze.
In particolare, esso ha attribuito rilevanza all’attività
delle équipe adozioni consultoriali anche nella fase
dell’attesa
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Titolo - Regione Emilia