Felicità e volontariato
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Leonardo Becchetti
(Michelutti-Acli)
Sintesi della presentazione
• Il paradosso della felicità nelle società opulente dipende
in larga parte dalla trappola della sottoproduzione di beni
relazionali. Tale sottoproduzione mina alla radice le
fondamenta del sistema socioeconomico ovvero quelle
risorse immateriali (dignità, autostima, fiducia, capitale
sociale) che fondano le relazioni economiche
• L’attività di volontariato è tra i beni relazionali uno di
quelli con effetti più importanti su tali risorse immateriali
• Le persone che fanno attività volontaria superano la
trappola della sottoproduzione dei beni relazionali con
effetti positivi dal punto di vista individuale
(soddisfazione di vita) e sociale.
fellow feeling
intensità esperienze vissute
cura
Fattori immateriali: dignità, autostima
Beni relazionali
Capacità di dare e ricevere fiducia
Capitale sociale
Soddisfazione
di vita
produttività
innovazione
Creazione di valore economico
Investendo nella cura e nei beni relazionali il volontariato contribuisce
alla felicità collettiva e al benessere socioeconomico. Essendo questo
tipo di investimento costoso e poco redditizio esso richiede (anche)
lavoro volontario e organizzazioni no profit
Struttura della presentazione
• Come e perché studiare le determinanti
della felicità
• Il nesso tra felicità, beni relazionali e
volontariato
• Il nesso tra beni relazionali, volontariato e
virtù sociali
• Alcune evidenze empiriche
La felicità e gli economisti classici
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 The importance of happiness has been recognized by the classics (e.g.
Malthus, 1798; Marshall, 1890; Veblen, 1899; Dusenberry, 1949 and
Hirsch, 1976)
 An example of it is this nice quote from Malthus (1798) on Adam Smith
work: “The professed object of Dr. Adam Smith’s inquiry is the nature
and the causes of the wealth of nations. There is another inquiry,
however, perhaps still more interesting, which he occasionally mixes with
it, I mean an inquiry into the causes which affect the happiness of
nations”
Per evitare equivoci sul concetto di
felicità…
• Non edonismo o piacere (Luli), non fortuna
o fato (happiness...to happen, gluck) ma
più felicitas fecundus (fecondità, pienezza
di vita, fioritura della vita).
• Atto di fiducia nell’interiorità umana,
cartina di tornasole della pienezza di vita
Perché gli economisti studiano le
determinanti della felicità…(1)
• Il vizio antropologico: “lo sguardo avvilente”
• L’homo oeconomicus alla base dei modelli e
delle ricette degli economisti è un “folle
razionale” (Sen) privo di symphaty e
committment
• l’antropologia di “Zio paperone”
• gli studi sperimentali sui giochi di ultimatum,
trust e gift exchange dimostrano che questa
visione è falsa (almeno metà degli individui
seguono il principio della reciprocità )
Perché gli economisti studiano le
determinanti della felicità…(2)
• L’homo economicus è fondato su
un’ipotesi a priori non testata..le ricette
fondate sulla visione dell’homo
oeconomicus sono spesso pericolose e
controproducenti (lo sguardo avvilente)
• Vediamo invece cosa ci rende veramente
felici…
Perché gli economisti studiano le
determinanti della felicità…(3)
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1.
Riconoscimento dell’importanza dell’utilità procedurale e non solo
dell’utilità generata dalla scelta (cià che conta non è solo il risultato
ma la motivazione, il percorso e le circostanze che hanno determinato
una data azione)
2.
Questi studi aiutano gli economisti a considerare le conseguenze non
economiche delle scelte economiche. Ciò spinge oltre la
specializzazione disciplinare verso l’integrazione delle prospettive
delle diverse scienze sociali (adattamento edonico, gruppo di
riferimento, aspettative e realizzazioni sono concetti comuni negli
studi sulla felicità)
Possiamo fidarci di questi studi ?
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1.
Gli studi sulla felicità hanno superato un processo di “selezione Darwiniana” in
psicologia e sociologia (Alesina, Di Tella and MacCulloch, 2004)
2.
Esiste un legame significativo tra felicità dichiarata e stato di salute (attitudine al
sorriso (Pavot 1991, Eckman et al., 1990), salute cardiovascolare, equilbrio
ormonale e pressione arteriosa (Mayman and Manis, 1993),
3.
Nesso significativo tra sentimenti positivi e misure di attività cerebrale (higher
alfa power in the left parefrontal cortex). Le misure di felicità dichiarata
risultano corelate con lo stesso tipo di attività cerebrale
4.
La felicità dichiarata è un ottimo predittore dei comportamenti futuri (le persone
abbandonano attività legate a bassi livelli di felicità (Kahneman et al., 1993;
Frijters, 2000; and Shiv and Huber, 2000).
5.
Le autovalutazioni del proprio grado di felicità sono notevolmente simili a quelle
di amici o parenti (see Sandvik et al., 1993; Diener and Lucas, 1999)
Il paradosso di Easterlin
High income
OECD countries
(scope for
frustrated
achievement ?)
Life satisfaction
Paesi a basso
reddito e paesi
emergenti
Average reference
group income
Income
Perché il reddito non basta…
Frustrated achievers: in Germania un terzo di coloro che
registrano un aumento annuale di reddito reale familiare
riportano contemporaneamente una diminuzione di
felicità (1984-2004,168,626 osservazioni)
CAUSE: riduzione del reddito relativo, peggioramento della
salute, crisi familiari, impoverimento della vita relazionale
(Becchetti L. Rossetti F., 2007, When money does not
buy happiness: the case of “frustrated achievers” CEIS
working paper)
Ci poniamo una domanda a questo punto…
Le cause del paradosso
• Il problema culturale
• L’inversione nella scala dei valori
I “peccati originali” della scienza
economica
•
•
•
•
•
Riduzionismo antropologico (homo
oeconomicus, individuo e non persona,
autointeresse senza “simpatia” né dovere
morale)
Consequenzialismo
La torre di Babele della frammentazione dei
saperi (+ dialogo tra esperti di ambiente e di
economia)
Riduzionismo nella definizione d’impresa
Riduzionismo nella definizione dei traguardi
dell’azione socioeconomica
Il riduzionismo negli obiettivi
dell’azione socioeconomica…
• Scala valori odierna: 1) massimizzazione valore
degli azionisti; 2) creazione valore economico
aggregato; 3) benessere socioeconomico
(postulato indimostrato e indimostrabile:
perseguendo il primo si realizzano
automaticamente il secondo e il terzo)
La nostra scala di valori: 1) bene comune e felicità
economicamente sostenibile; 2) benessere
socioeconomico; 3) creazione di valore
economico aggregato; 4) massimizzazione
valore degli azionisti
L’inversione dei valori
• Scala valori odierna: 1) massimizzazione del
valore degli azionisti e del benessere dei
consumatori; 2) creazione valore economico
aggregato; 3) benessere socioeconomico
La nostra scala di valori: 1) bene comune e
felicità economicamente sostenibile; 2)
benessere socioeconomico; 3) creazione di
valore economico aggregato; 4)
massimizzazione valore degli azionisti
Il paradosso…
Postulato indimostrato e indimostrabile della scala dei
valori del riduzionismo: perseguendo il primo obiettivo
realizzano automaticamente il secondo e il terzo.
Realtà: asimmetrie informative, stress da performance
fanno naufragare persino il perseguimento del primo
obiettivo..
Es..Imprese affette da stress di performance “affittano”
giovani venditori con contratti precari, la cui
sopravvivenza dipende dal raggiungimento degli
obiettivi. L’incentivo ad approfittare della scarsa
informazione dei consumatori vendendo prodotti
scadenti ….(la storia del tubo…)
Lo sguardo avvilente...
• Non esiste la neutralità dello sguardo sull’uomo, nè
le soluzioni di policy sono neutrali sulla struttura
delle preferenze della persona stessa.
• L’homo oeconomicus è purtroppo soltanto selfinterest - ignorate le dimensioni della symphaty
“compassione verso l’altro” e del
commitment”dovere morale”
• Se le relazioni non sono nelle premesse non
vengono neppure considerate nelle soluzioni
socioeoconomiche proposte
• Gli studi recenti dimostrano invece che famiglia,
istruzione e pratica religiosa alimentano in maniera
decisiva le virtù civiche (disponibilità al volontariato,
a pagare per la responsabilità ambientale, morale
fiscale, disponibilità alla cooperazione) e dunque
anche lo sviluppo economico..
Le due correnti di pensiero
• L’economia è la visione tolemaica (l’homo oeconomicus
individualista massimizzante non simpatetico e con
preferenze materialiste)
• L’economia è il metodo (il telescopio)
E una nuova visione “copernicana” eclettica sta emergendo
(reciprocità, motivazioni intrinseche, felicità,
responsabilità sociale)
Due antropologie alternative: kantiana fondata sul
commitment (non massimizzante) e dialogica
“consapevole” (si è ricchi di ciò che si dona e il dovere
sociale è interiorizzato e fa parte delle proprie
preferenze) (massimizzante)
Un’esempio della visione riduzionista proprio
sull’interpretazione del volontariato (Katz Rosemberg e il
volontariato)
•
una quota molto elevata della popolazione canadese (il 27 percento) svolga attività di
volontariato.
•
Gli autori affermano letteralmente che “una possibile spiegazione di questo fenomeno
è che ci sia una proporzione consistente di individui altruisti o non completamente
razionali. Ciò implica in ogni caso che una proporzione significativa della popolazione
non possiede una funzione di utilità neoclassica. Se una deviazione così massiccia
dal paradigma neoclassico è possibile, essa rappresenterebbe, come riconosciuto
dalla vasta letteratura su economia e altruismo, una seria sfida alla teoria economica
standard
Concludono affermando che “anche in presenza di taluni individui altruisti, la scelta
del volontariato è razionale (??) per una vasta proporzione della popolazione.
Dunque, mentre so accetta che una parte (piccola) della popolazione è altruistica non
è necessario assumere che sia altruistica una parte molto grande della stessa per
spiegare la larga diffusione del fenomeno del volontariato nei paesi sviluppati
•
Una visione ampia sui traguardi
dell’azione economica
I criteri di benessere (dal più ristretto al più
ampio)
• profitto
• PIL
• surplus del consumatore
• indicatori di sviluppo socioeconomico
• Capabilities
• felicità sostenibile.
Una nuova concezione di benessere
Benessere
Fruizione dei beni
ambientali
Risorse naturali
Networks, valori
condivisi, fiducia
valori e trust
Consumo dei
beni materiali
Input di
risorse
ambientali
Risorse sociali
Reti relazionali
Output
Edifici, beni investimento e
attività finanziarie
Risorse costruite
dall’uomo
Conoscenza tacita, abilità,
competenze
Conoscenza
codificata
Risorse
umane
• Felicità, beni relazionali e volontariato
“Baci perugina” (popular) quotes
• Man is a knot into which relationships are
tied. Antoine de Saint-Exupéry, Flight to
Arras, 1942.
• Shared joy is a double joy; shared sorrow
is half a sorrow, Swedish Proverb.
• Someone to tell it to is one of the
fundamental needs of human
beings, Miles Franklin.
Una definizione di beni relazionali
• I beni relazionali sono beni pubblici locali che sono
consumati e prodotti simultaneamente (Gui, 2000;
Ulhaner, 1989) .
• Come beni pubblici sono non escudibili e antirivali (più
che non rivali)
• Il fellow feeling la profondità delle esperienze vissute
assieme e la non strumentalità alimentano il valore dei
beni relazionali
• Esempi di beni relazionali: amicizia, relazioni affettive ma
anche risata al cinema, esultanza allo stadio, ecc.
• Ma anche risata al cinema o goal allo stadio
Due visioni opposte (e complementari) sul
ruolo degli altri sulla felicità
• Quando gli altri diminuiscono la felicità….
Concorrenza di status ed effetto reddito relativo
(Frank, Layard) Camus: “l’inferno sono gli altri”
• Quando gli altri diminuiscono la felicità….
• Beni relazionali. Mounier, Levinas, Rosenzweig:
l’identità della persona è intrinsecamente
relazionale e dunque la realizzazione di vita non
è possibile senza una buona vita relazionale
(Becchetti Santoro, 2007; Bruni Stanca, 2007)
Lo spiazzamento delle relazioni
nelle società occidentali
La malattia di Baumol dei beni relazionali
•
•
•
•
Tiziano Terzani confrontando alcuni anni fa i paesi sviluppati con
l’India rurale diceva “L’India è ricca di tempo e povera di denaro, noi
siamo ricchi di denaro e poveri di tempo”
1) la crescita della produttività e le maggiori opportunità di tempo
libero non relazionale (internet, “second life”, satellite TV channels)
aumentano il costo (opportunità) di un’ora di tempo libero investita in
vita relazionale
2) Non basta lungimiranza individuale perché c’è sempre il rischio di
fallimento per il sottoinvestimento dei partners (problema di
coordinamento)
3) La qualità dei beni relazionali nei paesi occidentali è in forte
declino (partecipaizone associativa, successo relazioni affettive,
ecc.)
Invece di ridurre il costo dell’investimento in beni relazionali si riduce
il costo della loro distruzione !!
Altre cause del sotto investimento
in beni relazionali
• Beni materiali causano adattamento beni
relazionali no ma gli individui tendono a
sottostimare adattamento (Frey-Stutzer, Di
Tella)
• Tendenza a ricordare maggiormente picchi
e non plateau di soddisfazione di vita
Perché il volontariato è un bene
relazionale
• Voluntary work is generally performed in groups
and participation has also the effect of
reinforcing motivation and ties not only among
volunteers (i.e. a working camp, a social service
performed by members of an association), but
also between the volunteers and the
beneficiaries of their unpaid job. The “fellow
feeling” argument therefore applies also here.
Volontariato come produzione di
beni relazionali e fiducia
• Gui e Sugden (2005) sottolinrano che I beni relazionali
generano importanti benefici per la collettività. Ad
esempio, istituzioni che incoraggiano le persone a fidarsi
l’uno dell’altro sono esempi classici di beni pubblici. La
creazione di capitale fociale dipende da orme sociali
stimolate dalle relazioni interpersonali (Putnam 1993)
• Il volontariato costruisce capitale sociale di tipo
“bridging” e non “bonding”
• LIMITI E PROBLEMI
• Rapporto tra realizzazioni e aspettative
• Volontariato e lavoro: la sostituibilità tra remunerazione e
motivazione intrinseca e il problema del framing
Felicità e tempo investito in
relazioni
Satisfaction with Life Today
Marital status
Married
Separated
Single
Divorced
Widowed
Marriage
Separation
Relational goods
Attend Social Gatherings
Attend Cultural Events
Participate In Sports
Perform Volunteer Work
Attend Church Or Religious Events
RTI
Employment status
Unemployed
Loss of job
Finding a new job
Full Time Employment
Regular Part Time Employment
Marginal Irregular Part Time
Income variables
Real Household Income
Reference Household Income
Health
Number Of Annual Doctor Visits
Obs.
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
0.54
0.06
0.18
0.11
0.12
0.03
0.05
0.51
0.05
0.21
0.11
0.12
0.01
0.05
0.52
0.05
0.22
0.10
0.11
0.02
0.05
0.56
0.05
0.22
0.09
0.08
0.01
0.03
0.59
0.03
0.22
0.08
0.07
0.02
0.02
0.61
0.03
0.20
0.08
0.09
0.02
0.02
0.62
0.02
0.22
0.06
0.07
0.02
0.02
0.63
0.02
0.25
0.05
0.05
0.02
0.01
0.64
0.02
0.23
0.05
0.06
0.02
0.01
0.63
0.02
0.26
0.04
0.05
0.03
0.01
0.65
0.02
0.20
0.04
0.09
0.03
0.01
2.58
1.28
1.49
1.21
1.45
1.50
2.77
1.40
1.62
1.17
1.44
1.56
2.84
1.49
1.65
1.30
1.53
1.64
2.96
1.52
1.79
1.30
1.55
1.69
2.98
1.59
1.83
1.33
1.60
1.73
3.02
1.55
1.77
1.34
1.66
1.73
3.12
1.67
1.95
1.40
1.73
1.83
3.21
1.75
2.13
1.45
1.77
1.92
3.26
1.80
2.21
1.51
1.86
1.99
3.32
1.83
2.34
1.54
1.93
2.06
3.26
1.69
2.03
1.46
1.99
1.99
0.26
0.11
0.05
0.24
0.05
0.02
0.22
0.09
0.05
0.29
0.03
0.02
0.21
0.10
0.04
0.31
0.05
0.02
0.18
0.08
0.05
0.37
0.05
0.02
0.15
0.07
0.04
0.41
0.06
0.02
0.12
0.05
0.04
0.43
0.07
0.02
0.09
0.04
0.04
0.48
0.07
0.02
0.05
0.03
0.03
0.52
0.07
0.02
0.04
0.02
0.03
0.50
0.07
0.02
0.03
0.02
0.02
0.48
0.07
0.02
0.03
0.02
0.02
0.41
0.06
0.02
2325,14
2870,09
2382,91
2919,50
2446,69
2945,38
2528,67
2992,79
2622,55
3000,56
2584,77
2940,18
2815,94
3001,54
3052,60
3056,56
3231,18
3050,98
3422,64
3094,76
3151,09
2905,88
23.42
1,649
23.64
1,298
20.38
3,586
17.50
7,583
15.73
10,391
13.30
37,157
11.29
32,732
9.71
62,223
8.78
85,659
7.82
32,605
8.50
19,980
• FINE
Reddito e tempo investito in
relazioni
Cross-sectional evidence on the effect of the
RTI variable
The “fellow feeling” assumption
Volumi sul tema
Scarica

Prof. Becchetti Presentazione Power Point