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nell’edizione manzoniana
 Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno,
tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a
golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli,
vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso
e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e
un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi
congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile
all'occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui
il lago cessa, e l'Adda ricomincia, per ripigliar poi nome
di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian
l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi
seni.
Cittadina della
Lombardia che sorge
sulle sponde del
braccio meridionale
del lago di Como,
vicino al punto in cui
esso si restringe
diventando simile al
corso di un fiume
(come descritto nel
cap. I): all'epoca della
vicenda era poco più di
un borgo di campagna
e il paesino dei due
promessi sposi si trova
non lontano da lì,
essendo una delle
"terre" che si trovano
nel suo territorio, nei
pressi del ponte di
Lecco.
Fu costruito da Azzone Visconti tra il 1336 e il 1338.
Di importanza strategica per la vicinanza del
confine veneziano, era fortificato e presidiato da
una guarnigione con un proprio autonomo
castellano.
E’ l’unica parte delle
fortificazioni di origine
viscontea sopravvissuta
integra agli abbattimenti
decretati alla fine del secolo
XVIII.
Il Borgo fortificato, di forma
triangolare, era
completamente cinto dalle
mura difensive fin dal tempo
di Azzone Visconti.
Il castello vero e proprio nel
Seicento ospitava la
guarnigione spagnola di cui
parla Alessandro Manzoni
nei Promessi Sposi e
occupava una superficie di
circa 1.200 metri quadri. La
costruzione dava da un lato
verso l’attuale p.za XX
settembre e dall’altro verso
un porticciolo cintato.
È l'inespugnabile fortezza in
cui vive e opera l'innominato,
situata in un punto
imprecisato lungo il confine
tra il Milanese e il
Bergamasco e distante non
più di sette miglia dal
palazzotto di don Rodrigo: il
luogo è descritto all'inizio del
cap. XX, quando il signorotto
vi si reca per chiedere l'aiuto
del potente bandito nel
rapimento di Lucia e fin
dall'inizio si presenta come
un castello truce e sinistro,
specchio fedele della
personalità del signore che vi
risiede.
È la residenza di don
Rodrigo
Sorge come una piccola
fortezza squadrata su
un'altura, a circa tre miglia
dal paese e a quattro dal
convento di Pescarenico: è
descritto nel cap. V,
quando padre Cristoforo si
reca lì per parlare con il
nobile nel vano tentativo
di farlo recedere dai suoi
propositi su Lucia,
Piccolo centro a sud
del ponte di Lecco,
posto sulla riva sinistra
dell'Adda nel punto in
cui il lago di Como si
restringe (come
spiegato nella celebre
descrizione iniziale del
cap. I): all'epoca della
vicenda del romanzo
era un minuscolo
villaggio di pescatori,
mentre attualmente è
un sobborgo
industriale della stessa
cittadina di Lecco.
È il recinto di forma
rettangolare posto
esternamente alle
mura di Milano,
vicino a Porta
Orientale, destinato
al ricovero degli
appestati durante
l'epidemia di peste
del 1630.
Sorge nel XV secolo per
accogliere i malati di
peste. Deve la fama ai
Promessi Sposi. Nel
'900 è demolito. Oggi in
Porta Venezia ne resta
uno spicchio, circondato
da tanti locali
 Il presente lavoro è in fase di elaborazione, in quanto si
arricchirà dei contributi degli alunni
 Prof.ssa Scaffidi
Limbiate, 29 ottobre 2014
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I luoghi manzoniani – presentazione pps