La gente di Gesù
Conosciamo
la società di Israele
Storia, Terra e fede in Israele
Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio ti darà in eredità
[…] prenderai le primizie di tutti i frutti del suolo da te raccolti nel paese
che il Signore tuo Dio ti darà […] Ti presenterai al sacerdote in carica in
quei giorni […] Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà
davanti all’altare del Signore tuo Dio e tu pronuncerai queste parole
davanti al Signore tuo Dio:
Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi
stette come un forestiero con poca gente e vi diventò
una nazione grande, forte e numerosa.
Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero
una dura schiavitù.
Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il
Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione,
la nostra miseria e la nostra oppressione;
il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e
con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e
prodigi, e ci condusse in questo luogo e ci diede questo
paese, dove scorre latte e miele (Deuteronomio 26,1-9) .
Abramo guida il suo clan
tutto inizia da lui
Vari gruppi di persone componevano la
società del popolo di
Israele:
CONTADINI e PASTORI: erano i
poveri. In Samaria e Giudea, erano al servizio dei latifondisti e
vivevano in condizioni di maggior
povertà e umiliazione rispetto alla
Galilea. La paga giornaliera ritenuta dignitosa era di 1 denaro
Agricoltura
• Si praticava soprattutto in Galilea,
lungo la valle del Giordano e in piccola
parte attorno a Gerusalemme
• I contadini di solito costituivano delle
piccole aziende nelle quali lavoravano
con schiavi e operai - nelle stagioni di
maggior lavoro erano assunti lavoratori
a giornata
• I latifondisti si servivano di mezzadri
• Il lavoro era duro, ma i guadagni erano
modesti.
Pastorizia e allevamento
• Si tratta della seconda attività lavorativa
più diffusa all’epoca del Nuovo Testamento.
• Si allevavano soprattutto ovini.
• Si trattava di un’attività gestita a livello
familiare dal proprietario del gregge.
• Di solito, i pastori precedevano il gregge
durante gli spostamenti.
• Di notte, le greggi di vari proprietari
venivano ricoverate in ovili comuni (dopo
essere state contate) , guardati da custodi
mentre i pastori riposavano.
• I pastori dovevano anche difendere il proprio
gregge da ogni forma di assalto.
Un gregge vicino a Betlemme
Pesca
• Si praticava nel mare di Galilea e nel
Mediterraneo.
• I pescatori avevano una buona posizione
sociale e, dati i costi dell’attività, spesso
agivano in cooperative.
• Le barche erano snelle e molto agili.
• Si utilizzavano reti a strascico manovrate
da due barche e giacchi (reti circolari di
diam. di m. 4-5) a seconda delle
profondità di acque.
• Il pesce veniva venduto fresco o, in piccola parte, essiccato per l’esportazione.
a volte i pescatori possedevano piccoli
negozi per la vendita del pesscato.
Galilea:
barca da pesca
di epoca romana
ARTIGIANI e MERCANTI:
erano i veri motori economici
del Popolo, perché il loro lavoro
dava guadagno, al contrario del
lavoro intellettuale.
Artigiani
• Lavoravano di solito in botteghe vicine ai
mercati di paese o raccolte in gruppi per
genere di lavoro.
• Il lavoro andava dall’alba al tramonto, con
una pausa verso mezzogiorno.
• La gran parte degli artigiani erano tessitori,
fabbri, vasai, fornai, barbieri, macellai.
• Di solito l’attività si passava di padre in
figlio.
• Gli artigiani erano spesso ex schiavi e sempre
persone abituate a un lavoro duro, per cui
erano considerati con un certo disprezzo dalle
classi benestanti.
• I conciatori di pelli, siccome trattavano
cadaveri di animali, erano ritenuti impuri.
Commercio
• I mercanti dell’epoca di Gesù avevano grandi vantaggi
dall’appartenenza all’Impero Romano, che facilitava gli
spostamenti e gli scambi fra le varie zone. Un altro
vantaggio dato dall’Impero fu la crescita delle città e,
quindi,dei mercati locali.
• Di solito, gli alimenti più comuni venivano venduti in
località vicine ai luoghi di produzione, mentre le merci
più pregiate venivano trasportate anche su lunghe
distanze (stoffe speciali, pietre e metalli preziosi,
spezie, oli ed essenze, coloranti di lusso, ecc.) .
• Per entrare in commercio servivano notevoli cifre di
denaro e si correvano alti rischi, specie nel trasporto
delle merci. I guadagni di solito erano alti.
• Tra gli Ebrei i commercianti non erano ben visti,perché
ritenuti disonesti e perché a frequente contatto con
gente di altra religione e cultura. Per questo la gran
parte dei commercianti erano greci o altri stranieri.
• Di grande importanza era il commercio legato ai pellegrinaggi a Gerusalemme e al culto presso il Tempio
(cambiavalute e venditori di animali per sacrifici) .
DONNE:
in pubblico
dovevano essere velate;
in casa erano
soggette ai mariti, ma nelle faccende domestiche avevano l’iniziativa.
Non potevano promuovere il ripudio del
coniuge.
La loro testimonianza era legalmente
non valida e non erano ammesse alla
lettura della Torah. Nelle sinagoghe
rimanevano in un’area riservata.
STRANIERI: erano guardati con
sospetto perché fonte di pericolo
per la purezza della cultura e della
religione. Ve ne erano molti nei
territori ebraici.
Erano di 3 tipi:
NOKRI: viaggiatori, turisti e commercianti; ospitati e protetti, ma non ammessi nel Tempio né alla cena pasquale.
GER: lavoratori immigrati con le famiglie.
Potevano assimilarsi alla gente ebraiche
e goderne il rispetto.
ZAR: straniero residente, ma ostile, ad
esempio un romano.
SAMARITANI: il nome nell’AT significa
semplicemente “abitante del regno del nord”. Nel
NT il nome indica soltanto gli abitanti di quella
regione, considerati stranieri.
Gli abitanti originari, infatti, erano stati
deportati da Sargon nel 722 a.C. e i restanti
avevano perso la loro identità a causa dell‘
afflusso di coloni da Babilonia (2Re 17,24). Per
tali motivi qui l’idolatria era ampiamente
praticata e aveva avuto il sopravvento (2Re
17,25; Esd 4,2.9-10).
I Giudei non vollero mai avere nulla a che fare
con loro (Esd 4,3) e li consideravano nemici.
La scelta di Gesù di un samaritano come protagonista di una sua parabola fu deliberata (Lc
10,30-37).
SAMARITANI - 2
• Oggi sono rimasti in poche
centinaia, vivono in Palestina soprattutto nella zona
di Nablus e formano una
setta religiosa che si considera vera erede della religione che venera Jahweh.
• Accanto al Pentateuco
samaritano, conservano
tradizioni proprie (come il
Discorso di Margah) e
attendono il "profeta come
Mosè" (il Taheb).
• Ebbero un proprio tempio
sul monte sacro, il Garizim,
che fu distrutto da Giovanni
Ircano (II secolo a. C.).
PUBBLICANI: riscuotevano tributi
per conto dei Romani.
Erano ritualmente impuri, perché a
frequente contatto coi pagani.
Erano odiati dagli Ebrei anche
perché collaboratori dei Romani e
considerati disonesti perché spesso
esigevano molto più del dovuto.
SCRIBI: lavoravano per vivere, ma il
resto del tempo lo dedicavano allo
studio e all’ insegnamento della Bibbia
(“dottori della Legge”).
Avevano una grande influenza sul
popolo, perché costituivano la
“intellighenzia” del tempo, essendo i
pochi che sapevano leggere e scrivere.
Molti di loro erano
Farisei.
FARISEI: (=“i separati”) erano uno dei
due principali partiti religiosi dei Giudei ai
tempi di Gesù.
Verso il 100 a.C. si separarono dal governo
giudeo, ma man mano lo dominarono. Gradualmente tutta la loro opposizione sparì e prima
della fine del sec. 2° d.C. il giudaismo e l‘
insegnamento dei farisei si identificarono.
Al loro gruppo apparteneva l’apostolo Paolo
prima della conversione. Anche
Gesù dimostra di
condividere alcune delle loro
idee.
s e g u e
FARISEI - 2
Loro dottrine:
• La vera pratica di religione è l’adempimento
della Legge da parte di ogni individuo, non il
culto e i sacrifici;
• Credevano nella risurrezione (At 23,8) , nella
predestinazione, nell’immortalità dell‘ anima, nel
giudizio del mondo che verrà, nell'unità di Dio e
nell'elezione di Israele;
• Sottolineavano con enfasi l'etica, più che la
dottrina, per cui erano riconosciuti per la loro
pietà (Mt 5,20) ;
• Alla Legge aggiunsero molte tradizioni umane:
una 'siepe' affinché la legge non fosse infranta
per caso o da ignoranza (cfr Mc 7,3-13) . Ciò si
tradusse in una moltiplicazione di osservanze e
norme esteriori, che li distolse dall'obbedienza al
vero spirito della legge, come evidenziò Gesù.
La classe sacerdotale (circa 18.000 tra
sommi sacerdoti, sacerdoti e leviti) godeva
di prestigio e potere, in particolare il Sommo sacerdote la cui rappresentanza legale
era riconosciuta anche dai Romani. Fino al
70 d.C. era lui il ministro principale del
culto nel Tempio, il grande interprete della
Torah, il giudice supremo e capo del
Sinedrio.
SADDUCEI: erano il gruppo sociale più potente; ricchi latifondisti di famiglia sacerdotale. Vi apparteneva il Sommo Sacerdote
non credevano nell’aldilà e collaboravano con
i Romani.
ZELOTI:
Gruppi di dissidenti politici ebrei. Il
loro nome è dovuto al loro particolare
zelo per Dio. Combattevano in suo nome
per la liberazione e la purificazione di
Israele.
Non è chiaro in quale misura questo
movimento fosse distinto da quello degli
Esseni.
Il termine zelota era espresso con le
parole aramaiche canana, o barjona,
zelotes o lestes in greco, latro,
sicarius o galilaeus in latino.
ESSENI:
Dissidenti religiosi che costituirono una specie di ordine monastico in Giudea durante le guerre maccabee
per ristabilire il rispetto integrale della Legge.
Accolsero l’idea greca dell'immortalità dell'anima,
ma non credevano nella resurrezione dei corpi.
Pregavano rivolti verso il sole e non verso
Gerusalemme o il tempio.
Credevano in una predestinazione assoluta e conducevano vita molto austera seguendo alla lettera la
Legge di Mosé: i loro gruppi erano retti da severe
regole, tutto era in comune e ciascuno sosteneva la
comunità con il lavoro quotidiano.
I loro luoghi più celebri sono: Qumran (comunità) e
Masada (resistenza ai Romani, sec. 3° d. C.) .
Probabilmente Giovanni battista fu un esseno.
Qumran
e
Masada
Grotte essene
sul mar Morto
in questa zona sono
stati ritrovati nel
1947 i famosi “rotoli
di Qumran”: testi biblici e scritti della
comunità essena,
tutti di un’epoca
molto vicina a
quella di Gesù
Uno dei manoscritti ritrovati nelle
grotte di Qumran nel 1947
Si tratta di ca. 600 volumi di testi biblici, apocrifi e
comunitari: una decina presentano testi quasi completi, mentre gli altri sono molto frammentari.
Fra i testi biblici sono rappresentati tutti i libri della Bibbia a eccezione di quello di Ester
e hanno grande importanza per la critica testuale, la filologia e l'esegesi
biblica.
Una giornata normale
al tempo di Gesù
• Siccome vivevano in un paese assai caldo, molti si
alzavano prima dell'alba, in modo da poter svolgere
parecchie attività prima che il sole diventasse troppo
caldo.
• Spesso la madre si alzava prima di tutti e accendeva
il fuoco, se si era spento durante la notte.
• Dopo che tutti avevano fatto colazione, gli uomini e i
ragazzi più grandi andavano nei campi a lavorare.
• La madre e le ragazze iniziavano a sbrigare le loro
attività quotidiane.
• I ragazzi badavano agli animali della famiglia, come la
capra o i polli, proprio come fanno i ragazzi arabi
oggi.
Andare a prendere l’acqua
Un altro lavoro quotidiano
consisteva nell'andare a
prendere l'acqua per la
famiglia (Genesi 24,11-13;
Giovanni 4, 7).
Spesso ne erano incaricate
le ragazze più grandi.
Portavano otri di pelle di
capra a una fonte vicina e
le riempivano d'acqua. Poi
le riportavano a casa con
cura, reggendole sui fianchi
o sulle spalle.
Al pozzo potevano
incontrare altre donne e
fermarsi a chiacchierare.
Macinare il grano
• Macinare il grano per ricavarne farina e fare il pane era
un'attività importante. Le
donne macinavano il grano in
una macina costituita da due
pietre piatte e rotonde del
diametro di circa cinquanta
centimetri. La pietra inferiore era munita di un perno di
legno al centro; la pietra superiore, provvista di un foro
al centro, veniva adattata
su questo perno.
• Le donne versavano manciate di grano nel foro della
pietra superiore. Quando le due pietre venivano sfregate
l'una contro l'altra, il grano restava frantumato al loro
interno.
La farina fine cadeva sul telo che era collocato sotto le
due pietre. Spesso due donne macinavano insieme, per
rendere il lavoro meno pesante (Matteo 24,41) .
Preparare il pane
• Ogni giorno occorreva anche preparare il pane.
Anche questa attività veniva svolta abitualmente
dalle donne.
• Mescolavano la farina che avevano macinato con
un po' d'acqua.
Se il pane doveva lievitare, aggiungevano un po'
di pasta del pane del giorno precedente, che
fungesse da lievito (Matteo 13,33).
• La pasta veniva poi collocata accanto al fuoco in
modo che stesse al caldo, per far sì che il lievito
potesse agire all'interno della pasta. Infine il
pane era pronto per essere cotto sulle pietre
calde del focolare.
Modalità di cottura
Vi erano altre modalità di cuocere il pane.
Talvolta lo si cuoceva su un grande recipiente poco
profondo che veniva voltato sul fuoco. La pasta era
tirata in uno strato molto sottile e sistemata sul
piatto per la cottura.
Un altro tipo di forno era una sorta di cono rovesciato di terracotta. In cima era acceso il fuoco, e
all'interno si sistemava la pasta per la cottura.
Vasellame di epoca
erodiana rinvenuto a
Gerusalemme
Il bucato
• Occorreva poi fare il bucato per la
famiglia.
Talvolta lo si faceva in un ruscello;
talvolta si battevano i panni bagnati
tra pietre piatte.
• Le donne utilizzavano un sapone
fabbricato con olio d'oliva o con uno
speciale olio vegetale.
Il mercato
• Sebbene la famiglia
producesse in proprio
una buona quantità di
cibo, necessitava di
solito di alcune cose.
• Molte ragazze si
recavano spesso al
mercato per
comprare verdure o
carne.
Gerusalemme – mercato all’aperto
Le sorgenti del Giordano …
fonte di vita e di identità
per Israele
•
•
•
Testi: D. Donnini, I. Mandro, MN de Simone, dizionario exe dei nomi biblici, Red.ABC per la lettura della Bibbia
ed. SanPaolo; F. Serafini - R. Traversa Per capire il mondo di Gesù ed. SanPaolo; F. Serafini-G. Perego ABC
delle mappe bibliche ed. SanPaolo; sito web israele.net; sito web paoline.it; sito web ebible.it; sito web
homolaicus.com
Immagini: dal web
Elaborazione e ricerca: MNerina de Simone, 14 novembre 2006 – tutti i Santi del Carmelo
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