Cile
Premessa
Il Cile si è reso indipendente dalla Spagna nel 1818.
Il paese ha assunto, con la Costituzione del 1925, i
caratteri di una democrazia di tipo occidentale.
Nei decenni successivi il Cile ha goduto di una certa
stabilità politica e sociale fino all’11 settembre1973
quando il governo di sinistra di Salvador Allende ,
regolarmente eletto nel 1970, è stato abbattutto con un
colpo di stato appoggiato dagli USA;
la giunta militare del generale Augusto Pinochet
ha chiuso il Parlamento, sciolto i partiti, abolito la
Costituzione, annullato le libertà civili procedendo a una
spietata repressione e instaurando una dittatura militare.
Allende cadde ucciso insieme ai suoi più stretti
collaboratori. I metodi della giunta cilena furono
condannati dall’ONU nel 1975.
I primi passi verso il ripristino della democrazia si sono
avuti nel 1980.
Nel 1988 il corpo elettorale ha respinto la richiesta
del generale Pinochet di restare al potere per altri
otto anni. Da allora si sono succeduti numerosi
Presidenti.
Il testo e le immagini seguenti sono tratti dal libro
Il sogno dipinto
El sueno pintado
I murales del Cile nella memoria storica
di
Eduardo “Mono” Carrasco
I murales cileni, sviluppati principalmente
dalle “Brigadas Ramona Parra”,
organizzazione nata nel 1969,
furono un mezzo di propaganda
politica nei decenni Sessanta e
Settanta, che lasciarono un ricordo
di allegria e creatività nella storia politica
cilena del XX secolo.
Le loro origini artistiche si fondano sulle
opere di grandi muralisti Messicani come
Rivera, Orozco, e Siqueiros, che hanno
raccontato la storia della conquista delle
Americhe e in particolare del Messico.
Essi erano,nella loro innocente
bellezza, come dei fiori delicati
perché la loro vita sarebbe stata
breve.
Sparivano con la stessa fretta con la quale
erano stati creati andando sotto strati
di pittura della propaganda degli
avversari.
Tutto ebbe inizio con la campagna elettorale del 1964. S. Allende e i suoi sostenitori
avevano grandi difficoltà economiche, in contrasto con l’enorme possibilità di mezzi
di Eduardo Frei Montalva il quale, oltre ai mezzi finanziari ,si avvaleva anche di
professionisti: giornalisti, sociologi, psicologi, esperti di comunicazioni.
La sua propaganda riempiva i giornali e gli spazi pubblici.
I sostenitori di Allende decisero così di iniziare con un’offensiva pittorica nelle strade
e il suo inizio fu un’indimenticabile sera di maggio del 1963.
Uscirono in migliaia nelle strade a dipingere fino alle ore piccole con mezzi di fortuna.
La provincia di Valparaiso fu così riempita delle X di S.Allende.
Però mancò un coordinamento e furono commessi molti errori tra cui, per esempio,
l’aver dipinto monumenti, palazzi e luoghi di pubblica utilità.
Ciò originò una velenosa campagna di stampa sui giornali. I ragazzi che avevano
compiuto questa azione furono definiti vandali, delinquenti, imbrattatori.
Fu in questo clima che nacque l’idea di cercare nuove forme propagandistiche, ad
esempio rappresentare artisticamente, in manifesti dipinti direttamente sui muri,
le parole d’ordine e le aspirazioni popolari.
Fu scelto un muro che aveva una buona posizione di visibilità e in una notte fu dipinto
il primo murales del Cile. Da allora l’entusiasmo prese questi giovani che elaborarono
così, senza essere artisti, una grafica particolare, essenziale, che parlava delle lotte
del popolo e delle sue speranze.
L’azione più spettacolare avvenne grazie a un murale monumentale che fu dipinto
sul ponte Capuchinos della città, luogo di grande visibilità perché vi transita tutto
il traffico stradale.
Il murales aveva una lunghezza di centotrenta metri e un’altezza che variava dai
tre ai sei metri.
La pittura murale diventò da quel momento un fenomeno artistico nazionale di
massa e raggiunse la sua pienezza nella campagna elettorale del 1970.
I gruppi di pittura murale cileni nacquero con una finalità pratica:
la realizzazione di propaganda politica.
Non c’erano fra loro dei maestri, né un gruppo di artisti.
Essi furono un prodotto essenzialmente urbano. Durante la campagna elettorale
hanno lavorato al margine della legge, scappando e nascondendosi dalla polizia e
dai carabineros.
Si facevano dipinti belli a una velocità sbalorditiva.
I primi murales erano semplicemente delle scritte fatte all’altezza del braccio e
di un solo colore, usando la parte larga della pennellessa.
Con il tempo hanno cercato di fare di meglio.
Hanno usato i tre colori nazionali: il bianco il rosso e il blu e il nero per il
contorno.
.
Ogni gruppo delle Brigadas si era specializzato e realizzava circa 15 dipinti ogni notte.
Questi dipinti non dovevano soltanto abbellire la città, ma erano anche una fonte
importantissima di informazione e di mobilitazione popolare.
Non erano fatti per durare.
Realizzavano anche un abbellimento delle anonime piazze dei quartieri più poveri
delle periferie delle grandi città.
Con la vittoria di Allende il 4 settembre 1970 la parola d’ordine era semplicissima:
Abbiamo vinto e andiamo avanti a costruire un Cile Nuovo.
Il 7 settembre erano di nuovo in strada a dipingere la città.
Nell’aprile del 1971 i murales delle strade entrarono nel museo d’arte contemporanea
di Santiago.
I ragazzi si dividevano i compiti a seconda delle capacità di ciascuno.
Tracciatori, riempitori, chi dipingeva i fondi.
Nei gruppi dei muralisti, più di novanta sparsi per il Cile, si viveva in un clima
di fraternità di comunione e difesa reciproca; le ragazze, che erano tante, sono sempre
state le più agguerrite nel lavoro e negli scontri, che non di rado dovevano affrontare,
senza mai perdere la loro femminilità e civetteria.
Tutti avevano un soprannome: Mafalda, Rata, Chepa, Chin Chin……
Quando Pinochet fece il colpo di
stato e instaurò la dittatura i
murales furono tutti distrutti,
ma gli esuli in giro per il mondo
hanno continuato a sviluppare la
creatività e a fare murales.
*Esule: chi va o vive in esilio
I murales cileni sono stati sempre anonimi, il che sta a significare che
appartengono a tutti, a chi partecipa dipingendo e a chi li guarda.
Nel libro sono raccolti una parte dei murales realizzati in più di trent’anni in
Cile e all’estero.
Per molto tempo, sotto il fascismo di Pinochet, il muralismo è stata un’arte
completamente cancellata.
Conclude l’autore:
infine vorrei che questo volume fosse un omaggio a tutti quelli che in forma
anonima parteciparono a questa avventura colorata, specialmente a quelli che,
proprio per quei principi espressi nei murales, hanno perduto la vita
difendendo i propri ideali e a coloro che oggi, come me, sognano un mondo
pieno di colori.
Eduardo “Mono” Carrasco
Sui muri della strada verso l’aereoporto di Santiago sono stati realizzati murales
con le bandiere dei paesi che si recavano in Cile per la presa del potere politico
di Salvador Allende.
Aumentare la produzione era un tema di primo piano per l’economia del paese.
Murale del 1971 realizzato di fronte a una fabbrica
Il bisogno di andare avanti nonostante le difficoltà. 1972
Il governo di Salvador Allende prevedeva mezzo litro di latte per ogni bambino cileno.
I muri del Cile sono stati riempiti annunciando questa iniziativa estremamente
importante per combattere la mortalità infantile.
Santiago 1971, di fronte a un asilo nido
Ci sarà lavoro per tutti.
Assicurare l’occupazione è stata una delle decisioni più importanti del
Governo di Salvador Allende.1972
Il rame rappresenta il 70% del prodotto del paese.
Allende lo ha nazionalizzato. Per festeggiare e dare la notizia sono stati dipinti
molti murales in tutto il Cile.
Questo è stato realizzato vicino a una miniera
La riforma agraria è stata una delle misure più importanti per il recupero delle terre
dai latifondi ai contadini.
Murales realizzato in una zona dove si trovano i maggiori latifondi del paese.
1971
La cultura è il nostro futuro.
La cultura aveva un’enorme importanza nel governo Allende. 1971
Le stelle sono la nostra speranza.
Durante i mille giorni del governo Allende le donne ebbero
un ruolo preponderante nella partecipazione e nell’organizzazione del paese,
grazie a responsabilità direttive a tutti i livelli. 1971
La terra per chi la lavora.
Nella riforma agraria, la campagna per l’assegnazione della terra ai contadini e
a quelli che la lavoravano, è stata una delle azioni più importanti nel governo
popolare.
1971
I tuoi occhi sono profondi come la terra.
L’otto marzo, giorno internazionale della donna, sui muri delle città cilene sono
apparsi molti murali con disegni e temi dedicati alle donne,
alla loro bellezza, accompagnati da poesie.1972
La colomba e la stella erano immagini disegnate sempre nei murales
La musica è tutto.
La cultura, l’arte e la musica hanno avuto un’importanza molto rilevante nel
govrno di Allende.
Uniamo le nostre mani
Le mani venivano rappresentate per significare l’unità, la forza e l’allegria.
1971
I murales realizzati all’estero
Durante la dittatura di Pinochet, si realizzarono in molti paesi atti e manifestazioni di
solidarietà con la lotta del popolo cileno per riconquistare la democrazia.
Vi furono molti concerti di gruppi cileni. Questi sono gli Inti Illimani.
Sullo sfondo c’è un murales.
Milano 1975
Musiche tratte dal disco “Viva Chile”
Muralisti al lavoro
Nell’esilio all’estero e specialmente in Francia e in Italia si sono formate le
Brigadas Salvador Allende, che realizzavano murales contro la dittatura.
Il recupero della vera storia del paese fu una preoccupazione costante in quel periodo,
innalzando i valori nazionali e degli antenati ,gli Araucanos che combatterono più di
tre secoli il dominio spagnolo. Lautaro, che era un capo indios, si distinse per la sua
bravura e audacia.
Le sue braccia sono state tagliate dalla civiltà spagnola.
Canto al sud
Murale realizzato in una manifestazione di solidarietà con il Cile a Bologna nel 1975
Fu usato come sfondo ai concerti dei gruppo della “Nuova canzone cilena”.
Il Che vive.
In commemorazione dei trent’anni della morte del Comandante
Ernesto Che Guevara.
Milano1997
Chi era Che Guevara?
Penso che nessuno possa dire di non conoscere questo volto
Ernesto Guevara, Argentino, da ragazzo intraprese un viaggio con il suo amico
Granado, su una motocicletta Norton chiamata La Poderosa.
Attraversarono il Sudamerica. La moto li abbandonò in Cile da dove proseguirono
in pullman e in autostop attraverso il Perù e la Colombia fino a Caracas.
Nel 2004 è uscito un film dal titolo “I diari della motocicletta” che parla di questa
esperienza
Questo viaggio fu una svolta nella sua vita. Egli scrive:
Itinerario del viaggio
“La persona che ha scritto
queste note è morta quando sono
tornato in Argentina.
Io non sono più io. Questo
vagare senza metà lungo
l’America mi ha cambiato molto
di più di quello che
immaginavo”.
Ernesto Che Guevara,
note di viaggio
Argentino, si laureò in medicina, dopo il suo viaggio in
sudamerica prese coscienza delle condizioni di povertà e
ingiustizia sociale nelle quali vivevano i popoli dell’America
Latina e da allora maturò la svolta di agire personalmente per
combattere queste ingiustizie. Credeva nella cultura e leggeva molto.
Il suo ideale era quello di una giustizia universale al di là dell’appartenenza ad un popolo e a
una nazione. Egli riteneva che l’ingiustizia dovesse essere combattuta con le armi. .
Che Guevara è stato protagonista della rivoluzione cubana contro la dittatura di Batista nel
1959. Ha combattuto anche in Africa, in Congo.
Continuò a lottare fino a quando fu ucciso in Bolivia nel 1967, all’età di 39 anni.
Soffriva di una forma abbastanza grave di asma.
Frase del Che Guevara scritta su un muro
alla Garbatella
(Foto di Yari e Tommaso))
Testo di un discorso tenuto da Ernesto Guevara all’Assemblea delle
Nazioni Unite:
..ora questa massa anonima, questa America di colore,
pensierosa, taciturna,
che canta in tutto il continente con la stessa tristezza e lo stesso
disinganno;
ora questa massa è quella che comincia a entrare
definitivamente nella sua propria storia;
comincia a scriverla con il suo sangue,
comincia a soffrirla e a morire,
perché adesso,
nei campi e nelle montagne d’America,
nei pendii dei suoi monti,
nelle sue pianure e le sue selve,
tra la solitudine e il traffico delle città,
sulle coste dei grandi oceani e fiumi
Comincia a sussultare questo mondo pieno di cuori,
con i pugni caldi dal desiderio di morire per ciò che è suo,
di conquistare i suoi diritti,
beffati per quasi 500 anni dagli uni e dagli altri.
Ora sì, la storia dovrà fare i conti con i poveri d’America,
con gli sfruttati, i vilipesi dell’America latina,
che hanno deciso di cominciare a scrivere essi stessi e per
sempre la loro storia.
Milano 2003.
Murale dedicato a Cuba
Giorno internazionale della donna
Questo disegno fu stampato su cartolina e spedito a tutte le iscritte al sindacato
Ne furono spedite 25000.
America latina con i giovani.
In Italia, in una scuola media, E.Carrasco ha realizzato questo murale che
rappresenta la storia dell’America Latina. Misura m 80x2.50. Pozzo d’Adda, 2000
I problemi del mondo, la fame, i bambini e il razzismo
Manifestazione in occasione del 30° anniversario del colpo di stato in Cile.
2003
Salvador Allende
Durante la dittatura molte persone sparirono. Furono realizzati murales
per aiutare i familiari e richiamare l’opinione pubblica su questi problemi.
Milano 1980
Murales realizzato nell’ex carcere di Valparaiso in Cile.
2003
Murales realizzato in
occasione del
cambiamento del nome
dello stadio Chile in
stadio Victor Jara,
cantautore e musicista
cileno assassinato dai
militari in quel campo
sportivo, dove fu
torturato tagliandogli le
mani prima di venire
ucciso. 2003
San Joaquin, Santiago del Cile. 2003
Santiago 2003.
Murale servito da scenografia ad un film . m22x9
Santiago 2003
SIAMO DEGNI DEL NOSTRO DESTINO!!
particolare
particolare
Murale realizzato per l’istituzione del “Giorno nazionale del teatro”
Santiago 2003
particolare
Cortile centrale dell’Università 2003
In onore di Pablo Neruda (poeta)
Santiago
Il mio piccolo omaggio al Presidente.
Vorrei che l’ultima immagine di questo lavoro fosse un murale immaginario, che mi
piacerebbe un giorno realizzare con i miei vecchi e nuovi compagni delle BRP in Cile,
là nel paese alla fine del mondo, dove sono rimaste le mie radici e gli anni più belli
della mia vita.
Vorrebbe essere un omaggio all’uomo che ci ha insegnato a sognare, a credere
nell’instancabile e giornaliera lotta per una società più giusta, per un mondo senza
guerre e senza fame o molto più semplicemente diverso;
un mondo di fratellanza fra gli uomini, pieno d’amore e colori
Eduardo “Mono” Carrasco
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