WORKSHOP SARDEGNA 2014 – DAL 14 AL 17 NOVEMBRE Il nostro obiettivo è quello di guidarvi attraverso la Sardegna, inseguendo la luce con criterio ed adeguando ad essa la corretta tecnica fotografica. Partiremo dal principio, studiando la location, valutando le opportunità che può offrirci in base all’incidenza della luce ed alle sue caratteristiche “fisiche”. Preferiamo impostare il tutto da un punto di vista prettamente pratico applicandolo sul campo, per cui, gli esempi verranno fatti in base alla condizione che andremo a fotografare. Preparatevi a sveglie mattutine sin dal primo giorno, esplorazione durante gli orari fotograficamente meno interessanti e di nuovo fotografia sino a che la luce non sarà calata. Vi sarà poi l’approccio tecnico, dove attraverso l’utilizzo degli strumenti a nostra disposizione cercheremo di gestire e combinare nel miglior modo gli elementi dello scenario. Approfondiremo l’utilizzo dei vari filtri (Graduati, Graduati Reverse, Polarizzatore) svelandone l’importanza ed il corretto utilizzo. Nella sessione di briefing, in cui analizzeremo insieme alcune immagini, disquisiremo principalmente di composizione e faremo riferimento ad autori attuali e del passato. Non sarà solo un corso, ma anche un’avventura, fatta di levatacce, fatica e qualche difficoltà. Tutto ciò fa parte della fotografia paesaggistica, ed oltre ad illustrarvi la tecnica, saremo per voi una guida attraverso un’esperienza unica. ARGOMENTI DEL WORKSHOP: - L’etica nella fotografia naturalistica - Studio del luogo e scelta del momento. Approccio ai luoghi, esplorazione, valutazione, controllo meteo e incidenza della luce - Studio della composizione basandosi su ciò che il luogo può offrire in termini di background, morfologia, geografia e luce - Uso dei filtri e gestione dell’esposizione in primis La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso. (Fabrizio De André) La Sardegna è un'altra cosa … Incantevole spazio intorno e distanza da viaggiare, nulla di finito, nulla di definitivo. E' come la libertà stessa. (Sir David Herbert Lawrence) Ginepro secolare adagiato sulla sabbia. Foto scattata al tramonto in località Piscinas (Arbus), Sardegna Occidentale PROGRAMMA • VENERDI’ 14 Ore 13.00: Ritrovo presso l’aeroporto di Cagliari Elmas Ore 13.30: Tappa in albergo per scaricare i bagagli e pausa pranzo Ore 14.00: Presentazione del programma e partenza per la locations serale Ore 16.00: Catturare scenari scolpiti dalla calda luce del tramonto • SABATO 15 Ore 05.30: Emozioni e sensazioni raccontate in fotografia alle prime luci dell’alba Ore 10.00: Briefing in aula (parleremo di tecnica, composizione e luce ed analizzeremo gli scatti realizzati durante le precedenti sessioni) Ore 16.00: Catturare scenari scolpiti dalla calda luce del tramonto • DOMENICA 16 Ore 05.30: Emozioni e sensazioni raccontate in fotografia alle prime luci dell’alba Ore 10.00: Partenza alla volta della Barbagia, il cuore della Sardegna e pranzo tipico in agriturismo alle ore 13 Ore 16.00: Catturare scenari scolpiti dalla calda luce del tramonto • LUNEDI 17 Ore 05.30: Emozioni e sensazioni raccontate in fotografia alle prime luci dell’alba Ore 10.00: Briefing in aula Ore 11.00: Partenza per rientro a Cagliari Elmas Ore 12.00: Fine lavori • • • • • • • • • • INFORMAZIONI COSTI ED ISCRIZIONE € 590,00 per persona con inclusione di pernottamento in camera doppia e prima colazione. Il costo comprende spese di carburante e trasporto per raggiungere le locations di scatto L’iscrizione dovrà essere perfezionata inviando una mail a Fortunato Gatto specificando nome, cognome, telefono del richiedente/i. Seguirà una conferma di avvenuta iscrizione all’evento e verranno fornite le indicazioni per procedere al pagamento che prevede una caparra ed un saldo (quest’ultimo da corrispondere entro il 15 ottobre 2014. ATTENZIONE LEGGERE ATTENTAMENTE Il trasporto verrà effettuato con auto/minibus in grado di ospitare tutti i partecipanti al workshop. Nel malaugurato caso in cui l’intera Sardegna dovesse risultare inaccessibile fotograficamente, causa meteo, i temi del workshop verranno trattati in gran parte teoricamente in aula. Verranno comunque visitati i luoghi. Nel caso di indisponibiltà da parte di uno dei due tutor per causa di forza maggiore, l’evento verrà svolto comunque. PARTECIPANTI Minimo 6 (Dando chiaramente precedenza agli studenti, scatteremo anche noi durante il corso. Crediamo che il modo migliore per imparare sia proprio guardare gli altri al lavoro) FAQ (DOMANDE RICORRENTI) PER CHI É IL CORSO? – Il corso é aperto ad ogni appassionato di fotografia paesaggistica. Il livello del corso si adatta maggiormente a principianti, ma anche ad utenti un po’ piú esperti che vogliono migliorare il proprio modo di osservare ed approcciare la fotografia paesaggistica COSA OCCORRE PORTARE? – l’equipaggiamento fotografico deve possibilmente includere: fotocamera, cavalletto, set filtri graduati – abbigliamento: tutto ció che é impermeabile, in quanto il clima puó essere imprevedibile, pioggia e vento potrebbero farci compagnia – se possibile portare 2/3 vostre stampe (a voi la scelta). Per un utile confronto disquisiremo del lato tecnico e compositivo DIFFICOLTÁ DEI PERCORSI? – Media/Facile: i percorsi saranno accessibili alla maggior parte delle persone Emersa da un mare solitario come l’orma di un Dio.. (Breve intro geografica sulla Sardegna) La Sardegna (“Sardigna” in sardo) è una terra antichissima spesso paragonata ad un piccolo continente «La sua struttura geologica è infatti una delle più complesse, la trama del suo paesaggio muta con invenzione inesauribile ed altrettanto le vene dei metalli che si diramano sotto la sua corteccia» (Cit. Marcello Serra). Estesa 24.090 kmq è la seconda isola più grande del Mar Mediterraneo e con una popolazione di 1.641.946 abitanti risulta avere una densità di popolazione pari a 68 abitanti per kmq (terz’ultima regione Italiana). La sua posizione strategica al centro del Mediterraneo ha da sempre favorito i rapporti commerciali, economici, culturali, militari, e tante sono le civiltà che l’hanno conquistata e influenzata nel corso dei secoli, senza però mai privarla della sua soggettività distinta infatti la Sardegna è riuscita a custodire un proprio patrimonio ed un carattere peculiare che, ancora oggi, la differenziano da tutte le altre terre, nel costume delle sue creature e nello stesso ritmo del paesaggio. Immersa in un ambiente ancora in gran parte incontaminato con diversi endemismi e in un paesaggio che ospita le vestigia della civiltà nuragica, la Sardegna dista 189 km (Capo Ferro - Monte Argentario) dalle coste della penisola italiana, dalla quale è separata dal mar Tirreno, mentre il Canale di Sardegna la divide dalle coste tunisine del continente africano che si trovano 184 km più a sud. Più dell'80% del territorio è montuoso o collinare per un'estensione complessiva di 16.352 km², dei quali il 67,9% è formato da colline e da altopiani rocciosi. L'altimetria media è di 334 m s.l.m. Le montagne sono il 13,6% del territorio per un'estensione complessiva di 4.451 km² e sono formate da rocce molto antiche e livellate dal lento e continuo processo di erosione (Culminano nel centro dell'isola i monti di Punta La Marmora (1.834 mt.) e Bruncu Spina (1829 mt.) Le zone pianeggianti occupano il 18,5% del territorio (per 3.287 km²); la pianura più estesa è il Campidano che separa i rilievi centro settentrionali dai monti dell'Iglesiente, mentre la piana della Nurra si trova nella parte nord-occidentale tra le città di Sassari, Alghero e Porto Torres. I fiumi hanno prevalentemente carattere torrentizio (i più importanti sono il Tirso, il Flumendosa, il Coghinas). I maggiori sono sbarrati da imponenti dighe che formano ampi laghi artificiali utilizzati principalmente per irrigare i campi, tra questi il bacino del lago Omodeo, il più vasto d'Italia. Seguono poi il bacino del Flumendosa, del Coghinas, del Posada. L'unico lago naturale è il lago di Baratz situato a nord di Alghero. Le coste si articolano nei golfi dell'Asinara a settentrione, di Orosei a oriente, di Cagliari a meridione e di Alghero e Oristano a occidente. Per complessivi 1.897 km, sono alte, rocciose e con piccole insenature che a nord-est diventano profonde e s'incuneano nelle valliBrevi cenni geologici: La storia geologica e della Sardegna iniziò con la cosiddetta fase sarda dell'orogenesi caledoniana all'inizio del Paleozoico, in cui si formò il primo nucleo dell'attuale Sulcis, per poi emergere completamente, insieme alla Corsica, durante l'orogenesi ercinica (Carbonifero). Attraverso gli spostamenti e gli scontri tra la grande placca africana, quella eurasiatica e quella nord-atlantica tra 35 e 13 milioni di anni fa, lungo la costa che attualmente va dalla Catalogna alla Liguria, si originò una profonda frattura. Lungo questa spaccatura, circa 30 milioni di anni fa, si originò il distacco di una micro-placca che comprendeva a nord-est le attuali Sardegna e Corsica, e più a sud-ovest il complesso delle isole Baleari. Conseguentemente, la rotazione della placca sardo-corsa in senso antiorario, nel suo progredire determinò il sollevamento dal mare della catena degli Appennini e delle Alpi Apuane. Furono queste le cause che portarono la Sardegna e la Corsica a migrare dalla parte continentale. Esse raggiunsero la loro posizione attuale circa 6-7 milioni di anni fa e al fenomeno della migrazione si aggiunse più tardi la tensione di apertura del mar Tirreno, che creò conseguentemente la conformazione orientale tra le due isole e la penisola italiana. Climatologia Il clima mediterraneo è tipico di gran parte della Sardegna. Lungo le zone costiere, dove risiede la gran parte della popolazione, grazie alla presenza del mare si hanno inverni miti con le temperature che scendono raramente sotto lo zero. Le estati sono calde e secche, caratterizzate da una notevole ventilazione. Le brezze marine e la costante ventilazione permettono di sopportare le elevate temperature estive che superano normalmente i 30 °C e raggiungono anche i 35 C°. Anche nelle zone interne pianeggianti e collinari il clima è tipicamente mediterraneo, anche se a causa della maggior lontananza dal mare si registrano temperature invernali più basse ed estive più alte rispetto alle aree costiere. Il clima è nel complesso abbastanza mite, ma durante l'arco dell'anno si possono avere valori minimi invernali di alcuni gradi al di sotto dello zero e massimi estivi anche superiori ai +40 °C.. Nelle zone più interne, come gli altopiani e le vallate spesso incastonate tra i rilievi, il clima acquista caratteri continentali con forti escursioni termiche, risultando particolarmente basse le minime invernali in caso di inversione termica, con temperature che possono scendere anche al di sotto dei -10/-12 °C. In casi particolari, anche durante la stagione estiva, a causa delle inversioni termiche e della dispersione del calore per irraggiamento nelle notti serene che fanno seguito ad un corposo afflusso di aria fresca da nord-ovest, le temperature possono avvicinarsi o scendere leggermente al di sotto degli 0 °C. In altre località di valle o pianura interna, in estate, si possono registrare picchi di temperatura molto elevati durante il giorno, anche superiori ai +40 °C, ma con accentuate escursioni termiche tra giorno e notte. Sui massicci montuosi nei mesi invernali nevica frequentemente e le temperature scendono sotto lo zero, mentre nella stagione estiva il clima si mantiene fresco, soprattutto durante le ore notturne e raramente fa caldo per molti giorni consecutivi. Durante la stagione estiva le temperature più alte si raggiungono all'arrivo dell'anticiclone subtropicale africano, accompagnato dalle calde correnti del Sahara; in questo caso, nelle pianure e valli interne si raggiungono picchi termici molto elevati. In inverno, invece, le temperature più basse si registrano con l'arrivo delle correnti fredde di origine artica e russo-siberiana. Le precipitazioni, che sono distribuite in maniera estremamente variabile ed irregolare, risultano essere di modesta entità lungo le coste, con medie comprese tra i 400 mm (costa meridionale) e i 500–600 mm annui; in particolare, la località di Capo Carbonara fa registrare il valore minimo assoluto in Italia, con una media di soli 266 mm annui. Nelle aree interne la piovosità media è di 500–800 mm. In prossimità dei rilievi montuosi si registrano i maggiori valori pluviometrici che raggiungono e superano i 1000 mm annui e con locali picchi superiori ai 1300–1400 mm in certe zone. Le precipitazioni sono concentrate per lo più nel periodo compreso tra ottobre e aprile, quando la Sardegna viene interessata dal passaggio di perturbazioni, mentre tra maggio e settembre si estende la stagione secca; nei mesi estivi, in molte località, le precipitazioni sono in genere scarse o addirittura possono essere del tutto assenti, perché in questo periodo nel Mediterraneo dominano gli anticicloni. Tuttavia, non mancano locali manifestazioni temporalesche che interessano prevalentemente i rilievi e le aree interne in genere, ma che in certi casi possono colpire anche le pianure e le coste, sebbene più raramente. La neve in Sardegna è un fenomeno frequente sulle zone montuose e a quote superiori ai 1000 m le nevicate possono essere anche particolarmente abbondanti. La zona più nevosa è il Massiccio del Gennargentu, dove il manto bianco può perdurare diversi mesi (in certe annate gli ultimi nevai possono durare anche fino a giugno) e raggiungere accumuli notevoli. Sui rilievi a quote comprese tra i 500 e i 1000 metri la neve fa la sua comparsa almeno una volta all'anno; man mano che si cala di quota la frequenza delle precipitazioni nevose diminuisce, fino ad arrivare alle zone pianeggianti dove le nevicate con accumulo al suolo rappresentano degli eventi rari con tempi di ritorno di diversi anni e in certe località costiere, specialmente quelle meridionali, diventano addirittura degli eventi molto rari. La Sardegna inoltre è una regione molto ventosa; i venti dominanti sono il Maestrale e lo Scirocco. Il primo, durante l'inverno è freddo e spesso violento, causa mareggiate, non di rado è portatore di piogge e repentini crolli di temperatura con nevicate anche a bassa quota, mentre d'estate mitiga le temperature, specialmente sui settori centro-occidentali; il secondo non di rado rende i cieli lattiginosi per effetto del pulviscolo proveniente dai deserti africani, apporta forti ondate di caldo in estate e piogge abbondanti e talvolta intense nelle zone esposte, specialmente nelle stagioni autunno-inverno e si rivela particolarmente dannoso in tarda primavera, quando si intensifica l'evapotraspirazione che causa stress idrici alle colture non irrigue. La costante ventilazione ha favorito l'installazione di numerosi impianti eolici sui crinali di alcuni rilievi e in certe aree industriali. Alessandro Carboni Fortunato Gatto Workshop 2014 The amazing Sardinia Master of photography and adventure «Indimenticabile e assolutamente diverso è l’odore della Sardegna - scriveva Marcello Serra - L’avvertite subito approdando ma esso vi raggiunge anche in alto mare, come il primo saluto, non appena cominciano a disegnarsi le coste e i monti indocili di questa terra. Poi esso vi accompagnerà per ogni strada, illanguidendosi appena nelle città più folte, diventando più gagliardo ed insistente nelle campagne e sulle alture. Ma non vi abbandonerà mai, perché tutta l’aria dell’isola ne è impregnata. Quell’odore è il respiro stesso della Sardegna. Delle sue macchie d'albatro, di cisto, di lentischio, di mirto, di timo e di ginestre, dei cespugli d’asfodelo, d’erica, d’euforbia, di salvia, di rosmarino...». E, seguendo questi profumi vi addentrerete lungo i sentieri della Sardegna più segreta per conquistarli ed esserne irrimediabilmente conquistati.