La nascita della società industriale
L’industrializzazione era nata nel 1700 in Inghilterra con la
Prima rivoluzione industriale e si era poi diffusa in altre aree
europee:
L’economia era ora dominata dall’industria; il
lavoro delle macchine cominciò a sostituire il
lavoro umano, con alcune conseguenze:
Produzione più veloce
Il costo delle merci diminuisce
Non servono lavoratori molto qualificati
I ritmi e i tempi di lavoro vengono stabiliti
dalle macchine
La produzione viene concentrata in
singoli luoghi (fabbriche), città e regioni
Borghesia e proletariato
Contadini e braccianti agricoli abbandonano in massa
le campagne per trovare lavoro nelle nascenti
industrie, con la speranza di una vita migliore; pertanto
con l’industria si affermano due nuove classi sociali:
BORGHESIA E PROLETARIATO
La borghesia è composta da diverse figure: gli
imprenditori (capitalisti) che possiedono i capitali da
investire e i mezzi di produzione (fabbriche,
macchinari); i commercianti; gli impiegati pubblici.
I borghesi conducono una vita agiata e risiedono nei
quartieri più decorosi e ricchi delle città; essi godono
di tutti i benefici portati dall’industrializzazione.
Il proletariato è costituito dai lavoratori
salariati impiegati nelle industrie e nelle
campagne, ossia da coloro che
vendono il proprio lavoro ad un
imprenditore in cambio di un salario.
L’unica cosa che possiedono è la
“prole”, ossia i figli: braccia da far
lavorare.
Le condizioni di vita di questa
classe erano:
* dalle 12 alle 14 ore di lavoro al
giorno, anche per donne e
bambini
* ambiente di lavoro malsano
* salario al limite della
sopravvivenza
* nessuna forma di assicurazione
contro gli infortuni sul lavoro
* nessuna forma di
riconoscimento della malattia
* nessuna pensione
* nessuna sicurezza del posto di
lavoro
Se ci si ammalava o ci si infortunava si veniva licenziati, se diminuiva il
lavoro si veniva licenziati, se si protestava si veniva licenziati, era
vietata qualsiasi forma di organizzazione, di associazione, di sciopero.
La notevole offerta di manodopera permetteva al capitalista di licenziare
senza pensarci due volte, avrebbe trovato subito un nuovo operaio.
Domande
1- Quali furono le conseguenze sociali
dell’industrializzazione?
2- Quali trasformazioni furono introdotte dalle macchine
nell’attività lavorativa?
3- Cosa era il proletariato? In che condizioni viveva?
Caratteristiche della società industriale
Per creare una fabbrica, acquistare materie prime e
macchinari, pagare gli operai serviva molto DENARO.
Questo denaro da investire si chiama CAPITALE e chi lo
possiede è il CAPITALISTA.
Il capitale investito poteva produrre un guadagno, detto
UTILE o PROFITTO, se le merci venivano vendute, oppure
una PERDITA.
Il sistema economico fondato sulla disponibilità di un
capitale e sul suo investimento fu detto CAPITALISMO, ed
è quello in cui tuttora viviamo.
In esso chi possiede i MEZZI DI PRODUZIONE (fabbriche,
macchinari ecc.) sono privati cittadini e non lo Stato.
Il capitalismo favorisce lo sviluppo delle
banche e delle società per azioni
Per organizzare o dirigere un’impresa l’imprenditore può
anche non possedere tutti i capitali necessari, ma farseli
prestare:
- Da una BANCA
- Da privati cittadini. Essi versano parte del capitale
acquistando le AZIONI dell’impresa, che diventa una
SOCIETA’ PER AZIONI (SPA). I profitti vengono distribuiti
agli azionisti sotto forma di DIVIDENDI.
Le azioni possono essere comprate e vendute alla BORSA.
La seconda rivoluzione industriale
Nella seconda metà dell’Ottocento lo sviluppo industriale ebbe
una forte impennata, tale da costituire una vera Seconda
rivoluzione industriale. Le nuove caratteristiche furono:
- La diffusione delle industrie in aree extraeuropee come Stati
Uniti e Giappone;
- Numerose scoperte e innovazioni tecniche, in particolare
l’uso dell’energia elettrica e del petrolio come combustibili
al posto del carbone, la produzione dell’acciaio e lo
sviluppo della chimica
- Nelle industrie si afferma una nuova organizzazione del
lavoro, basata sulla catena di montaggio e sulla divisione
del lavoro proposta da J. Taylor.
Elettricità
Il mondo entra nell’era
dell’elettricità: una nuova forma di
energia facilmente trasformabile in
calore, luce e movimento.
L’elettricità era vantaggiosa
perché poteva essere trasportata
ovunque, le fabbriche perciò
potevano essere costruite anche
lontano dal luogo di produzione
dell’energia, come nelle città.
Fra le principali applicazioni vi fu
l’illuminazione con la lampadina a
incandescenza inventata da
Thomas Edison (1847-1931).
La lampadina a incandescenza
rivoluzionò la vita quotidiana:
la giornata divenne più lunga,
con la luce si poteva lavorare
di più, la luce elettrica
influenzò la socialità e la vita
nelle città anche di notte.
Acciaio
La Tour Eiffel in
costruzione: fu
inaugurata nel marzo
1889 in occasione del
centenario della
Rivoluzione francese.
Stazione ferroviaria
di Paddington,
Londra, costruita in
acciaio e pannelli di
vetro.
La Tour Eiffel divenne il
simbolo dell’età dell’acciaio.
Abbinato al vetro, fu utilizzato
per costruire stazioni
ferroviarie, padiglioni
espositivi, gallerie per il
passeggio in città. Ma fu
soprattutto usato per
migliorare i trasporti: le navi in
acciaio erano più solide e
leggere, i binari della rete
ferroviaria potevano
sopportare carichi maggiori e
treni più veloci, grandi ponti
collegavano valli prima divise,
fecero la loro comparsa le
prime tramvie e le prime
metropolitane nelle città.
Chimica
Anche la chimica rivoluzionò la
vita della società: farmaci,
disinfettanti, concimi, ma anche
esplosivi, solventi, materie
plastiche sono solo un esempio
dei numerosi prodotti della nuova
industria chimica che entrarono
nell’uso comune con enormi
profitti per i produttori.
Questo farmaco è stato senza dubbio il più utilizzato
nel corso di tutto il XX secolo: è costituito dall’acido
acetilsalicilico contenuto nella corteccia di salice,
noto fin dall’antichità per le sue proprietà
antidolorifiche. Nel 1897 il chimico della Bayer, Felix
Hoffmann, lo sintetizzò chimicamente e dal 1899
l’industria tedesca iniziò la produzione.
La catena di montaggio e la
produzione in serie
Per aumentare la produzione e diminuire il prezzo delle
auto, Ford introdusse nella sua fabbrica la catena di
montaggio, cioè un nastro trasportatore lungo il quale si
disponevano gli operai; ciascuno di essi doveva compiere
un unico tipo di operazione senza mai interrompere il ritmo
della catena.
Con questo sistema nacque la produzione in serie, cioè di
merci identiche tra loro in grandi quantità.
Catena di montaggio della Ford nel 1913.
La catena di montaggio applicava le
idee di Taylor (taylorismo), che
propose di suddividere il lavoro in
una serie di mini-operazioni
estremamente semplici, tali da poter
essere eseguite da chiunque, in modo
veloce e senza errori. Così i costi
diminuivano e con essi il prezzo finale.
Aspetti negativi: ripetitività del lavoro,
ritmi massacranti, operaio succube
della macchina.
Domande
1- Lessico: spiega il significato dei seguenti termini: capitalista, proletariato,
profitto, mezzi di produzione.
2- Tempo: in quale periodo si colloca la Seconda rivoluzione industriale?
3- Quali erano i vantaggi dell’uso dell’elettricità?
4- Quali impieghi ebbe l’acciaio nella produzione industriale?
5- L’industria chimica sviluppò prodotti anche molto diversi tra loro: fai degli
esempi.
6- Perché Ford introdusse la catena di montaggio? In cosa consisteva?
7- Cosa proponeva Taylor per organizzare meglio il lavoro di fabbrica?
8- Quali conseguenze ebbe la nuova organizzazione del lavoro sulla
produzione? E sugli operai?
La questione sociale
Nonostante lo sviluppo della produzione, le condizioni
di vita delle classi povere restano critiche. Nasce
dunque la Questione sociale, cioè il problema dei
poveri e i diversi modi per affrontarlo.
Il lombardo Pellizza da Volpedo ritrasse tra il 1898 e il 1901 ne
“Il Quarto Stato” il proletariato agricolo e urbano.
I lavoratori salariati delle industrie capiscono che da
soli sono deboli, mentre uniti diventano una forza.
Per questo,cominciano in questo periodo a darsi
nuovi metodi di azione e nuove forme organizzative:
Sindacati
Partiti operai
I sindacati nacquero prima in Inghilterra; in Italia
abbiamo le prime Società di mutuo Soccorso nel
1948.
Si proponevano di migliorare le condizioni di lavoro;
la maggiore battaglia del tempo fu quella per le 8 ore
di lavoro.
I partiti politici operai
nascono dall’esigenza di
avere, anche per i proletari,
una rappresentanza politica,
che la borghesia aveva già da
tempo (con i partiti liberali,
conservatori, democratici).
Nasce il movimento socialista,
che chiede:
la fine della proprietà privata
dei mezzi di produzione,
l’uguaglianza sociale
attraverso la distribuzione
equa della ricchezza,
il suffragio universale.
Il movimento socialista a livello internazionale si
divise in due correnti:
Riformisti, che rifiutavano i metodi violenti e
intendevano ottenere i loro obiettivi per via
legale, accettando compromessi con i
capitalisti
Rivoluzionari, rifiutavano i compromessi e
volevano ottenere il potere anche con una
rivoluzione violenta
Il maggior ispiratore del movimento socialista fu il
filosofo tedesco Karl Marx, secondo cui il proletariato
avrebbe potuto migliorare la propria vita solo con una
rivoluzione, che avrebbe portato al potere gli operai e
costruito una società senza sfruttamento del lavoro e
basata sull’uguaglianza.
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Power Point – Società Industriale