Comune di Budoia “Ciclabile Venezia delle Nevi” Bozza Progetto Proposte ed idee elaborate dal Comune di Budoia in collaborazione con la Associazione di Volontariato “el Comitato del Ruial de San Tomè” e altre associazioni del territorio comunale. Budoia Dicembre 2014 Il Territorio della vallata di San Tomè La vallata di San Tomè (Val de Croda), a nord di Dardago, fa parte del gruppo del Cavallo, e rappresenta un collegamento naturale al comprensorio del Piancavallo e in qualche misura anche del Pian Cansiglio. La vallata è da sempre meta di famiglie, sportivi e appassionati della provincia di Pordenone, Udine e Treviso, e anche di moltissimi veneziani innamorati della nostra pedemontana, per passeggiate rilassanti, ma anche per escursioni impegnative a quote oltre i 10001500 mt. Negli ultimi anni un numero sempre maggiore di mountain bikers frequenta i numerosi sentieri e percorsi che portano a Mezzomonte, in Piancavallo, alla foresta del Cansiglio e fra i boschi a quote inferiori. Gruppo del Cavallo Pian Cansiglio Piancavallo Il Territorio della vallata di San Tomè Famosa e ben attrezzata , e frequentata, è la palestra di roccia “ Raffaele Carlesso” sotto il “Crep de San Tomè”, dove sorge ben conservata la splendida chiesa di San Tomè del sec. XIII Il Territorio della vallata di San Tomè Palestra di roccia “Raffaele Carlesso” Il Territorio della vallata di San Tomè La chiesetta di San Tomè sec. XIII Il Territorio della vallata di San Tomè A fondovalle troviamo il Cunath, torrente molto angusto e ripido, bacino di raccolta delle acque di tutta la vallata, e che rappresenta un’oasi naturale suggestiva (molto simile alla Valcellina) trasformandosi poi nel torrente “Artugna”, che si apre su un bacino molto più ampio e che confluisce nel fiume Livenza (dopo una decina di chilometri). Bacino del “Cunath” Il Territorio della vallata di San Tomè L’acqua del Cunath alimenta tramite una piccola diga , recentemente ricostruita, la storica canaletta in pietra del “Ruial de San Tomè”, costruita nel 1669 dai nobili Fullini di Polcenigo, e che portava l’acqua ai paesi a valle , e che alimentava varie ruote ad acqua che azionavano un ritorcitoio (il primo della Serenissima) a Dardago, una macina in pietra (molin de Bronte), e altre attività tessili a Santa Lucia. La storia del Ruial (recentemente restaurato da volontari) è ampliamente documentata, e rappresenta la storia di Dardago. Il Territorio della vallata di San Tomè diga sul Cunath molin de Bronte Il Territorio della vallata di San Tomè Val de Croda Cascata di “Perer” (ex discarica di inerti della cava) ruial Il progetto “Venezia delle Nevi” Negli anni ‘60 venne iniziato il progetto “Venezia delle Nevi” da parte di un gruppo belga, il cui leader (il conte Dourcel) era rimasto impressionato dalla bellezza dei posti. Prevedeva la creazione di un nuovo villaggio turistico in zona “Sauc” , a quota 1200 mt , sopra il Piancavallo, in direzione Pian Cansiglio . La società belga costruì, interamente a proprie spese, anche una nuova strada di collegamento dalla vallata di San Tomè, in palese “concorrenza” con la strada esistente da Aviano al Piancavallo. Il progetto “Venezia delle Nevi” Purtroppo appena costruita la nuova strada, con le relative opere primarie di contenimento e messa in sicurezza, il progetto fu interrotto e anche la nuova arteria venne abbandonata. Sulle cause del “fallimento” di questo progetto si sono dette e scritte molte storie, (ancora oggi se ne parla) ma la verità probabilmente non sarà mai conosciuta completamente. Grande fu l’amarezza per i nostri paesi di aver per un attimo accarezzato un sogno di sviluppo turistico ben presto svanito. Val de Croda e Monte Cavallo La strada attuale Il progetto della nuova ciclabile Rendering della nuova ciclabile Esecuzione del progetto La trasformazione della strada attuale potrebbe venir realizzata “in economia”, ossia non appaltando il lavoro “chiavi in mano” ad una impresa, ma gestendo attentamente le voci di spesa , appunto in “economia”, e con l’impiego di manodopera generica su base volontaria (associazioni locali, in primis Comitato del Ruial), e con l’impiego solo dei servizi strettamente necessari , quali trasporto degli inerti, mezzi meccanici e di sistemazione stradale (compattatori – rulli – ruspe). Esecuzione del progetto Il tutto sotto stretta gestione e collaborazione fra Ufficio Tecnico Comunale e le associazioni di volontariato. Il progetto non comporta particolari difficoltà esecutive, pur essendo comunque importante, in quanto non si intravede la necessità di opere primarie (già realizzate) , ma solo una pulizia delle aree laterali (arbusti, sterpaglie e qualche albero), rimozione di sassi e ghiaia accumulata sulla carreggiata, creazione di canalette trasversali e laterali di scarico acque piovane,. Esecuzione del progetto Dalla fine del tratto già asfaltato (Val Grande), un KM sopra il ristorante Chalet Belvedere, ad una quota di circa 550 slm, e per una lunghezza di circa 8.000 metri fino alla località Sauc a quota 1100 slm, verrebbe steso un nuovo manto (5-10 cm) di ghiaia da cava per una larghezza di 2-2,5 metri. La quantità di ghiaia necessaria è stimata attorno a 700-800 m3 , pari a circa 50-60 camion. Tempi di realizzazione Sono da stimare in relazione alle risorse che verranno messe a disposizione; comunque prevedendo di lavorare sempre “in economia”, si potrebbero completare 3-400 metri al mese, si può pensare di completare l’opera in meno di 2 anni dall’inizio dei lavori (anche meno se con un impiego importante di macchine). Costi, permessi, finanziamenti e fiscalità. L’Associazione di Volontariato del “Comitato del Ruial” propone di realizzare (già all’inizio del 2015, a proprie spese) un primo tratto di circa 200 metri per verificare tempi, costi, problematiche varie e risultato finale, per poter stimare con dati concreti il costo totale del progetto. Costi, permessi, finanziamenti e fiscalità. Per il finanziamento dell’opera sono già stati presi contatti con vari imprenditori “sensibili” al territorio, e uno di Roveredo in Piano ha già dato la propria disponibilità a contribuire concretamente per vari anni. Anche un privato ha offerto 1.000 euro. Altri stanno valutando; sarebbe importante verificare la possibilità di “deducibilità fiscale” sia per le imprese che per i privati. Obiettivi e ritorno economico Il completamento di questa opera sarebbe una importante “arteria” di alimentazione turistico/sportiva al comprensorio del Piancavallo; darebbe inoltre grande visibilità a tutta la vallata di Val de Croda e alla comunità della pedemontana pordenonese in genere. Le associazioni sportive contattate, sono molto interessate a questa iniziativa, e vedrebbero con gran entusiasmo l’organizzazione di gare, trofei e competizioni agonistiche e non (vedi il successo del Troi Tek di Polcenigo). Obiettivi e ritorno economico Anche semplici sportivi dilettanti e famiglie potrebbero impegnarsi su questo percorso molto “dolce” (pendenza media del 5%), e in totale sicurezza, in un paesaggio e panorami meravigliosi (e a portata di mano e di tasca). Si può anche, per esempio, pensare ad una convenzione con l’ATAP per il trasporto delle bici in Piancavallo e successiva discesa lungo la nuova suggestiva ciclabile, e altre iniziative simili, impresa “accessibile” anche a famiglie e gruppi di amici “non strettamente allenati” (sul tipo dell’esperienza Dobbiaco –Lienz). Conclusioni Le ricadute sono evidenti in termini di presenze e pubblicità che genererebbe. Un’opera (che oggi costerebbe parecchi milioni di euro) potrebbe venir completata con poche decine di migliaia di euro. Il paragone è con una casa da 300.000 euro che non ha l’abitabilità per mancanza della “canna fumaria” da 1.000 euro……… Il semplice buonsenso ci dice cosa sarebbe utile fare …..