Public Speaking A cura di: Dott. Massimiliano Melis Cos’è la comunicazione? La comunicazione come trasferimento di informazioni; La comunicazione come strumento relazionale; La comunicazione come negoziazione del significato di se; La comunicazione come conferma della propria esistenza e del proprio valore; La riuscita di un processo comunicativo viene considerata da un punto di vista pragmatico e non è quindi riferita a norme di tipo morfosintattico o semantico: Il successo è legato alla convinzione dei due soggetti di essersi compresi Teoria dell’informazione Ha origine solo nel 1963, data della pubblicazione della Teoria matematica della comunicazione di C.Shannon e W.Weaver E’ una teoria che si occupa esclusivamente dei problemi di trasmissione delle informazioni e ne considera solo gli aspetti tecnici e quantificabili Ridondanza vs Rumore Assiomi della scuola di Palo Alto 1° Il comportamento umano non ha un suo opposto, ne discende che non esiste un non comportamento. Se non esiste un non comportamento non si può non comunicare. 2° Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto ( cosa si dice ) e un aspetto di relazione ( come lo si dice ), di modo che il secondo classifica il primo ed è quindi metacomunicazione. 3° La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazioni fra i partecipanti. 4° Gli scambi comunicativi sono numerici ( cv ) e/o analogici (cnv ) 5° Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza ( minimizzazione delle differenze ) o sulla differenza ( il comportamento dell’interlocutore completa quello dell’altro ). La comunicazione è un processo circolare Feedback Emittente Ricevente Feedback Feedback Il feedback è la risposta ad uno stimolo esterno e può essere considerato un fattore di controllo della comunicazione. Feedback proprio o diretto Feedback improprio o indiretto Feedback positivo Feedback negativo Disconferma Gli elementi del processo comunicativo Contatto Messaggio Emittente o sorgente Canale Codice Codifica e decodifica Contesto Fisico e culturale Ricevente o destinatario Incisività della comunicazione C.N.V. 55% Elementi paralinguistici 38% Parole 7% C.N.V. Elementi paralinguistici Parole I canali non verbali dal punto di vista dell’intenzionalità dell’emittente si classificano in: •Volontari •Semivolontari •Involontari La comunicazione può essere: Comunicazione verbale ( utilizza le parole ) Comunicazione non verbale ( cnv + elementi paralinguistici ) Comunicazione simbolica ( il nostro modo di vestire, gli oggetti di cui ci circondiamo, etc ) Tecniche di comunicazione verbale grafica-gestuale-iconica mista mista mista + sperimentazione Canale di percezione solo udito solo vista udito + vista udito + vista + discussione udito + vista + discussione + uso % di apprendimento 20 % 30 % 50 % 70 % 90 % La prossemica Studia la comunicazione attraverso lo spazio ( fisico, psicologico ed emotivo ). La bolla prossemica: Distanza intima Distanza personale Distanza sociale Distanza pubblica La Comunicazione Non Verbale (cinesica) Aspetto individuale Aspetto culturale: Omoformia (gesto uguale, significato diverso) Le gambe I piedi Punte in fuori Punte in dentro Piedi uniti Caviglie incrociate Gambe avvitate Gamba ripiegata – Gambe accavallate – Gambe a quattro – A gambe larghe – A cavalcioni – Dondolarsi – Gamba appoggiata – Sul bracciolo – Sollevarsi Le braccia Braccia Braccia Braccia Braccia Braccia Braccia Braccio Braccio Braccio che chiudono che afferrano aperte che coprono che tagliano che schiacciano che controlla che sorregge dietro la schiena Le mani Stretta di mano Aperte o coperte Mani a cuneo Mani a freccia Mani a pistola Mani intrecciate Il pugno Mani composte Sfregarsi le mani Allontanare un oggetto Mostrare il polso Mano contro una guancia Mano che regge la testa Pollice sotto il mento – Stretta – Stretta – Stretta – Stretta – Stretta – Stretta – Stretta – Stretta forte molle sfuggente che respinge che avvicina del perdente alla pari dominante ... Le dita La testa Spolverarsi Tamburellare Il gesto di comando e la “frusta” Dita in bocca Il mignolo sollevato Toccarsi il mento Testa Testa Testa Testa La bocca La fisiognomica Sheldon ) eretta in avanti all’indietro inclinata ( Aristotele, Giambattista della Porta, Cesare Lombroso, Charles Goring, Il contatto visivo Il volto è una regione elettiva del corpo per attirare l’attenzione e l’interesse degli interlocutori. La mimica facciale serve a manifestare determinati stati mentali del soggetto ( certezza, dubbio,confusione ecc. ), le esperienze emotive, gli atteggiamenti personali. Il sorriso promotore delle affinità relazionali e regolatore dei rapporti sociali. La prospettiva comunicativa e la dissociazione tra stati interni e stati esterni esalta l’importanza del contesto. Tre chiavi di lettura di un’espressione: Asimmetria Collocazione temporale Collocazione nel discorso La gestione dello sguardo È un potente segnale È un passo fondamentale per l’avvio di un qualsiasi rapporto interpersonale Consente di trasmettere e ricevere in modo immediato e significativo informazioni sulla relazione in atto. La durata di ogni sguardo è di 3 sec. I contatti visivi reciproci durano in media 1,5 sec. Chi parla di solito guarda il 45% del tempo totale Contatto Visivo Errori - Sguardo nel vuoto - Scanning - L’eletto: gerarchia volto amico volto compiacente fila destra/sinistra - Spalle al gruppo Vantaggi -Si esprime sicurezza -Si trasmette interesse all’interlocutore -Si controlla il nervosismo -Si acquisisce padronanza d’aula Eccezioni ad un contatto visivo diretto Quando dovete dire qualcosa di negativo Quando ponete una domanda retorica Elementi paralinguistici Livello denotativo Livello connotativo ( alone semantico ) Le interiezioni ( “uh, “ehm”, “ah” ) Il ponte sonoro ( segregate vocali ) Gli intercalari Volume e tono della voce ( gestire la voce nervosa ) I suoni di tipo emotivo ( il pianto, il sorriso, il riso ) Velocità Il silenzio: Pause : I silenzi risorsa I silenzi arma Per Per Per Per dare più forza emotiva al messaggio prendere il controllo della sala rallentare la velocità di esposizione ridurre il numero delle “non parole” Gestione della tensione Consapevolezza di non essere i soli a ”soffrire” Il tremolio iniziale non viene percepito Portare l’attenzione al proprio corpo Verificare se è teso se i muscoli sono contratti Lasciare ricadere le spalle Socchiudere la bocca e lasciare defluire l’aria Rilassarsi decontraendo gradualmente i muscoli Respirare profondamente ampliando il torace Mantenere un ritmo costante di respirazione Tecnica dell’immagine mentale La postura e immagine esterna Ingresso Durante Uscita L’abito fa il monaco? Si! Analisi del target Che tipo di persone sono? Qual è il tipo di linguaggio più adeguato? Cosa interessa di più a questo pubblico e cosa di meno? Qual è il messaggio principale che intendo comunicare? Quali esempi posso utilizzare? Che cosa è importante per questi ascoltatori? C’è qualcosa per cui li posso ringraziare? “Tanto ho già capito che tipo impossibile è Lei” La profezia che si autorealizza La ruminazione La sensazione di verità Il legame con i comportamenti La reazione assume valore di conferma La Comunicazione Verbale • Antropologia della parola • Parlate di ciò di cui vi siete conquistati il diritto di parlare • L’argomento deve appassionarvi • Rendete partecipi gli ascoltatori, conversare con l’uditorio • Non cercate d’imitare gli altri: siate voi stessi • Parole semplici in sintonia con l’uditorio • Sintesi comunicativa ( teoria dell’iceberg ) Stili di linguaggio Il linguaggio indicativo Il linguaggio ingiuntivo Il linguaggio evocativo: Metafore, Aneddoti,Similitudini, Analogie. I 7 principi della comunicazione efficace Principio di pertinenza ( IL MESSAGGIO DEVE ESSERE ADEGUATO ALL’ASCOLTATORE ) Principio di semplicità ( IL MESSAGGIO PER ESSERE CHIARO DEVE ESSERE SEMPLICE ) Principio di definizione (I TERMINI COMPLESSI DEVONO ESSERE SPIEGATI ) Principio di strutturazione (IL MESSAGGIO DEVE PROCEDERE PER GRADI ) Principio di ripetizione (PUNTUALIZZAZIONI RIPETUTE DEI CONCETTI CHIAVE SONO UTILI ALLA COMPRENSIONE DEL MESSAGGIO ) Principio di comparazione (IL MESSAGGIO E’ PIU’ COMPRENSIBILE SE CONCRETIZZATO O COMPARATO ) Principio di focalizzazione (OCCORRE ACCENTRARE L’ATTENZIONE SUGLI ASPETTI ESSENZIALI ) La persuasione Inquadrare il dibattito ( leitmotif ) Il messaggio deve essere: acuto, focalizzato ed energetico Saper raccontare una storia Essere brevi Regola del “Primo e Ultimo” Connettersi emotivamente con il pubblico Originalità La persuasione secondo Robert Cialdini: •La reciprocità •L’impegno e la coerenza nell’azione •L’emulazione sociale •L’autorità •La simpatia •La scarsità I sette errori fatali nel persuadere 1. Digressioni dal tema principale 2. Promettere troppo 3. Fare commenti personali sul carattere e la personalità della controparte 4. Trarre conclusioni errate o affrettate 5. Esprimere le proprie emozioni senza autocontrollo 6. Affidarsi a commenti di terzi o dicerie 7. Aggiungere all’ultimo minuto accuse o lamentele La comunicazione persuasiva consente di: Alimentare la rete dei rapporti interpersonali Realizzare forme importanti di influenza sociale reciproca Dare fiducia agli altri membri del gruppo Attivare processi di “conversione” delle minoranze Le modalità comunicative sono in grado di influenzare sensibilmente la percezione della credibilità della fonte. La struttura del messaggio persuasivo L’ordine in crescendo degli argomenti in termini di importanza e di forza ottiene un’efficacia persuasiva maggiore rispetto ad un ordine in decrescendo. Conclusioni e raccomandazioni esplicite aumentano il valore persuasivo rispetto all’assenza di raccomandazioni o a raccomandazioni implicite. Argomentazione bilaterale ( pro e contro ) risulta più persuasiva rispetto a quella unilaterale ( pro ). È inoltre più efficace iniziare con i pro e terminare con i contro che viceversa. Dati e cifre statistiche Appelli alla paura, aumentano il consenso ma generano presto assuefazione perdendo il loro valore persuasivo e lasciando però uno stato generale di ansietà. •La fluidità del parlato favorisce tale percezione, mentre la disfluenza ( prodotta ad esempio da pause piene, interruzioni di parole, ripetizioni, ecc ) è associata aduna modesta competenza; •La citazione di fonti verificabili aumenta la credibilità percepita ( tanto più sono importanti le fonti menzionate, quanto più è consistente l’effetto sulla credibilità ); •La posizione sostenuta e difesa può portare a maggior credibilità se quanto sostenuto disattende le aspettative dell’uditorio. Usare periodi brevi senza troppi incisi Evitare l’anacoluto ( io, purtroppo, mi sembra che non ci sia nulla da fare ) Evitare le litòti (non è certo un capolavoro) o doppie negazioni ( non è vero che non ho detto che… ) Evitare le parole o le espressioni superflue Evitare le frasi passive Evitare le “frasi fatte” in forma eccessiva Evitare le espressioni burocratiche e gergali Evitare le rime involontarie Parole a valenza suggestiva negativa di apertura Le rubo solo un minuto Non l’annoierò Probabilmente non si ricorda di me.. Non sono qui per farle perdere tempo Niente… Non vorrei disturbare Ha un momento da dedicarmi? Disturbo? Non vorrei che pensasse che sia qui per ingannarla Parole a valenza suggestiva negativa di percorso Ho un problema Non credo di farcela Mi costa troppo sacrificio Le carenze sono tali che.. Sono in serie difficoltà Spero di non sbagliare Uso impulsivo del no L’uso reiterato del pronome io Parole a valenza suggestiva negativa di dubbio Se Forse Magari Spero Uso del condizionale Verbi che denunciano un falso obiettivo ( riuscire, arrivare, superare, ecc. ) Parole a valenza suggestiva negativa di chiusura • Spero di non averla infastidita • Avrò dato sicuramente una immagine negativa di me • Credo di non essere riuscito a spiegare fino in fondo • Mi spiace se le ho fatto perdere del tempo prezioso • So che il problema non potrà essere risolto Parole a valenza suggestiva positiva Crescita Sviluppo Meta, Goal, Risultato Possibilità alternative Vantaggio Successo Interesse comune Opportunità Obiettivi comuni Sempre Sicuramente Soluzione positiva Struttura del discorso Introduzione: Uso delle domande retoriche ( non adatte al dialogo polemico ): Descrizione dei fatti Perché siamo riuniti qui tutti insieme? Qual è lo scopo dell’odierna manifestazione? Come si configura la situazione attuale? Ecc… La situazione attuale è questa…. Questi sono i fatti incontrovertibili…. Tesi formulate con opinioni personali Io la vedo in questo modo…. Questo è ciò che penso io… Struttura del discorso Motivazione della tesi: Livello razionale “noi” Argomentarla con dati e fatti oggettivi Livello emotivo “io” Argomentarla con esempi di vita vissuta Riepilogo Ripetizione della tesi e degli argomenti principali, ma in estrema sintesi: Permettetemi di riepilogare….. Riassumendo…. Struttura del discorso Frase conclusiva Appello: Con ciò vi invito a dare il via libera al progetto! Dalle mie argomentazioni vi è chiaro quali sono le mie richieste. Adesso vi prego di soddisfarle…. Le motivazioni che ho adotto parlano da sole, ed è perciò indispensabile che tutti quanti seguiamo questa strada Ammissione personale: È perciò mia piena convinzione che insieme potremo raggiungere questo obiettivo. Per questo sono del tutto convinto che questa sua la strada giusta per noi Reputo assolutamente necessario che questo provvedimento ci trovi pronti.