Ridurre le polveri durante la
raccolta delle nocciole
Massimo Cecchini
Laboratorio di Ergonomia e Sicurezza
del Lavoro
DIPARTIMENTO GEMINI
Università degli Studi della Tuscia
- Facoltà di Agraria Resp. Scientifico: Prof. Ing. Danilo Monarca
Prof. Paolo Biondi, M.L. Mordacchini Alfani,
M. Guerrieri, G. Menghini, M. Santi, A. Colantoni,
R. Bedini, M. Pagano, F. Colopardi
Fonte: www.valledelpicentino.it
Fonte: www.tecchi-fantappie.it
Attività di Ricerca
Sicurezza del lavoro e
riduzione dei rischi di
polvere, rumore e
vibrazioni per gli addetti
alla raccolta
Obiettivi:
Valutare alla luce dell’attuale stato dell’arte i rischi per gli operatori
derivanti dagli agenti fisici e chimici
ESPOSIZIONE A POLVERI
•
Prova comparativa tra macchine
per la valutazione della quantità delle
polveri emesse
•
Utilizzo di pompe aspiratrici SKC
con filtro di cellulosa e campionatore a “cono”
ESPOSIZIONE A POLVERI
• I TLV (Treshold Limit Values), valori limite di soglia, si riferiscono alle
concentrazioni ambientali delle sostanze chimiche e indicano le
concentrazioni delle sostanze aerodisperse al di sotto delle quali si
ritiene che la maggior parte dei lavoratori possa rimanere esposta
ripetutamente giorno dopo giorno, senza effetti negativi per la salute.
• I TLV sono sviluppati per proteggere i lavoratori, che usualmente sono
adulti sani.
• I valori di concentrazione rilevati sono stati confrontati con i TLV-TWA
(time weighted average, riferiti cioè a 8 ore giornaliere o 40 settimanali)
definiti dall’ACGIH.
• L’ACGIH identifica, per le particelle biologicamente inerti, scarsamente
solubili o insolubili un limite di soglia (TLV-TWA) pari a 10 mg/m3 per le
particelle inalabili e di 3 mg/m3 per le particelle respirabili.
ESPOSIZIONE A POLVERI:
FRAZIONE RESPIRABILE
RISULTATI DI ALCUNE PROVE IN CAMPO
Tempo di
campionamento
[min]
Volume
aspirato
[l]
Massa
polvere
[mg]
Concentrazione
polveri
[mg/m3]
06/09/06 Semovente
108
216
3,10
15,50
07/09/06 Trainata
41
82
0,60
10,40
08/09/06 Andanatrice
79
158
1,05
8,20
11/09/06 Semovente
50
100
2,25
21,50
12/09/06 Semovente
48
96
1,60
19,50
Data prova
Macchina testata
CONCENTRAZIONI RILEVATE
Esposizioni
25
1° Semovente
20
2° Trainata
15
3° Andanatrice
10
4° Semovente
5
5° Semovente
0
1°
2°
3°
4°
5°
TLV-TWA = 3 mg/m3
ESPOSIZIONE A POLVERI
RESPIRABILI: DA STUDI PRECEDENTI
POLVERI RESPIRABILI
25
mg/m3
20
15
10
5
POLVERI TOTALI
0
S1
SEMOVENTE/LAVORATO
35
SEMOVENTE/INERBITO
TRAINATA/INERBITO
30
mg/m3
25
20
15
10
5
0
S1
SEMOVENTE/LAVORATO
SEMOVENTE/INERBITO
TRAINATA/INERBITO
ESPOSIZIONE A POLVERI DI SILICE:
FRAZIONE RESPIRABILE
Per le particelle aerodisperse di silice i valori di TLV-TWA, definiti
sempre dall’ACGIH, sono di 0,025 mg/m3
Tempo di
campionamento
Volume
aspirato
[l]
Massa silice
[mg]
Concentrazione
polveri
[mg/m3]
110,5
187,8
0,04
0,256
Trainata
124
210,8
0,02
0,092
Trainata
134,5
228,6
0,02
0,097
Semovente
105
178,5
0,02
0,085
Semovente
85
144
0,03
0,225
Macchina testata
[min]
Semovente
SILICE: CONCENTRAZIONI RILEVATE
Esposizioni
0,3
1° Semovente
0,25
0,2
2° Trainata
0,15
3° Trainata
0,1
4° Semovente
0,05
5° Semovente
0
1°
2°
Dati settembre 2006
3°
4°
5°
TLV-TWA = 0,025 mg/m3
ESPOSIZIONE A POLVERI
• Livelli di esposizione superiori ai TLV-TWA:
• Da 2,7 a 3,2 volte il TLV-TWA per le polveri respirabili
• Da 3,4 a 10,2 volte il TLV-TWA per la silice
DIFFERENZE TRA MACCHINE
• Macchine trainate (tubi manovrati da
lavoratori)  espongono i lavoratori a
minori concentrazioni di polvere (ma
stesso impatto ambientale)
• Tra macchine “aspiratrici” e macchine
“raccattatrici”  nessuna differenza
sostanziale per quanto riguarda
l’emissione di polveri
DECRETO LEGISLATIVO
27 GENNAIO 2010 , N. 17
1.5.13. Emissioni di materie e sostanze pericolose
• La macchina deve essere progettata e costruita in
modo tale da evitare i rischi di inalazione,
ingestione, contatto con la pelle, gli occhi e le
mucose e di penetrazione attraverso la pelle delle
materie e sostanze pericolose prodotte.
• Se il pericolo non può essere eliminato, la
macchina deve essere equipaggiata in modo che
le materie e sostanze pericolose possano essere
captate, aspirate, precipitate mediante
vaporizzazione di acqua, filtrate o trattate con un
altro metodo altrettanto efficace.
• Qualora il processo non sia totalmente chiuso
durante il normale funzionamento della macchina,
i dispositivi di captazione e/o di aspirazione
devono essere situati in modo da produrre il
massimo effetto.
I CICLONI
• I cicloni sono dispositivi nei quali la
rimozione del particolato avviene per via
meccanica
• La corrente d’aria entra lateralmente e
percorre il ciclone con un forte moto
rotatorio fino a fuoriuscire dalla parte
superiore
• Il particolato presente nell’aria impatta con
le pareti del ciclone “staccandosi” dalla
corrente fluida e precipitando verso il
basso
• L’efficienza di rimozione frazionata del
ciclone è strettamente correlata alle sue
dimensioni: cicloni di dimensioni medio
grandi presentano rendimenti di rimozione
elevati solo per particolato avente
dimensione abbastanza elevata
I CICLONI
•
•
•
•
Il ciclone non è adatto per polveri
sottili, essendo in grado di
rimuovere prevalentemente
particolato di dimensioni
consistenti.
Un’alternativa al ciclone è
rappresentata dai multicicloni
(batterie di minicicloni con diametri
di circa 10 – 15 cm) operanti in
parallelo per garantire una buona
capacità filtrante.
Con i multicicloni l’efficienza
frazionata migliora, ma per
particolato avente dimensione
inferiore ai 5 µm presenta valori
compresi tra 50 e 80%.
Perché si preferiscono i cicloni ad
altri sistemi di abbattimento (ESP,
filtri a manica…)?
Per la loro capacità di operare “in
continuo”.
I CICLONI
• La presenza di uno o
più cicloni per
l’abbattimento delle
polveri sulle macchine
è in grado di ridurre la
concentrazione in aria
delle polveri “totali”, ma
i cicloni hanno difficoltà
a ridurre la
concentrazione delle
polveri più sottili (quelle
più pericolose per la
salute!).
LA GESTIONE DEL TERRENO
• Sensibile riduzione
della polverosità nella
raccolta su terreni
inerbiti rispetto a terreni
lavorati (ad esempio
mediante fresatura) e
rullati prima della
raccolta.
70
60
50
40
mg/m3
30
20
10
S1
BI
T
O
IN
A/
M
FA
C
A/
M
FA
C
ER
LA
VO
R
AT
AT
O
R
AV
O
I/L
AS
TI
N
G
U
O
0
LA GESTIONE DEL TERRENO
• L’inerbimento deve
essere presente
durante la raccolta!
• NO a drastici interventi di
trinciatura prima di
raccogliere
• NO al diserbo chimico!
• Una valida alternativa
all'inerbimento spontaneo
naturale è data da quello
realizzato seminando specie
erbacee idonee (es. Trifolium
subterraneum).
LA GESTIONE DEL TERRENO
• Altri VANTAGGI della
trinciatura “alta”:
• Riduzione compattamento
del terreno
• Minore logorio della
macchina
• Minori consumi
• Minore affinamento del
terreno
• Minore erosione del suolo
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALI
UTILIZZO DI D.P.I.:
• Oggi necessario
nonostante le misure
precedentemente
descritte
Maschere di tipo P2
Occhiali
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALI
D.Lgs. 81/2008
• Articolo 75 - Obbligo di uso
• 1. I DPI devono essere impiegati
quando i rischi non possono
essere evitati o sufficientemente
ridotti da misure tecniche di
prevenzione, da mezzi di
protezione collettiva, da misure,
metodi o procedimenti di
riorganizzazione del lavoro.
(Albert Einstein)
(John Maynard Keynes)
(Pëtr Kropotkin)
L’ACQUA
S
S
S
S
S
Dispositivo
abbattimento polveri
Tipo
terreno
Volume
aspirato
Polvere
mg
Concentrzione
polveri respirabili
mg/m3
litri
ciclone
"
"
inerbito
"
"
210,8
137,7
113,9
0,20
0,12
0,15
0,93
0,85
1,29
Dispositivo
abbattimento polveri
Tipo
terreno
Volume
aspirato
Polvere
Media
mg
Concentrzione
1,02
polveri respirabili
Dev.Stand.
0,23 3
mg/m
0,05
0,03
0,20
0,62
0,17
0,28
0,51
2,41
4,84
0,67
litri
ciclone
"
"
"
"
Dispositivo
abbattimento polveri
inerbito
"
"
"
"
168,3
52,7
81,6
127,5
248,2
Tipo
terreno
Volume
aspirato
inerbito
"
"
"
"
"
244,8
212,5
144,5
74,8
146,2
190,4
Semovente
Polvere
Concentrazione
Media
1,74
Dev.Stand.
mg
polveri1,93
respirabili
mg/m3
litri
priva
"
"
"
"
"
Trainata
0,35
0,21
0,28
0,11
0,12
0,10
1,42
0,97
1,91
1,43
0,80
0,51
Media
1,17
Semovente
Fonte: R. Puleggi, Esposizione a polvere e rumore per gli
addetti alla filiera del nocciolo (Tesi di dottorato)
L’ACQUA
ALTRE MISURE DI PREVENZIONE
• Interventi sulla struttura aziendale:
• creazione di servizi igienici e di spogliatoi (con armadietti
a tre scomparti, rispettivamente per abiti civili, tuta da
lavoro e DPI)
• lavandini, docce, fontanelle per il lavaggio degli occhi
• refettorio (per non consumare i pasti sul campo)
• abbondante dotaz. acqua potabile sui mezzi per lavaggi in
caso di emergenza
• Interventi sull'organizzazione del lavoro:
• informazione dei lavoratori sui rischi
• manutenzione dei mezzi meccanici
• pause per i pasti
ESPOSIZIONE A POLVERI:
CONCLUSIONI
GRAZIE PER L’ATTENZIONE…
Ringraziamenti
Via S. Camillo De Lellis, s.n.c.
01100 Viterbo
Si ringraziano:
Tel. 0761/357.357
Fax 0761/357.356
• Il Dott. Cavariani e la Dott.ssa Bedini
del Laboratorio di Igiene Industriale
della ASL di Civita Castellana
E-mail: [email protected]
• Andrea De Benedetto e Domenico Ercolani dell’ARSIAL
• Le case costruttrici sensibili al problema
• Tutti gli agricoltori ed i cittadini sensibili al problema…
(Oscar Wilde)
(Roger von Oech)
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