SCIENZA, TECNOLOGIA E LONGEVITÀ Liceo Classico Dante Alighieri Ravenna Alessia Bortolotto, Sebasatiano Grilli, Matteo Gatta, Diletta Pirazzoli, Clara Santarelli Classe II B Coordinamento Prof.ssa Donatella Isidori Homo VS Tempus “La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio” Franz Kafka Rita Levi -Montalcini “ ritenevo giusta e la noncuranza per le difficoltà che avrei incontrato nella realizzazione dei miei progetti, lati del carattere che ritengo di aver ereditato da mio padre, mi hanno enormemente aiutato a far fronte agli anni difficili della vita” Torino, 22 aprile 1909 “A cento anni ho perso un po' la vista, molto l'udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent'anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente.” Roma, 30 dicembre 2012 Nata da una famiglia Ebrea Sefardita, Rita Levi - Montalcini è stata una neurologa e senatrice a vita italiana, Premio Nobel per la medicina nel 1986. Negli anni cinquanta le sue ricerche la portarono alla scoperta e all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa, scoperta per la quale è stata insignita nel 1986 del premio Nobel per la medicina. Insignita anche di altri premi, è stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Il 1º agosto 2001 "per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale“è stata nominata senatrice a vita . Fu socia nazionale dell'Accademia dei Lincei per la classe delle scienze fisiche ed è stata socia fondatrice della Fondazione Idis - Città della Scienza. “Creare sorpresa, spavento ed emozione” Oscar Niemeyer Cattedrale di Brasilia Oscar Niemeyer, architetto brasiliano di fama mondiale, il 3 Maggio del 1970 inaugura la Cattedrale di Brasilia, all’età di 62 anni. A 102 anni firma il progetto per una scuola di salsa a Cali, in Colombia. “Ecco, dunque, cosa volevo rivelarvi della mia architettura. L’ho inventata con coraggio e idealismo, ma anche con la consapevolezza del fatto che ciò che importa è la vita, gli amici e cercare di rendere questo mondo ingiusto un miglior posto in cui vivere.“ Oscar Niemeyer 15 dicembre 1907 5 dicembre 2012 Manoel de Oliveira “Il teatro è un'arte, ma il cinema non è che un mezzo per fissare ciò che si recita davanti alla macchina da presa”. Terzo figlio di un industriale di passamanerie, studiò in Galizia presso i Gesuiti. A vent'anni cominciò a fare sport e corse automobilistiche , che gli diedero una certa notorietà, fino al 1940. Negli anni trenta del XX secolo cominciò a girare documentari e il primo film. Refrattario al regime salazarista, negli anni quaranta e fino ai primi cinquanta si occupò di viticultura e dell'azienda del padre. Nel 1955 va all'AGFA, in Germania, a studiare l'uso del colore. La scomparsa di Salazar dalla scena gli consente di tornare in Portogallo, dove ha inizio una nuova fioritura creativa. Gli anni novanta sono stati per lui fruttuosi e prolifici, e de Oliveira ha utilizzato il cinema in piena libertà, senza mai abbandonarne le radici letterarie. Nel 1985 e nel 2004 ha vinto due Leoni d'Oro alla carriera alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, e nel 2008 la Palma d'oro alla carriera al Festival di Cannes. Il regista ha continuato a dirigere film anche dopo aver superato i 100 anni di età Johanna Quaas Ginnastica artistica a 87 anni: non male ! Si esercita sulle parallele e alla sbarra, scommette sull’utilità, in fatto di resistenza, di una danza di guerra australiana ed è nel "Guinness dei primati": Johanna Quaas ha 87 anni ed è la più vecchia ginnasta del mondo. Halle - Johanna Quaas, di Halle in Sassonia-Anhalt, è alta 1,52 metri, porta gli occhiali e ha vinto undici volte i campionati Senior tedeschi: In occasione della presentazione del nuovo "Guinness dei Primati" a Londra, l’ottantasettenne è risultata la più vecchia ginnasta competitiva del mondo. Non è un problema innalzarsi in una verticale dalle sbarre, le capriole sul pavimento sono un gioco da ragazzi e sulla trave non conosce paura. Johanna Quaas va in palestra regolarmente e pratica un esercizio chiamato "Aroha". "In origine una danza di guerra australiana, è utile per la resistenza, che è molto importante quando faccio ginnastica", dice la nonna di più nipotini. Non fare movimento per lei è impensabile. Persino quattro settimane dopo un'operazione importante, qualche tempo fa, Johanna Quaas volteggiava pimpante sulle parallele. Ha sempre voluto fare ginnastica. "La ginnastica ti richiede multidisciplinarietà e abilità disparate: devi essere forte, flessibile e avere il coraggio di superare le tue paure." Se fosse toccato al padre decidere le sue sorti, sarebbe diventata una segretaria. "Io, invece, ho considerato solo il percorso sportivo", dice la Quaas. È stata insegnante di educazione fisica, allenatrice, e persino il marito Gerhard Quaas è personal trainer. tratto e tradotto da Der Spiegel ONLINE, domenica 18/11/12 “Che il tuo cibo sia la tua unica medicina” Ippocrate “La vecchiaia è l’ultimo atto della commedia” Cicerone E per finire… clicca sulle immagini attive Che il tuo cibo sia la tua unica medicina Ippocrate di Cos, Aforismi, V-IV sec. a.c. Quale debba essere il cibo dell’uomo lo racconta la Bibbia. Al sesto giorno della creazione Dio disse: ”vi do tutte le piante con i loro semi … così avrete il vostro cibo”. La Dieta Macrobiotica o L’arte del ringiovanimento e della longevità Se le cognizioni principali della macrobiotica ( che significa “grande vitalità” ) fossero state note all’Occidente, come potevano esserlo ai tempi di Marco Polo, la nostra medicina allopatica forse non sarebbe esistita, e la terapeutica avrebbe cercato di agire sulle cause delle malattie, non sugli effetti. Il professor Ohsawa (1893 – 1966 ) , fondatore della macrobiotica, espone il fondamentale principio della macrobiotica basato sul concetto che il mondo è sottomesso a due forze antagoniste e complementari: Yin (la forza centrifuga) e Yang (la forza centripeta) . Per Ohsawa la macrobiotica è l’applicazione alla vita giornaliera di principi filosofici orientali e l’uomo felice è colui che ha una vita sana, lunga e che si interessa a tutto… ... Ohsawa e i suoi allievi Renè Lèvy, scomparso recentemente, allievo del fondatore della dieta a della filosofia macrobiotica, George Ohsawa, ha gestito per circa trent’anni “Cuisine et Santè”, hotel-ristorante macrobiotico ai piedi dei Pirenei, nel quale i diversi tipi di riso, miglio, grano saraceno, con le verdure e tutti gli altri ingredienti in uso, compongono una gastronomia naturale fatta di tante ricette originali. Il benessere è legato alla proporzione tra le verdure, i cereali e gli altri ingredienti, compresi quelli di origine animale. La flessibilità con la mobilità danno l’equilibrio, che è la vita. È per questo che la cucina macrobiotica si ispira allo Yin e allo Yang, per fare di ogni preparazione culinaria una creazione. Nutrirsi per guarire: la visione del prof. Franco Berrino Franco Berrino (Fornovo di Taro, 30 aprile 1944) oncologo, dirige il Dipartimento di medicina preventiva e predittiva presso l’Istituto Nazionale dei tumori di Milano Laureatosi in medicina e chirurgia magna cum laude all’Università di Torino nel 1969 e specializzatosi in anatomia patologica, si è poi dedicato principalmente all’epidemiologia dei tumori. Dal 1975 lavora all’Istituto nazionale dei tumori di Milano,dove dal 2002 dirige il Dipartimento di medicina preventiva e predittiva. Autore di centinaia di pubblicazioni scientifiche, è stato uno dei pochi ricercatori italiani chiamati a collaborare al Food, nutrition, physical activity and the prevention of cancer. Il prof. Franco Berrino ha scelto di scandagliare le interazioni tra dieta e cancro per capire quanto il cibo influenzi e “nutra” le cellule maligne. Il risultato straordinario che ha ottenuto con decenni di indagini, gruppi di ricerca, collaborazioni internazionali e ambìti premi, porta ad affermare che l’alimentazione influisce enormemente sullo sviluppo dei tumori e quindi sulla durata della vita. "I popoli della terra hanno sempre saputo - si legge nel libro Il cibo dell'uomo, - da quando gli dei hanno insegnato loro a coltivare i campi, che i cereali, con i legumi e occasionalmente altri semi, sono l'alimento base dell'uomo". I cereali, se mangiati nella loro integralità e associati ai legumi, a semi oleosi e verdure e solo occasionalmente a cibo animale, offrono una perfetta combinazione alimentare. Claudio Franceschi: profeta della longevità GEHA Claudio Franceschi, professore ordinario di Immunologia presso l’ Università di Bologna, è coordinatore del Progetto Integrato Europeo “GEHA” (Genetics Of Healthy Aging), dedicato all’identificazione dei geni di longevità. Egli è stato il pioniere degli studi sui centenari in Italia e nel mondo: ha condotto ricerche sugli aspetti immunologici dello stress da un punto di vista evolutivo e su vari aspetti di immunologia, biologia molecolare e genetica dell’invecchiamento e della longevità umana. Il progetto GEHA si propone di identificare geni di longevità, facendo la scansione dell’intero genoma di 2600 coppie di fratelli e sorelle, entrambi di età superiore a 90 anni. NU-AGE Il progetto Nu-Age, coordinato dal professor Franceschi, iniziato nel maggio 2011, mira a elaborare la dieta perfetta per gli over-65. La dieta è basata sui tipici prodotti mediterranei a cui si affiancano dei cibi rinforzati, cioè preparati con aggiunta di elementi come le vitamine B12 e D, elaborati da ricercatori per diminuire gli effetti negativi della senescenza. Nella ricerca sono coinvolte 31 Università in tutta Europa, infatti è stimato che nel 2030 gli over-65 saranno il 40% della popolazione. Allo studio parteciperanno 1250 volontari di cinque paesi europei. Il segreto della longevità è una corretta alimentazione parola della fondazione Umberto Veronesi Quanto alla pianificazione della 'fase di lunga vita', il ruolo dell'alimentazione è fondamentale perché mangiare seguendo indicazioni sensate e supportate dalle scoperte della scienza è come stipulare un’assicurazione. Per questo all'Italian Axa Forum sono state diffuse le 10 buone regole del vivere in salute. 1. Frutta e verdura sono alimenti indispensabili per mantenerti in salute. Consumane più porzioni ogni giorno, anche per assicurarti l’apporto corretto di vitamine, sali minerali e fibre. 2. I cereali oltre che fonte di fibra, sono “energia allo stato puro”: pasta, riso, orzo, farro, ecc. (meglio se integrali) non devono mai mancare sulla tavola. 3. Limita il consumo di carne rossa (manzo,maiale e agnello), evita i salumi. Preferisci legumi e pesce. 4. Limita al massimo il consumo di sale e utilizza spezie e erbe aromatiche. 5. Evita le bevande zuccherate e gasate (ovvero la famiglia delle “cole”) 6. Per condire i tuoi piatti scegli l’olio d’oliva extravergine. 7. I grassi sono preziosi alleati di salute: privilegia però quelli vegetali. 8. Non fumare e limita il consumo di alcool. 9. Pratica regolarmente attività fisica (30 minuti al giorno). 10. Seguendo questi consigli sarà facile mantenerti normopeso, indice di massa corporea tra 18 e 25. Italiani e giapponesi i più longevi I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità indicano che l’Italia, dopo il Giappone, è, tra le grandi nazioni, quella con una migliore aspettativa di vita alla nascita. Attualmente in Italia risulta essere di 78,5 anni per gli uomini e di 84 per le donne, vale a dire quasi 2 anni più dei britannici e dei tedeschi e quasi 4 anni più degli statunitensi. Dal secondo dopoguerra l’aumento dell’aspettativa di vita ha registrato un incremento importante grazie soprattutto alla riduzione della mortalità infantile, ad un miglior stile di vita, ad una miglior salute pubblica, alla scoperta di nuove terapie mediche e chirurgiche. In effetti, se la genetica spiega una piccola parte dell’aspettativa di vita di ognuno di noi, molto dipende dai fattori ambientali e dalla loro interazione con i nostri geni. Costarica, Loma Linda, Sardegna, Okinawa e Ikaria sono le "blue zones", territori dove si vive di più e meglio. Le blue zones sono state classificate da Dan Buettner, un ricercatore americano specializzato negli studi sulla demografia e la longevità nel mondo. In questi luoghi la famiglia è prioritaria, non si fuma, si cammina tanto e la dieta si basa su frutta, verdura e cereali. "Ma per sopportare un'aspettativa di vita centenaria servono sicurezza economica, abitazioni tecnologiche, protezione per i non autosufficienti e conoscere i trucchi per contrastare i problemi che possono arrivare con l'età", sottolinea Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva. È una famiglia sarda la più longeva al mondo. Un record sancito dal Guinness dei primati, che ha attribuito la certificazione ai Melis, originari di Perdasdefogu, in Ogliastra: nove fratelli, sei femmine e tre maschi, la più anziana di 105 anni, la piu' giovane di 78, per un totale di 818 anni e 205 giorni al primo giugno 2012. A sancire questo primato di longevità interviene anche la ricerca portata avanti da due medici dell’Università di Sassari, Pes e Tolu, che, servendosi di dati storici hanno ricostruito le abitudini di vita e alimentari della popolazione sarda. Clicca qui IL FENOTIPO CENTENARIO Il fenotipo centenario è complesso essendo la fusione di robusto adattamento e accumulo di fragilità PROLIFERAZIONE DELLE CELLULE LUNGHEZZA DEI TELOMERI EMOPOIESI (parte terminale dei cromosomi) IMMUNITÀ INNATA ATTIVITA’ DEI PROTEASOMI (organelli atti alla regradazione delle proteine) METABOLISMO DEL GLUCOSIO (no insulino resistenza) Il fenotipo centenario è il risultato della capacità di adattamento risposta del corpo e della mente a danni molecolari che non sono stati riparati Le top-ten delle città d’Italia, uno dei Paesi più longevi al mondo (tra parentesi è indicata la lunghezza media della vita) La top-ten maschile. - Macerata (76,89); - Ancona (76,81); - Siena (76,79); - Ravenna (76,69); - Isernia (76,40); - Ragusa (76,34); - Cosenza (76,30) - Firenze (76,21); - Prato (76,21); - Matera (76,10). La top-ten femminile - Ravenna (82,77); - Treviso (82,63); - Forlì (82,60); - Macerata (82,60); - Rimini (82,60); - Ancona (82,59); - Pesaro (82,43); - Pistoia (82,39); - Perugia (82,38); - Bolzano (82,32). 7 giugno 2000 Da La Repubblica, Cultura e Scienze STATISTICHE Nel mondo l’aspettativa di vita è duplicata rispetto a due secoli fa ( i dati si riferiscono alle donne) INFLAMM-AGING Stato di infiammazione cronica di basso grado e uno dei più evidenti esempi della combinazione di fragilità e robustezza negli anziani Malattie e disturbi legati dell’inflamm-aging: •Cancro •Alzheimer e demenza senile •Obesità, diabete di tipo due, sindrome metaboliche •Depressione •Sarcopenia, fragilità •Disturbi cardiovascolari Ancora sono sconosciute le cause dell’inflamm-aging e da dove provenga l’origine degli stimoli infiammatori APPROFONDIAMO: LE PATOLOGIE NEUROGENERATIVE La demenza, nelle sue varie forme, colpisce dal 5 all’8% delle persone al di sopra dei sessantacinque anni e la percentuale di soggetti ammalati raddoppia ogni cinque anni di età. Oltre la metà dei casi di patologia demenziale è riferibile a Malattia di Alzheimer, Parkinson e arteriosclerosi. ALZHEIMER Patologia degenerativa del sistema nervoso caratterizzata da uno stato di demenza presenile senile descritta per la prima volta dallo psichiatra A. Alzheimer nel 1909. Campanelli d’allarme • difficoltà nel ricordare soprattutto le informazioni appena acquisite • disorientamento nel tempo e nello spazio • problemi di linguaggio • cambiamenti del carattere e del comportamento, perdita di interessi, irritabilità • difficoltà nel ragionamento e nell’esecuzione delle normali attività quotidiane. PARKINSON Malattia degenerativa di alcuni centri del sistema nervoso etrapiramidale, con coinvolgimento della substantia nigra, che presenta diminuzioni delle cellule pigmentate, note di atrofia e inculsioni citoplasmatiche nelle cellule superstiti. Forte agitazione durante il sonno, perdita dell'olfatto, stipsi e depressione. Campanelli d’allarme: •movimenti rallentati •rigidità muscolare •tremore (anche occasionale), •perdita dell'olfatto •perdita di espressione facciale •stipsi •depressione ATEROSCLEROSI L’alterazione patologica di arterie e vasi sanguigni, è una delle cause principali dell’insorgere di malattie cardiovascolari tra cui angina pectoris, ictus e infarto. Si manifesta quando grassi (lipidi) e colesterolo si depositano sulle pareti interne dei vasi sanguigni e delle arterie facendole degenerare e restringendo il condotto dove scorre il sangue. Campanelli d’allarme: •alterazioni dell’endotelio •depressione •confusione mentale •cefalea •zoppia o claudicatio intermittens •crampi o paralisi dei muscoli •angina pectoris (forte senso di oppressione al torace soprattutto durante forti stress psicofisici). TERAPIE PERSONALIZZATE La "genericità" dei sistemi di diagnosi classici possono essere superati grazie ai nuovi strumenti per la comprensione a livello molecolare delle malattie e allo sviluppo di nuovi farmaci e terapie, possibilmente personalizzabili in base al profilo di espressione genica che è peculiare in ciascun Paziente. Ciò garantirebbe al paziente una maggiore opportunità di limitare al minimo il "costo tossico" della terapia, senza dover pagare un prezzo in termini di riduzione dell'efficacia. È intuitivo l'impatto di tale approccio non solo sulla qualità della vita del paziente ma anche sulla ottimizzazione nella gestione delle risorse sanitarie. Il sequenziamento del genoma umano ha creato una nuova cultura che porterà ad un’ottimizzazione dell’uso delle risorse farmacologiche. Cos’è la Medicina Personalizzata? È il ramo della medicina che si concentra sulla possibilità, attraverso l’analisi di specifiche sequenze genomiche e di pannelli diagnostici mirati sulle condizioni di rischio, di personalizzare la strategia terapeutica e farmacologica per il paziente. A cosa serve la Medicina Personalizzata? -intervenire in modo mirato per ridurre le possibilità di ammalarsi; -grazie a strategie di prevenzione pro-attiva ridurre la possibilità che una malattia si sviluppi, o alleggerirne l’impatto sull’individuo. GENOMICA E PREVENZIONE GENETICA Il genoma è l’insieme dei geni presenti nel corredo cromosomico aploide di una specie. Esso è formato per il 97% da geni di cui ancora non si conosce precisamente la funzione e varia da individuo ad individuo solamente dello 0,1% Con la conclusione del Progetto Genoma Umano (HGP) nel 2001, si è giunti alla codificazione di circa 35000 dei geni che compongono il corredo genetico umano. Le conoscenze derivatene sulla sequenza del DNA umano hanno avuto un notevole impatto nelle scienze mediche, portando a: • identificazione delle cause genetiche di molte patologie; • moltiplicazione degli strumenti di prevenzione e terapia: •Test diagnostici: test di conferma che accertano elementi che indicano patologie; •Test pre-sintomatici: atti ad identificare mutazioni che porteranno inevitabilmente ad una malattia; •Test predittivi o di suscettibilità genetica: individuano varianti di rischio le quali, combinate ad agenti ambientali, possono originare patologie. • Test di identificazione di eterozigoti: riconoscono portatori sani. NANOMEDICINA: LE NUOVE FRONTIERE PER LA LONGEVITÀ La nanomedicina è una branca medica che lavora alla creazione di materiale, strumenti e farmaci capaci di operare direttamente sulle cellule. L’ordine di produzione è il nanometro (miliardesimo di metro) • Le nanotecnologie rivoluzioneranno tutti i campi di ricerca e sviluppo, soprattutto la biomedicina • La possibilità di agire sulla singola molecola permette la sintesi di farmaci più all’avanguardia Una delle applicazioni della nanomedicina nella quali i ricercatori hanno riscontrato i maggiori risultati e che ancora è fonte di grandi speranze è l'oncologia. Il male del secolo: è così che viene definito il cancro; seconda causa di morte dopo le malattie vascolari in Italia. Le neoplasie sono la causa del 13% delle morti annuali nel mondo. PROCEDURA Nanovettori trasportano all'interno delle cellule malate particelle, che, soggette a radiazioni dall'esterno ( i.e. raggi laser ), si aprono e rilasciano il nanofarmaco che distrugge il tumore, senza ledere le parti sane. PRO CONTRO •capacità dei nanovettori di oltrepassare le barriere biologiche, transitare attraverso i vasi sanguigni o le membrane cellulari; •gli attuali farmaci antitumorali hanno caratteristiche che ne limitano l'impiego clinico (es. scarsa solubilità in H2O); •specificità della cura, ovvero: le particelle agiscono sono negli organi e nelle cellule malate; •la tenacia della malattia nel ripresentarsi dopo le cure persiste. •i tessuti sani non vengono danneggiati. Vi è già in clinica circa una dozzina di farmaci nanotech (ad esempio la dexorucibina liposomiale per la cura del cancro al seno e all'ovaio), molti sono quelli oggetto di studi nei laboratori. La continua rigenerazione cellulare dovrebbe scongiurare gli effetti dell’avanzamento dell’età. Tuttavia questo meccanismo risulta entrare in deficit a causa del deterioramento del materiale biologico, dovuto in massima parte alla formazione dei radicali liberi. I più comuni radicali liberi sono •ANIONE SUPEROSSIDO O2 •IDROSSILE OH•DIOSSIDO DI AZOTO NO2 •PEROSSIDO -O-O•OSSIGENO O2 •H- Cause: •esogene (radiazioni, fumo, alcol, inquinanti, farmaci cortisonici, stress) •endogene (respirazione cellulare) Siccome i radicali liberi danneggiano le strutture cellulari attirando elettroni nel tentativo di restaurare l’equilibrio, esiste un SISTEMA TAMPONE composto di antiossidanti che inattivano i radicali liberi. Alcune sostanze antiossidanti: •ACIDO LIPOICO •AMINOACIDI SOLFORATI •ASCORBATO DI POTASSIO •BETACAROTENE o provitamina A (carotenoide) •BIOFLAVONOIDI •CATALASI •COENZIMA Q10 •E.D.T.A. (acido etile diammino tetracetico) •ECGC •GLUTATIONE •LICOPENE (carotenoide) •LUTEINA (carotenoide) •MELATONINA •ACIDO ELLAGICO •METIONINA •MSM •NAC o N-Acetil-Cisteina •PICNOGENOLO •POTASSIO •QUERCITINA •RAME •RESVETRALOLO •SELENIO •SOD •VIT. A. •VIT. C •VIT. E •ZEAXANTINA •ZINCO DOMOTICA Nuova scienza che aiuta gli anziani in casa: OGGETTI “INTELLIGENTI” •abiti e etichette sensorizzate •stoviglie e tovagliette interattive •bagni monoblocco accessibili •robot Care-O-bot® 3 Robot che aiutano gli anziani a svolgere le attività quotidiane e li intrattengono comunicando e relazionandosi con loro in modo naturale, il nuovo progetto europeo “Accompany”. PER IL FUTURO •Nanoghiandole: capsule impiantate sottopelle e controllabili a distanza che, proprio come le ghiandole del nostro corpo, rilasciano ad intervalli regolari farmaci; •Diagnosi e Prevenzione: -portare le analisi di laboratorio nelle case attraverso un processo di automatizzazione e riduzione dei volumi per le analisi del sangue dei marcatori genetici che indicano la presenza del tumore. -rivoluzione degli screening: anticipare l'identificazione del tumore prima della formazione di un nodulo attraverso sonde capaci di intercettare le cellule tumorali presenti nel sangue. Clicca qui GERIATRIA L’aumento della popolazione anziana rappresenta un fenomeno importante della nostra società. Oggi la percentuale degli individui che raggiungono l’età avanzata è drasticamente aumentata rispetto al passato, numerosi studi lo hanno dimostrato: il numero di anziani in Italia di età compresa tra 65 e 74 anni è quasi otto volte maggiore rispetto al secolo scorso. L’aumento della popolazione anziana ha determinato la nascita di nuove discipline: • la geriatria: (dal greco “geros” = vecchio e “iatros” = medico): branca della medicina che si occupa non solo delle malattie che si verificano nell’anziano e delle loro conseguenze, ma anche dell’assistenza psicologica; • la gerontologia: scienza che studia le modificazioni derivanti dall’invecchiamento; • la geragogia: scienza che studia tutte le possibilità per invecchiare bene. GERIATRIA NEL MONDO Il termine geriatria (Geriatrics) è stato coniato 100 anni fa dal dottor Ignatz Leo Nascher (1863-1944), un medico di New York. Asserì̀ la necessità di considerare a parte la senilità̀ e le sue malattie assegnando alla Geriatria un ruolo autonomo nella medicina, come già̀ era stato fatto per la Pediatria. Un chirurgo di sesso femminile, Marjory Warren (1897-1960) descrisse nell’ospedale in cui operava lo scarso interesse e le cure inappropriate nei confronti dei ricoverati più̀ anziani. Osservò che a questi pazienti non venivano forniti i trattamenti riabilitativi di cui avevano bisogno e dopo aver analizzato accuratamente le loro esigenze, propose diverse soluzioni. Il dottor Joseph Sheldon (18931972) iniziò la geriatria di comunità̀ : per i problemi di mobilità dell’anziano a domicilio raccomandò interventi fisioterapici ed anche aggiustamenti delle abitazioni. Così accanto alla tradizionale medicina ospedaliera si proponevano e si attivavano già̀ allora servizi per gli anziani. GERIATRIA IN ITALIA In Italia la Geriatria si affermò negli anni Sessanta a livello universitario; solamente in seguito il nostro Servizio sanitario nazionale se ne interessò e si ispirò a quello inglese nell’ organizzazione delle cure per la persona anziana. Si costituirono Centri Regionali dedicati alla prevenzione e alla cura delle malattie della vecchiaia. Nel 1950, su iniziativa di E. Greppi (Università di Firenze) si costituì a Firenze la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria con lo scopo di "promuovere e coordinare gli studi sulla fisiopatologia della vecchiaia, nonché quello di affrontare anche nei suoi aspetti di ordine sociale, il grave e complesso problema della vecchiaia". Tale disciplina si è progressivamente affermata a livello accademico e sanitario per affrontare due problemi: uno demografico, rappresentato dal progressivo aumento della vita media della popolazione, e uno epidemiologico, ossia riguardante l’aumento delle malattie croniche degenerative e della conseguente disabilità, più o meno rilevante. Clicca qui Paura di invecchiare La gerascofobia è definita come la paura persistente, anormale e ingiustificata di invecchiare e di solito porta una grande infelicità a chi la vive. Ci sono persone che non accettano con facilità il passare del tempo vivendo ogni compleanno come un tormento. Ciò accade soprattutto dopo una certa età, generalmente dopo i 50. La gerascofobia non si presenta in qualsiasi soggetto, ma ha a che fare con l'evoluzione della persona che ne soffre, con la sua storia di vita. La gerascofobia genera l’ansia di essere lasciati soli in vecchiaia, senza risorse e incapaci di prendersi cura di se stessi e di dover fare affidamento su altri per svolgere le normali funzioni quotidiane. Si teme anche di perdere un ruolo attivo nella società. Questo disturbo provoca sintomi concreti, come la mancanza di respiro, vertigini, tremore, palpitazioni, difficoltà a pensare o parlare in modo chiaro, depersonalizzazione o attacco di panico. Le persone che percepiscono la vecchiaia come una fase da evitare tendono a focalizzarsi sugli aspetti negativi, ignorando quelli positivi quali la trasmissione di conoscenze ed esperienze alle giovani generazioni o la capacità di gestire il tempo più agevolmente. Può essere utile in questi soggetti, al fine di un invecchiamento emotivamente sano, mantenersi attivi a livello sociale ed intellettuale. Se questo disturbo perdura nel tempo, o è così intenso da non permetterne l’elaborazione, rivolgersi ad un psicologo può essere una soluzione efficace per un’adeguata gestione del problema. Il problema non è essere vecchi, ma sentirsi vecchi … E’ dimostrato che nella terza età, sebbene siano numerosi gli anziani che conservano un buono stato di salute fisica e mentale, aumentano le patologie croniche e invalidanti, tra cui la depressione. Si calcola che una significativa depressione è riscontrabile nel 10% degli anziani, ma si raggiunge il 40% se si considera una depressione lieve. Nella depressione nell’età anziana il sesso più colpito è quello femminile, con una prevalenza 2:1. Il tema della depressione nell’anziano è strettamente legato all’incremento del tasso di suicidio, soprattutto negli uomini che superano gli 85 anni. Infatti la senescenza è il periodo in cui si presentano maggiori perdite in ambito sociale, dell’autonomia, della salute e della stima di sé. La depressione determina un rottura dal punto di vista somatico e psicologico, risultano correlazioni tra depressione senile e alcune patologie organiche come Parkinson, Alzheimer, sclerosi multipla, e ictus. Inoltre l’individuo anziano confonde depressione con senso di tristezza, in quanto a sua volta è convinto, essendo vecchio, sia normale sentirsi così. D’altra parte è comune che l’anziano si vergogni di ammettere la propria fragilità e il bisogno d’aiuto. CONSEGUENZE DELLA DEPRESSIONE •Significativo peggioramento della qualità di vita •Declino funzionale, marcata disabilità •Aumento della mortalità a causa di comorbidità con altre patologie organiche (es: disturbi cardiovascolari) •Aumento del tasso di suicidi •Riduzione delle capacità cognitive, rischio di demenza. PERSONALITÀ: UNA CURA PER L’INVECCHIAMENTO I ricercatori dell’Università della Georgia, prendendo in considerazione diversi centenari, hanno messo in evidenza che le caratteristiche mentali possano influire sulla longevità. Si tratta di una questione che non può essere affatto ignorata, considerando che grazie al progresso della ricerca scientifica le nuove generazioni hanno la possibilità di arrivare oltre i 100 anni di vita. I ricercatori hanno valutato la storia personale dei soggetti, le loro condizioni di salute sia a livello fisico che mentale e la loro situazione emotiva. In questo modo sono riusciti a capire che il segreto di un invecchiamento senza troppi problemi di salute è dovuto anche al possesso di una personalità forte, che metteva i soggetti in grado di valutare con serenità il loro stato di salute e di stare bene con se stessi. In particolare è risultata essenziale la capacità di adattamento alle varie situazioni. Si tratta in sostanza di capacità molto soggettive che hanno a che fare con la personalità che dipende dalla dimensione delle aree cerebrali. Carattere aperto, influenze ambientali, esperienze vissute nell’infanzia, tutti elementi che concorrono a delineare il profilo dell’invecchiamento e la possibilità di arrivare a 100 anni e anche oltre. ANTICHI PRECETTI Già nel mondo culturale classico vi erano opinioni disacordanti sul tema della vecchiaia. Ecco le tesi di due personaggi influenti nella Grecia del VI sec. a.C. MIMNERMO SOLONE “Quando arriva la dolorosa vecchiaia, che rende turpe anche l’uomo bello, sempre dolorosi affanni lo sconvolgono nel cuore, ne si rallegra a vedre I raggi del sole, ma nemico ai ragazzi, disprezzato dalle donne, così il dio rese la vecchiaia dolorosa.” Solone ha un’idea totalmente opposta a quella di Mimnermo per quanto riguarda la vecchiaia, molto meno pessimistica. Egli sostiene che questa sia degna di essere vissuta in pienezza. “Ma non appena sia passata questa fine della stagione primaverile meglio morire che vivere.” E’ solo nell’età avanzata che si apprezzano maggiormente i propi famigliari, il valore del tempo che passa e le conoscenze acquisite in una vita, potendo goderne appieno. In questi frammenti Mimnermo esalta i piaceri della giovinezza ed enumera i mali della vecchiaia, che per lui corrispondono al decadimento del corpo e dell’anima, che può aver fine solo con la morte. “Ottantenne mi colga il dì fatale” LA CHIRURGIA ESTETICA Negli ultimi 50 anni sono stati fatti passi da gigante nel mondo della chirurgia estetica, per cui, se all’inizio fare un ritocchino per rendere meno evidenti le rughe era considerato un lusso di pochi, oggi questa è diventata una pratica diffusa in tutte le classi ed I ceti sociali ed interessa non solo le donne ma anche un alta percentuale di uomini. Questo rimedio viene tutt’oggi adoperato soprattutto contro l’invecchiamento e la paura di invecchiare. I dati che emergono dalla ricerca condotta dall’ISAPS (International Society of Aesthetic Plastic Surgery) sulle procedure di interventi estetici effettuate nel mondo nel 2011, vede l’italia collocata al sesto posto nella classifica mondiale. I tre interventi chirurgici più effettuati sono la lipoplastica, la mastoplastica e la blefaroplastica. Mentre le procedure non chirurgiche più richieste sono a base di botulino, l’acido ialuronico e l’epilazione laser. Donatella Versace, 63 anni Clicca qui Nina Moric, 36 anni "Happy at Hundred” Senza modifiche, né correzioni. Rughe ben definite, capelli bianchi, occhi vividi, ma non più giovani. Sono straordinariamente belli, nella loro autenticità, i ritratti di donne e uomini ultracentenari realizzati dal fotografo tedesco .Karsten Thormaehlen. Raccolti nel libro "Happy at Hundred” – by Karsten Thormaehlen", questi scatti raccontano storie di vite, lasciano intravedere i caratteri e trasmettono, nonostante l'età dei volti, freschezza. Bibliografia, sitografia e contributi Roberto Cingolani, iit Istituto Italiano di Tecnologia Claudio Franceschi, professore ordinario di Immunologia presso l’ Università di Bologna George Ohsawa, fondatore della macrobiotica Renè Levy, ex gestore di Cuisine et Santè Flavio Garoia, Direttore Scientifico presso Polo Scientifico di Ricerca ed Alta Formazione - Università Popolare degli Studi di Milano Franco Berrino, dirige il Dipartimento di medicina preventiva e predittiva presso l’Istituto Nazionale dei tumori di Milano Claudio Franceschi , professore dell’Università di Bologna Fondazione Umberto Veronesi Ricerche dei medici Pes e Tolu dell’Università di Sassari Sacra Bibbia Autori greci Solone e Mimnermo Happy at Hundred di Karsten Thormaehlen http://www.geriatria.unimore.it/PDF/La%20nascita%20della%20Geriatria.pdf http://www.benessere.com/psicologia/arg00/invecchiamento.htm www.ao-sanpaolo.it www.med.unifi.it http://www.corriere.it/salute